Questa notte torna l’ora legale

Alberto 69

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Questa notte sabato 27 e domenica 28 marzo 2021 si cambia: inizia l’ora legale, finisce quella solare. Alle 2 di notte bisogna spostare le lancette in avanti di 60 minuti. Dormiremo un’ora in meno, ma guadagneremo un’ora di luce e giornate più lunghe.
Ora legale: cos’è e quando è stata introdotta


L’ora legale è una convenzione internazionale adottata per sfruttare al massimo le ore di luce durante la bella stagione e ridurre i consumi energetici.

In Italia è stata introdotta la prima volta durante la prima guerra mondiale per risparmiare sull’uso luce artificiale. Poi è tornata nella seconda guerra, ma in forma stabile è stata adottata solo nel 1966.

A livello europeo, dal 1996 tutti gli Stati coordinano il cambio dell’ora e spostano le lancette avanti di un’ora a marzo e indietro di un’ora a ottobre.
Ora legale: ecco quanto si risparmia


Avere più ore di luce con il vantaggio di una maggiore esposizione al sole per il nostro organismo. Ma l’ora legale è anche una questione di risparmio energetico ed economico. Spostando in avanti le lancette di un’ora si ritarda l’uso dell’illuminazione elettrica.
Ora legale: gli effetti sul sonno e sulla salute e come affrontarli


Uno dei motivi per cui si parla da anni di abolire il cambio dell’ora è il suo impatto sul benessere e sulle abitudini delle persone, sostenuto anche da studi scientifici. Se le giornate più corte possono causare sintomi di depressione, l’arrivo dell’ora legale, con più ore di luce e meno ore di sonno, porta uno scompenso temporaneo paragonabile a un piccolo jet-lag.
Ora legale nel mondo


In Europa, almeno ancora per quest’anno, a marzo cambia l’ora in tutti i Paesi. Negli Stati Uniti l’orario estivo è già entrato in vigore, mentre in Russia è stato abolito da anni. In Australia c’è l’ora legale: inizia alle ore 2 della prima domenica di ottobre e termina alle ore 3 della prima domenica di aprile. (viaggi.corriere.it)
 

