Quale futuro per il mondo venatorio?

Il futuro e già scritto da molto tempo solo i ciechi o chi non vuol vedere non vede. Ogni anno saremo sempre di meno e si chiuderà da sola senza bisogno di referendum o altro per chiuderla. Resteranno solo i cinghiaiai e gli amanti delle ferme dietro i polli colorati delle afv. Per quanto mi riguarda la fine della caccia risale ai tempi della introduzione della 157/92.
 
Uno dei chiodi piu' grossi piantati nella bara della caccia in Italia e' stato l'alzare l'eta' minima per il PdA e licenza di caccia da 16 a 18 anni. A 18 anni ormai ci si e' dati a tanti altri interessi, a tante altre attivita' per le quali non c'e' un'eta' minima. No, non e' stata l'unica causa, ma una causa molto determinante fra tante altre. In altri paesi si puo' cacciare, se accompagnati da un adulto, sin da quando si puo' impugnare e sparare un fucile, dopo aver passato un corso teorico-pratico. Io e mia moglie abbiamo ottenuto un diploma di insegnanti di questo corso, ed abbiamo istruito ed esaminato tantissimi ragazzini e ragazzine nel Montana ed in Alaska. Ne abbiamo dovuti bocciare pochissimi, perche' la serieta' ed il desiderio di imparare ad essere cacciatori prudenti e sicuri, nonche' etici, che possedevano erano incredibili. E i bambini che cacciano non vengono messi alla gogna mediatica come in altri paesi. Vi ricordate dello "scandalo" e dello stridor di denti in Italia quando un'A.V. pubblico' un manuale che sulla copertina mostrava una foto di un bambino di una decina d'anni, forse meno, vicino al padre in un capanno per le anatre? Neanche aveva un fucile in mano, ed il ruggito collettivo di buonisti ed anticaccia (e persino di un'altra A.V.) fu assordante. Qui spesso vedi sui giornali locali e anche, a volte, su quelli piu' importanti, foto di bambini sorridenti che posano con il fucile in mano e con un cervo abbattuto o un mazzo di anatre. Ma non mi faccio illusioni. Sebbene la maggior parte degli U.S. sia ancora rurale, l'urbanizzazione cresce, e con essa milioni di giovani che non sanno che la carne sul loro piatto proviene dalla vita e dalla morte violenta di un animale d'allevamento. Forse credono che la carne venga fabbricata nel retro dei supermercati con qualche arcana alchimia. Per ora la grande maggioranza degli americani e' favorevole alla caccia come procacciamento di cibo genuino. Ma la maggior parte non sono affatto favorevoli alla caccia per i trofei, che essi non capiscono appieno e vedono soltanto come una gara maschilista a chi ce l'ha piu' lungo ed uno spreco di risorse naturali, specialmente se si tratta di trofei di animali immangiabili che i cacciatori espongono nelle loro case e nei loro clubs..
Le cose cambieranno anche qui, purtroppo, ma ci vorranno ancora diverse generazioni. Per ora ogni autunno, milioni di bambini/e e di adolescenti ancora entrano felici e pieni di speranze nei campi, nei boschi, e nelle paludi a celebrare i riti che noi adulti conosciamo ed amiamo cosi' tanto.
 
Quando hai la passione vera aspetteresti anche 21 anni. Il fatto è che nelle famiglie ci sono sempre meno cacciatori perché lasciano in parecchi e non si tramanda più come una volta e poi i giovani di oggi specialmente i cittadini hanno altri interessi.
 
Io comincio a credere che la passione per la caccia sia una cosa innata, ancestrale, atavistica, che non si risveglia in tutti quelli che sono ad essa esposti.
Mio padre portava a caccia mio fratello da bambino e mio fratello possedeva un fucile ad a.c. e sparava a vari bersagli inanimati. Era un tiratore incredibile. Ma la caccia non gli interesso' mai. Gli sarebbe dispiaciuto uccidere animali. Io invece, allevato allo stesso modo, portato a caccia anch'io da bambino, mi appassionai tremendamente, ela passione non mi lascio' piu' .
 
