Licenze facili e troppe armi in casa»

La guida non ebbe il tempo di afferrare la pistola che l'orsa ers gia' su di lui. la pistola gli volo' dalla mano. il cacciatore la recupero' e cerco' di sparare all'orso ma non c'era il colpo in canna. Non essendo esperto di pistole non sapeva di dover scarrellare, e pensando che il bottoncino vicino al ponticello fosse la sicura, lo premette. Ma la pistola, una Glock, ovviamente non sparo', e anche lui fu ferito,

Io ho visto soggetti in condizioni di panico schiantarsi (letteralmente) contro la vetrata d'una porta .......porta che varcavano decine di volte durante il giorno semplicemente aprendone la maniglia [42]! La paura,il panico...l'adrenalina, spesso fanno saltare gli schemi anche di scenari provati decine di volte in esercitazioni e allenamenti heuuu.gif]! Io rimango dell'idea che meno manovre devi fare per difenderti....piu' aumentano le probabilita' di scamparla[3] ! Poi le semiautomatiche son gran belle armi...hanno un infinita' di colpi.....magari fanno tanto N.Y. P. D......ma Clint Eastwood e'.......e sempre sara'..... l'ispettore Callaghan [thumbsup.gif]:mrgreen:!

Un saluto.
 
No, la maggioranza dei corpi di polizia e delle forze armate hanno automatiche. Per loro la maggior capacita' di fuoco e' importante.
Anche per la maggior capacità di fuoco, ma anche per la maneggevolezza, anche perchè si estrae meglio, si impugna meglio e va in punteria meglio. In una situazione di reale pericolo se l'arma venisse impugnata malamente non si ha il tempo di aggiustarsela, anche a 7 m. in condizioni di stress si farebbe una gran fatica a piazzare i colpi al bersaglio grosso. Con il revolver ci vuole molta più pratica ad impugnarlo nel modo giusto e a tirare in doppia azione. La doppia azione di un revolver ha un peso doppio e molto più lungo di una semi doppia azione di una Glock, o di una beretta con la mezza monta inserita. La mancata percussione le ho viste fare nei revolver in mano a gente che voleva alleggerire la doppia azione agendo sulla molla tramite la vite di regolazione. La cadenza di fuoco è molto più veloce in una pistola a qualsiasi distanza di tiro. Il rinculo è più dolce e l'arma rimane più stabile, per via del meno rilevamento. Giovannit, il revolver non può competere con la pistola, non lo dico io, basta informarsi. Fai esempi di casi estremi, come il cacciatore che non sa scarrellare, anche un bambino sa che per mettere il colpo in canna bisogna tirare e lasciare il carrello, lo avrà visto fare in qualche film. Per prendere il porto d'arma per l'esercizio venatorio, bisogna conoscere come è fatto e come funziona un fucile semiautomatico o una carabina, anche per queste armi per mettere il colpo in canna bisogna scarrellare. La guida che portava la sua Glock senza colpo in canna, forse non sapeva che le attuali pistole con il colpo in canna sono sicure come gli attuali revolver, non hanno più bisogno di portare una camera del tamburo vuota. Giovannit, in Italia un buon revolver usato lo si compra con 300/350 euro. In favore del revolver posso dire che in poligono può essere caricato con una sola mano, si apre il tamburo, si appoggia l'arma sul banco, si inseriscono le cartucce nelle camere, si richiude il tamburo, si impugna l'arma e si spara. Pero con una sola mano si può tirare solo in doppia azione. E' concesso il porto solo per revolver a chi sfortunatamente può usare solo una mano. Ma come ben sai una semi automatica può essere usata con una sola mano, compreso caricare e scarrellare, logicamente sono operazioni che non è possibile fare nei poligoni UITS. Adesso lasciamo alle persone decidere l'arma da scegliere per la difesa personale.:):)
Io ho visto soggetti in condizioni di panico schiantarsi (letteralmente) contro la vetrata d'una porta .......porta che varcavano decine di volte durante il giorno semplicemente aprendone la maniglia
I test, si fanno prima sull'efficienza fisica e dopo su quella operativa. Al limite delle proprie possibilità fische, do lo sforzo, se la persona sottoposta al test alla domanda come ti chiami fa scena muta o incomincia a vaneggiare e un segnale che può far decidere da che parte penderà l'ago della bilancia in situazioni di stress psicologico operativo. Ogni persona reagisce a modo suo, ci sono persone che fronteggiano il pericolo con estrema disinvoltura, e incominciano a tremare a bocce ferme, e quelli che tremano durante. Ma chi è preparato anche con la tremarella i colpi li mette sul bersaglio. La tremarella da un margine di errore minimo, gli errori madornali li fanno quelli che non sanno scattare, anche se rimangono fermi sbagliano il bersaglio a pochi metri. Adesso mi associo a Giovannit, chiedo scusa ai moderatori e veramente veramente cambio discorso.
 
