Morti volontari animalisti dell'enpa

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Nella notte tra sabato 6 e domenica 7 febbraio lungo l’A14, all'altezza di pesaro, un incidente tra due mezzi pesanti e un furgone che trasportava cani e gatti ha causato la morte di tre persone, tutti volontari dell’Enpa. Una delle vittime è Elisabetta Barbieri, una nota «staffettista» dell’Enpa. Oltre a loro tre, è morto anche uno dei cani a bordo del furgone.
Quando ho appreso la notizia il mio primo pensiero è stato di rammarico, tre persone morte in un incidente è una tragedia vera e propria (e poverino anche il cane).
Poi mi son venute in mente quante volte gli animalisti hanno pubblicamente festeggiato la morte di un cacciatore ma, sapete, non mi è riuscito di essere contento, tre morti son tre morti, c'è poco da fare!
Eppure questi, anche se non mi conoscevano, erano miei nemici giurati, ci posso scommettere!
Forse sono invecchiato e mi sto rincojonendo?
Forse sono diventato un sentimentale?
Ci saranno familiari, amici, colleghi ed altri che staranno soffrendo immensamente, come si fa ad essere contenti?
Poi stamani a lavoro una collega anticaccia mi ha fatto vedere un post su facebook (in "non ce l'ho facebook") dove un cacciatore gioiva pubblicamente delle tre morti "perchè gli animalisti godono quando muore uno dei nostri".
Secondo me perchè si possano cambiare tante cose tra cui il pensiero comune che ha di noi l'opinione pubblica bisognerebbe un pò crescere, dimostrare di non essere i beceri senza cuore distrugginatura come alcuni ci descrivono.
Forse sarò umano?
 
No sei semplicemente una brava persona. Le brave persone non gioiscono della morte di nessuno. La morte è la fine di tutto ciò che è terreno, comprese le caxxate per cui ci si accalora perdendo il senso di cosa sia veramente importante.

Riguardo ai cacciatori su fb... Se per una volta avremmo potuto dimostrare di essere brave persone, differenti da quelli che hanno gioito per la morte di Roberto..... Beh abbiamo fatto proprio una becera figura ad abbassarci al loro livello.

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Nella notte tra sabato 6 e domenica 7 febbraio lungo l’A14, all'altezza di pesaro, un incidente tra due mezzi pesanti e un furgone che trasportava cani e gatti ha causato la morte di tre persone, tutti volontari dell’Enpa. Una delle vittime è Elisabetta Barbieri, una nota «staffettista» dell’Enpa. Oltre a loro tre, è morto anche uno dei cani a bordo del furgone.
Quando ho appreso la notizia il mio primo pensiero è stato di rammarico, tre persone morte in un incidente è una tragedia vera e propria (e poverino anche il cane).
Poi mi son venute in mente quante volte gli animalisti hanno pubblicamente festeggiato la morte di un cacciatore ma, sapete, non mi è riuscito di essere contento, tre morti son tre morti, c'è poco da fare!
Eppure questi, anche se non mi conoscevano, erano miei nemici giurati, ci posso scommettere!
Forse sono invecchiato e mi sto rincojonendo?
Forse sono diventato un sentimentale?
Ci saranno familiari, amici, colleghi ed altri che staranno soffrendo immensamente, come si fa ad essere contenti?
Poi stamani a lavoro una collega anticaccia mi ha fatto vedere un post su facebook (in "non ce l'ho facebook") dove un cacciatore gioiva pubblicamente delle tre morti "perchè gli animalisti godono quando muore uno dei nostri".
Secondo me perchè si possano cambiare tante cose tra cui il pensiero comune che ha di noi l'opinione pubblica bisognerebbe un pò crescere, dimostrare di non essere i beceri senza cuore distrugginatura come alcuni ci descrivono.
Forse sarò umano?

Avevo espresso già ieri un commento perfettamente in linea col tuo pensiero a questa triste notizia. La morte non si augura a nessuno e sinceramnete non mi sprona ad odiarli il sapere che "loro" mi vorrebbero vedere morto. Io la sera vado a dormire tranquillo. "Loro".... no saprei.
Ecco perchè mi dispiace sapere la morte di persone che comunque credevano nei loro sentimenti. Peccato solo che non abbiano mai voluto capire i nostri sentimenti....
Riposino comunque un pace senza se e senza ma.
 
Non siete in guerra con nessuno? Mi fai venire in mente gli inglesi quando cercavano di ragionare con Hitler e rappacificarlo con la diplomazia. Poi se ne accorsero, ma un po' tardi...

