Ciao Pablito.......

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Non vedo alcun post a memoria del grande Paolo Rossi….con stupore direi ! Eppure,chi piu’ chi meno, siam venuti a contatto un po’ tutti ,noi che abbiam suonato gli “anta”, con quel mondo li’…..quello degli anni ’80 appunto!?! E non commemoriamo il GRANDE Pablito ???Colui che c’ha regalato un sogno,un atmosfera… che mai piu’ ho respirato da queste parti ??? Quelle notti magiche che anche ad uno a cui del calcio e’ fregato sempre poco son riuscite a dare un senso d’appartenenza a questo ormai straccio di paese???

Vabbe’….saro’ di parte, dato che quell’estate fu’ quella che segno’ il mio passaggio adolescenziale : 19 anni il giorno prima della finale di quella indimenticabile domenica dll’11 Luglio dell’82 e l’esame di maturita’ il giorno dopo….intreccio astrale impossibile da scordare. L’euforia che pervadeva il mio quartiere ad ogni vittoria cresceva come un fiume in piena ! S’era intrapresa una forma di festeggiamento che mai piu’ ho rivisto : un tizio che abitava nella mia via,piuttosto scontroso in altre occasioni, piu’ d’una volta noi ragazzi avevamo avuto a che discutere con lui per vari motivi, pallonate e cazzate varie, aveva un grosso camion su’ cui faceva salire piu’ gente possibile e partiva alla testa d’un carosello per il quartiere con una coda kilometrica d’auto e motorini che marciava lentamente, montando ad ogni vittoria sempre piu’…fino all’indescrivibile tripudio della notte della vittoria.

Gia’ s’era studiato poco quel Luglio perche’ del diploma del liceo scientifico mi fregava poco,ammesso con la sufficienza appena , dovevo solo farmi promuovere per un titolo di studio per far contenti i miei genitori che me l’avevan imposto, non era la mia scuola…non lo era mai stata, piena di figli di papa’ dell’Eur, con cui legavo poco o niente e che gia’ da prima delle vacanze natalizie lasciavano me e l’altro studente proletario soli in classe perche’ impegnati in interminabili vacanze sulle nevi delle Alpi….io che la neve l’avevo vista si e no 3 o 4 volte in vita mia per lo piu’ con le gite domenicali della parrocchia. Ma quella Nazionale trascianata dal grande Pablito in quei giorni di Luglio creo’ un alchimia che univa tutti…anche me e i miei compagni di classe che avevan dovuto rinunciare all’immancabile (per loro) Sardegna causa esame di maturita’.

Quell’estate del resto anch’io ero rimasto solo con mio Padre a Roma dato che il resto della famiglia se ne stava beatamente in vacanza. Studiacchiavo con due mie compagne di classe,una per cui avrei fatto carte false perche’ ci cascasse e l’altra che nun se poteva guarda’…ma che ovviamente pendeva per me. Cercavo di tirar fuori del buono dalla situazione,visto mai m’avessero passato qualcosa agli scritti,dando un colpo,ipotetico, al “cerchio”…e uno,letteralmente, alla “botte” ! C’e’ da dire poi che tutti i pomeriggi mi massacravo in interminabili partite sul cemento del campetto sotto casa con i miei Amici di sempre emulando le gesta di Rossi & compagni che marciavano come caterpillar verso la finale. C’erano poi i festeggiamenti delle vittorie che assomigliavano sempre piu’ ad un Carnevale di Rio….con tutti i benefici del caso : ragazze euforiche e con voglia di festeggiare.

Arrivai all’esame di quel lunedi’ post sbornia calcistica dal trionfo dell’Italia un po’ provato ma forte d’un buon scritto di matematica passatomi dalla “botte”…. perche’ il sacrificio paga sempre e dal fatto che eran uscite all’orale le uniche due materie che adoravo : storia e geografia astronomica,scienze della terra nella fattispecie. Sfoggiavo una invidiabile polo bianca su’ un abbronzatura che tutto faceva presagire fuorche’ un mese fatto di studio & sacrificio, su dei splendidi bermuda militari e ovviamente….scarpe da tennis bianche…stupende. Il look fece trasalire i miei compagni di classe in giacca e cravatta i maschi e versione educanda le femmine, che assistevano man mano agli esami : il mio era alle 11.00 ora in cui comparii nel corridoio assomigliando piu’ ad un giovane villeggiante che ad un maturando.

Cosa che mi fece notare anche il presidente della commissione che mi chiese da dove venissi combinato cosi’?!? Da casa risposi : abito a 200 metri da questo liceo…… ed e’ l’unico motivo per cui l’ho frequentato 5 anni. Ci fu’ un professore che trattenne le risate a fatica e scoprii subito ch’era quello di storia. Quando nascere fortunati e’ meglio che ricchi : feci un brillante e lungo esame con lui disquisendo un po’ di tutto il programma e sorprendendolo alla fine con le mie idee sulle multinazionali e il loro dominio su i governi. Mi disse che gli piaceva come ragionavo ma che mi sarei ritrovato probabilmente a fare il terrorista o l’operaio sfruttato…la seconda per la cronaca.

