La mia "Jaguarmatic" ( racconto !)

Piu' o meno la storia un po' di tutti !?! Infatti fu' cosi' anche per me : passavano di mano avendo due fratelli piu' piccoli....ricordo che la mia favolosa collezione d'automobiline in metallo fu' praticamente distrutta dai figli d'un mio cugino cui mia Madre badava perche' i genitori lavoravano entrambi....io li lasciai fare essendo ormai anch'io 20enne !Solo che a guardar oggi i prezzi di quei giocattoli "vintage" in internet........ direi che s'e' fatta una ca@@ata!?! No ?!? Un saluto.
 
Messaggi
8,415
Punteggio reazioni
7,261
Punti
373
Parecchi si chiederanno che cazzz di modello sia codesta “autovettura” oggetto del titolo ?!? Forse una lussuosa berlina equipaggiata con cambio sequenziale !?! No…..niente di cosi’ costoso ed esclusivo…. no…solo un giocattolo di guerra anni ’60 …gia’…un “giocattolo”....null'altro ! Magari qualcuno della mia eta’ ne ha posseduta una da ragazzino e sa’ di cosa parlo…cosi’ quando l’ho vista per caso in un asta on line son balzato sulla sedia cimentandomi al rilancio fino ad aggiudicarmela a caro prezzo ! Roba da rinc@glioniti…penseranno i piu’ : pagare per un pezzo di plastica pressofusa di 50 anni fa’!?! Puo’ essere…..ma a me e’ parso doveroso!

La "mia" purtroppo ando' persa nel crescere.... me l'aveva regalata mia Nonna al compleanno dopo che ci fu' un episodio che mi vide mio malgrado protagonista in negativo ! Come avevo gia' narrato abitavamo in un casale presso Roma nord e non e' che avessi tanti coetanei con cui giocare! Dato che la zona gia' in quegli anni iniziava ad esser abbastanza esclusiva e che noi eravam gli ultimi a vocazione agropastorale nei paraggi , e allora succedeva che i miei unici compagni di gioco erano un bambino piu' piccolo d'etnia tedesca e due fratellini americani ,che le "bambinaie" / governanti portavano a "pascere" lungo il viale o nell'aia del casale nelle giornate di sole. Interagivamo per lo piu' a gesti e loro eran tutti figli di diplomatici d'ambasciata che abitavano le 2 lussuose ville della via.

Quindi causa nazionalita' profondamente diverse....i giochi eran limitati....specie col piccino tedesco, mentre con gli yankees coetanei c'era piu' feeling dato che vantavano un arsenale da far invidia,fatto d'equipaggiamento militare vero e cosa non da poco.. la trilogia delle "Matic" che furoreggiava in quegli anni : la bella Jaguarmatic (tipo colt 45), la favolosa Tigermatic (tipo skorpion con calcio a gruccia estraibile) e lo stupendo Panthermatic (vero e proprio semiauto con calcio in legno) . Ora non avendo io una cazzz d'arma di pari livello con cui ingaggiare scontri a fuoco,venivo equipaggiato con la loro Jaguarmatic (l'entry level della trilogia) e ce le sparavamo contenti di santa ragione! Finiva quasi sempre a loro favore,vuoi perche' meglio armati, vuoi perche' e' difficile spuntarla con gli yankees...specie se in maggioranza e alquanto arrogantelli..

Accadde pero' che un giorno mentre eravamo in piena operazione di guerra, una grossa berlina nera giunse lungo il viale alla vista della quale gli yankees mollarono di botto la battaglia iniziando a strepitare : "Papy...Papy", l'autista scese e spalanco' le portiere posteriori......e tutti ,bambinaia inclusa,sparirono nell'auto abbracciando un elegante signore seduto dentro....rombo di motore...e via...senza manco salutare. Bella scena pensai...probabilmente il ritorno del loro Papa' che non vedevano da tempo....ma io ero rimasto abbastanza interdetto... con la jaguarmatic in pugno e cosa ben piu' eclatante... il tigermatic e il panthermatic che giacevano abbandonati nella ghiaia del viale insieme a buona parte dell'equipaggiamento.