Hai mai visto la Beretta Cougar in .40 S&W? Anch'io facevo fatica a scarrellarla a causa della forma del carrello e delle insufficienti scannellature. Oltre ad essere duro, il carrello se era bagnato o leggermente unto ti scivolava fra le mani. La sucura poi era troppo stretta e la sua superficie inclinata all'ingiu'. Il pollce ci scivolava sopra.

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Allora dovevi vedere la Beretta mod. 70 in cal. 7,65.....per scarellare dovevi prima mangiarti una fiorentina. Poi non sapevi mai dove finivano le pallottole....arma scarsissima da eliminare.
 
Ogni storia è diversa. Qualche anno fa un poliziotto ha fermato un assassino colpendolo alla gamba. Aveva ancora la pistola in mano con la quale aveva ucciso due poliziotti. Mi sembra che nessun giudice lo ha condannato per un aver sparato al torace. Giovannit, non credo che una persona in un conflitto a fuoco a breve distanza va a cercare il punto preciso e non la zona. In quei frangenti il tempo è oro, chi tira per primo è avvantaggiato, specialmente se bisogna estrarre l'arma. L'estrazione è importantissima, basta impugnare l'arma un pochino fuori l'ordine della consuetudine che la precisione va a farsi benedire. I professionisti lo sanno, l'allenamento all'estrazione diventa più importante di un allenamento a fuoco, dovrebbe diventare una "frenesia". Molto probabilmente il Poliziotto era a buona distanza e aveva già l'arma in pugno, quindi ha mirato al punto preciso del corpo, ha invalidato il delinquente senza ucciderlo. Siete sicuri che con una palla in piombo di cal. 22 in una gamba una persona sarebbe riuscita a muoversi come prima?
 

germano56

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Norme troppo lassiste. Controlli all’acqua di rose per il rinnovo delle licenze. Nessun censimento affidabile del Viminale sulle pistole e sui fucili nelle case degli italiani. L’omicidio di Voghera riapre il dibattito sulle leggi che regolamentano il possesso e l’uso di armi da fuoco. Perché - secondo diversi analisti - rischiamo di avvicinarci al "modello americano", visto che già oggi le persone uccise con armi detenute legalmente sono di più di quelle ammazzate da mafiosi o rapinatori. Non solo: «Grazie a queste maglie larghe, c’è il pericolo concreto che gruppi suprematisti o neonazisti posano legalmente dotarsi di arsenali», avverte Giorgio Beretta.

Analista dell’Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa (Opal), Beretta ricorda che «tra il 2017 e il 2019 in Italia un omicidio su 10 è stato commesso con armi regolarmente detenute. Almeno 131 omicidi perpetrati da detentori legali, a fronte di 91 di tipo mafioso e di 37 per furto o rapina». Difficile da credere, ma oggi in Italia «è più facile essere uccisi da un legale detentore di armi che dalla mafia o dai rapinatori». Gli omicidi per furti e rapine infatti «sono al minimo storico, 9 nel 2019, ma oggi un femminicidio su 5 è commesso con "armi legali"».
«Troppo facile ottenere un nulla osta alla detenzione di arrmi»


Come è possibile? «Le norme per ottenere una licenza sono troppo blande», dice Beretta. Se per il porto d’armi, rilasciato dal Prefetto per comprovate motivazioni (a chi, ad esempio, ha subito minacce o fa il commerciante di gioielli), per le altre tipologie di licenza - tiro sportivo, caccia, detenzione a casa o al negozio - è tutto molto facile: «Non sono richiesti esami psichiatrici né tossicologici, il rinnovo è ogni cinque anni con una visita medica, come per la la patente». Basta un «certificato di capacità di maneggio dell’arma», che si ottiene in mezza giornata al poligono, e un certificato medico che attesta l’assenza di problemi psichici o tossicodipendenze: «Ma senza test tossicologici anche chi usa cocaina può comprarsi un’arma».

