Sono teorie, non mi stancherò mai di dire che la scelta del calibro, del proiettile e dell'arma, deve essere fatta in base all'impiego. Chi tira bene con tutti i calibri, e con tutti i tipi di pistole e revolver non userà mai solo il calibro più potente. Per difendersi, in alcuni ambienti il cannone non serve. Basta capire quali sono i pro e i contro, di un calibro per capire il calibro più performante in un determinato ambiente.
Ma certo, e' quello che ho detto io, rileggimi. L'avro' detto in parole diverse e molto piu' prolissamente--come e' mia abitudine--ma la scelta dipende dall'impiego. Per gli orsi un revolver almeno in .44 Magnum, ma fino al .500 S&W. Per il plinking (barattoling, come lo chiamate voi con un orrido neologismo)) il tiro a segno formale, l'allenamento, la .22 LR e' l'unica scelta (eccezion fatta per il tiro a segno formale come prescritto dalla NRA, per il quale e' obbligatorio l'uso di una .22 LR, di una centerfire, e di una .45 ACP. La maggior parte dei tiratori di gara in questa disciplina, come mia moglie, preferiscono usare la .45 ACP sia come generica centerfire che, ovviamente, per la sezione della gara sparabile con la .45. Mia moglie usava (tanti anni fa) una S&W Modello 41 per la sezione per pecussione anulare, e la Colt Gold Cup .45 ACP per le altre due sezioni. Per la sezione intermedia (centerfire generica) molti scelgono il .38 Super.
D'accordo anche che chi spara bene diversi calibri non usera' mai solo il calibro piu' potente. Le cartuccione costano troppo, le cartuccette costano meno.
D'accordo anche che il cannone non serve in certi ambienti--come il .22 LR non serve per la legittima difesa, aggiungo io, a meno che o non sei in grado di sparare qualcosa di meglio per motivi fisici o psicologici (paura del rinculo) o la .22 e' tutto cio' che hai.
"La scelta del calibro, del proiettile, e dell'arma deve essere fatta in base all'impiego." L'hai scritto tu e concordo. Ma scegliere la .22LR come arma da difesa e' una scelta sbagliata del calibro e del proiettile in qualsiasi arma venga utilizzato.
Una nota: se ci si allena per la legittima difesa (non dovrei dire "se" perche' allenarsi per la legittima difesa e' obbligatorio e indispensabile, e non solo per quanto riguarda l'atto stesso dello sparo), sarebbe meglio usare sempre la stessa arma che si e' scelta per tale scopo. Io predico bene e razzolo male, perche' io stesso non seguo fedelmente questa norma, per altre ragioni piu' che altro di carattere situazionali e climatiche. Poprio mentre scrivo ho in tasca, nella speciale fondina da tasca, ruvida fuori e liscia dentro, in modo da non venire fuori con la pistola, la mia tascabile Ruger LC9S, cal. 9x19 con 7 cartucce nel caricatore ed una in canna (compiango quelli che in una situazione di legittima difesa devono incamerare una cartuccia prima di sparare). D'estate non si portano giacche o giacconi, e a me non piace portare una pistola visibile, per diverse ragioni. Tanti lo fanno. Io no. Quando fa piu' fresco e posso indossare una giacca passo alla Kimber .45 ACP. La ragione per cui ho smesso, anche quando e' possibile portarla sotto una giacca di portare la Tanfoglio cal. 9x19 anche se ha 16 colpi a disposizione invece dei 9 della Kimber? Perche' e' una di quelle "wondernines" DA/SA," cioe' Doppia Azione per il primo colpo, come un revolver, e poi Singola Azione per il resto dei colpi. La differenza di pressione sul grilletto fra il primo colpo ed il resto e' cosi' ingente che nell'eccitazione del momento si potrebbe far partire senza volerlo i colpi successivi che richiedono una pressione sul grilletto molto minore diquella necessaria a far partire il primo in Doppia Azione. Vero che se non si vuole sparare si tiene il dito fuori dal ponticello, ma a volte e' necessario tenerlo sul grilletto, come nel caso di non essere certi se il primo ha ottenuto l'effetto voluto o no o in altri casi consimili
Ho portato nel passato anche una Sig Sauer P250, anche questa a 16 colpi. E' DA only, cioe' soltanto Doppia Azione. Ma non mi ci trovo bene, e non e' sottile e compressa lateralmente come la 1911 ed e' piu' difficile da occultare.