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Da noi, come detto sopra, l'ora legale (daylight savings time) e' gia' in vigore da un paio di settimane. Adesso che sono un pensionato non me ne frega niente perche' vado a letto quando mi pare e mi alzo quando mi pare. Ma quando lavoravo odiavo l'ora legale. Ero un insegnante di liceo (e mia moglie era insegnante alle scuole elementari) e a primavera gli insegnanti sono gia' stanchi, stressati. I ragazzi non pensano che all'estate che sta per arrivare, e alle vacanze (e noi insegnanti pure) e non vogliono piu' fare niente. Farli studiare diviene una fatica erculea. E poi arriva 'sta schifezza di ora legale e per almeno una settimana, se non due, insegnanti e ragazzi sono come zombies. Poi, specialmente in Alaska, dove ho insegnato per 27 anni, le giornate primaverili, gia' lunghe, diventano ancora piu' lunghe. La cena la si fa piu' tardi, e naturalmente si va a letto piu' tardi. E la mattina dopo svegliarsi del tutto e' difficile, anche perche' e' ancora buio o quasi. Come riportato piu' sopra, la scienza ha provato che questo andare contro il ciclo naturale e' nocivo alla salute. Lo si dovrebbe abolire. Negli Stati Uniti ci sono due stati, l'Arizona e le Hawaii, che rimangono "solari" tutto l'anno. Mia figlia e la sua famiglia abitano in Arizona, per loro fortuna.
Pero' ricordo ancora con piacere il 1966, quando ero in Italia fu il primo anno dell'ora legale. Era l'anno, per me, della licenza liceale. La scuola era finita alla fine di Maggio e il Giugno successivo era dedicato alla preparazione finale prima degli esami che a quell'epoca non erano una barzelletta come oggi: Tema d'Italiano, versione dal greco in italiano, versione dal latino in italiano, e poi gli orali, che comprendevano italiano, latino, greco, storia, filosofia, scienze, matematica, storia dell'arte. Ed erano esami duri, cosi' duri che io fui rimandato in tre materie: scienze, storia e matematica, ma poi dopo un'estate sprecata sui libri e a casa dei miei ex-professori che arrotondavano lo stipendio con ripetizioni, riuscii a passare--anche se per il rotto della cuffia, con tre 6.
Quel Giugno prima dei fatidici esami, quell'ora di luce extra era un regalo di Dio! Studiavo la mattina da solo, alzandomi prestissimo che era ancora quasi buio, e dopo una quantita' industriale di espresso ed aver messo la testa sotto il rubinetto dell'acqua fredda per svegliarmi, poi cominciavo a studiare tutto cio' che non avevo studiato troppo per i tre anni del liceo classico. Poi il pomeriggio andavo a casa del mio amico Nando, a Via Fregene, oggi professorone psichiatra dopo essere stato medico della mutua per anni, dove con un altro amico purtroppo morto giovane di infarto, Roberto (soprannominato "er pizzicarolo" perche' la madre aveva un negozio di alimentari, studiavamo (fumando decine di sigarette e bevendo innumerevoli tazzine di caffe') fino alle cinque o le sei. Poi, stanchi di libri e quaderni scendevamo in strada mentre il sole era ancora nel cielo, sebbene avviandosi verso il tramonto, e nella 850 di Nando (aveva gia' la patente, essendo gia' diciottenne) andavamo in giro per Roma. Nando amava bruciare gomma sull'asfalto ai semafori, cercando di partire a razzo e battere sullo sprint le altre auto. Poi se vedevamo una ragazza sola in auto la infastidivamo affiancandoci alla sua auto e facendole proposte non troppo oscene dal finestrino. A volte andavamo al cinema di Via Taranto, dove questa strada e' in procinto di sfociare a Piazza San Giovanni. Mi ricordo che vidi li' per la prima volta, il film western italiano "Killer Adios," per il quale mio fratello aveva composto e diretto la colonna sonora musicale. Come erano belli quei pomeriggi prima del tramonto posticipato per decreto governativo!
Erano tempi belli, ma non spensierati. L'esame di licenza liceale che avremmo dovuto sostenere a Luglio era come un incubo che incombeva su di noi. Poi anche quello passo', come tutte le cose belle o brutte della vita. Parecchi di noi non ce la fecero a Luglio, e dovettero, come me, passare l'estate sui libri. Poi a Novembre (noi tutti passammo gli esami di riparazione) festeggiammo la fine del liceo con una spedizione punitiva ai Castelli ed una cena all'allora eccellente ristorante "La Bazzica." Era una sera di pioggia battente, fitta, interminabile. Mentre noi cenavamo ridendo e schiamazzando (quasi fummo sbattuti fuori dal proprietario a causa della nostra condotta), a nostra insaputa l'Arno straripava, allagando Firenze.
 