Rispettare il dolore dei familiari? Si' rispettarli esattamente quanto loro rispettano i familiari dei cacciatori morti.

A dire la verita', e senza voler offendere nessuno, non credevo di poter trovare tanti buonisti anche qui...

Nemo me impune lacessit

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Dimentichi una cosa....noi non siamo come loro!
 
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Dimentichi una cosa....noi non siamo come loro!

Ed ecco perche' state scomparendo mentre loro stanno vincendo. A la guerre com' a la guerre. Domandatelo agli Ojibwe: per uccidere il Windigo devi diventare un Windigo tu stesso, ma poi devi ritornare ad essere un essere umano.--ma solo dopo aver sconfitto il nemico non prima.
E, come se dice a Roma, "Chi mena prima mena du' vorte." A fare i "signori" contro le mer&acce non si arriva da nessuna parte. A volte bisogna sporcarsi le mani di ****. Vanno in giro per le campagne a rovinare le cacciate, ad insultare i pescatori, a bruciare capelli per spaventare gli animali o a buttare sassi in acqua per spaventare i pesci? E voi organizzatevi e mettete qualcuno a sorvegliare le strade d'accesso, e quando parcheggiano le auto tagliate tutte le gomme. Gli pneumatici costano, e dopo un po' la smetteranno di rompere le palle. Loro fanno le dimostrazioni? E voi fate le controdimostrazioni. Chi se fa pecora er lupo se lo magna!

Ti posso raccontare un aneddoto? Un grande supermercato fu costruito dietro la mia casa di Kodiak. La loro immondizia, a causa di un sistema difettoso che ne lasciava mucchi quando il camion la raccoglieva da uno scivolo si accumulava, e vento, cani, corvi, cornacchie, gazze e gabbiani la spargevano ovunque. Una gran quantita' finiva intorno casa mia. Andai a parlare al manager come un "signore" (a volte ho questo difetto) chiedendogli gentilmente di risolvere il problema. Gli entro' da un orecchio e gli usci' dall'altro. L'immondizia continuo' a invadermi la proprieta'. Gli andai a chiedere di nuovo di risolvere il problema. Niente. Cosi' mi tolsi la maschera di "signore" e andai a trovarlo di nuovo. Stavoltta gli dissi: "La prossima volta che trovo immondizia sulla mia proprieta' vengo a spargerla nel negozio." "Si' vorrei proprio vedere se lo fara'," mi disse con un risolino di scherno. Figurati, per me fu un invito a nozze. Nei giorni successivi raccolsi quattro bustone di immondizia. Andai al supermercato, rimasi all'entrata, dove tutti i clienti potevano vedermi, e chiesi ad una cassiera di chiamare il manager. Quando scese le scale dal suo ufficio gli dissi: "Ho qualcosa che appartiene a lei e che vorrei restituirle" e buttai l'immondizia all'enrata del supermercato, un paio di metri dentro il negozio, con le buste aperte che rovesciarono parte del contenuto. Il manager fu sul punto di un infarto. Divento' rosso, viola, balbettava. Io uscii e tornai a casa. Il giorno dopo apparve un gruppo di operai che ripararono lo scivolo dell'immondizia. Problema risolto. A fare i buoni, i signori, non si risolve niente quando hai a che fare con gli strontzi.
 
"La morte non si augura a nessuno"... E' un detto popolare che spesso viene smentito e questo lo sappiamo tutti, non cadiamo nell'ipocrisia.
Quante volte, (anche qui dentro), dietro una notizia scioccante, viene esortata la pena di morte? La storia ce lo insegna...l'uomo si è sempre scannato, per motivi di religione, idealismi, fame e quant'altro.
Certamente non si augura la morte ai nostri nemici....loro lo fanno, ma lo fanno perchè sono presi da un estremismo animalista che mettono in primo piano come unico scopo. Se sapessero invece cos'è la vita! Se sapessero quanti umani soffrono! Se sapessero cosa deve fare un padre di famiglia per mettere insieme pranzo e cena per la propria famiglia! Se sapessero quanta sofferenza c'è nei nostri ospedali! se sapessero cosa vuol dire esasperazione! Se sapessero quanti volontari aiutano il prossimo! ....o forse lo sanno! o forse non essendo colpiti direttamente, lo ignorano! O forse stanno così agiatamente bene che non vedono cosa gli succede intorno.....o lo vedono e se ne fregano.