Cosi' tenendo fede al motto : chi s'estranea dalla lotta....e' un gran fio de 'na [email protected] ritenendo almeno per quella volta d'aver finalmente vinto contro i due fratelli d'oltreoceano...mi caricai di tutto il bottino di guerra , preoccupandomi di nasconderlo accuratamente nella vicina nostra stalla. Ma la gioia di possedere cotanto arsenale duro' solo lo spazio d'una notte,perche' all'indomani si ripresento' la bambinaia che da li a breve s'inca@@o' parecchio in quel suo idioma ciociaro esplicito,prima con me...poi con mia Madre,dato che io negavo tenacemente il possesso d'una qualsiasi arma.... giocattolo che fosse. Quando l'interrogatorio si fece incalzante e dato che le cucchiarellate di legno della genitrice non erano mai state annoverate tra i mezzi di tortura nella convenzione di Ginevra ,capitolai rivelando il nascondiglio delle armi e dichiarandomi prigioniero di guerra.

In verita' sembra che l'accusa fosse di furto (art 624 del cod. pen.)...come mi rammento' deciso mio Padre la sera con un sonoro sganassone......anche se per me era forse derubricabile in appropriazione indebita (art. 646...sempre del cod. pen.) e cmq riuscii a rimanere in possesso solo d'una giberna che avevo meglio occultato e che ancor oggi fa' bella mostra sulla scrivania di Ivan...mio Figlio,anche se io resto sempre dell'idea che si trattava solo d'un onesto bottino . L'unica consolazione fu' quella che di li' a poco l'amata Nonna Caterina mi regalo' per il compleanno una Jaguarmatic tutta mia,probabilmente facendo la cresta sulla spesa o forse aumentando un po' i prezzi degli ortaggi che vendeva quotidianamente sul suo banco al mercato di Ponte Milvio, ma la cosa mi fece' veramente felice.

Di li a poco ci fu' il trapianto dal casale alla citta'....e fu' duro : spaesato nel mio nuovo quartiere , io ragazzino un po selvatico.. senza amicizie, presi il coraggio a due mani e m’avvicinai a un gruppo di coetanei che s’apprestavano a far squadre per giocare alla guerra... mi scrutarono bene e poi chiesero sprezzanti se avessi un arma...e ca@@o se ce l'avevo !?! Ero parecchio magro... ma alquanto agile e quelli una Jaguarmatic l'avevan forse vista in qualche vetrina di giocattoli.....forse.....cosi' venni tosto arruolato ! Quindi per me quell'automatica....seppur giocattolo e' una pietra miliare della mia vita... gia’ perche’ io con quella infilata in bella vista nella cintola entrai da quel giorno a far parte a pieno titolo di quella che fu’ la mia “Banda” nell’infanzia spensierata di quartiere!

E gia’…si giocava cosi’…roba d’altri tempi : indiani contro cowboy, italiani contro tedeschi o guardie contro ladri. Non era importante la fazione….ma i compagni. Dovevan esser svegli,valorosi e sinceri..…e quella benedetta Jaguarmatic mi permise di conoscere quei 4 "bast@rdi" che legarono le loro sorti alla mia per piu' di 20 anni diventando i miei Amici...i primi & i piu' grandi! Quanti colpi sparati in interminabili battaglie…quante volte siam morti e risorti…quante volte abbiam gioito per la vittoria !?! Era la nostra Playstation.... ma sapeva di sangue&sudore.....altroche'!