Quindi, come vedi, non e' che io rispetti certi dettami della logica che imporrerebbero di usare la stessa arma da difesa fino a che divenga un'estensione di muscoli, nervi e cervello. Ma nessuno e' perfetto, sebbene molti, specialmente nei fora, pretendano di essrlo.
E adesso passiamo alla migliore arma da difesa abitativa. Siccome non la devi occultare, siccome il peso e la lunghezza non sono un problema, il 12 a pompa rimane la scelta migliore, non la pistola. Ma non con pallettoni o palla, che potrebbero perforare muri interni o porte e colpire un innocente. Una cartuccia a pallini del 6 ha un effetto devastante a breve distanza. Anche un colpo marginale a una gamba o a un braccio neutralizza l'aggressore. Inoltre il rumore del click-clack di un pompa e il grosso buco nero della volata hanno un effetto psicologico non indifferente. E la miglior neutralizzazione dell'aggressore, da voi e anche da noi, e' vederlo fuggire senza dover sparare un colpo, che una volta sparato produrra' di sicuro qualche grana, minore da noi, grave da voi.
Il pompa e' troppo lungo? Togliete il calcio da tiro e caccia e metteteci un'impugnatura a pistola. Io avevo un Mossberg 500 che nel Montana portavo al campeggio per difesa anti-orso, caricato con cinque cartucce 12/70 a pallettoni dopo avergli mozzato la canna con un tagliatubi e averci montato un'impugnatura a pistola. Corto, "leggiero e maniariello."
E sebbene io, come te, preferisca l'automatica, ma soltanto perche' piu' facile da occultare di u nevolver il cui tamburo ne gonfia i lati, e naturalmente per il maggior numero di colpi disponibili, io non lo disprezzerei troppo come fai tu. In primis nego assolutamente che sia piu' difficile da sparare, perche' l'ergonomia di un buon revolver ben bilanciato e con una canna non tropppo corta e' altrettanto buona di quella di un'automatica. Poi anche una persona non ben addestrata (una moglie, o un marito o un figlio, o una figlia, un padre, o uno zio) possono afferrare un revolver se la persona pratica non puo' usarlo perche' assente, o ferito durante un'invasione domiciliare, puntarlo e sparare senza doversi preoccupare di sicure attive, passive, o altri marchingegni. E un revolver non si inceppera' mai. E se una cartuccia fa cilecca, a differenza di un'automtica non bisognera' azionare il carrello, cosa che potrebbe essere difficile o impossibile. un nonno artritico o a una bambina di dodici anni. Sei colpi (in certi modelli anche 8) sicuri. Basta premere il grilletto.
E, se come ho scritto prima, rinculo ed impennata possono essere d'impaccio a qualcuno ad essi non avvezzo, il calibro medio .38 Special e' cio' che ci vuole, a patto che si usino le cartucce che ho descritto prima: cartucce +P o +P+ e palla a punta piatta se non si possono usare palle espansive.
Poi, a parte tutte le altre considerazioni, statisticamente la maggior parte dei tiri di legittima difesa avvengono ad una distanza esigua. Se spari ad un malfattore che e' a 50 metri da te, a meno che non abbia cominciato a sparare a te non e' legittimo sparargli, perche' non puoi sapere (e provare in tribunale) se costituisce una minaccia seria alla tua vita o incolumita'. A due o tre metri di distanza, o anche molto meno, quasi a contatto fisico o persino dopo un contatto fisico, la precisione non serve e non conta.