Tutto questo non giustifica la felicità per la morte di uno di loro....sono figli, sorelle, fratelli, padri, madri, zii, nipoti....amici. Sono persone care, amate e la loro perdita è tristezza, amarezza, sconforto.
Un Cacciatore che esulta a questa notizia, non è degno di questa qualifica e non si può definire "uomo", alla stessa stregua di quando si indigna all'esultazione opposta. (non fare agli altri quello che non vorresti sia fatto a te).
Che Dio li abbia in gloria.
 
Quello che dici è vero. Ma una cosa è un augurio nefasto, un altra è gioire ed esultare della morte.
Forse in età giovanile quando ancora non si è coscienti del significato della vita a qualcuno può essere scappato il pensiero di augurare le peggiori calamità al prossimo, a me sinceramente mai, nel passato auguravo, dopo aver subito un torto, di spendere tutto in medicine, oggi, invece mi pare anche quello troppo. Oggi mi limito ad augurare di spendere parecchio tempo ad abbracciare il coccio. 😁

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Se il manager fosse stato un signore, tutto si sarebbe risolto subito, siccome non lo era, hai risolto da te. Ma c'erano altri modi, ad esempio fotografare tutto e andare a fare denuncia al comune o ai vigili urbani, avresti avuto sempre ragione e non saresti passato dalla parte del torto. Si... perchè se il manager ti avrebbe denunciato, avresti passato guai. Saresti stato condannato a risarcire e saresti passato dalla parte del torto.

Vedi Giovanni, ho sempre detto che al centro-nord i nostri colleghi sono molto civili, credono nelle Istituzioni, (e così dovrebbe essere), sono molto calmi e coscienziosi, quindi i vari animalisti trovano il terreno giusto.
Tempo fa, in una regione del nord, alcune guardie volontarie di non so quale associazione animalista, controllarono un cacciatore di circa ottant'anni di età, lo maltrattarono, minacciarono...insomma gliene fecero di tutti i colori, tant'è che il poveretto morì a causa di un infarto. Non so come andò a finire la storia, so solo che non avrei voluto essere nei loro panni, sia psicologicamente o moralmente, (immagino, se avevano un briciolo di coscienza, come si potessero sentire), che responsabilmente d'avanti a un giudice.
Tu credi che se questo sarebbe successo al sud, dove siamo quasi tutti "selvaggi", quegli idioti avrebbero lasciato la campagna con i loro piedi? Non ti/vi domandate come mai al sud questi protettori di animali non si vedono nelle campagne a disturbare e provocare i cacciatori? Purtroppo qui la mentalità è rimasta cinquant'anni indietro e il piombo...costa poco!

Anni fa, qualcuno di loro più coraggioso, era sceso dal nord, (visto che gli attivisti sudisti non lo facevano), per contrastare il bracconaggio perpetuato nei mesi di transito dei falchi, sulla costa Tirrenica della Calabria. Un gruppo di questi "coraggiosi", sorprese due energumeni, che sparavano falchi pellegrini, si avvicinarono, ma non fecero manco in tempo ad aprir bocca che furono puntati con i fucili, uno dei due sparò anche un colpo in mezzo ai piedi di una signora, si fecero consegnare le radio e i cellulari che avevano i quattro, (tre uomini e una donna), assieme a tutto quello che avevano addosso, compresi gli abiti tutti, li portarono vicino ad un laghetto e li fecero entrare dentro, insensibili al pianto della donna. Se ne andarono portandosi il maltolto, trovarono il loro fuoristrada e gli misero fuoco. A sera, quando una pattuglia della Forestale li trovò, nudi e infreddoliti, dissero che erano stati dei cacciatori. Per quanto ne sappia, il giorno dopo, di gran fretta se ne andarono da dove erano venuti, giurando che non sarebbero più scesi al sud e nessuno di loro venne più.Lo stato d'allora, istituì una squadra speciale della Forestale per contrastare il fenomeno e sembra che finalmente ci sia riuscito.
Con questo ti voglio dire, che se loro trovano molle, zappano fondo. Ma comunque noi non possiamo paragonarci a loro, visto che li condanniamo quando festeggiano per la morte di uno di noi, noi non festeggiamo....è inumano farlo, noi non siamo come loro.
 
"La morte non si augura a nessuno"... E' un detto popolare che spesso viene smentito e questo lo sappiamo tutti, non cadiamo nell'ipocrisia.......


