Una barzelletta al giorno...toglie il medico di torno!!!

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sai che ci sono, che vivono accanto a te.
Vivono in tutta Italia, senza controlli, indisturbati...
...Salgono con te negli autobus, entrano con te nelle stazioni, e tu che stringi a te il borsello, la borsa .....
.... sai che rubano...
...ma questi juventini ..... quando ca@@o li censiamo ???
 
Un senatore della Repubblica Italiana si trova nella necessita' di assoldare un maggiordomo (i senatori della Repubblica Italiana si possono permettere i maggiordomi mentre la gente comune ormai non si puo' nemmeno permettere una colf a mezzo servizio). Purtroppo, a causa della mancanza d personale specializzato e' costretto a dare l'impiego a Peppe, un burinotto dei Castelli Romani, l'unico che ha risposto all'annuncio. Una mattina, mentre il senatore e' al bagno, squilla il telefono. "Pronto chi sei?" chiede Peppe. "Sono il presidente della repubblica," risponde l'altro. "Potrei parlare con il senatore?" No, nun ce potete parla' perche' propriu mo' sta a lu cessu a caca'." E riattacca. Il senatore, che nel frattempo era uscito dal bagno, coglie queste ultime parole e s'incazza come un picchio. "Peppe, ma che diavolo hai detto al telefono? Queste cose non si dicono! Mi hai fatto fare una figuraccia!" "Mi scusi, senato' ma che je dovevo da di'? Mica je potevo da di' 'na bucia?" "Sentimi bene, Peppe. La prossima volta che qualcuno mi chiama mentre sono al bagno, tu digli cosi': 'Il senatore al momento non e' disponibile." "Vabbe', senato', j'o dico propio cusi'."
Il giorno dopo sempre alla stessa ora il telefono squilla mentre il senatore e' al bagno. Peppe risponde. "Prontu, chi sei? Che voi?"
"Dio ti benedica, figliolo. Sono Papa Bergoglio. Vorrei parlare con il senatore." "No, nun ce potete parla' perche'... perche' a lu momentu lu senatore nun e'... nun e'... dispunibbile. Pero' dovrebbe da esse dispunibbile presto, perche' mentre annava a lu cessu aveva gia' cuminciatu a scureggia' pe' strada."
 
All'anagrafe...

"Mi scusi, vorrei cambiare nome. E' questo lo sportello giusto?"
"Si'. Ecco il modulo necessario. Mi favorisca un documento con foto, per piacere."
Il cittadino gli da' la sua patente mentre comincia a riempire il modulo, e l'impiegato dell'anagrafe deve nascondere la faccia dietro il banco e premersi il pugno sulle labbra per soffocare la risata che sta per esplodere dalla sua bocca. Sulla patente c'e' il nome "Giuseppe ****." Appena l'impiegato si e' ripreso un po', egli chiede al cittadino, "E che nome ha scelto?"
"Giovanni ****."
 
Un enorme TIR che fa viaggi internazionali percorre l'autostrada a velocita' sostenuta, di notte, sotto una pioggia battente, sollevando spruzzi d'acqua come quelli di un motoscafo con le sue diciotto ruote. Il tergicristallo spazza a fatica la pioggia che inonda il parabrezza. Il guidatore si sforza a seguire le striscie tratteggiate sull'asfalto, le mani strette sul volante. Il suo compagno dorme profondamente sulla brandina dietro i sedili. Il suo turno non comincera' che fra tre ore. All'improvviso gli occhi del guidatore si allargano ed il TIR sobbalza.
"Piero, svejate!" intima al collega. "O che, gli e' gia' 'l mi turno?" "No, no. Volevo sortanto domandarte... Quanto so' arti li pinguini?" "O bischeraccio hornuto, o brodo! Te tu mi svegli quando sto dormendo della grossa per farmi una domanda hosi' cretina, maremma maiala!" "No, guarda che e' importante. Quanto so' arti li pinguini?" "Ovvia, saran alti mezzo metro, Di certo non di piu' di un metro." "Porca ****! Me sa che ho buttato sotto du' sore!"
 
Questa e' un po' oscena, percio' se siete delle viole mammole non leggetela, e se siete moderatori cancellatela se vi sembra che ecceda i parametri della moralita' di questo forum.