Una volta ottenuta la licenza per tiro sportivo, non c’è bisogno di dimostrare che si vada davvero al poligono: «Le licenze per tiro sportivo sono in crescita, ben 580mila. In realtà quasi i due terzi – spiega l’esperto Opal – non praticano il tiro sportivo, né sono iscritti alle federazioni. La chiedono perché permette l’acquisto di un gran numero di armi».
«Con la licenza per tiro sportivo decine di fucili in casa»


Quante? Troppe, da farsi un arsenale: «Con le modifiche apportate nel 2018 dalla Lega e col consenso del M5s, governo Conte 1, oggi con la licenza per il tiro sportivo si possono detenere tre pistole semiautomatiche con caricatori fino a 20 colpi - prima fino a 15 colpi - poi fino a 12 fucili semiautomatici, come gli AR-15 usati nelle stragi negli Usa - prima massimo 6 - e un numero senza limiti di fucili da caccia». Giorgio Beretta non usa giri di parole: «Norme fatte apposta per favorire produttori e rivenditori di armi. Di certo non la sicurezza dei cittadini». Ora molti chiedono "Stop armi ai privati": «Sì, ma occorre rivedere le norme: introducendo l’obbligo di controlli clinici e tossicologici annuali, vietando la detenzione eccessiva di armi, riconducendo le licenze alla loro ragione d’uso. Tiro sportivo per chi va regolarmente al poligono, attività venatoria se effettivamente vai a caccia».
Manca un censimento dettagliato. La stima: 12 milioni di armi


Ma quante sono le armi nei cassetti degli italiani? I dati 2020 della Polizia riferiscono di 649.841 licenze per uso venatorio, 582.531 per uso sportivo e 14.917 per difesa personale. Oltre a 38.333 in dotazione a guardie giurate. In tutto quasi un milione e 300mila licenze. «In realtà né Viminale né Istat - puntualizza Beretta - aiutano a comprendere la gravità del problema. Anche se di ogni arma va data comunicazione alla Polizia, il sistema non è informatizzato e il ministero non fornisce il numero complessivo delle licenze. Potrebbero arrivare tranquillamente a 4 milioni». E, visto che una licenza permette di avere più armi, «una stima realistica è di 12 milioni tra pistole e fucili».
 
Ultima modifica di un moderatore:
Non direi che danno i vari porto d'arma a "pioggia" i controlli sono giusti, e i pretesti per le sospensioni delle licenze sono anche troppo eccessivi, basta vedere che la guida in stato di ebrezza comporta, il ritiro della patente e il rifiuto al rinnovo del porto d'arma, però la patente dopo aver fatto la trafila la restituiscono, il porto d'arma non è facile riaverlo. Io conosco personalmente una persona che non è più riuscito ad avere il porto d'arma uso caccia. Tutto questo perchè un persona munito di porto d'arma per difesa personale ha ucciso una persona davanti a un bar. Se ha sbagliato questa persona pagherà per quello che ha fatto, però quello che è accaduto non deve essere un pretesto per cavalcare la battaglia contro le armi. Ci sono molte più persone oneste che disarmate sono state uccise da dei delinquenti armati, nessun politico ha detto mai una parola, cioè è come dire è giusto farsi ammazzare disarmati da gente senza scrupoli.
 
Ogni storia è diversa. Qualche anno fa un poliziotto ha fermato un assassino colpendolo alla gamba. Aveva ancora la pistola in mano con la quale aveva ucciso due poliziotti. Mi sembra che nessun giudice lo ha condannato per un aver sparato al torace. Giovannit, non credo che una persona in un conflitto a fuoco a breve distanza va a cercare il punto preciso e non la zona. In quei frangenti il tempo è oro, chi tira per primo è avvantaggiato, specialmente se bisogna estrarre l'arma. L'estrazione è importantissima, basta impugnare l'arma un pochino fuori l'ordine della consuetudine che la precisione va a farsi benedire. I professionisti lo sanno, l'allenamento all'estrazione diventa più importante di un allenamento a fuoco, dovrebbe diventare una "frenesia". Molto probabilmente il Poliziotto era a buona distanza e aveva già l'arma in pugno, quindi ha mirato al punto preciso del corpo, ha invalidato il delinquente senza ucciderlo. Siete sicuri che con una palla in piombo di cal. 22 in una gamba una persona sarebbe riuscita a muoversi come prima?

