caccia e agricoltura intensiva

cri86

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la meccanizazione agricola, lo spianto dei vigneti a tendone,rinpiazzati con quelli a spagliera a portato a zero la pastura x i migratori,essendo maccanizata la vendemmia non rimane nemmeno un grappolo, il taglio delle alberature lungo i fossati e l'intubamento di questi ultimi a portato via terreno utile ai nostri migratori, tutto questo dove ci porterà?
 
Re: caccia e agricoltura intensiva

franz85 ha scritto:
cri86 ha scritto:
lo spianto dei vigneti a tendone,rinpiazzati con quelli a spagliera a portato a zero la pastura x i migratori,essendo maccanizata la vendemmia non rimane nemmeno un grappolo
Tu non ci crederai ma ho potuto appurare che dove la vendemmia viene effettuata a macchina rimane un grandissimo numero di chicchi per terra e attaccato alle graspe, ragione percui un gran numero di uccelli riesce a trovare da mangiare per moltissimo tempo anche dopo la vendemmia.
Ti porto un esempio: esiste un vigneto vicino casa mia che è stato battuto a macchina ai primi di settembre: beh è un mese che un brancone di 2-3mila storni staziona su di esso trovando chicchi per terra e attaccati alle piante.

Per quanto invece riguarda il taglio di alberatura, il venir meno delle piantate vecchio stile (ogni 3 viti un’albero, olmo, noce, quercia, oppio, salice), la pulizia ossessiva dei fossi e delle siepi, lo sfalcio meccanizzato ad alta velocità delle culture arboree e cerealicole, l’utilizzi di pesticidi e veleni (anche se qui in Romagna si sta superando questi metodi con la cosiddetta “lotta controllata”)…beh questi fattori certamente non aiutano la selvaggina e di conseguenza la caccia come da te affermato.
sono daccordo con te solo nel caso del sistema a cordone speronato, ma credimi che nel spagliera, metodo più utilizato dopo il tendone , non resta nulla!
 
Re: caccia e agricoltura intensiva

per i vigneti ritengo ,non ci siano problemi..anche perche' molti non vendemmiano piu'(non conviene).piu' dannoso e' il taglio delle piante ,l'uso dei pesticidi e diserbanti, le mietitrebbie poi sono un flagello,inoltre in sicila gia' ad agosto bruciano le stoppie(ovviamente sarebbe vietato [Trilly-77-24.gif] ),ma anche l'abbandono delle campagne e' dannoso.
pap
 
Re: caccia e agricoltura intensiva

guarda qui da noi c'è una bella zona vicinissiama a casa dove c'è un po' di passo... be i campi son tutti lavorati non c'è una stoppia.. ci lasciano anche i fagiani a volte ma ico io sti pveri fagiani come dovrebbero fare a sopravvivere.. dovrebbero mangiare terra e nasconderso sotto come le talpe? lonstesso vale per i migratori e infatti non si ferma nulla di quello che passa..
 
Re: caccia e agricoltura intensiva

la macanza di zone ove rimanere in pastura è secondo me una della cause maggiori della sempre minor presenza di migratori sul nostro territorio ...
i terreni una volta restavano incolti per il periodo invernale ,oppure si lasciavano riposare per nn inaridirli ..oggigiorno con la moderna meccanizzazzione mentre la trebbia raccoglie il grano da una parte dall'aktra i trattori stanno gia iniziando ad arare in piu tt i prodotti chinmici ,disinfestanti,diserbanti concimichimici ecc ecchanno quasi distrutto l'alimentazione base di molti migratori ..
risultato meno spazio a disposizione causa l'intensa urbanizzazione ( strade autostrade tangenziali , capannoni caseggiati ecc ecc )..e quel poco spazio rimasto nn è piu adatto allo svernamento o comunque come zone di sosta ... [42]
 
Re: caccia e agricoltura intensiva

temo ci porterà a giocare a tre sette anzichè a caccia ormai tra lottizzazioni e meccanizzazione agricola non è rimasto molto [****.gif]
 
Re: caccia e agricoltura intensiva

in realtà non ci vuole molto a capire che dove c'è l'agricoltura intensiva delle monocolture, dei pesticidi, dei campi immensi livellati senza un cespuglio, un argine, una siepe che sia una la caccia non può esercitarsi. Qui la selvaggina non può trovare nascondigli, non può riprodursi; resta il surrogato della 'pronta caccia', su capi d'allevamento, cresciuti in gabbie e voliere e ingozzati a mangime. Dove impera l'agricoltura industriale solo poche specie opportuniste trovano un habitat idoneo: gazze, cornacchie grigie, con frequentazioni di piccioni e gabbiani pendolari. Vi sono poi volpi che si nutrono in discarica e ... nutrie (flagello degli argini).
 
Re: caccia e agricoltura intensiva

Pensiamo che per queste problematiche ci sono fior di scenziati che studiano, come quelli dell'ISPRA, che sanno dare colpe solo a Noi cacciatori, sono preoccupato quanto Te ma temo che ci sia poco da fare [****.gif]
 
Re: caccia e agricoltura intensiva

cri86 ha scritto:
lo spianto dei vigneti a tendone,rinpiazzati con quelli a spagliera a portato a zero la pastura x i migratori,essendo maccanizata la vendemmia non rimane nemmeno un grappolo
Tu non ci crederai ma ho potuto appurare che dove la vendemmia viene effettuata a macchina rimane un grandissimo numero di chicchi per terra e attaccato alle graspe, ragione percui un gran numero di uccelli riesce a trovare da mangiare per moltissimo tempo anche dopo la vendemmia.
Ti porto un esempio: esiste un vigneto vicino casa mia che è stato battuto a macchina ai primi di settembre: beh è un mese che un brancone di 2-3mila storni staziona su di esso trovando chicchi per terra e attaccati alle piante.

Per quanto invece riguarda il taglio di alberatura, il venir meno delle piantate vecchio stile (ogni 3 viti un’albero, olmo, noce, quercia, oppio, salice), la pulizia ossessiva dei fossi e delle siepi, lo sfalcio meccanizzato ad alta velocità delle culture arboree e cerealicole, l’utilizzi di pesticidi e veleni (anche se qui in Romagna si sta superando questi metodi con la cosiddetta “lotta controllata”)…beh questi fattori certamente non aiutano la selvaggina e di conseguenza la caccia come da te affermato.
 
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