L’attività venatoria “roba da ragazzi”

Alberto 69

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In questi anni ahimè abbiamo constatato , che l’età media tra i cacciatori è sempre più alta, purtroppo le statistiche non mentono e dobbiamo prenderne atto ma è vero che la caccia sia così impopolare tra le nuove generazioni?
Questa domanda me la sono fatta varie volte, perché sapete, quando vai a caccia da giovanissimo e prendi prima il porto d’armi e poi la patente non ti spieghi quei commenti dei tuoi coetanei del tipo ; <ma veramente ti alzi alle 4:30 domani mattina>, quindi anche io credevo che la nostra passione non avrebbe avuto tanto futuro, fino a quando però ho constatato parlando e chiacchierando più vastamente che ci sono molti ragazzi pronti a prendere la licenza, ma purtroppo i costi medio-alti di essa non la rendono accessibile a tutti. Ecco perché ognuno di noi, ogni singolo cacciatore ha il dovere di aiutare i giovani che intraprendono un percorso che oggi è reazionar-rivoluzionario, in quanto portatori e proiettatori nel futuro di una delle tradizioni più antiche, che non significa, sterminio, ma rispettare e tutelare, l’ambiente e la natura. La domanda seria, da farci allora è; come aiutare questi ragazzi?
Rispondere a ciò non è difficile anzi, molte volte è più semplice del previsto, come prima cosa dobbiamo dir loro che l’attività venatoria è uno strumento di gestione della fauna e del territorio, per questo responsabilizzarli e fargli capire che non è da tutti fare due esami, uno scritto e uno orale prima di ottenere l’abilitazione all’esercizio venatorio, successivamente bisogna esporre i vari tipi di caccia, spiegando che non esiste solo la caccia al cinghiale, cosa non scontata visto che l’argomento va di moda, grazie alle continue parole dei media sulla questione che riguarda la specie ungulata, in sovrannumero e quindi fattrice di danni molte volte . Il consiglio più importante però è inculcargli, sempre di più, che la pulizia del territorio, raccogliendo le cartucce sparate ma anche le cartacce lasciate lì da non si sa chi, sono cose basilari, perché mantenere integro l’habitat è il primo dovere del cacciatore, quindi insegnare tutte le “regole” per far sì che la natura venga tutelata anche dai comportamenti malsani di altri, perché noi abbiamo il dovere morale di controllare i nostri amatissimi boschi, segnalando ad esempio le discariche abusive. Poi infine mostrare le varie specie di selvatici, le diverse famiglie e quindi ad esempio spiegare la differenza tra migratori e stanziali, tra protetti e cacciabili e come cercare di riconoscerli in volo. Proprio per questo, ho creato una pagina Instagram, non faccio il nome per correttezza, che mira proprio ad aiutare i più giovani a seguire le varie pratiche e dando consigli per studiare in vista degli esami o per le prime battute di caccia, il tutto naturalmente gratuito, meglio specificare per evitare polemiche e senza distinzione di tessere venatorie, quindi aperta a chiunque voglia chiedere informazioni. Questo per mettere in pratica ciò che sostengo da sempre, cioè incentivare chi ha veramente passione nel cuore e nell’animo, perché ricordiamoci amici la caccia è di ogni cacciatore, salvaguardiamola con comportamenti etici, seri e concreti, un grande forum da visitare in tal senso è propria Mygra sempre pronta a descrivere perfettamente la figura di ciò che siamo. Dobbiamo agire cari colleghi, vedete, quello che mi fa rabbrividire è che negli ultimi anni molti, troppi di noi hanno amato soltanto lamentarsi senza mai agire; ecco ora è arrivato il momento di farlo, con tutti i mezzi di comunicazione per dialogare a chiunque voglia ascoltarci, anche a coloro che ci guardano con diffidenza, spiegando che molto spesso giochiamo la stessa battaglia.