No, ma con una palla di 9x19 o.45 ACP o 10 mm o .3577 magnum nel "bersaglio grossso" (centro del petto) e' poco probabile ma sempre possibile che uno riesca a rispondere al fuoco. Uno che si intende di pistole e del loro uso (perdonami se non uso falsa mdestia e mi annovero fra i cognoscenti di tali armi, del loro uso, e di tante altre cose connesse che neanche parecchi poliziotti italiani ed americani spesso sanno). Prima di tutto, una pistola dei tipi comunementi usati dalla polizia o dai civili e' un'arma poco affidabile per quanto riguarda l'incapacitazione di un avversario non sotto l'influenza di droghe varie, e ancora meno se l'avversario e' drogato, anche con semplici opioidi che ammortizzano il dolore. Poi non ti dico con le droghe che gli impediscono di subire shock . Pensa ai juramentados delle Filippine, che dopo aver incassato 6 colpi di .38 erano ancora capaci di decapitare la loro vittima desgnata con un colpo di bolo (machete). Pensa a quel tale che incasso' se ben ricordo 14 colpi di .45 e finalmente cadde (forse perche' troppo appesantito dalle pallottole) ma portato all'ospedale sopravvisse. Pensa a Giovanni Paolo Secondo che incasso' due o tre palle di 9x19 e sopravvisse. Pensa a Rodney King, ripieno di PCP, che sebbene manganellato violentemente e colpito una dozzina di volte col taser ancora combatteva e stendeva poliziotti a destra e a manca. Una pallottolina della .22 non ti ferma e non provoca un granche' come shock. Ma... ma ci sono tanti "ma." Ogni episodio e' un caso individuale. Un individuo colpito da diverse palle di pistola che non lo hanno leso nel sistema nervoso centrale puo' continuare a sparare. Magari poi muore, ma intanto ha ammazzato te. Un altro, colpito alla mano da una pallottolina di .22 Short, crolla come fulminato. L'unica certezza di neutralizzare (cioe' rendere l'avversario incapace di farti del male) e' la lesione diretta o indiretta del sistema nervoso centrale, i.e. cervello e spina dorsale. Ecco perche' si mira al centro di massa, il petto. Ed ecco perche' guardie del corpo, Servizio Segreto, e tanti corpi di polizia e forse armate speciali praticano il Mozambique Drill: due colpi nel mezzo del petto ed uno in fronte quando l'avversario e' armato, sia di arma da fuoco che da taglio.
Certo, con una .44 Magnum e palla espansiva, o meglio ancora con una .500 S&W a punta cava un solo colpo dovrebbe bastare. Si spera. Ma chi porta un cannone per difesa personale? Dirty Harry? Le cose sono diverse con le armi lunghe, che hanno piu' velocita' e piu' kilogrammetri o footpounds, o Jules a loro disposizione. Ma quello e' un altro discorso.
La pistola non e' un raggio della morte. Non assicura l'incapacitazione IMMEDIATA dell'avversario.
Per quanto riguarda l'estrazione veloce di cui parli, tieni in mente che i conflitti a fuoco non some come le puntate di Bonanza o Rawhide, o gli exploits di Clint Eastwood. Se qualcuno gia' ti punta un'arma da fuoco addosso prima che tu ti renda conto che avresti gia' dovuto avere la pistola in mano, sei fottuto in partenza. Nessuno puo' battere una pistola gia' estratta. E' vero che bisogna addestrarsi a fare un'estrazione liscia, senza intoppi (niente "frenesia" ed alta velocita', ma consistenza) e ad impugnare l'arma coorrettamente, ma da noi si dice "non si puo' mancare cosi' velocemente da colpire. Lascia il "fast draw" ai films di John Wayne. Per esempio, Wyatt Earp, che in tanti conflitti a fuoco non ebbe mai una scalfittura, estraeva e sparava quando il malvivente aveva gia' sparato due o tre colpi e per la fretta lo aveva mancato. Invece lui impugnava bene, mirava accuratamente, e solo allora sparava. E l'avversario stramazzava. E' questione di tempismo, nella vita vera, non il surrogato di Hollywood: la pistola non deve lasciare la fondina a meno che non sia assolutamente necessario, ma mai quando e' troppo tardi. E' tutta questione di mind over matter e memoria muscolare. Allenamento? Si' tanto, ma non solo nell'estrarre e sparare, ma anche nel decidere se sparare o no, nel trovare una posizione sicura, come dietro un muro o un'auto, o in mancanza stesi sull'asfalto per diminuire la superficie "mirabile.," e tanti altri trucchi, che ho imparato insieme agli State Troopers dell'Alaska da personale specializzato. Lo sparo e' soltanto la culminazione (che se evitabile si deve assolutamente evitare) alla fine di una catena di movimenti, risorse, trucchi, ecc. La velocita' d'estrazione non conta un cavolo, perche' se devi estrarre velocemente significa che hai incasinatto tutto cio' che avrebbe dovuto precedere l'estrazione. Oh, sparare ad un avveersario armato e' una cosa seria. Uccidere e' una cosa seria. Morire e' una cosa seria. Meglio imparare dagli esperti che da chiunque non abbia mai imparato da chi e' un vero esperto. Io, butto le mani avanti per non cadere indietro: non sono un vero esperto. Non posso e non voglio insegnare niente a nessuno. Ma almeno ho fatto diversi corsi teorici e pratici e mi tengo al corrente degli aspetti legali e strategici della legittima difesa leggendo e ascoltando cio' che i veri esperti insegnano. Chi vuole usare armi per difesa personale e' bene che faccia lo stesso, perche' o va a finire ammazzato, magari con la sua stessa pistola, o finisce in galera--se mai si trovasse nel "gravest extreme," nell'estremo piu' grave, il momento della verita', nel quale io spero, anche se piu' preparato di tanti, di non trovarmi mai.
 