Due amici al bar si scambiano racconti di esperienze sessuali. A un certo punto uno dice all'altro: "ma di tutte le esperienze che ho avuto, la piu' esotica, la piu' "famolo strano" di tutte e' stato il pompino al fischio..."
"Il che?"
"Ti spiego: C'e' una prostituta a Via Riboty, vicino a Piazzale Clodio, che si e' specializzata nel pompino al fischio. Mentre esegue, fischia qualsiasi canzone che tu le chieda, e persino arie di varie opere. Io le chiedo sempre di fischiare "Mi chiamano Mimi'."
"Ma come fa a fischiare con... la bocca occupata?"
"Ah, questo non si sa. E' un segreto. Lei non vuole che altre professioniste le rubino la sua specializzazione. Percio' prima di cominciare si siede sul letto e spenge l'unica lampada della sua stanza, un abat-jour sul comodino. E quando si spegne la luce cominciano il piacere e la musica."
"Perbacco, mi piacerebbe provare. E se mi portassi una torcia elettrica per scoprire come fa?"
"Se fossi in te non lo farei. Il suo lenone ("pappone" o "magnaccia," per i tifosi della Lazio) ti perquisisce prima della prestazione e ti toglie qualsiasi cosa che potrebbe illuminare la stanza. E ti dice papale papale che se provi ad illuminare la sua protetta e lei strilla, lui viene dentro e ti massacra di botte."
La sera dopo, sebbene ci sia un temporale tremendo, l'amico va a Via Riboty, sale al secondo piano all'indirizzo datogli dall'amico, bussa, ed il lenone lo fa entrare. Lui paga ed entra nella stanza. La prostituta e' una bellissima donna di una trentina d'anni, dal seno procace visibile attraverso la sottoveste trasparente. Lui le si avvicina, e lei gli prende la mano e lo tira verso il letto. Si siede sul letto e gli abbassa pantaloni e mutande. Poi allunga una mano e spenge l'abat-jour. La stanza piomba nel buio assoluto.
"Che cosa vuoi che fischi?" gli chiede.
"Mah! Fa un po' tu. Fischia quello che vuoi."
La doppia performance comincia. Il piacere e' indescrivibile. La bravura della donna nella sua arte sia succhiatoria che fischiatoria e' incredibile.Le note della musica di Mozart, Beethoven, Celentano, Gaber, Endrigo, dei Ricchi e Poveri si alternano. L'uomo geme di piacere, ma la tremenda curiosita' di come faccia la donna a fare le due cose contemporaneamente ne ritarda l'orgasmo. Inutilmente cerca, porgendo l'orecchio e sentendo i movimenti della testa della donna, di svelare l'arcano... finche' un tremendo fulmine scocca vicinissimo. Un flash di luce blu penetra fra le stecche dell'avvoglbile ed illumina un oggetto luccicante nel mezzo di un piattino sul comodino: un occhio di vetro!
 
Per Setterman1:
Diciamo cosi' che l'orifizio nel quale il membro maschile veniva introdotto e trastullato non era quello orale ma il sito di un'enucleazione oculare, lasciando in tal guisa libero l'apparato boccale, e nella fattispecie le labbra, di modulare melodie varie. Nel piattino sul comodino, intravisto nel momentaneo bagliore del baleno, era la protesi oculare teste' rimossa dalla donna di facili costumi onde procurare una cavita' craniale alle azioni libidinose del suo cliente. Insomma, invece di sesso orale si trattava di sesso... orbitale. Percio' i suoi clienti invece di andare in orbita... venivano in orbita. Mannaggia, te devo da fa' 'n disegno pe' fatte capi'?
 
Non sono una cima pure io a capire i doppi sensi ma non potevo immaginare che un buchetto oculare potesse ricevere un membro: sarebbe troppo piccolo ed inoltre elargire tali sensazioni erotiche.

Comunque è ganzissima. Ci vuole più arguzia da parte mia…

setterman1
 
E' una triste realtà che riguarda anche noi in Italia.
Una volta andai a trovare un collega pediatra che lavorava in un nido ospedaliero mi fece vedere le cullette, 5 erano occupate da neonati africani, tre da slavi e solo due da bambini italiani!
 
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