Siamo destinati all'estinzione perché non più compatibili con l'ideologia ambientalista dilagante, ipocrita fino al midollo tralaltro, e totalmente distanti dagli attuali stili di vita heuuu.gif]!

Tanto ci autodistruggeremo cmq ....... a prescindere dalla Caccia....e dico come razza....non come categoria.....è solo questione di tempo [14]!

Il buon Einstein disse che la 4° guerra mondiale si sarebbe combattuta con le pietre.......e quei tempi potrebbero essere incredibilmente maturi e qualcuno magari un giorno con quelle pietre inizierà di nuovo a cacciare.

Mettiamola così: finché dura.....dai :mrgreen:
 
Apro questa riflessione dopo avere letto l'interessante articolo "Cacciatori domani".
A mio avviso, molte responsabilità della crisi del mondo venatorio sono ascrivibili ai cacciatori stessi e a chi li rappresenta.
Il fanatismo ambientalista ha colpito la caccia al cuore, sicuramente, su questo non c'è dubbio.
Tuttavia, sono fermamente convinto che l'ambiente venatorio italiano, soprattutto in alcune regioni, sia diventato un autentico museo incapace di adeguarsi, anzi, privo del desiderio di adeguarsi.
Un Mausoleo.
Personalmente, ho trovato un ambiente diffidente, restio ad aprirsi, a guardare la realtà circostante.
Parlo della realtà concreta, non del forum in generale, sia chiaro.
​​​​​​Con la scusa dell'"attenzione agli ambientalisti infiltrati!" e del "non parlate troppo, ci sorvegliano, abbiamo il porto d'armi!"​​​​​​, molti colleghi e moltissime associazioni si sono trasformati in realtà immobili.
Il mondo è cambiato, ma tanti cacciatori non vogliono cambiare.
I ricordi sono una bella cosa, le cene sociali anche, ma richiudendosi solo nelle chiacchierate nostalgiche e negli incontri a tavola, l'unica cosa che aumenterà sarà il girovita.
Non il numero dei cacciatori.
Numerosi miei ex-alunni, molto giovani, non provenienti da famiglie di cacciatori, mi riferivano in passato che il loro approccio a questo mondo era stato traumatizzante: diffidenza, incapacità di aprirsi, zero confronto.
Della serie: non si accettano novità, né facce nuove.
Molti di quelli che si lamentano della "politica che viene da noi solo per i voti", sono gli stessi individui che fino agli anni '90 con questa politica andavano a braccetto e avevano trasformato le proprie sezioni in una realtà a metà fra una bocciofila democristiana e un centro per l' impiego per amici.
Molti, ancora, sono spaventati, perché non riescono a star dietro alla tecnologia, ad una realtà complessa.
Non sanno coglierla, non vogliono coglierla e si chiudono a riccio.
Io ho 40 anni, ma - per fortuna! - in quanto a cervello, energia e fisico ne dimostro 20.
Ho la testa dura e continuo a coltivare il mio sogno, tuttavia non vi nascondo che mi sono scontrato contro una realtà in cui non mancano invidie, polemiche sterili e totale diffidenza.
In bocca al lupo, a chi ci crede e a chi sa mettersi in discussione, perché se noi non cambiamo, se noi non ci mettiamo in discussione, non cambierà neanche la realtà che ci circonda.
Un saluto
Carlo