Da noi, come detto sopra, l'ora legale (daylight savings time) e' gia' in vigore da un paio di settimane. Adesso che sono un pensionato non me ne frega niente perche' vado a letto quando mi pare e mi alzo quando mi pare. Ma quando lavoravo odiavo l'ora legale. Ero un insegnante di liceo (e mia moglie era insegnante alle scuole elementari) e a primavera gli insegnanti sono gia' stanchi, stressati. I ragazzi non pensano che all'estate che sta per arrivare, e alle vacanze (e noi insegnanti pure) e non vogliono piu' fare niente. Farli studiare diviene una fatica erculea. E poi arriva 'sta schifezza di ora legale e per almeno una settimana, se non due, insegnanti e ragazzi sono come zombies. Poi, specialmente in Alaska, dove ho insegnato per 27 anni, le giornate primaverili, gia' lunghe, diventano ancora piu' lunghe. La cena la si fa piu' tardi, e naturalmente si va a letto piu' tardi. E la mattina dopo svegliarsi del tutto e' difficile, anche perche' e' ancora buio o quasi. Come riportato piu' sopra, la scienza ha provato che questo andare contro il ciclo naturale e' nocivo alla salute. Lo si dovrebbe abolire. Negli Stati Uniti ci sono due stati, l'Arizona e le Hawaii, che rimangono "solari" tutto l'anno. Mia figlia e la sua famiglia abitano in Arizona, per loro fortuna.
Pero' ricordo ancora con piacere il 1966, quando ero in Italia fu il primo anno dell'ora legale. Era l'anno, per me, della licenza liceale. La scuola era finita alla fine di Maggio e il Giugno successivo era dedicato alla preparazione finale prima degli esami che a quell'epoca non erano una barzelletta come oggi: Tema d'Italiano, versione dal greco in italiano, versione dal latino in italiano, e poi gli orali, che comprendevano italiano, latino, greco, storia, filosofia, scienze, matematica, storia dell'arte. Ed erano esami duri, cosi' duri che io fui rimandato in tre materie: scienze, storia e matematica, ma poi dopo un'estate sprecata sui libri e a casa dei miei ex-professori che arrotondavano lo stipendio con ripetizioni, riuscii a passare--anche se per il rotto della cuffia, con tre 6.
Quel Giugno prima dei fatidici esami, quell'ora di luce extra era un regalo di Dio! Studiavo la mattina da solo, alzandomi prestissimo che era ancora quasi buio, e dopo una quantita' industriale di espresso ed aver messo la testa sotto il rubinetto dell'acqua fredda per svegliarmi, poi cominciavo a studiare tutto cio' che non avevo studiato troppo per i tre anni del liceo classico. Poi il pomeriggio andavo a casa del mio amico Nando, a Via Fregene, oggi professorone psichiatra dopo essere stato medico della mutua per anni, dove con un altro amico purtroppo morto giovane di infarto, Roberto (soprannominato "er pizzicarolo" perche' la madre aveva un negozio di alimentari, studiavamo (fumando decine di sigarette e bevendo innumerevoli tazzine di caffe') fino alle cinque o le sei. Poi, stanchi di libri e quaderni scendevamo in strada mentre il sole era ancora nel cielo, sebbene avviandosi verso il tramonto, e nella 850 di Nando (aveva gia' la patente, essendo gia' diciottenne) andavamo in giro per Roma. Nando amava bruciare gomma sull'asfalto ai semafori, cercando di partire a razzo e battere sullo sprint le altre auto. Poi se vedevamo una ragazza sola in auto la infastidivamo affiancandoci alla sua auto e facendole proposte non troppo oscene dal finestrino. A volte andavamo al cinema di Via Taranto, dove questa strada e' in procinto di sfociare a Piazza San Giovanni. Mi ricordo che vidi li' per la prima volta, il film western italiano "Killer Adios," per il quale mio fratello aveva composto e diretto la colonna sonora musicale. Come erano belli quei pomeriggi prima del tramonto posticipato per decreto governativo!
Erano tempi belli, ma non spensierati. L'esame di licenza liceale che avremmo dovuto sostenere a Luglio era come un incubo che incombeva su di noi. Poi anche quello passo', come tutte le cose belle o brutte della vita. Parecchi di noi non ce la fecero a Luglio, e dovettero, come me, passare l'estate sui libri. Poi a Novembre (noi tutti passammo gli esami di riparazione) festeggiammo la fine del liceo con una spedizione punitiva ai Castelli ed una cena all'allora eccellente ristorante "La Bazzica." Era una sera di pioggia battente, fitta, interminabile. Mentre noi cenavamo ridendo e schiamazzando (quasi fummo sbattuti fuori dal proprietario a causa della nostra condotta), a nostra insaputa l'Arno straripava, allagando Firenze.

Dimenticavo: mentre Firenze s'allagava, a Roma ci fu un altro allagamento, sebbene molto minore. Ripieni di vino e di birra, avevamo di proposito evitato di alleggerirci della zavorra liquida nel bagno del ristorante. Invece tornammo a Roma, e parcheggiammo le nostre auto davanti al cancello della nostra scuola, in semicerchio, illuminandolo bene con i fari. Poi ci radunammo davanti al cancello e cominciammo a chiamare a gran voce il rettore, Padre M. La sua camera era proprio sopra al portone, alla destra del cancello. Una luce si accese nella sua camera, e Padre M. apri' la finestra, mezzo addormentato. Qualcuno diede il comando: "Sbottonateeeee! Tirate fuoriiiiiii!!! Mirateeeee!!! PISCIATEEEEEEEEEE!!! e ben in vista del rettore formammo una bella pozzangherona alla soglia del cancello. Roba da teppisti, della quale mi pento... mi pento di aver avuto soltanto mezzo litro di piscio da donare alla causa. Chi di voi e' andato a scuola dai preti sapra' benissimo il perche'...
 