Un Cacciatore che esulta a questa notizia, non è degno di questa qualifica e non si può definire "uomo", alla stessa stregua di quando si indigna all'esultazione opposta. (non fare agli altri quello che non vorresti sia fatto a te).
Che Dio li abbia in gloria.

Trovo giustissimo quello che hai scritto, però in giro ovunque ho letto tanti messaggi da parte di colleghi di passione impregnati di cordoglio, neanche fosse venuto a mancare il più popolare e seguito degli sportivi piuttosto che l'attore od il politico. Sono morte 2 persone che hanno avuto nell'animo solo odio nei nostri confronti. C'è sempre silenziosa tristezza nell'animo della maggior parte dell'umanità alla notizia di una morte inaspettata di qualunque persona non si conosca, ma tra il giubilo alla morte di chi si odia tipico degli animalari all'ipocrita sconforto a parti invertite, preferisco un " meglio 2 di loro che 2 di noi " qualora esistesse il destino che abbia deciso che quel giorno su quella strada un incidente avrebbe stroncato delle vite umane.
 
Penso anche io che questo sia l'unico modo di risolverla. In maniera civile non si potrà mai concludere nulla.
Ma prima di poter fare robe del genere, bisogna essere sicuri di non farselo mettere nel di dietro, perche se loro venissero presi a tagliarci le gomme sono liberatori della patria...se lo facessimo noi a momenti ci buttano in carcere e buttano via la chiave😅
Loro alla fine tutte queste azioni per danneggiare e infastidire le fanno solo perché hanno il coltello dalla parte del manico, o meglio, stanno solo aspettando che queste intimidazioni qualcuno risponda con il fuoco.
Mi ricordo che un sacco di anni fa era successo uno scandalo nelle pinete di ravenna, popolate dai daini. Avevo visto un video di un cacciatore accerchiato e picchiato a sangue dagli animalisti...se un gruppo di cacciatori picchiasse a sangue un gruppo di animalisti cosa succederebbe?

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Walker scrive:<<Se il manager fosse stato un signore, tutto si sarebbe risolto subito, siccome non lo era, hai risolto da te. Ma c'erano altri modi, ad esempio fotografare tutto e andare a fare denuncia al comune o ai vigili urbani, avresti avuto sempre ragione e non saresti passato dalla parte del torto. Si... perchè se il manager ti avrebbe denunciato, avresti passato guai. Saresti stato condannato a risarcire e saresti passato dalla parte del torto.>>

Ma il manager non era un signore, e quindi sono dovuto ricorrere a modi che un non-signore avrebbe compreso. Per quanto riguarda le autorita', so che non avrebbero mosso un dito per risolvere la situazione, perche' avevo avuto altri problemi seri a causa della costruzione del supermercato, e le autorita' locali, dal sindaco al capo della polizia se ne fregarono delle mie lamentele. Fortunatamente ci pensarono prima il Genio (federale) per l'allagamento dovuto alla mancanza di drenaggio della costruzione, e poi, per risolvere il problema del rombo continuo dei contenitori?frigorifero parcheggiati a venti metri da casa mia (anche qui le autorita' locali se ne fregarono) dovetti contattare la direzione generale della catena di supermercati. Ma quando fare le cose da "signori" fallisce, bisogna necessariamente scendere al livello dei non-signori. Poi, ottenuto il risultato voluto si risale al livello di prima.

Voglio ribadire un concetto che mi pare non e' stato afferrato: la morte di "loro" non mi fa gioire pubblicamente, danzare in piazza, pubblicare articoli di tipo "ben gli sta," insultare le vittime, augurare al nemico la morte con articoli, dichiarazioni pubbliche, cartelli, manifesti, ecc. Questo e' cio' che fanno "loro." Ma non chiedetemi di frignare e di provare compassione, tergermi le lagrime dal viso quando la disgrazia capita a "loro" invece che a "noi." Capito?
 
almeno noi ci poniamo il problema del rispetto della vita anche dei nostri più acerrimi nemici senza falsità o ipocrisia, loro questo rispetto non ce l'hanno proprio, loro esultano e godono nel farlo, loro antepongono la vita di un animale a quella di un uomo o di una donna non solo cacciatori, oltre ad allevatori e trasformatori, non mi risulta nemmeno che cacciatori siano mai andati a feste vegane o manifestazioni di enti o associazioni animaliste ad offendere i partecipanti con modi e toni che ben conosciamo, quest'anno qua da noi ci sono stati due incidenti di caccia mortali in battute al cinghiale e sinceramente ho provato molto dolore e dispiacere uguale a quello che ho provato nell'apprendere questa notizia, qualche padre , madre, figlio o amico sta ora piangendo un loro caro come si fa a godere di questo...........in bocca al cocker!!!!!!!!!!!!!
 