Strano come uno possa ricordarsi perfettamente un momento lontanissimo nel tempo e magari non saper dire che s'e' mangiato la sera prima…ma tant’e’!?! Quindi giunto al punto in cui gli anni da contare son malinconicamente meno di quelli gia’ contati…..mi fa’ piacere ripossedere qualcosa legata a quel periodo indimenticabile! Cosi’ quando l’ho rivista me la son comprata...certo non e' la mia del '69...ma e’ sempre una gran pistola! Cmq e' deciso.....me la porto nella tomba,visto mai che dall'altra parte ce fusse pure l'opzione de torna' regazzini e dovesse a da servi' ancora pe' fa' amicizia nei verdi pascoli di Manitu’!?! Gia'....magara.



Un saluto
Achille.
 
A una certa eta.... si ritorna bambini e i ricordi ritornano a quei tempi piacevoli :), ma non ci si ricorda dove si sono messe le chiavi cinque minuti prima :(.
Ricordo una motocicletta in lamierino (tedesca) e a carica dove il centauro metteva in moto e saliva, faceva tre/cinque giri e si fermava. Rifacendo il tutto fino a fine carica. Penso che oggi varrebbe una piccola fortuna...
 
Bellissimo racconto, ma a me piacevano di più le pistole a tamburo tipo vecchio Western. Come te, avendo la tua età e vivendo(ancora e aggiungo per fortuna) in un paese alla periferia di Firenze ho giocato tantissimo a Indiani e Cowboy. Poi mi ricordo che durante l'estate si "facevano fuori" tutti i quaderni di scuola dell'anno precedente facendo i pirulini per le cerbottane (altro che stucco!!); anche con quegli si giocava facendo 2 squadre: una che attaccava l'altra che difendeva. Altro che computer. Per non parlare della caccia alle lucertole e a tutti i volatili con le carabine a gommini Alce Veloce (quella meno costosa) e la Buffalo Bill (come mi piaceva quella cromata che non ho mai posseduto perchè costava troppo, sono arrivato solo a quella nera). Che ricordi mi hai fatto rivivere, purtroppo ora siamo alla soglia dei 60 e quei tempi sembrano lontanissimi, ed in effetti lo sono, perchè da allora è già passato mezzo secolo.
 
Onore all'Hemingway di Centocelle! Ottimo racconto--un perfetto cocktail di nostalgia e comicita'.

Parlando d'altro, secondo le moderne teorie buoniste sull'educazione dei rampolli, tu e tutti gli altri ragazzini che giocavano con le pistole ed altre armi-giocattolo sarebbero divenuti delinquenti violenti, abusatori di mogli e figli, stupratori (il culto dell'arma come simbolo fallico e' un precursore della propensita' allo stupro... blablablabla), assassini, rapinatori. Eppure le statistiche mostrano che quelli della tua generazione (la mia e' quasi quella prima della tua) non sono particolarmente propensi a commettere crimini violenti come quelli cresciuti nel buonismo (vedi baby gangs, ecc.). Le armi ancora le abbiamo, ma non le usiamo illegalmente, non andiamo in giro ad ammazzare nessuno. Ai bambini di oggi hanno tolto le armi-giocattolo, gli hanno rubato i cartoni animati "violenti," sostituiti dai "Puffi, da Sponge Bob, e gli hanno portato via tutto cio' che e' sospettato di avere un certo alone di testosterone. Insomma, stiamo allevando una generazione di frocetti, femminielli, e testoline di cazz0 che poi, quando ne hanno l'occasione, e mai individualmente ma in branchi, come i lupi, aggrediscono una povera vecchietta per rubarle la pensione e comprare **** o Smartphone con la refurtiva. Ma per carita', non regalate una Supercazz0lamatic a un ragazzino!
Io, un po' piu' anziano di te, non amavo troppo le armi giocattolo perche'... al botto del "ditalino" non corrispondeva una conseguenza balistica. Il mio primo fucile era a gommini, che poi fu seguito da un fucile (come si diceva allora) "a piumini." Ma oltre ai piumini sparava anche i piombini. A quei tempi questi fucilini erano a canna liscia, ed i piombini erano piu' o meno come una palla Foster, cilindro-conici, appuntiti, e con la base aperta. Data la loro forma ed il peso accentrato nella punta volavano dritti. Furono poi seguiti dai Diabolo a forma di tappo da Champagne, che colpivano con piu' energia perche' sospetto che i piombini di cui sopra lasciavano parte dello sbuffo d'aria compressa, passare ai loro lati, non otturando la canna come i Diabolo. Povere lucertole! Quante ne feci fuori con quel fucilino, seguito da altri due, piu' potenti.

