Mezzanotte. Squilla il telefono. Arturo, gia' addormentato da un'ora, riesce a malapena a rispondere. "Enzo?" "No, ha sbagliato numero. Qui non c'e' nessun Enzo." "Scusi tanto."
L'una di mattina. Il telefono squilla di nuovo. Una voce diversa: "Mi passa Enzo, per favore?" "Enzo qui non c'e'! Ha sbagliato numero!" "Ah, mi scusi, mi dispiace di averla disturbata a quest'ora."
Arturo, incavolato, si gira e si rigira cercando di riaddormentarsi. Finalmente ci riesce, ma...
Le due e mezza di mattina. Un altro squillo, una terza voce, femminile, sexy: "Enzuccio caro, pensavo a te e non riuscivo a dormire. Lo sai che mi sono masturbata pensando a te?" "Ma quale Enzo del catzo! Ma piantatela di rompermi le palle!" E sbatte giu' il telefono. Il sonno e' quasi del tutto svanito. Inoltre Arturo non riesce a togliersi dalla mente l'immagine di una bionda (aveva la voce da bionda) nuda sul letto che giocava con la sua patatina. Ma la stanchezza alla fine prevale.
Alle quattro e mezza quando dopo una tripla camomilla e una pasticca di sonnifero Arturo e' finalmente addormentato, il telefono squilla di nuovo. Stavolta e' la voce di un uomo, una voce infuriata: "Enzo! Gran figlio di minjotta! Ho scoperto tutto, sai? Se quella **** di mia moglie e te non la smettete di fottere io t'ammazzo, quant'e' vero Dio! Ritieniti avvertito!" Quadrupla camomilla, e due pasticche di sonnifero. Il sonno viene due ore dopo, ma agitato, febbrile...
Otto di mattina. Squillo di telefono. "Pronto, sono Enzo. Ha chiamato nessuno per me?"
Nota: Questo e' un vecchio scherzo risalente a quei tempi quando i telefoni non avevano "Caller I.D." e per sapere chi chiamava per rompere le palle bisognava mettere il telefono sotto controllo, una cosa complicata e forse costosa. Anche allora era meglio usare un telefono pubblico per tali scherzi. Ce li avete ancora i telefoni pubblici? Qui sono scomparsi tutti.