Ogni storia è diversa. Qualche anno fa un poliziotto ha fermato un assassino colpendolo alla gamba. Aveva ancora la pistola in mano con la quale aveva ucciso due poliziotti. Mi sembra che nessun giudice lo ha condannato per un aver sparato al torace. Giovannit, non credo che una persona in un conflitto a fuoco a breve distanza va a cercare il punto preciso e non la zona. In quei frangenti il tempo è oro, chi tira per primo è avvantaggiato, specialmente se bisogna estrarre l'arma. L'estrazione è importantissima, basta impugnare l'arma un pochino fuori l'ordine della consuetudine che la precisione va a farsi benedire. I professionisti lo sanno, l'allenamento all'estrazione diventa più importante di un allenamento a fuoco, dovrebbe diventare una "frenesia". Molto probabilmente il Poliziotto era a buona distanza e aveva già l'arma in pugno, quindi ha mirato al punto preciso del corpo, ha invalidato il delinquente senza ucciderlo. Siete sicuri che con una palla in piombo di cal. 22 in una gamba una persona sarebbe riuscita a muoversi come prima?
No, ma con una palla di 9x19 o.45 ACP o 10 mm o .3577 magnum nel "bersaglio grossso" (centro del petto) e' poco probabile ma sempre possibile che uno riesca a rispondere al fuoco. Uno che si intende di pistole e del loro uso (perdonami se non uso falsa mdestia e mi annovero fra i cognoscenti di tali armi, del loro uso, e di tante altre cose connesse che neanche parecchi poliziotti italiani ed americani spesso sanno). Prima di tutto, una pistola dei tipi comunementi usati dalla polizia o dai civili e' un'arma poco affidabile per quanto riguarda l'incapacitazione di un avversario non sotto l'influenza di droghe varie, e ancora meno se l'avversario e' drogato, anche con semplici opioidi che ammortizzano il dolore. Poi non ti dico con le droghe che gli impediscono di subire shock . Pensa ai juramentados delle Filippine, che dopo aver incassato 6 colpi di .38 erano ancora capaci di decapitare la loro vittima desgnata con un colpo di bolo (machete). Pensa a quel tale che incasso' se ben ricordo 14 colpi di .45 e finalmente cadde (forse perche' troppo appesantito dalle pallottole) ma portato all'ospedale sopravvisse. Pensa a Giovanni Paolo Secondo che incasso' due o tre palle di 9x19 e sopravvisse. Pensa a Rodney King, ripieno di PCP, che sebbene manganellato violentemente e colpito una dozzina di volte col taser ancora combatteva e stendeva poliziotti a destra e a manca. Una pallottolina della .22 non ti ferma e non provoca un granche' come shock. Ma... ma ci sono tanti "ma." Ogni episodio e' un caso individuale. Un individuo colpito da diverse palle di pistola che non lo hanno leso nel sistema nervoso centrale puo' continuare a sparare. Magari poi muore, ma intanto ha ammazzato te. Un altro, colpito alla mano da una pallottolina di .22 Short, crolla come fulminato. L'unica certezza di neutralizzare (cioe' rendere l'avversario incapace di farti del male) e' la lesione diretta o indiretta del sistema nervoso centrale, i.e. cervello e spina dorsale. Ecco perche' si mira al centro di massa, il petto. Ed ecco perche' guardie del corpo, Servizio Segreto, e tanti corpi di polizia e forse armate speciali praticano il Mozambique Drill: due colpi nel mezzo del petto ed uno in fronte quando l'avversario e' armato, sia di arma da fuoco che da taglio.
Certo, con una .44 Magnum e palla espansiva, o meglio ancora con una .500 S&W a punta cava un solo colpo dovrebbe bastare. Si spera. Ma chi porta un cannone per difesa personale? Dirty Harry? Le cose sono diverse con le armi lunghe, che hanno piu' velocita' e piu' kilogrammetri o footpounds, o Jules a loro disposizione. Ma quello e' un altro discorso.
La pistola non e' un raggio della morte. Non assicura l'incapacitazione IMMEDIATA dell'avversario.
Per quanto riguarda l'estrazione veloce di cui parli, tieni in mente che i conflitti a fuoco non some come le puntate di Bonanza o Rawhide, o gli exploits di Clint Eastwood. Se qualcuno gia' ti punta un'arma da fuoco addosso prima che tu ti renda conto che avresti gia' dovuto avere la pistola in mano, sei fottuto in partenza. Nessuno puo' battere una pistola gia' estratta. E' vero che bisogna addestrarsi a fare un'estrazione liscia, senza intoppi (niente "frenesia" ed alta velocita', ma consistenza) e ad impugnare l'arma coorrettamente, ma da noi si dice "non si puo' mancare cosi' velocemente da colpire. Lascia il "fast draw" ai films di John Wayne. Per esempio, Wyatt Earp, che in tanti conflitti a fuoco non ebbe mai una scalfittura, estraeva e sparava quando il malvivente aveva gia' sparato due o tre colpi e per la fretta lo aveva mancato. Invece lui impugnava bene, mirava accuratamente, e solo allora sparava. E l'avversario stramazzava. E' questione di tempismo, nella vita vera, non il surrogato di Hollywood: la pistola non deve lasciare la fondina a meno che non sia assolutamente necessario, ma mai quando e' troppo tardi. E' tutta questione di mind over matter e memoria muscolare. Allenamento? Si' tanto, ma non solo nell'estrarre e sparare, ma anche nel decidere se sparare o no, nel trovare una posizione sicura, come dietro un muro o un'auto, o in mancanza stesi sull'asfalto per diminuire la superficie "mirabile.," e tanti altri trucchi, che ho imparato insieme agli State Troopers dell'Alaska da personale specializzato. Lo sparo e' soltanto la culminazione (che se evitabile si deve assolutamente evitare) alla fine di una catena di movimenti, risorse, trucchi, ecc. La velocita' d'estrazione non conta un cavolo, perche' se devi estrarre velocemente significa che hai incasinatto tutto cio' che avrebbe dovuto precedere l'estrazione. Oh, sparare ad un avveersario armato e' una cosa seria. Uccidere e' una cosa seria. Morire e' una cosa seria. Meglio imparare dagli esperti che da chiunque non abbia mai imparato da chi e' un vero esperto. Io, butto le mani avanti per non cadere indietro: non sono un vero esperto. Non posso e non voglio insegnare niente a nessuno. Ma almeno ho fatto diversi corsi teorici e pratici e mi tengo al corrente degli aspetti legali e strategici della legittima difesa leggendo e ascoltando cio' che i veri esperti insegnano. Chi vuole usare armi per difesa personale e' bene che faccia lo stesso, perche' o va a finire ammazzato, magari con la sua stessa pistola, o finisce in galera--se mai si trovasse nel "gravest extreme," nell'estremo piu' grave, il momento della verita', nel quale io spero, anche se piu' preparato di tanti, di non trovarmi mai.