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E ti sembra poco! O ingiusto? Io credo che così dev'essere. Siamo gli ultimi testimoni di un mondo rurale e sano, pieno di "antichità" di usanze, culture da invidiare. Portatori sani di un virus che non colpisce tutti, di una malattia inguaribile, che per dir si voglia.....non c'è cura se non quella di alzarti in piena notte, (mentre tutti gli "altri" dormono), magari con freddo, pioggia, neve, ghiaccio, vento e altro, per andare a godere della nascita del nuovo giorno. Naturalmente con lo schioppo in mano, sparando che la tua scelta sia stata giusta e che da li a poco si paleseranno gli animali.
Di quanto sopra, non c'è niente di moderno, ......tecnologico e credo che anche nel futuro non ci sarà. Qui si parla di natura, vecchia milioni di anni.....sempre la stessa da allora ad oggi. L'uomo è cambiato, si, è vero, dall'omo sapiens a l'uomo moderno c'è una grande differenza....sopratutto fisica.
Dall'uomo della preistoria a quello di oggi, la differenza è meno accentuata. I primi erano cacciatori e raccoglitori, poi l'intelligenza ha mutato il vivere.....agricoltori, fabbricatori e via dicendo. Il bisogno di avere armi per cacciare e difendersi, risale a quell'epoca e da li tutti gli ammodernamenti per arrivare allo scopo con meno pericolo e più incisione.

Oggi secondo me al cacciatore dovrebbe bastare un buon fucile e un buon cane.....tutto ciò che gira intorno a questo è relativo. Basterebbe non vedere il cacciatore come l'unico male della natura e sopratutto non disegnarlo così.
E' difficile che i giovani d'oggi, come detto da voi più volte, si avvicini alla caccia se nella famiglia non ci sia un cacciatore. Gli interessi dei giovani di oggi sono molto appetibili, quelli nostri erano..... come dire.....più fisici, più all'aria aperta, .....più ristretti.
Poi c'è da dire anche che il "virus" che ci ha colpito.....non colpisce tutti.
 
Risalirei al mio capanno di caccia anche questa sera a piedi nudi e se fosse necessario anche senza torcia per poter magari nuovamente sparare domattina a qualche tordo... ci dormirei pure se ci fosse il mio socio.....sarebbe una grande festa.....ma puntualmente ed inesorabilmente come un satellite intorno ad un pianeta che gira e rigira sulla sua solita orbita....ad ogni stagione me lo chiedo sempre : ha ancora senso tutto ciò. Sto nel giusto ?
Non è un segno di debolezza - non mi sento nè indeciso e nè confuso - ma forse un pò di pietà comincia a farsi breccia. Sarà che la caccia mi ha dato tanto,molto forse troppo direi...ed è altrettanto certo che la difenderò finchè mi sarà permesso, ma... ma.... la domanda mi ritorna sempre. Che poi - badate bene - non è questione di quale preda ho cacciato ed ho tra le mani... Tordi, colombi, fino alle cornacchie che tanto male fanno.
La risposta alla mia domanda comunque è sempre negativa.
Ed inevitabilmente, sempre puntualmente direi io, il giorno dopo.... ristò nuovamente al capanno.
Ma.... c'è quel ma....
 
osservavo gli elenchi dei partecipanti alle varie sessioni, mese per mese: su 20 candidati per ogni sessione, 15 - in media - erano giovanissimi: avevano fra i 18 e i 20 anni..............................

Se penso a realtà geografiche ancora fortemente legate all'agricoltura e all'allevamento, ........da quelle parti cacciatori ce ne sono, e neanche pochi, e i giovani seguono questa tradizione.

Diciamo che fondamentalmente il problema e' quello: il ricambio generazionale ......oggettivamente troppo pochi coloro che s'avvicinano all'attività venatoria heuuu.gif]!

Giustissima anche la considerazione riguardo le aree di "residenza" dei "nuovi" cacciatori! Nella mia minima sfera di conoscenze è tangibile il fatto che nel comune di Palombara per esempio, appena alle porte di Roma, i giovani con licenza di Caccia per tradizioni familiari o amicizie d'infanzia sono abbastanza [thumbsup.gif]!

Ma basta già rientrare nei confini del GRA e ti posso portare l'esempio d'un giovane utente proprio del forum,che s'era appassionato qualche anno fa' ,conseguendo il pda e iniziando a calcare qualche pedana al tav con noi e poi le prime uscite a caccia.....ma osteggiato dalla famiglia , dagli amici e pure dalla fidanzata.....mollo' heuuu.gif]!