Una cosa della quale ti invidio, Chiappe' e' la tua infanzia in campagna. Io sono nato e cresciuto nell'angusta e buia Via Muzio Scevola (quartiere Appio-Tuscolano), ma chissa' perche' la campagna ce l'avevo nel sangue , ma non tutt'intorno, come avrei voluto. Mi ci sono voluti piu' di sessant'anni pe realizzare il mio sogno di vivere in campagna, dove spesso, guardando dalla finestra della camera da pranzo/salottto vedo cervi, tacchini selvatici, tortore, coyotes, volpi, procioni, avvoltoi, a volte un'aquila, e centinaia di scoiattoli, tordi americani, e uccelletti di tanti tipi. Adesso che e' primavera, poi, il canto degli uccelli e' costante. E di notte, una notte piena di lucciole, il coro di batraci vari ed il canto del Whip-poor-Will (una specie di succiacapre) e' un balsamo depurante per la mente.

Certo, se trovassi ad un'asta un fucilino "a piumini" come il mio primo lizard slayer (ammazzalucertole) anch'ioo farei la pazzia di comprarlo anche a carissimo prezzo. Percio' non sentirti colpevole. Anche noi vecchietti abbiamo bisogno dei nostri giocattoli!
 
Complimenti al Chiappetta mi sembrava di esser li con te .

a Giovà, stai parlando della Diana 20 (canna liscia/tacca di mira fissa) e col mirino tondo di ottone ?
 
Complimenti al Chiappetta mi sembrava di esser li con te .

a Giovà, stai parlando della Diana 20 (canna liscia/tacca di mira fissa) e col mirino tondo di ottone ?

Se non vado errato il mirino era a lama di coltello e di acciaio.

Oggi ne ho uno della Gamo, il Whisper, di prezzo abbastanza basso, a pistone a gas che comprime l'aria invece di un mollone e canna che si piega per caricarlo. E' "silenziato," ma non credo che lo sia troppo. Pero' ha un'ottica della BSA che e' ottima, con regolazione del parallasse, fuoco regolabile, e ingrandimento da 2 a 10 o qualcosa del genere. Ed e' di calibro .22, non il solito 4,5 mm, o .177. Nonostante il prezzo basso e' molto preciso, ma il grilletto non e' fra i migliori. E' ottimo per allontanare le mucche dai miei campetti--un piombino su una chiappa a non meno di 20 yarde (per evitare penetrazione) fa miracoli. Insegna alle vacche a galoppare come un cavallo. Pero' sono sceme. Ci vogliono almeno sei o stette lividi sulle chiappe per insegnare loro che nei miei campetti c'e' qualche tafano particolarmente cattivo...
 
Hai fatto male???? Ma hai fatto benissimo a prendere quella che fù una cosa indimenticabile per un bambino che ancora oggi si ricorda.
Come sempre mi hai entusiasmato con questo racconto, facendo affiorare in me ricordi indelebili, fatti di fionde, archi, cerbottane...tutto autocostruito. Prima ancora delle armi giocattolo tipo winchester a leva, colt python, colt M16 e vari pugnali in plastica. Poi a trecici anni la prima vera arma, una carabina ad aria compressa, la Franchi center, con caricatore da 10 piombini che si rivelò un disastro e fu messo subito via.
Bella Achì, complimenti.[Friends_emoticon.g:
 
Ooooohhhh,quanto mi mancavano i tuoi racconti o.i tuoi video!Sono del 77 e anche noi giocavamo ancora così, forse siamo l'ultima generazione perché all'epoca ,fine anni 80 ,iniziavano ad uscire ste trappole infernali, i computer....
 
