Chi è Tatianaaaaa????

Tatiana Vazquez .... auguri
[11]

Tatiana-Vazquez-Biondona-Nuda-Senza-Veli-Su-H-para-Hombres-5.jpg
 
Oggi è 13 gennaio 2015 ed è l'onomastico di:

Sant' Ilario di Poitiers - Vescovo e Dottore della Chiesa

Auguri a tutti quelli che si chiamano così!

Capiamo chi era..

"Ilario di Poitiers (Poitiers, 315 circa – Poitiers, 367) fu vescovo di Pictavium (l'attuale Poitiers), teologo, filosofo e scrittore; è venerato come santo dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa ortodossa e dalla Comunione anglicana ed è stato proclamato dottore della Chiesa. È patrono della città di Parma.

Proveniente da una famiglia aristocratica gallo-romana, Ilario fu subito attratto dalla filosofia. Era sposato e padre di una bambina di nome Abra quando i religiosi della sua comunità lo acclamarono vescovo di Poitiers nel 353. Prese sotto la sua protezione san Martino, futuro vescovo di Tours.


Ancora poco addentro ai problemi della fede, scoprì solo nel 354 il simbolo di Nicea. Fu presente al sinodo di Béziers nel 356, come al concilio di Seleucia in Isauria nel 359, dove ottenne l'unità tra i sostenitori del simbolo di Nicea e chi sosteneva che il Cristo era simile nella sostanza al Padre. A causa della sua forte opposizione all'idea ariana, per cui fu soprannominato l'"Atanasio dell'occidente", nel 356 venne mandato in esilio in Frigia dall'imperatore Costanzo II."
 
Auguri all'artista Ilario Massetti.

Mi permetto di postare una suo disegno che farà contento " erchiappetta " .

Grazie Fabio......mi fa' piacere che ricordi all'utenza la mia "passione" per l'arte !!! Si quella e' " il canestro".....opera prima dell'artista Massetti :mrgreen: di cui ho una litografia autenticata giusto in camera da letto!Ti segnalo poi anche
3197365_nudocalze_img.jpg

"smandrappata"....altre sua nota opera e
Antonello-Villella__Nudo_g.jpg

"zoccolone" di Antonello V. altro capolavoro che adorna la mia modesta dimora [Trilly-77-24.gif]!Ciao
 
Oggi è 14 gennaio 2015 ed è l'onomastico di:

San Felice da Nola - Confessore e Martire

Auguri a tutti quelli che si chiamano così!

Capiamo chi era..

San Felice di Nola (Nola, seconda metà del I secolo d.C. – Nola, 15 novembre 95) fu il primo vescovo della diocesi di Nola. Viene venerato come santo e martire della Chiesa cattolica; il Martirologio romano ne registra la commemorazione il 15 novembre mentre nel Martirologio geronimiano è ricordato il 27 luglio.


Secondo il racconto della passio, un giorno il giovane Felice liberò con la sua preghiera due uomini indemoniati e, in seguito a questo episodio, il governatore di Nola Archelao, pressato dai sacerdoti pagani, lo arrestò per interrogarlo. Mentre cercava di costringerlo ad adorare le divinità pagane in un tempio della città, una profonda voragine inghiottì l’edificio e Archelao chiese a Felice di essere battezzato.


Felice fu allora acclamato dal popolo vescovo di Nola.


Nell’anno 95 d.C. fu nuovamente arrestato dal Prefetto Marciano durante una delle prime persecuzioni cristiane. Si racconta che Felice sia stato dato in pasto ai leoni i quali, con meraviglia dei presenti, indietreggiarono davanti a lui. Fu poi gettato in una fornace di carboni ardenti, ma riuscì a liberarsi per l’intervento di un angelo. Il Prefetto lo fece allora appendere a testa in giù e, dopo averlo sottoposto ad altre torture, lo fece decapitare il 15 novembre.


Secondo la tradizione, il corpo del martire fu poi seppellito di nascosto all’interno di un pozzo, sul quale fu in seguito edificato un luogo di culto, che diventerà la cripta della cattedrale di Nola., dove riposano ancora oggi le spoglie del santo.
 