Lo stesso mio Figlio, cresciuto a pane&fucile arrivato alla soglia dei 18 anni, entrando nel mondo del lavoro ,ha preferito impiegare il suo tempo libero in altro......purtroppo [14]! Quindi se l'istinto della Caccia non alberga fortemente nell'animo dell'individuo, perché v'ha attecchito per tradizioni o magari innato.....lo stile di vita d'un giovane d'oggi difficilmente potrà conciliarsi con l'attività venatoria [14].

Un saluto
 
Diciamo che fondamentalmente il problema e' quello: il ricambio generazionale ......oggettivamente troppo pochi coloro che s'avvicinano all'attività venatoria heuuu.gif]!

Giustissima anche la considerazione riguardo le aree di "residenza" dei "nuovi" cacciatori! Nella mia minima sfera di conoscenze è tangibile il fatto che nel comune di Palombara per esempio, appena alle porte di Roma, i giovani con licenza di Caccia per tradizioni familiari o amicizie d'infanzia sono abbastanza [thumbsup.gif]!

Ma basta già rientrare nei confini del GRA e ti posso portare l'esempio d'un giovane utente proprio del forum,che s'era appassionato qualche anno fa' ,conseguendo il pda e iniziando a calcare qualche pedana al tav con noi e poi le prime uscite a caccia.....ma osteggiato dalla famiglia , dagli amici e pure dalla fidanzata.....mollo' heuuu.gif]!

Lo stesso mio Figlio, cresciuto a pane&fucile arrivato alla soglia dei 18 anni, entrando nel mondo del lavoro ,ha preferito impiegare il suo tempo libero in altro......purtroppo [14]! Quindi se l'istinto della Caccia non alberga fortemente nell'animo dell'individuo, perché v'ha attecchito per tradizioni o magari innato.....lo stile di vita d'un giovane d'oggi difficilmente potrà conciliarsi con l'attività venatoria [14].

Un saluto

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ciao a Tutti, sono anni ormai che mi chiedo come mai, e non so darmi risposta, del perchè molti amici o persone che hanno smesso di andare a caccia mi dicono: " smetti anche te non vale più la pena, costa troppo, sempre meno animali, sempre piu' sacrifici, lascia stare!!". Ed io continuo a non capire pur rispettando il modo di operare di tutti: vuoi smettere, smetti ma non chiedermi di smettere. Non vorrei che cerchino un alibi per dire che hanno fatto bene a smettere se fanno passare la voglia anche a qualcun'altro.
Io continuo a trovare la libertà ogni volta che esco a caccia o come adesso che anche senza fucile passo giornate a riordinare, progettare e tenere in funzione l'appostamento per i colombi.
Potevo aver smesso per tanti motivi: età, salute ma non sarei più stato libero come ho sempre desiderato. Quando mi hanno impiantato il defibrillatore nel petto e mi hanno addormentato per provare se funzionava in quei pochi minuti ho sognato un branco di colombi che curava!!!!! Non sapevo , allora, se sarei riuscito a risalire sui lecci, ma la voglia di libertà mi ha riportato lassù. Ci tornerò anche se tutti diranno non vale più la pena, lascia stare.
Un abbraccio a Tutti i Cacciatori. State bene!!!!!
 
(Untitled)