Una cosa della quale ti invidio, Chiappe' e' la tua infanzia in campagna.
E' durata poco purtroppo heuuu.gif]....conto pure io se riesco di concludere quel che resta su' un casaletto con poche migliaia di metri di terra nell'amata Sabina ! Magara :mrgreen:

Percio' non sentirti colpevole. Anche noi vecchietti abbiamo bisogno dei nostri giocattoli!
Hai fatto male???? Ma hai fatto benissimo

No...no...nessun senso di colpa ! Solo la consapevolezza che con gli anni ci si rincogli@nisce/immalinconisce....tutto qua'heuuu.gif]

forse siamo l'ultima generazione

E si.....come sempre scrivo : siam gl'ultimi dei Mohicani [thumbsup.gif]!

Ciao Ragazzi......un abbraccio.
 
Accidenti Achille inevitabile che anche io bramassi per quella pistola, e dopo sudati risparmi la presi con l'invidia dei compagni. Hai fatto bene a ricomprarla certe cose fanno parte di noi, bello il tuo racconto, ma se non sono indiscreto a Roma nord dove e in che anni? Io ho vissuto sulla Cassia per molto tempo, e quando passai di categoria presi una pistola ad aria compressa ,sparava non i piombini ma dei cappuccetti rossi di plastica mi sembrava di essere diventato un killer professionista rispetto a quella che faceva solo il botto.:)
 
Come sua abitudine " erchiappetta ", dopo un lungo periodo di assenza dal forum ci delizia con un racconto dei suoi. Come non ricordarsi della jaguarmatic, per me mai posseduta, ma in compenso ho dei ricordi della pistola aria compressa degli anni 70 l'oklaoma. Non so chi la ricorda, ma Achille mi ha fatto venire la nostalgia di quei giochi, spesso pericolosi, con i quali crescevamo sicuramente migliori rapporto all'epoca moderna dove i rapporti tra ragazzi sono virtuali invece della partitella sbuccia ginocchia nella piazzetta di quartiere, oppure, appunto la simulazione di querre passate dalle " puniche " al vietnam.
 
Questa discussione mi ha fatto tornare a tempi antichissimi, quando Mamma mi raccomandava quando uscivo dalla grotta di guardare a destra e a sinistra per assicurarmi che non passassero dinosauri... Vabbe', esagero un po' e prima che qualche pedante mi ricordi che i dinosauri erano gia' estinti quando gli esseri umani, anche i piu' primitivi, apparvero sulla terra metto le mani avanti e dico... "Get a life!" (fatevi una vita!) professorini da tastiera!:)

Dunque, dicevo, illo tempore avevo dei giocattoli che amavo. No, alcuni non erano propriamente simulacri di armi, ma quasi. Mi ricordo appena appena di una volta che ero a letto, malaticcio, e annoiato rompevo le scatole a mamma chiamandola ogni minuto per fare questo o portarmi quello. Caso volle che ci venne a trovare un lontano parente, che era appena diventato carabiniere. Aveva con lui un amico, anche lui carabiniere, ed ambedue erano in uniforme. Mamma colse l'occasione per cercare di spaventarmi e farmi smettere di fare capricci. "Attento," mi bisbiglio', "sono venuti due carabinieri e se continui a fare i capricci ti arresteranno." Io figurati se me filai per niente. Ma dopo un ulteriore capriccio mi fa entrare i due carabinieri in camera. Pensando che davvero mi volessero arrestare afferrai un cannone che avevo vicino al letto. Tirando contro una molla una manopola sul retro del cannone e rilasciandola,il cannone "sparava" una pallina di legno della grandezza di una pallina da ping-pong (o table tennis, come si chiama qui) e cominciai a bersagliarli di palline, delle quali avevo una discreta scorta. Ed i due... morirono--dal ridere.