La velocita' d'estrazione non conta un cavolo, perche' se devi estrarre velocemente significa che hai incasinatto tutto cio' che avrebbe dovuto precedere l'estrazione.
Conobbi una persona che mi ha rotto gli oni, ripetendomi continuamente, "velocità, potenza di fuoco e movimento" forse si sbagliava.:rolleyes::):) Giovannit, di fatto c'è che una persona è stata fermata da un solo colpo di pistola in cal. 22 L.R.
 
Tutto giusto....tutto utile [thumbsup.gif]! La velocità, la perfetta conoscenza dell'utilizzo dell'arma , il saper valutare e prevenire,ecc....sicuramente importanti e devono far parte delle conoscenze e capacità di chi porta un arma x difesa personale!Ma poi !?! Chi sarà in grado di gestire una cotanta scarica adrenalinica?!? Ogni situazione fara' testo a se in quel determinato frangente e spesso molto di quel che s'è appreso andrà a farsi benedire in quegli attimi concitati heuuu.gif]! Lo si vede spesso nei centinaia di video su' YouTube di conflitti a fuoco o più maccheronicamente nei miei 30anni di frequentazione d'italici poligoni x pistola [42]! Diciamo che un paio di cose l'ho capite : chi mena (spara) x 1°.....mena 2 volte [3].....e che se a un cinghiale spari a bruciapelo in un occhio con una 22.....muore.....e anche che se ci vai con una bella Brenneke del 12....magari è meglio :mrgreen:.

Un saluto
 
Ti sei dimenticato di dire
-
, che questo Sig. Beretta, (ma guarda che cognome!!!), sta cavalcando l'onda, come tutti i sinistroidi, ma la stanno cavalcando ignorantemente e da emeriti cretini, sempre se quello che dicono lo pensano veramente. Come hai detto tu, quanti morti innocenti, per via di mani criminali, che magari se avessero avuto un arma, l'epilogo sarebbe stato diverso.