Vittorio Venditti
 

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Purtroppo da voi non e' possibile cacciare (nel vero senso della parola, non soltanto accompagnare Papa' a caccia) fino ai 18 anni, quando ormai di interessi che attrqggono il giovane o la giovane sono troppi. Da noi un(a) bambino(a) puo' cacciare (sotto la supervisione di un adulto) appena capace di portare e maneggiare un fucile. E nella maggioranza degli stati, i giovanissimi non devono neanche comprare una licenza di caccia fino al compimento dei 16 anni d'eta'. Pero' devono passare un "hunter safety course," un corso di sicurezza venatoria. Cominciando fin da piccoli, diventano veramente appassionati alla caccia e manterranno viva la tradizione.
 
la caccia entra nelle vene e difficilmente si guarisce, scontato ,nemmeno saremo oggi a scrivere su Migra
La penso così sperando che mi sbagli di grosso...
sarebbe meglio non portare con se i giovanissimi, ammalarsi di caccia oggi è un male.
la caccia ha futuro??
vedere un ragazzino che accompagna il genitore a caccia
"essere felice con lui o dispiaciuto per lui"
.......... quanti tesserini riuscirà a consegnare???
Detto questo
però che emozione ricordare gli anni migliore a caccia ..quelli senza PDA..
un ragazzino dietro al papà con gli stivali da caccia sporchi di fango è la migliore delle fotografie.
Ciao
 
la caccia entra nelle vene e difficilmente si guarisce, scontato ,nemmeno saremo oggi a scrivere su Migra
La penso così sperando che mi sbagli di grosso...
sarebbe meglio non portare con se i giovanissimi, ammalarsi di caccia oggi è un male.
la caccia ha futuro??
vedere un ragazzino che accompagna il genitore a caccia
"essere felice con lui o dispiaciuto per lui"
.......... quanti tesserini riuscirà a consegnare???
Detto questo
però che emozione ricordare gli anni migliore a caccia ..quelli senza PDA..
un ragazzino dietro al papà con gli stivali da caccia sporchi di fango è la migliore delle fotografie.
Ciao

Permettimi di dissentire. Ho da qualche parte una foto migliore: quella di mia figlia quattordicenne con i suoi stivali infangati, ma anche con il suo Remington 11-87 12/76 e le sue prime anatre uccise, e quella di lei quindicenne col suo primo cervo abbattuto. Magari gli stivali non erano infangati (era il primo di Agosto di 18 anni fa, caldo e asciutto) ma credo che avesse le mani un po' sporche di sangue dalla sventratura sul posto dell'abbattimento, a Kodiak. No, i miei anni migliori a caccia erano quelli col fucile in mano, con o senza il PdA. Confesso che in Italia ho cacciato molto, cominciando a 8 anni, senza l'autorizzazione delle autorita' governative. Ho abbattuto pispole, allodole, pavoncelle, fagiani, e beccaccini e persino un croccolone col tronchino cal. 24 ancor prima dei 16 anni e della prima licenza. Ma sempre con la paura di essere beccato da un guardiacaccia o dai carabinieri. A dire la verita', quando avevo quattro o cinque anni ed ero in vacanza a Dragoni, in Campania, stavo cacciando lucertole con un fucilino ad aria compressa quando un amico della famiglia che ci ospitava, una guardia campestre in divisa, per scherzo mi chiese il PdA, che naturamente non avevo, e mi prese il fucile di mano. Uscii pazzo per la rabbia, gli saltai addosso, mi arrampicai su per la sua giacca e cominciai a menar botte alla sua faccia. Un vero gatto selvaggio. Papa' mi dovette staccare a forza dal pover uomo. Poi non ti dico la gioia quando finalmente a 16 anni ritirai la licenza al commissariato Appio-Tuscolano. L'unico dispiacere fu che era gia' quasi buio quendo la ritirai, e non potevo prendere il fucile e andare a caccia immediatamente. E la mattina dopo andare a scuola fu piu' brutto del solito. Era Ottobre, ed il passo era cominciato. Ma quando arrivo' la Domenica Papa' ed io andammo a Nettuno e presi parecchie allodole col mio sovrapposto Beretta S55B cal. 12/70 appena comprato. Poi la Domenica successiva in Sabina. Ancora mi ricordo il mio discreto carniere di cinque tordi, due merli, e tre allodole, abbattute alla borrita su un campo lungo la strada del ritorno. La cosa piu' bella era il poter girare col fucile senza la preoccupazione di essere fermato, arrestato, e di avere il fucile confiscato.