Oggi è 15 gennaio 2015 ed è l'onomastico di:

San Mauro - Monaco

Auguri a tutti quelli che si chiamano così!

In particolare a mio padre e Mimetico!!

Capiamo chi era..

San Mauro (VI secolo) è stato un monaco, abate dell'Ordine benedettino, il principale discepolo di san Benedetto da Norcia assieme a san Placido.


Non si hanno notizie precise della sua vita ad eccezione di quanto racconta papa Gregorio Magno in uno dei suoi dialoghi. Si sa che visse come discepolo di san Benedetto da Norcia e presumibilmente, quando questi lasciò Subiaco per Montecassino, gli successe come abate. A lui sono attribuite gesta prodigiose: camminare sulle acque, vedere e scacciare i demoni.


L'episodio più noto, riportato anche dalla Legenda Aurea di Jacopo da Varagine, racconta che quando il monaco Placido cadde in un lago vicino al convento, Benedetto, avendo visto ciò che stava accadendo in una visione, esortò Mauro a correre in aiuto del giovane compagno, ed egli lo salvò camminando sulle acque.


Alcune fonti ne attestano anche la presenza in Alatri presso il Protocenobio di San Sebastiano.


Secondo un'altra tradizione diffusa nel IX secolo, Mauro fondò a Glanfeuil, in Francia, un monastero dove portò la Regola benedettina; per questo i religiosi della congregazione benedettina francese, sorta nel 1618, presero il nome di Maurini.
 
Oggi è 16 gennaio 2015 ed è l'onomastico di:

San Marcello I - Papa

Auguri a tutti quelli che si chiamano così!

Capiamo chi era..

Marcello I (... – 309) fu il 30° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica dal 27 maggio 308 al 16 gennaio 309. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalle Chiese ortodosse.
Secondo il "Catalogo Liberiano", Marcello, un romano, fu eletto papa dal clero romano intorno alla metà del 308 (Fuit temporibus Maxenti a cons. X et Maximiano usque post consulatum X et septimum). In base all'interpretazione di Giovanni Battista de Rossi tale annotazione andrebbe letta A cons. Maximiano Herculio X et Maximiano Galerio VII [308] usque post cons. Maxim. Herc. X et Maxim. Galer. VII [309]. Marcello sarebbe stato scelto come successore di Marcellino già alla fine del 306, ma avrebbe potuto essere consacrato e prendere possesso del soglio solo il 27 maggio 308. Alla sua ascensione ufficiale, trovò la chiesa in una situazione disastrosa. I luoghi di riunione e alcuni cimiteri erano stati confiscati e le attività ordinarie erano state interrotte. Oltre a questo, erano sorti dissensi interni causati dal gran numero di persone che avevano abiurato la fede durante la persecuzione e che, sotto la guida di un apostata, pretendevano di essere riammessi in comunione senza fare atto di penitenza, perché, a loro avviso, la lunga vacanza della sede apostolica, dopo l'abdicazione dello stesso pontefice Marcellino, permetteva di ritenere tali procedure ormai obsolete e superate.


Una volta eletto, Marcello si accinse immediatamente alla riorganizzazione della Chiesa. Secondo il Liber Pontificalis suddivise il territorio metropolitano in 25 distretti (tituli) assimilabili alle odierne parrocchie, a capo dei quali era posto un presbitero che sovrintendeva alla preparazione dei catecumeni, al battesimo, alla somministrazione delle penitenze, alle celebrazioni liturgiche e alla cura dei luoghi di sepoltura e della memoria. Il suo nome, comunque, è legato soprattutto alla fondazione del cimitero di Novella (Cœmeterium Novellœ), sulla via Salaria, di fronte al cimitero di Priscilla. Sul Liber Pontificalis era riportato: Hic fecit cymiterium Novellae via Salaria et XXV titulos in urbe Roma constituit quasi diœcesis propter baptismum et pœnitentiam multorum qui convertebantur ex paganis et propter sepulturas Inartyrum. All'inizio del VII secolo, probabilmente, a Roma esistevano 25 chiese titolari ed esiste una tradizione storica che riporta di come l'amministrazione ecclesiastica fosse stata riformata dopo la persecuzione di Diocleziano, pertanto il compilatore del Liber Pontificalis la attribuì a Marcello.