Un altro giocattolo oplofilo fu un regalo della "Befana dell'INAIL." Papa' era allora un ispettore dell'INAIL (poi divenne ispettore capo). Ogni Befana gli impiegati ricevevano un bustone di carta pieno di vari giocattoli da dare ai loro bambini. Quell'anno (forse avevo quattro o cinque anni) fra i regali c'era un giocattolo di caccia grossa. Era una piattaforma di legno (a quei tempi la dannata plastica era poco usata) rettangolare. Ad un'estremita' c'era un cannoncino come quello di cui sopra ma in formato molto ridotto. Sparava palline di legno grandi come le palline di vetro, o biglie, con un sistema uguale a quello del mio "ammazzacarruba." All'altra estremita' c'erano quattro o cinquue bersagli, delle listerelle di legno con un perno al quale erano assicurate alla tavola ma libere di essere abbattute se colpite dalla pallina. Dietro c'era un archetto metallico che reggeva una reticella il cui scopo era quello di fermare le palline che avevano mancato il bersaglio. Su ogni tavolett-bersaglio c'era la foto di un animale, i "Big Five," Leone, leopardo, bufalo, rinoceronte, elefante. Ci passavo ore, sognando di essere uno dei grandi cacciatori bianchi che a quei tempi scorrazzavano in Africa raccogliendo decine di trofei...

Ma avevo anche diversi altri giocattoli preferiti. Quando finalmente fini' l'era dei giocattoli a carica, con la molla che si rompeva sempre dopo pochi giorni e finalmente arrivarono quelli a batteria, Roby the Robot fu il piu' bello. Vi ricordate il film "Il Pianeta Proibito"? Era una copia del robot del film, capace di camminare, con le due antenne girevoli sulla testa, e quattro piccoli pistoni metallici visibili attraverso una finestrella trasparente, che andavano su e giu' come quelli di un motore a scoppio...

Un altro dei primi giocattoli a batteria fu una replica in scala di una Mercedes-Benz di quelle degli anni 50. Sara' costata una tombola, a Papa'. Era perfetta in tutti i dettagli. Aveva persino le borchie amovibili. Ed era tutta in metallo, resistentissima. Mi duro' tanti anni, poi, dalle e dalle, se scassano pur' 'e metalle... Addio Roby, addio Mercedes...

Poi subentrarono i fucilini ad aria compressa, prima a gommini (ma quanto m stavano antiipatici i gommini--troppo "pacifisti"! Rimediavo alla loro inefficacia nella balistica terminale passandoci un chiodino dal retro che spuntasse dalla punta, e riempii Via Muzio Scevola di gommini chiodati cercando di colpire i rondoni che passavano a 100kmh. Mai colpito uno, ma chissa' quante auto avranno bucato sui miei gommini chiodati!

Poi naturalmente arrivarono i fucili ad aria compressa "veri," anche se a canna liscia. Non ebbi mai un fucile a a.c. con canna rigata, se ricordo bene, perche' poi arrivo' il tronchino Beretta cal. 24, la Beretta Super Sport .22 L.R., poi il "troncone" Beretta cal. 12, e poi, con la sospirata licenza, il Beretta S55B, e con esso l'adolescenza e la gioventu', quando cominciai ad alternare Diana con Venere...

Ah, questi Amarcord! Mi ci invitate a nozze! Noi vecchietti non guardiamo piu' al futuro, perche' si fa sempre piu' spiacevole con acciacchi e limitazioni, e poi accade la spiacevolezza finale. Ecco perche' guardiamo sempre al passato, e lo riviviamo nei nostri ricordi e nei nostri sogni, completo di posti, persone, immagini, odori, e suoni. Non importa quante brutte cose ci siano accadute nel passato, chissa' perche' ci pare sempre bello...
 
Per dovere di cronaca : la destinazione finale della "Jaguarmatic" :mrgreen:



In vetrina presso il mio "rigugio" in buona compagnia con altre 3 semiauto dell'epoca [thumbsup.gif] !