No sei semplicemente una brava persona. Le brave persone non gioiscono della morte di nessuno. La morte è la fine di tutto ciò che è terreno, comprese le caxxate per cui ci si accalora perdendo il senso di cosa sia veramente importante.

Riguardo ai cacciatori su fb... Se per una volta avremmo potuto dimostrare di essere brave persone, differenti da quelli che hanno gioito per la morte di Roberto..... Beh abbiamo fatto proprio una becera figura ad abbassarci al loro livello.

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Be', si vede che io non sono una "brava persona"... Comunque la morte non si augura a nessuno, e' verissimo, ma nemmeno si puo' evitare di provare un certo compiacimento quando un nemico muore. La differenza fra me e gli animalisti e' che io non esulto e grido ai quattro venti la mia felicita' che un mio nemico sia passato a miglior vita (e per gli animalisti morire e' davvero passre a una vita migliore di quella con la quale infestano il pianeta). No, io siedo silenzioso sulla riva del fiume aspettando che il cadavere di un mio nemico scenda giu' con la corrente senza essere stato io ad ammazzarlo ( gli animalisti invece se potessero ammazzarci impunemente lo farebbero, cosi' come avvelenano i nostri cani!). E quando mi capita di vedere davvero il cadavere di un mio nemico che scende giu' verso la foce, non chiedetemi di trattenere un sorriso di soddisfazione--a patto che io non faccia schiamazzi cachinnatori ed osannanti come fanno "loro" quando muore un cacciatore. Andiamo, su, non siate cosi' ipocriti. Non ditemi che dentro di voi non sia germogliato silenzioso un "meglio a due di loro che a due di noi," che non ci credo. Se poi veramente vi e' dispiaciuta la loro scomparsa come lo sarebbe stata quella di un paio di cacciatori, allora scrivero' al Kompagno Bergoglio suggerendogli di canonizzarvi.
 
Be', si vede che io non sono una "brava persona"... Comunque la morte non si augura a nessuno, e' verissimo, ma nemmeno si puo' evitare di provare un certo compiacimento quando un nemico muore. La differenza fra me e gli animalisti e' che io non esulto e grido ai quattro venti la mia felicita' che un mio nemico sia passato a miglior vita (e per gli animalisti morire e' davvero passre a una vita migliore di quella con la quale infestano il pianeta). No, io siedo silenzioso sulla riva del fiume aspettando che il cadavere di un mio nemico scenda giu' con la corrente senza essere stato io ad ammazzarlo ( gli animalisti invece se potessero ammazzarci impunemente lo farebbero, cosi' come avvelenano i nostri cani!). E quando mi capita di vedere davvero il cadavere di un mio nemico che scende giu' verso la foce, non chiedetemi di trattenere un sorriso di soddisfazione--a patto che io non faccia schiamazzi cachinnatori ed osannanti come fanno "loro" quando muore un cacciatore. Andiamo, su, non siate cosi' ipocriti. Non ditemi che dentro di voi non sia germogliato silenzioso un "meglio a due di loro che a due di noi," che non ci credo. Se poi veramente vi e' dispiaciuta la loro scomparsa come lo sarebbe stata quella di un paio di cacciatori, allora scrivero' al Kompagno Bergoglio suggerendogli di canonizzarvi.
Non sono ipocrita. Semplicemente quei tipi non mi hanno fatto nulla che sia realmente importante. Diverso il discorso se mi avessero tolto un affetto. Ma non avrei ne sogghignato ne gioito perché quell affetto non me lo ridà nessuno. Avrei pensato con gratitudine che esiste una giustizia. Ma sarebbe comunque una magra soddisfazione. La morte in qualche modo non la subisce chi muore ma chi resta con un pezzo di cuore in meno. E puoi restare anche tutta la vita seduto sulla sponda del fiume, quel pezzo mancante potrà rivivere solo dentro di te e sarebbe il caso che non sprecassi energie verso chi ti vuole male ingigantendo la loro soddisfazione.

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(OMISSIS)

Un Cacciatore che esulta a questa notizia, non è degno di questa qualifica e non si può definire "uomo", alla stessa stregua di quando si indigna all'esultazione opposta. (non fare agli altri quello che non vorresti sia fatto a te).
Che Dio li abbia in gloria.