Inutile dire che il membro interno della commissione era la mia amata professoressa di Scienze,cui volevo un bene dell’anima e che si batte’ non poco,come lei stessa poi mi racconto’,col presidente della commissione che voleva bocciarmi senza indugio e grazie anche al professore anticonformista di storia,affinche’ uscissi non solo promosso ma anche con ul bel 42,l’equivalente dell’allora 7,che per uno che non aveva fatto quasi un Ca@@o per 5 anni senza si farsi mai bocciare ma godendo anche parecchio dell’esser un giovane liceale…… fu’ una bella soddisfazione.

Scusatemi…..mi son dilungato troppo con i miei ricordi,che pero’ si legano indissolubilmente con quella data in cui Paolo Rossi , come recita in una grande canzone il buon Venditti…”era un Ragazzo come noi”. Non son piu’ un ragazzo….anzi….. e ieri se n’e’ andato un altro pezzo di quel momento magico, di quando ci siam sentiti popolo con l’unico Presidente degno di questo nome : Sandro Pertini.

Era il Luglio dell’82 : eravamo felici…..ma nun lo sapevamo.


Paolo-rossi-pablito.jpg

CIAO PAOLO ..........
 
Un Grandissimo che ci lascia.....Grande non solo in campo ma anche come Uomo........
Un altro pezzo della nostra gioventù......
P.S.....la notte della finale ho visto scene di straordinaria follia collettiva "positiva" che chi non c'era non può neppure immaginare.....
 
Come dimenticarsi di quel Luglio '82, ero di leva in quel di Villa Vicentina (UD), mi ricordo la partita col Brasile al pomeriggio tutti in una stanza dove uno di noi aveva posto un televisore portatile, ricordo il partorello che facemmo ad un commilitone che tifava Verde Oro al fischio finale. Ricordo che avevo più paura della Polonia ma sconfitta anche quella ero sicuro che nemmeno i Panzer ci avrebbero fermati.
Fui fortunato la sera dell'11 Luglio ero di guardia, ma la turnazione mi fece vedere tutta la partita e ricordo i caroselli mentre facevo la guardia ai carburanti....
Mi è spiaciuto un sacco quando ieri ho appreso la scomparsa di Paolo Rossi, lui e quella nazionale fu forse la ciliegina su una decade memorabile che tutt'oggi rimane uno dei periodi più celebrati degli ultimi 50 anni.
 
Non vedo alcun post a memoria del grande Paolo Rossi….con stupore direi ! Eppure,chi piu’ chi meno, siam venuti a contatto un po’ tutti ,noi che abbiam suonato gli “anta”, con quel mondo li’…..quello degli anni ’80 appunto!?! E non commemoriamo il GRANDE Pablito ???Colui che c’ha regalato un sogno,un atmosfera… che mai piu’ ho respirato da queste parti ??? Quelle notti magiche che anche ad uno a cui del calcio e’ fregato sempre poco son riuscite a dare un senso d’appartenenza a questo ormai straccio di paese???

Vabbe’….saro’ di parte, dato che quell’estate fu’ quella che segno’ il mio passaggio adolescenziale : 19 anni il giorno prima della finale di quella indimenticabile domenica dll’11 Luglio dell’82 e l’esame di maturita’ il giorno dopo….intreccio astrale impossibile da scordare. L’euforia che pervadeva il mio quartiere ad ogni vittoria cresceva come un fiume in piena ! S’era intrapresa una forma di festeggiamento che mai piu’ ho rivisto : un tizio che abitava nella mia via,piuttosto scontroso in altre occasioni, piu’ d’una volta noi ragazzi avevamo avuto a che discutere con lui per vari motivi, pallonate e cazzate varie, aveva un grosso camion su’ cui faceva salire piu’ gente possibile e partiva alla testa d’un carosello per il quartiere con una coda kilometrica d’auto e motorini che marciava lentamente, montando ad ogni vittoria sempre piu’…fino all’indescrivibile tripudio della notte della vittoria.

Gia’ s’era studiato poco quel Luglio perche’ del diploma del liceo scientifico mi fregava poco,ammesso con la sufficienza appena , dovevo solo farmi promuovere per un titolo di studio per far contenti i miei genitori che me l’avevan imposto, non era la mia scuola…non lo era mai stata, piena di figli di papa’ dell’Eur, con cui legavo poco o niente e che gia’ da prima delle vacanze natalizie lasciavano me e l’altro studente proletario soli in classe perche’ impegnati in interminabili vacanze sulle nevi delle Alpi….io che la neve l’avevo vista si e no 3 o 4 volte in vita mia per lo piu’ con le gite domenicali della parrocchia. Ma quella Nazionale trascianata dal grande Pablito in quei giorni di Luglio creo’ un alchimia che univa tutti…anche me e i miei compagni di classe che avevan dovuto rinunciare all’immancabile (per loro) Sardegna causa esame di maturita’.