Un saluto



Bella Achi', vedo che la tua vetrinetta, con il tempo, sta' diventando abbastanza fornita e varia......complimenti!!!! [thumbsup.gif]

Un salutone [Friends_emoticon.g:
Alberto
 
Bello il racconto e bravo senza competizione lo Scrittore. Questi racconti di periferia mi emozionano ...oltre...... l'infanzia in quel di Tiburtino 3° o Santa Maria del Soccorso è stata un dei più bei regali di vita che uno possa avere, con tutte le difficoltà, le sorprese, la socialità, l'oratorio e il circolo del PCI. Tanta Umanità. Senza dimenticare i lati negativi "stupefacenti" che hanno ucciso l'anima del quartiere. Bè tra i tanti giochi c'era anche "guardie e ladri" e pistole di plastica addette la Jaguarmatic era da signori, avevamo per lo più copie di colt dove io già ai tempi modificavo i "ditalini" rossi o di metallo, dove ne svuotavo con uno spillo la carica e la mettevo in un altro 2 in uno fino a 3 in uno fino a che la pistola si rompeva. Beati Tempi!!
Poi è arrivata la OKLAHOMA pistola ad aria compressa comperata di nascosto con mance (2500lire) andando a piedi da Tiburtino a Portonaccio. Con l'Oklahoma altra storia soprattutto venatoria.

Grazie Achille!
 
Ci pare bello perchè s'era ragazzi o giovani e le cose brutte per noi non esistevano. Ora fra parenti e amici che non ci sono più e quegli che ci sono son pieni di acciacchi (io c'ho la mamma di quasi 95 anni e la suocera di 83 che proprio 10 giorni fa s'è rotta il femore) sian sempre più a pensare alle cose brutte che ai bei ricordi di quando si passavano le giornate a giocare a pallone o a cacciare lucertole o a fare a cerbottanate.
 
ma se non sono indiscreto a Roma nord dove e in che anni?


Allora Giorgio.....anche se credo che l'avevo gia' scritto in un precedente racconto ma dal momento che me lo hai chiesto..... apriamo questo spin off del thread (ma che cazzz ho scritto[Trilly-77-24.gif] !?!) anche perche' per una fortunata congiunzione astrale stamattina non ho nulla da fare ,il tempo e' grigio, nun so' appassionato d'asparagi , per i black bass e' presto e ultimo, ma fondamentale.....il post e mio e famo come ce pare [thumbsup.gif].

Dunque la strada in questione e' via della Camilluccia, oggi rinomata location della Roma ricca quando non famosa,vari cantanti nazionali v'hanno stabilito la loro dimora,insieme a volti notissimi dalla Tv oltre a politici,primari ecc.ecc. Ai tempi in cui vi abitai che vanno dal '63 al '69 era gia' dotata di residenze d'un certo livello come narravo. Il casale in questione insisteva su un paio d'ettari di terreno che la mia Famiglia coltivava ad ortaggi che rivendeva al vicino mercato di Ponte Milvio (ponte "Mollo" come lo chiamavano loro!) era all'incirca a meta' di questa lunga strada,sulla destra se venivi dalla scuola "Nazario Sauro" dove feci anche la 1° elementare...ma il civico non lo ricordo !

Ovviamente non era nostro ma di proprieta' d'un nobile romano a cui mio Nonno paterno,che non ho mai conosciuto ma del quale porto il nome, faceva da mezzadro gia' dai primi anni del '900,periodo in cui decise di metter su Famiglia ed ebbe la fortuna d'accedere a questo fondo ! Quindi le sorti della mia Famiglia hanno avuto luogo in quel posto per piu' di mezzo secolo,inframezzate dalla 1° guerra mondiale cui nonno Achille dovette partecipare,lasciando una giovane moglie gia' con i primi nati della tribu', una 2° che li vide coinvolti con un paio di figli impegnati sul fronte d'Africa da cui fortunatamente tornarono vivi, una scampata fucilazione generale da parte dei simpatici tedeschi per aver dato asilo a 2 carabinieri fuggiaschi dopo l'8 settembre a cui sfuggirono grazie al sacrificio di zia Maria,la piu' grande,che dichiaro' prendendosi la colpa del reato, che uno dei due era il suo fidanzato e che per questo si fece un anno di campo di prigionia nell'amata Germania, e cmq tutti gli altri maschi, dal Nonno a mio Padre conobbero la durezza del carcere di via Tasso.