Non so voi, io ho visto il video dei fatti di Voghera, a parte il fatto che il colpo è partito accidentalmente, da una calibro 22, (il più piccolo calibro per pistola), non da una 44 e il consigliere si è preso il nomignolo di "sceriffo", a parte questo, chi lo ha detto che un pugno non può uccidere un uomo? Ammesso e non concesso, il consigliere avrebbe sparato di volontà, cosa doveva fare? Dopo il primo pugno, che lo ha buttato per terra, doveva aspettare la scarica di calci e pugni che sicuramente avrebbe preso? E magari sarebbe morto....un padre di famiglia. No no, non ci siamo. Voglio sperare che il fatto vada in mano ad un giudice coscienzioso e non di parte, ma dalla piega che ha preso, mi sa che la strada è sbagliata. Rimane agli arresti perchè potrebbe ricommettere il reato....ma stiamo scherzando? E chi era Totò Riina? O lo sceriffo che in giro per la città sparasse qua e là agli stranieri.

E' evidente che si tratta di legittima difesa, ci sta pure il fatto psicologico, la paura ecc.....
E non mi vengano a dire che la difesa non era paragonabile all'offesa.....voglio vedere io se un colosso di 2 mt. per 120 kg di peso, agredisce un mingherlino alto 1,50 del peso di 50 kg...se questo spara e uccide il gigante, chi può dire che non è legittima difesa!

E poi sapevano tutti della instabilità psicologica del morto, tanto che si voleva richiedere un TSO....perchè non è stato fatto? Perchè dopo tre espulsioni il tizio si trovava ancora qui?
 
sarei felicissimo se al sig, beretta arrivasse in casa un marocchino o chi come lui vive di espedienti e clandestino in italia magari quando in casa ha moglie figlioli e nipoti, per vedere poi cosa dice...........non sopporto più queste ideologie ottuse ..........ma vadano tutti a f@@@@@@............o...........in bocca al cocker!!!!!!!!!!!
p.s. pubbliciziamo anche gli occhiali:rolleyes:
 
Tutto giusto....tutto utile [thumbsup.gif]! La velocità, la perfetta conoscenza dell'utilizzo dell'arma , il saper valutare e prevenire,ecc....sicuramente importanti e devono far parte delle conoscenze e capacità di chi porta un arma x difesa personale!Ma poi !?! Chi sarà in grado di gestire una cotanta scarica adrenalinica?!? Ogni situazione fara' testo a se in quel determinato frangente e spesso molto di quel che s'è appreso andrà a farsi benedire in quegli attimi concitati heuuu.gif]! Lo si vede spesso nei centinaia di video su' YouTube di conflitti a fuoco o più maccheronicamente nei miei 30anni di frequentazione d'italici poligoni x pistola [42]! Diciamo che un paio di cose l'ho capite : chi mena (spara) x 1°.....mena 2 volte [3].....e che se a un cinghiale spari a bruciapelo in un occhio con una 22.....muore.....e anche che se ci vai con una bella Brenneke del 12....magari è meglio :mrgreen:.

Un saluto

Verissimo. La preparazione mentale e fisica e' importantissima. Ma... Guarda i soldati in guerra, mesi ed anni di preparazione, ed ai primi fischi di pallottole sopra la testa certi si cacano addosso si buttano a faccia in terra e cominicano a chiamare MAMMAAAA!!! Ma... E se non fossero stati preparati? Quale sarebbe la percentuale di cacati?
La verita' e' che non saprai mai come reagirai nel momento estremo. Cio' che accade in quel momento non puo' essere simulato in un poligono, o in una Hogan's Alley, o in qualsiasi situazione nella quale non c'e' qualcuno che se non lo meni prima tu mena te due volte. Francamente parlando, con tutti i corsi teorici e pratici che ho fatto, non solo non so come reagirei io, ma non lo voglio neanche sapere! Perche' l'arma da difesa e' come l'assicurazione contro glli incendi. Ce l'hai, ma non e' per questo che vorresti che la casa tiprendesse fuoco... Forse la cosa piu' simile ad una confrontazione con un malvivente che ha un'arma capace di uccidere fu la confrontazione che ebbi con un orso Kodiak. Reagii logicamente, freddamente, bene, senza timor panico (con l'orso a otto metri da me con un atteggiamento aggressivo). Ma un orso non e' un essere umano.
 
Non vendo occhiali, è stata una mia svista, non ho capito come ha potuto inserirsi quella pubblicità, quando ho fatto il copia-incolla, giuro di non aver visto la pubblicità. Se il moderatore lo ritenesse opportuno può cancellare tutto e cercare di rimetterlo senza la pubblicità. Chiedo scusa.
 
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