Il lavoro del papa fu, però, presto interrotto dalla controversia dei lapsi. Marcello, forte sostenitore delle antiche tradizioni, irrigidì la sua posizione e pretese da coloro che volevano essere riammessi la penitenza. A testimonianza di questa posizione, esiste l'epigrafe composta da Papa Damaso I per la sua tomba: "Pastore vero, perché manifestò ai lapsi l'obbligo che avevano di espiare il loro delitto con le lacrime della penitenza, fu considerato da quei miserabili come un terribile nemico. Di qui il furore, l'odio, la discordia, la sedizione, la morte. A causa del delitto di uno che anche durante la pace rinnegò Cristo, Marcello fu deportato, vittima della crudeltà di un tiranno". A causa di tale situazione, si formò un partito che si opponeva al papa, e scoppiarono liti, sedizioni e stragi. Massenzio, che diede credito alle accuse dei turbolenti, ritenne Marcello responsabile dei disordini e lo esiliò in un luogo che è tuttora ignoto. Tutto questo avvenne alla fine del 308 o all'inizio del 309, in base a quanto riportato sul "Catalogo Liberiano", che parla di un pontificato non più lungo di 1 anno, 6 (o 7) mesi e 20 giorni. Marcello morì in esilio poco dopo aver lasciato Roma e fu subito venerato come santo. In base al Depositio episcoporum, alla "Cronografia" del 354 e ad altri documenti, la sua festa ricorre il 16 gennaio. Nonostante ciò, si ignorano sia il luogo dell'esilio che la data esatta della sua morte, ipotizzata verso il 16 gennaio. È certo, però, secondo il "Martirologio Geronimiano", che fu traslato a Roma e sepolto nel cimitero di Priscilla. I suoi resti sono deposti nell’antica urna di basalto verde presso l’altare maggiore della Chiesa di San Marcello al Corso.
 
Grazie Francesco per l'immancabile ricorrenza con cenni storici veramente esaudienti. Non mi resta che fare gli auguri ai Marcello del Forum ... in particolare all'amico Bracco tedesco.
 
Oggi è 17 gennaio 2015 ed è l'onomastico di:

Sant' Antonio - Abate

Auguri a tutti quelli che si chiamano così!

Capiamo chi era..


Sant' Antonio abate, detto anche sant'Antonio il Grande, sant'Antonio d'Egitto, sant'Antonio del Fuoco, sant'Antonio del Deserto, sant'Antonio l'Anacoreta (Qumans, 251 circa – deserto della Tebaide, 17 gennaio 357), fu un eremita egiziano, considerato il fondatore del monachesimo cristiano e il primo degli abati.


A lui si deve la costituzione in forma permanente di famiglie di monaci che sotto la guida di un padre spirituale, abbà, si consacrarono al servizio di Dio. La sua vita è stata tramandata dal suo discepolo Atanasio di Alessandria. È ricordato nel Calendario dei santi della Chiesa cattolica e da quello luterano il 17 gennaio, ma la Chiesa copta lo festeggia il 31 gennaio che corrisponde, nel loro calendario, al 22 del mese di Tuba.


La vita di Antonio abate è nota soprattutto attraverso la Vita Antonii pubblicata nel 357 circa, opera agiografica scritta da Atanasio, vescovo di Alessandria, che conobbe Antonio e fu da lui coadiuvato nella lotta contro l'Arianesimo. L'opera, tradotta in varie lingue, divenne popolare tanto in Oriente quanto in Occidente e diede un contributo importante all'affermazione degli ideali della vita monastica. Grande rilievo assume, nella Vita Antonii la descrizione della lotta di Antonio contro le tentazioni del demonio. Un significativo riferimento alla vita di Antonio si trova nella Vita Sancti Pauli primi eremitae scritta da san Girolamo negli anni 375-377. Vi si narra l'incontro, nel deserto della Tebaide, di Antonio con il più anziano Paolo di Tebe. Il resoconto dei rapporti tra i due santi (con l'episodio del corvo che porta loro un pane, affinché si sfamino, sino alla sepoltura del vecchissimo Paolo ad opera di Antonio) vennero poi ripresi anche nei resoconti medievali della vita dei santi, in primo luogo nella celebre Legenda Aurea di Jacopo da Varagine.


