axel69

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Il Genval (gruppo di lavoro e valutazione sulle questioni generali) del consiglio dell´Unione europea è tornato a bomba sul progetto di direttiva europea disarmista, proponendo una versione “edulcorata” ma sempre pesantissima per gli appassionati









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Il Genval (gruppo di lavoro e valutazione sulle questioni generali) del consiglio dell´Unione europea è tornato a bomba sul progetto di direttiva europea disarmista, proponendo una versione “edulcorata” ma sempre pesantissima per gli appassionati.
Si ha decisamente l’impressione che ci sia una parte delle istituzioni europee che, pur con il dissenso della maggior parte dei parlamentari degli Stati membri, sia tutt’altro che intenzionata a “mollare l’osso” del disarmo dei cittadini e delle vessazioni fini a se stesse. Che poi siano irrealizzabili nella pratica, non ha alcuna importanza!
La proposta Genval continua a spingere sulle armi semiautomatiche “cattive”, chiedendo la definizione di specifiche tecniche che consentano di isolarle dalle altre semiautomatiche e di spostarle, quindi, nella categoria A dell’allegato I della direttiva europea 91/477 (armi proibite). In pratica, non si parla più di B7 (armi semiautomatiche “somiglianti” alle automatiche), ma di armi semiautomatiche “particolarmente pericolose”. Il che potrebbe far ricadere sotto la scure della burocrazia un numero di armi potenzialmente molto elevato (basta che sia disponibile un caricatore ad alta capacità, e “alta” potrebbe significare anche solo 5 colpi). La proposta per salvare la capra del proibizionismo con i cavoli dei conti pubblici, è quella di consentire comunque a chi sia già possessore di continuare a detenere (e usare) tali armi, ma senza la possibilità di trasferirle a terzi, neanche per eredità.
Questo consentirebbe, forse, agli Stati membri di risparmiare i miliardi di euro di risarcimento per i possessori di tali armi, che sarebbero dovuti nel caso di una confisca, ma potrebbe comunque esporli all’obbligo di risarcimento nel caso degli eredi e non risolverebbe comunque il problema delle aziende specializzate e degli operatori del settore, che si troverebbero improvvisamente senza lavoro. Più che altro, continua però a non comprendersi quale collegamento abbiano le armi semiautomatiche legittimamente detenute con il terrorismo, visto che in nessuno degli attentati di matrice islamica degli ultimi anni sono state impiegate tali armi. L’unica spiegazione logica è che vi sono elementi politici europei (e nazionali…) che sono particolarmente interessati a rendere quanto più possibile “inoffensivi” i cittadini. Per quale motivo?
Per leggere la proposta Genval in forma integrale, CLICCA sull’allegato.
 
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