Penso di essere la testimonianza vivente che la passione venatoria abbia origini ancestrali e radicate. Una sorta di reminiscenza della forza della natura che nonostante tutto cambi, si trasformi, quella forza è sempre lì, latente, dormiente forse, ma attiva, come un vulcano che erutta senza dare avviso per motivi e forze che non hanno logica. Cittadina, nessuna radice contadina, nessuna tradizione familiare. Poi ho visto i cani di mio cognato, 2 kurzhaar cacciare. Da lì è stato come vedere per la prima volta chiaro cosa volessi fare. Tante le difficoltà ed i dubbi che inevitabilmemte assalgono chi, amante degli animali si trova a vivere l incoerenza di togliere la vita ad uno di essi. Poi ho miracolosamente non padellato un fagiano, anzi no, un pollo colorato, ero in una AFV ed allenavo il cane. Allora lì ho capito la forza della passione, appena ho lasciato fluire le emozioni e spento la ragione. Appena mi sono resa conto che stava venendo giù ho esultato!!! Il cane è corso a recuperarlo e me l ha riportato (nsomma) ed io ero al 7mo cielo!!! Ed avevo quell'euforia che ti fa dire "ancora"......
Siccome sono convinta di non essere una brutta persona, riflettendo su quanto ho vissuto, ho capito che ci sono sentimenti che vanno oltre la logica e le regole, che comandano nonostante ciò che ci circonda voglia imporci che è male.
 
Infatti: la passione o ce l'hai.....o ce l'hai :mrgreen:! Quelli che iniziano, così come quelli che resistono.....è perché ne fanno una ragione di vita [11]! Considerata da alcuni come un abominio.....perché non è emersa in loro e non ne comprenderanno mai il significato heuuu.gif]! Noi non ne possiamo fare a meno: sicuramente verrà un giorno che saremo costretti a fermarci,per legge o per salute......ma saremo sempre Cacciatori [spocht_2.gif]

Un saluto
 
La terza è quella che s'approssimano a fare la Nato in combutta con l'America 😎! Se il russo sbrocca e mette mano al nucleare......la prossima (la 4°) tra qualche millennio magari,sarà con pietre e bastoni.....sempre che il pianeta abbia ancora la sfiga che sopravviva qualche essere così detto "razionale" 😁!
 
Quegli della nostra età, caro Achille, non vedevano l'ora di arrivare a 18 anni per prendere patente e porto d'armi. La patente serviva per andare a cercare di imbroccare qualche ragazza anche un po' più in là del paese e poi era figo arrivare con l'auto (anche se io avevo una 500 scassata di mio fratello o al massimo la renault 4 sempre sua, ma quel venerdì sera che arrivai col suo BMW serie 2, mi guardavano tutte come se avessi la Ferrari! Preciso che mio fratello ha 12 anni più di me e lavorando in banca se lo poteva permettere). E poi il porto d'armi che insieme all'auto ti dava quel senso di libertà che non ho più riprovato (ti sentivi padrone del mondo). Ma tuo figlio Achille non va a caccia? Ho visto delle sue foto insieme a te col fucile.
 
La foto di mio nipote che a breve compirà 7 anni è un simbolo di speranza per noi.Ho iniziato ad andare a caccia con mio padre più o meno alla sua età e già mi sentivo dire che probabilmente, quando sarei diventato grande,la caccia non ci sarebbe più stata.Ora di anni ne ho 44, siamo nel 2022 e ancora stiamo parlando di caccia.A volte mi chiedo anche io perché ancora vado a caccia con tutte queste restrizioni, l'opinione pubblica che non è dalla nostra parte, versamenti che aumentano sempre di più, con le zone interdette alla caccia che aumentano sempre di più, ecc....Il problema è che a questa domanda trovo sempre risposta,SONO MALATO DI CACCIA!!La caccia da quando avevo 7 anni ad oggi è cambiata molto e in peggio, ma finché c'è lo consentiranno andrò a caccia e il giorno che non ci sarà più permesso continuerò a girovagare per campagne e boschi con il mio cane da ferma.La caccia, una sana malattia!!
 

Allegati

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Personalmente porto sempre come esempio la pesca...dicendo che nella pesca c'è anche il pescatore della domenica, che se ha tempo và...se non può pazienza ci andrà la settimana prossima.

Mentre nella caccia no! La caccia è molto più viscerale.. è proprio una malattia! (Noi) io, sento di essere proprio malato perché appunto ci sto male! Se per un motivo (grave) non posso andare sto male! Se dopo cena sento zicchiare un tordo non dormo la notte... da febbraio a settembre sono in lutto!!!
 
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