Dunque una generazione d'altri tempi,sopravvissuta cmq ad eventi che l'odierna pandemia equivarrebbe a un loro raffreddore. Io ho ricordi incredibilmente lucidi considerando che la memoria d'un bambino credo inizi dai 4/5 anni, alcuni molto belli....qualcuno terribile. Come la tragica morte di Bobby, l'amato segugio di mio Padre, mio primo compagno di giochi o quando mi fecero credere che Nerina, un soffice agnellino dal manto marrone con una macchia bianca sul muso,sarebbe stata mia......invece fini' da li' a breve scannata per la Pasqua nei riti della tribu'. Ricordo per esempio che la mattina mia Madre mi spediva a prendere la ricotta fresca nell'accampamento di Riccardo,un pecoraro abruzzese che faceva l'inverno da noi col suo gregge, delle camminate tra i filari dell'orto con mia Nonna che mi spiegava tutti i segreti, le sessioni di tiro col Diana 35 con mio zio Mario alle cassette dei piccioni su i 2 grandi eucalipto dell'aia e le fiondate alle chiappe dei maiali nel porcile e mille altre ancora !Ecco....diciamo che ho goduto di quel clima patriarcale che regnava nelle famiglie d'allora e ch'e' durato anche dopo il casale fino al finire degli anni '80 e che m'ha lasciato un qualcosa che ho sempre poi cercato nella vita.....ma sinceramente non ho mai piu' trovato. Oggi ho cognati&nipoti che m'abitano di fronte ma non vedo mai e Fratelli che mi messaggiano (a volte !) su watsapp [42].


La proprieta' fu' venduta e noi lasciammo quell'ultimo lembo di campagna felice ormai assediato dalle lottizzazioni !Mio Padre conservo' quello spirito contadino seppur anche lui s'era adeguato al lavoro da dipendente nella filotramviaria romana ....l'oggi tanto bistrattata Atac, tant'e' che compro' un suo appezzamento di terreno nei primi anni '70 che coltivava amorevolmente e mori' Cacciatore.

Questi eran loro



Erano un gran bel Clan .....ma non ci son piu' heuuu.gif]




Un saluto.
 
Oltre alle "pistole a schizzo" (noi chiamavamo così quelle ad acqua) dove sopra la canna c'era la "statuina" di un marziano, vi ricordate i fucili ad elastico fatti con gli acchiappini dei panni, che allora erano di legno? E poi costruzioni di "fortini" fatti con assi di recupero e bullette raccattate qua e là. E pensare che erano gli anni migliori della nostra vita e noi non lo sapevamo. Poi andare a pescare nel fosso con canne di bambù "rubate" al contadino, ecc.. ecc. Noi giocavamo anche a tennis in strada ed avevamo "inventato" pure l'hockey su strada. Giocavamo ad hockey con dei bastoni ed una pallina da tennis, ma allora nella strada dove abito tuttora, in tutta la sera potevano passare 3 o 4 auto, adesso duri fatica a trovare posto per parcheggiare. Bei ricordi di ginocchi sbucciati (allora i pantaloni corti si portavano fino alla 5 elementare, estate ed inverno) e puro divertimento fatto a costo zero. Mi ricordo che il pallone per giocare a calcio facevamo a turno a comprarlo e addirittura provavamo anche a ripararlo (e delle volte ce l'abbiamo pure fatta) quando si bucava. Per riparlo scaldavamo la lama di un vecchio coltello e si passava sulla gomma sopra la foratura, oh delle volte funzionava per davvero.
 
Armeria online - MYGRASHOP
Sponsor 2024
Indietro
Alto