Associazione per la Cultura Rurale

Ultimamente mi sembra di assistere a una diatriba a chi c'è l'ha ........ fra loro è altre associazioni sembra quasi come i nostri parlamentari che se le mandano di santa ragione salvo poi scoprire che sono tutti dentro un grande "caddara" recipiente per avere un'unico è solo scopo
 
Concordo o ci uniamo o non ce la faremo mai ACR potrebbe essere la risposta giusta, io ho già aderito.
 

Salvatore Zappavigna

Utente Registrato
Messaggi
30
Punteggio reazioni
8
Punti
1
Ciao, ho seguito ieri sere sulla pagina All4hunters la presentazione dell'associazione ACR https://www.associazioneculturarurale.it mi piacerebbe sapere cosa ne pensate
 
Io penso che unire tutte le realtà rurali per contrastare questo straripante sentimento anti-caccia e animal-vegano sia oramai diventato necessario, perché solo unendo le nostre forze avremo qualche speranza per il futuro della caccia in Italia.
Se ci contiamo siamo in tanti solo che siamo male organizzati e mal rappresentati per di più si stanno creando altre AV sull'onda del malcontento di questo ultimo anno aumentando ulteriormente le divisioni nella nostra categoria.
 
sembra una iniziativa assai interessante Berlato sicuramente preparato e occupa posti strategici, cinque euro e il 5 x1000 penso siano un "investimento" da affrontare con assoluta tranquillità ma che allo stesso tempo possa dare inizio ad un futuro nel quale non saremo più semplici comparse tartassate ed umiliate ma protagonisti della gestione della nostra passione che tanto ci sta a cuore..............in bocca al cocker!!!!!!!!!!!!
 
Io penso che unire tutte le realtà rurali per contrastare questo straripante sentimento anti-caccia e animal-vegano sia oramai diventato necessario, perché solo unendo le nostre forze avremo qualche speranza per il futuro della caccia in Italia.
Se ci contiamo siamo in tanti solo che siamo male organizzati e mal rappresentati per di più si stanno creando altre AV sull'onda del malcontento di questo ultimo anno aumentando ulteriormente le divisioni nella nostra categoria.

A rappresentarci ci vorrebbe un personaggio autorevole e politicamente preparato ma cosa più importante deve essere un cacciatore praticante e dichiarato. Dico questo perché ho assistito alla deludente performance del presidente di una nota associazione venatoria da Vespa.
 
(Untitled)

il continuo creare movimenti tipo quello di Berlato è un ulteriore frazionamento del mondo venatorio, non ne abbiamo bisogno, l'unica soluzione sarebbe un UNICA Associazione venatoria, ma inutile spendere altre parole
saluti
 
il continuo creare movimenti tipo quello di Berlato è un ulteriore frazionamento del mondo venatorio, non ne abbiamo bisogno, l'unica soluzione sarebbe un UNICA Associazione venatoria, ma inutile spendere altre parole
saluti

Soprattutto e' inutile perche' piu' cadreghini ci sono, piu' cu1i ci si possono sedere e prendere stipendi non indifferenti. E contro questo scoglio naufraga la nave di qualsiasi buona idea.
 
Troppo poco, troppo tardi. Non e' che creare un ennesimo movimento, un ennesimo partito, un'ennesima lobby possa fare molto. Un'associazione unica e' quello che ci vuole, ma del resto un'associazione non e' la dirigenza della stessa, ma i membri che vi appartengono. Voglio dire che senza la partecipazione attiva di tutti i membri, senza i contributi finanziari di tutti i membri (non parlo soltanto delle quote di registrazione e membership, ma di continue donazioni--tanto grosse quanto ogni membro si puo' permettere) e di continuo lavoro da parte di TUTTI i membri, non si arriva da nessuna parte. Credo che fra voi cacciatori italiani ancora esista il mito delll'uomo a cavallo che guida, sbaraglia i nemici, fa tutto, mentre i suoi seguaci godono i risultati senza dover far nulla. E se non soddisfa le aspettative, l'uomo viene sbalzato dal cavallo e magari viene appeso a testa in in giu' dalla tettoia di una stazione di servizio...

Poi, la cultura rurale... Ma esiste ancora? O non e' stata soppiantata dalla cultura urbana--quella che crede che la carne e il pollame siano fabbricati nel retrobottega dei supermercati mescolando sostanze inerti invece di provenire da animali vivi ammazzati e macellati?

Scusate il pessimismo, ma credo che in Italia la caccia sia arrivata al punto dal quale non si ritorna piu'. E non solo in Italia. Che io sappia, in certi paesi e' gia' vietata del tutto, come in India. Come in Kenya. E la mancanza di logica impera sovrana: il tiro al piccione e' vietato quasi ovunque, mentre e' perfettamente legale e moralmente accettabile catturarne un centinaio alla volta con esche e con quelle reti sparate da un piccolo mortaio e poi gassarli a morte. E' vietata la caccia in parchi e zone di protezione, ma poi se certe specie sono in soprannumero a danno di altre specie o della loro stessa specie e' legale e accettabile farne abbattere un certo numero da agenti della forestale (da voi), o da park rangers (da noi). Nel passato, quando i bisonti in soprannumero migravano dal parco di Yellowstone verso l'esterno, era permesso ai cacciatori di abbatterne un certo numero, anche perche' uscendo dal parco spargevano la brucellosi fra il bestiame domestico dei ranches intorno al parco. Adesso no. I park rangers li uccidono, non i cacciatori. Tutti i buonisti, parlando ancora di Yellowstone, applaudirono la reintroduzione del lupo grigio nel parco. Questi sono gli stessi buonisti che oppongono tutte le cacce anche fuori dai parchi, compresa la caccia al wapiti, il grosso cugino americano del cervo europeo. I lupi hanno decimato i wapiti di Yellowstone, che per sfuggire al cagnaccio selvatico si sono appartati nelle zone piu' alte ed aspre del parco, dove pero' quando nevica non c'e' niente da mangiare per loro, e o scendono dove ci sono i luoi e vengono mangiati, o rimangono dove sono e muoiono di fame. La popolazione di wapiti di Yellowstone e' diminuita, se ben ricordo, dell'80%. Ma se sono ammazzati a morsi e divorati dai lupi per i buonisti anticaccia urbani va bene, mentre se abbattuti pulitamente da un cacciatore, apriti cielo!


Ormai queste regole, queste leggi sono volute dalla maggioranza e votate dai loro rappresentanti, e dov'e' che vive la maggioranza? Nelle grandi citta', dove la cultura urbana buonista regna sovrana.
 
Io non comprendo tutto questo entusiasmo per l'associazione di Berlato quando la stessa è in essere da anni e non ha partorito frutti apprezzabilmente accettabili in difesa della nostra passione. Ogni volta che si paventa un movimento di cacciatori che vuol entrare in politica ( se non sbaglio ora c'è il movimento scelta etica, un tempo c'era caccia pesca ambiente ) ecco il " paladino " Sergio innondare i social con le sue iniziative e spaccar ancora di più il disunito mondo venatorio. Abbiamo i nostri riferimenti politici ed i nostri rappresentanti in parlamento, sappiamo già benissimo chi ci difende e difenderà, Berlato ha già fatto un ottimo lavoro, dobbiamo essere noi ad evityare di disperdere i voti rimanendo a casa quando si è chiamati ai seggi o peggio ancora dare preferenze a chi ci vuole estinti
 
Armeria online - MYGRASHOP
Sponsor 2024
Indietro
Alto