Concordo pienamente è la soluzione migliore per noi mediterranei che i nordici facciano quel ca33o che vogliono tanto loro hanno giornate in cui non fa mai buio pesto, quindi non vengano a condizionare la vita degli altri. L'ora legale anche d'inverno oltre che avere riflessi negativi sulla nostra passione, non cambierebbe nulla, ne nelle ore di luce, quella che guadagneremmo alla sera la perderemmo al mattino, ne come risparmio, perchè l'ora di energia elettrica risparmiata alla sera ancora una volta la perderemmo la mattina.
 
Concordo pienamente è la soluzione migliore per noi mediterranei che i nordici facciano quel ca33o che vogliono tanto loro hanno giornate in cui non fa mai buio pesto, quindi non vengano a condizionare la vita degli altri. L'ora legale anche d'inverno oltre che avere riflessi negativi sulla nostra passione, non cambierebbe nulla, ne nelle ore di luce, quella che guadagneremmo alla sera la perderemmo al mattino, ne come risparmio, perchè l'ora di energia elettrica risparmiata alla sera ancora una volta la perderemmo la mattina.

Aggiungo un'altra cosa importante riguardo le ore di luce. Molte fabbriche iniziano il tram tram lavorativo alle 8 e terminano alle 16/17. I cantieri edili iniziano alle 7,30, almeno nella capitale per evitare il traffico dei pendolari ( negozi, uffici, ministeri ecc. ) che non aprono prima delle 8. Ora immaginiamo l'ora solare d'inverno col necessario spostamento degli operatori edili ed il caos che si creerebbe, mentre le fabbriche avranno perdita di luce solare più che guadagno.
La nostra passione : Per un mese circa dovremmo alzarci prima, rientreremo anche prima, ma se dovessero lasciare l'ora legale anche d'inverno, un'immensa tristezza sarebbe quella di spostarci per la nostra passione e vedere tantissima gente a buio ad aspettare pulmann che portano al lavoro o a scuola, oppure le chilometriche file della moltitudine di pendolari che intasano le vie principali che conducono alla metropoli. Già immagino il caos all'alba ( che poi sarebbero le 8 ) sulle consolari che copre il magico silenzio di uno spollo ai tordi
 
Aggiungo un'altra cosa importante riguardo le ore di luce. Molte fabbriche iniziano il tram tram lavorativo alle 8 e terminano alle 16/17. I cantieri edili iniziano alle 7,30, almeno nella capitale per evitare il traffico dei pendolari ( negozi, uffici, ministeri ecc. ) che non aprono prima delle 8

Il busillis è proprio questo: con l'ora legale d'inverno verrebbe chiaro tra le 8:30 e le 9, quindi la quasi totalità delle attività lavorative che iniziano solitamente prima, dovrebbero mantenere accesa la luce con conseguente maggior consumo elettrico che se anche pareggiato dalla diminuzione pomeridiana -serale porta il differenziale a zero, quindi nessun vantaggio.
 
Il busillis è proprio questo: con l'ora legale d'inverno verrebbe chiaro tra le 8:30 e le 9, quindi la quasi totalità delle attività lavorative che iniziano solitamente prima, dovrebbero mantenere accesa la luce con conseguente maggior consumo elettrico che se anche pareggiato dalla diminuzione pomeridiana -serale porta il differenziale a zero, quindi nessun vantaggio.

Esatto! Ma vajelo a di' a quelli che vojeno controlla' la vita nostra puro quanno ce arzamo o ce annamo a corica', l'ora de cena, e quella de la colazzione. Er monno nun cia' piu' governanti, ma domatori che ce fanno fa' cose contro natura, ce fanno zompa' attraverso li cerchi e cammina' sur filo. Zone rosse, zone arencione, coprifuoco, obbligo de rimane' a casa, chiusura locali... Ma quale libberta'? Ma quale democrazzia! Domatori co la frusta che ce comanneno, e noi bestie che obbedimo. Ma la storia ce dice che gnittanto le bestie ar domatore je zompano addosso e se lo magneno. Addaveni' quer giorno!
 
Ma la storia ce dice che gnittanto le bestie ar domatore je zompano addosso e se lo magneno. Addaveni' quer giorno!

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E poi muoiono sparate.... se non prima, e la storia ricomincia. Perchè? Perchè si ribella il singolo! E magari (parlando di leoni in un ipotetico Circo), gli altri leoni stanno a guardare. Sono chiusi in gabbia!.....come noi!
 
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