Una barzelletta al giorno...toglie il medico di torno!!!

Una strada di campagna siciliana deserta, buia. Calogero, alla guida della sua auto, s'e' perduto nel labirinto di strade campestri mentre cercava di arrivare a Taormina. Vede una macchina parcheggiata a lato della strada e si ferma per chiedere direzioni. Si avvicina. I finestrini sono tutti appannati. Bussa discretamente. Dopo una lunga pausa il finestrino del guidatore si apre di due dita e un paio di occhi lo scrutano dall'interno, "Scusasse," dice Calogero, "Taommina?" "A patte 'u fattu ca m'o zuca, a vossia che ce ne fotte?"

Per i non siculi, "Taommina?" ha lo stesso suono di "ta 'o mina?" (te lo mena? Cioe' "ti sta tirando una sega?")
 
Su un treno, in Sicilia. Il controllore trova in un compartimento un passeggero con un caprone al guinzaglio. Il compartimento puzza di capra da far vomitare. "Vossia non sa che 'e capre non sono permesse nei vagoni passeggeri?" "Quale capra? Cane e'!" "Cacommo cane e'? Tene i conna!" "Fatti suoi sono, fatti suoi!"
 
Due amici toscani sono in viaggio a Roma. Uno dei due dice all'altro: "Ovvia, te tu vuo' vedere home faccio stizzire un romano?" "Fammelo vedere," risponde l'altro. Entrano in un negozio di vestiti e biancheria, e il toscano chiede al negoziante: "O quanto hosta questa hanotta (canottiera)?" "Cinque Euro," risponde il romano."E quanto hostan hodeste mutande?" "Tre Euro ar paro." "Grazie," e i due escono dal negozio. "Te tu ha' visto home lo faccio stizzire?" "Io 'un ho visto nulla. 'Un mi pareva punto stizzito." "Perche' 'un gli e' finita. Aspetta e te tu vedrai." Rientrano nel negozio. "O quanto hosta questa hanotta?" "Cinque Euro." E hodeste mutande?" "Tre Euro." "Grazie."
I due escono dal negozio. L'amico chiede a quello che vuole far stizzire il romano: "O che tu fai? 'Un mi pare miha stizzito." "Perche' 'un gli e' finita. Vedrai." I due rientrano nel negozio. "O quanto hosta questa hanotta?" "Dieci Euro." "E hodeste mutande?" "Un Euro." "O perche' m'alza la hanotta e mi hala le mutande?" "Perche' si nun smammi te faccio 'n cu10 come 'na capanna!"
 
La Raggi, sindaca di Roma, per valorizzare un po' la Capitale, che ormai e' uno sfacelo di sporcizia, voragini, immigrati clandestini, zingari, crimine dilagante, ecc. ecc., decide di fare come a Boston e New York e istituire una maratona dall'Appio/Tuscolano al Foro Italico. Alla partenza ci sono piu' di tremila partecipanti, ma fra quelli che cadono nelle voragini, quelli che vengono buttati sotto da romeni ubriachi al volante, quelli che vengono rapinati e picchiati dai connazionali della Kyenge, quelli che scivolano sull'immondizia che circonda i cassonetti per un raggio di venti metri e si rompono una gamba, quelle di sesso femminile che vengono stuprate dai Rom, quelli che hanno un infarto, un colpo di calore, o semplicemente non ce la fanno e si fermano, soltanto un centinaio arrivano al traguardo. Ed il vncitore e' un vecchietto di quasi ottant'anni. Quella sera un giornalista televisivo con la sua equipe di cameramen, tecnici del suono, truccatrice, ecc. si presenta alla casa del vecchietto per un'intervista. "Ci spiega come fa ad essere cosi' in forma alla sua eta'?" gli domanda il giornalista nel mezzo dell'intervista. "Semplice," risponde l'arzillo vecchietto. "Non ho mai fatto sesso e non ho mai bevuto nessuna bevanda alcolica." Proprio iin quel momento si sente una porta che sbatte, un cantare sgangherato, il rumore di passi pesanti sulla scala interna, un'altra porta che sbatte, rumore di cose che cadono e si rompono... Il giornalista fa' cenno al cameraman di fermare la macchina da presa. "Ma che diamine e' quel fracasso?" Il vecchietto scuote la testa sconsolatamente e, "Mi scusi tanto. E'' da vergognarsene a dirlo, ma quello e' mio padre che ogni sera ritorna ubriaco dopo essere andato a puttane."
 
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