Come ho detto io non esulto, ma non posso fare a meno di essere contento di avere due nemici di meno. Certo, non vorrei essere io ad ammazzarli, ne' semplicemente auguro loro la morte, ma se accade senza che io abbia niente a che fare con la loro scomparsa, non grido e salto su' e giu' dalla felicita' ne' schiamazzo tali sentimenti ai quattro venti come fanno loro. Ma... mors tua vita mea.

E per quanto riguarda non fare agli altri quello che non vorrei fosse fatto a me, preferisco di gran lunga fare ad altri quello che vorrebbero fare a me prima che possano farlo. Quanto a porgere l'altra guancia, poi, sara' la cosa cristiana da fare, non lo nego, ma... si vede che oltre a non essere una "brava persona" non sono neanche un bravo cristiano. Credo nella retribuzione. Certi la chiamano "vendetta." Ho persino la Gadsden che sventola alta davanti la mia casa su un'asta di 16 piedi. E' una grossa bandiera gialla raffigurante un crotalo pronto a mordere con l'iscrizione "Don't Tread on Me" (non mi calpestare).

E mi pare che come cacciatori siete stati calpestati abbastanza dagli animalisti.
 
Non sono ipocrita. Semplicemente quei tipi non mi hanno fatto nulla che sia realmente importante. Diverso il discorso se mi avessero tolto un affetto. Ma non avrei ne sogghignato ne gioito perché quell affetto non me lo ridà nessuno. Avrei pensato con gratitudine che esiste una giustizia. Ma sarebbe comunque una magra soddisfazione. La morte in qualche modo non la subisce chi muore ma chi resta con un pezzo di cuore in meno. E puoi restare anche tutta la vita seduto sulla sponda del fiume, quel pezzo mancante potrà rivivere solo dentro di te e sarebbe il caso che non sprecassi energie verso chi ti vuole male ingigantendo la loro soddisfazione.

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L'affetto te lo hanno tolto in parte, e te lo vogliono togliere del tutto: la caccia. E forse anche le armi. E, ti assicuro, sedersi sulla riva del fiume e' un risparmio di energia, non uno spreco. Uno spreco di energia e' fare quello che fanno quelli che ci vogliono male, che sono divorati dalla voglia, dalla passione, dall'ossessione di distruggerci.
 
Quello che diceva "Molti nemici, molto onore" fini' crivellato di pallottole ed appeso a testa in giu' insieme alla sua amante. Io preferisco avere meno nemici, se possibile. E quando il loro numero diminuisce, come potrei mai rattristarmi? Come ho detto, non schiamazzo, non vado in giro ad attaccare cartelli che si congratulano con la morte per essersi presa un animalista, non scrivo lettere al direttore o messaggi sui blogs per esternare la mia contentezza. Queste sono le cose infantili che fanno gli animalisti quando muore uno di noi. Ma permettetemi un sorrisetto sotto i baffi, una certa contentezza dentro che siano morti due di loro invece di due di noi--che siamo pure in pochi ed in via d'estinzione...
 
Secondo il mio punto di vista la morte o disgrazia non si augura a nessuno, poi è vero che nel momento di impeto, rabbia per qualche ragione c'è chi esagera un po' e ci va giù pesante e scrive qualcosa che nemmeno pensa veramente.
 
È la deriva animalambientalista che porta alla beatificazione sulle pagine dei giornali ed alla televisione di due persone comuni morte in un comune incidente stradale durante il compimento di un volontariato, come potrebbe succedere ad un comune cittadino che opera a favore persone bisognose piuttosto che ad un recupero ambientale, magari pure cacciatore.
Ma dato che c'erano di mezzo degli animali, dei cani che non vi dico come vengono trasportati, e velo dice chi ne ha adottato uno, si è montato tutto questo circo mediatico.
 
È la deriva animalambientalista che porta alla beatificazione sulle pagine dei giornali ed alla televisione di due persone comuni morte in un comune incidente stradale durante il compimento di un volontariato, come potrebbe succedere ad un comune cittadino che opera a favore persone bisognose piuttosto che ad un recupero ambientale, magari pure cacciatore.
Ma dato che c'erano di mezzo degli animali, dei cani che non vi dico come vengono trasportati, e velo dice chi ne ha adottato uno, si è montato tutto questo circo mediatico.

E di questo circo mediatico ci siam guardati bene di presenziare anche noi con tanto di sconforto. Secondo me avremmo potuto tenerci dentro la tristezza per la prematura morte dei volontari come facciamo quando succede ad un comune cittadino.
 
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