E per i giovani di oggi ci sono tante cose peggiori della caccia di cui ammalarsi: alcol, ****, violenza, sesso normale e non, musica da selvaggi, stronz@ate elettroniche, hacking, e mille altre insidie del mondo schifoso di oggi.
 
Oggi come oggi se un ragazzo non nasce in una famiglia di cacciatori, ben poco avrà da avvicinarsi alla caccia. Ci sono tante di quelle attrazioni giovanili, belle o brutte, che il ragazzo di oggi preferisce di gran lunga alla caccia. Poi ci si mettono i media, che con un vagone di notizie distorte, la fanno odiare, senza sapere di cosa stiano parlando. Altro ancora è l'inculcamento del "povero Bamby", ..... che gli animali hanno un anima.....che non si mangia il coniglio o l'agnellino ecc.

Già dalle scuole elementari, le maestre di questa generazione "moderna", istruiscono in modo sbagliato i bambini a odiare la caccia e il cacciatore, senza spiegare loro cosa è veramente la caccia, l'uomo cacciatore. Magari in determinate scuole c'è qualche bambino figlio di cacciatore, che cerca di difendere la caccia, allora questo viene messo al bando e deriso dagli altri bambini, (è successo).

Se l'educazione civica parte dai primi anni di scuola, sarebbe opportuno dire le cose come stanno, magari dedicare qualche ora alla natura in tutto il suo essere compresa la caccia. Lezioni svolte da Maestri come il nostro Giovannit, assieme agli ambientalisti dell'altra sponda e così far decidere ai bambini cosa è giusto o no.
Allora si, (forse), che ci sarebbe un certo interesse per la caccia e tutto quello che gli gira intorno.

Diceva mio nonno; l'albero si radrizza quando è giovane!
 
La penso così sperando che mi sbagli di grosso...
sarebbe meglio non portare con se i giovanissimi, ammalarsi di caccia oggi è un male.
la caccia ha futuro??
vedere un ragazzino che accompagna il genitore a caccia
"essere felice con lui o dispiaciuto per lui"
.......... quanti tesserini riuscirà a consegnare???

La penso così anch'io heuuu.gif]! Almeno dal punto di vista del migratorista inteso come Cacciatore di tordi "tradizionale" .....diverso se parliamo di cinghiale o/e selezione! Mio figlio s'era appassionato da dodicenne e a me faceva indubbiamente piacere portarlo con me ....poi con la scuola prima e con il lavoro ora ....ha mollato parecchio....e io non ho fatto nulla per tentare di fargli prendere il pda.....anzi : gl'ho detto chiaramente che non valeva la pena heuuu.gif]! Viene se ce n'è l'occasione ed è libero dal lavoro......ma siamo distanti anni luce dalla mia gioventù con mio Padre.....purtroppo.
Resteranno i ricordi delle belle stagioni insieme..... quando era più piccolo.

Un saluto
 
Giovanni leggere il tuo messaggio ha ridato colore ai capelli bianchi.
Grazie
Erchiapetta mia padre mi disse la stessa cosa nel lontano 1988 dopo aver dato l esame per il PDA.
Lui aveva già abbondonato la caccia pochi anni prima lamentandosi della chiusura delle migliori zone di caccia
Abbiamo perso tantissime ore di sonno, avvertiamo i dolori delle giornate passate al freddo, fradici, rifarei tutto in barba agli acciacchi..
tanti di voi si è goduto di più..
Che invidia.
 
Erchiappetta, invece io ho fatto l'inverso, cioè mio padre voleva lasciare la caccia, prima che io prendessi il pda, io avevo 15 anni, l'ho fatto desistere a tale scelta perché sono talmente cacciatore incallito che farei di tutto per andare a caccia. Molte volte sono andato a feste di 18 anni e altre feste che non ho dormito un minuto e appena tornato a casa, mi sono cambiato d'abito preso il fucile e via allo spollo. Non potrei vivere senza caccia.
 
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