Antonio nacque a Coma in Egitto (l'odierna Qumans) intorno al 251, figlio di agiati agricoltori cristiani. Rimasto orfano prima dei vent'anni, con un patrimonio da amministrare e una sorella minore cui badare, sentì ben presto di dover seguire l'esortazione evangelica: "Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che possiedi e dallo ai poveri". Così, distribuiti i beni ai poveri e affidata la sorella ad una comunità femminile, seguì la vita solitaria che già altri anacoreti facevano nei deserti attorno alla sua città, vivendo in preghiera, povertà e castità.


Si racconta che ebbe una visione in cui un eremita come lui riempiva la giornata dividendo il tempo tra preghiera e l'intreccio di una corda. Da questo dedusse che, oltre alla preghiera, ci si doveva dedicare a un'attività concreta. Così ispirato condusse da solo una vita ritirata, dove i frutti del suo lavoro gli servivano per procurarsi il cibo e per fare carità. In questi primi anni fu molto tormentato da tentazioni fortissime, dubbi lo assalivano sulla validità di questa vita solitaria. Consultando altri eremiti venne esortato a perseverare. Lo consigliarono di staccarsi ancora più radicalmente dal mondo. Allora, coperto da un rude panno, si chiuse in una tomba scavata nella roccia nei pressi del villaggio di Coma. In questo luogo sarebbe stato aggredito e percosso dal demonio; senza sensi venne raccolto da persone che si recavano alla tomba per portagli del cibo e fu trasportato nella chiesa del villaggio, dove si rimise.


In seguito Antonio si spostò verso il Mar Rosso sul monte Pispir dove esisteva una fortezza romana abbandonata, con una fonte di acqua. Era il 285 e rimase in questo luogo per 20 anni, nutrendosi solo con il pane che gli veniva calato due volte all'anno. In questo luogo egli proseguì la sua ricerca di totale purificazione, pur essendo aspramente tormentato, secondo la leggenda, dal demonio.


Con il tempo molte persone vollero stare vicino a lui e, abbattute le mura del fortino, liberarono Antonio dal suo rifugio. Antonio allora si dedicò a lenire i sofferenti operando, secondo tradizione, "guarigioni" e "liberazioni dal demonio".


Grotta in cui viveva Antonio, sul monte che domina il suo monastero.
Il gruppo dei seguaci di Antonio si divise in due comunità, una a oriente e l'altra a occidente del fiume Nilo. Questi Padri del deserto vivevano in grotte e anfratti, ma sempre sotto la guida di un eremita più anziano e con Antonio come guida spirituale. Antonio contribuì all'espansione dell'anacoretismo in contrapposizione al cenobitismo.


Anche Ilarione visitò nel 307 Antonio, per avere consigli su come fondare una comunità monastica a Gaza, in Palestina, dove venne costruito il primo monastero della cristianità. Nel 311, durante la persecuzione dell'imperatore Massimino Daia, Antonio tornò ad Alessandria per sostenere e confortare i cristiani perseguitati. Non fu oggetto di persecuzioni personali. In quella occasione il suo amico Atanasio scrisse una lettera all'imperatore Costantino I per intercedere nei suoi confronti. Tornata la pace, pur restando sempre in contatto con Atanasio e sostenendolo nella lotta contro l'Arianesimo, visse i suoi ultimi anni nel deserto della Tebaide dove pregando e coltivando un piccolo orto per il proprio sostentamento, morì, all'età di 105 anni, probabilmente nel 356. Venne sepolto dai suoi discepoli in un luogo segreto.
 
Armeria online - MYGRASHOP
Sponsor 2024
Indietro
Alto