Quell’estate del resto anch’io ero rimasto solo con mio Padre a Roma dato che il resto della famiglia se ne stava beatamente in vacanza. Studiacchiavo con due mie compagne di classe,una per cui avrei fatto carte false perche’ ci cascasse e l’altra che nun se poteva guarda’…ma che ovviamente pendeva per me. Cercavo di tirar fuori del buono dalla situazione,visto mai m’avessero passato qualcosa agli scritti,dando un colpo,ipotetico, al “cerchio”…e uno,letteralmente, alla “botte” ! C’e’ da dire poi che tutti i pomeriggi mi massacravo in interminabili partite sul cemento del campetto sotto casa con i miei Amici di sempre emulando le gesta di Rossi & compagni che marciavano come caterpillar verso la finale. C’erano poi i festeggiamenti delle vittorie che assomigliavano sempre piu’ ad un Carnevale di Rio….con tutti i benefici del caso : ragazze euforiche e con voglia di festeggiare.

Arrivai all’esame di quel lunedi’ post sbornia calcistica dal trionfo dell’Italia un po’ provato ma forte d’un buon scritto di matematica passatomi dalla “botte”…. perche’ il sacrificio paga sempre e dal fatto che eran uscite all’orale le uniche due materie che adoravo : storia e geografia astronomica,scienze della terra nella fattispecie. Sfoggiavo una invidiabile polo bianca su’ un abbronzatura che tutto faceva presagire fuorche’ un mese fatto di studio & sacrificio, su dei splendidi bermuda militari e ovviamente….scarpe da tennis bianche…stupende. Il look fece trasalire i miei compagni di classe in giacca e cravatta i maschi e versione educanda le femmine, che assistevano man mano agli esami : il mio era alle 11.00 ora in cui comparii nel corridoio assomigliando piu’ ad un giovane villeggiante che ad un maturando.

Cosa che mi fece notare anche il presidente della commissione che mi chiese da dove venissi combinato cosi’?!? Da casa risposi : abito a 200 metri da questo liceo…… ed e’ l’unico motivo per cui l’ho frequentato 5 anni. Ci fu’ un professore che trattenne le risate a fatica e scoprii subito ch’era quello di storia. Quando nascere fortunati e’ meglio che ricchi : feci un brillante e lungo esame con lui disquisendo un po’ di tutto il programma e sorprendendolo alla fine con le mie idee sulle multinazionali e il loro dominio su i governi. Mi disse che gli piaceva come ragionavo ma che mi sarei ritrovato probabilmente a fare il terrorista o l’operaio sfruttato…la seconda per la cronaca.

Inutile dire che il membro interno della commissione era la mia amata professoressa di Scienze,cui volevo un bene dell’anima e che si batte’ non poco,come lei stessa poi mi racconto’,col presidente della commissione che voleva bocciarmi senza indugio e grazie anche al professore anticonformista di storia,affinche’ uscissi non solo promosso ma anche con ul bel 42,l’equivalente dell’allora 7,che per uno che non aveva fatto quasi un ca@@o per 5 anni senza si farsi mai bocciare ma godendo anche parecchio dell’esser un giovane liceale…… fu’ una bella soddisfazione.

Scusatemi…..mi son dilungato troppo con i miei ricordi,che pero’ si legano indissolubilmente con quella data in cui Paolo Rossi , come recita in una grande canzone il buon Venditti…”era un Ragazzo come noi”. Non son piu’ un ragazzo….anzi….. e ieri se n’e’ andato un altro pezzo di quel momento magico, di quando ci siam sentiti popolo con l’unico Presidente degno di questo nome : Sandro Pertini.

Era il Luglio dell’82 : eravamo felici…..ma nun lo sapevamo.


Paolo-rossi-pablito.jpg

CIAO PAOLO ..........


Chapeau Achi'

Ricordo perfettamente quell'atmosfera e senso di euforia che andava aumentando sempre piu' in ognuno di noi, anche se di calcio si era a digiuno...fino a giungere a quella indescrivibile finale.....!!!!
Di calcio non sono un intenditore ma devo ammettere che la notizia mi ha colpito non poco......ancor di piu' mi ha colpito l' intervista rilasciata dalla moglie, quando ha raccontato che, negli ultimi attimi di vita, ha detto al suo Paolo: "...lasciati andare, hai sofferto pure troppo fino ad ora, abbandona questo corpo...ci pensero' io a portare avanti quanto avevamo progettato insieme"!!!!!!!
Grande donna, con una forza d'animo ed un carattere immenso....degna compagna del "Ragazzo come noi"!!!!!

Un abbraccio
Alberto
 
Non esco pazzo per il calcio, anche se da ragazzo giocavo nella squadra del paese come portiere. Ma quell'anno lo ricordo benissimo.Ero di stanza a Cittanova (RC), e quel pomeriggio ero libero, avevo promesso a mia moglie che saremmo andati al mare.E così fu.
Non so se avete visto il film "io sono leggenda" con Will Smith, ecco.....così era quel giorno per chi come me era fuori e non vedeva la partita.
Tutto sembrava abbandonato, disabitato, sembravamo gli unici abitanti della Terra.
Percossi la strada da Cittanova alla Tonnara di Palmi senza incontrare anima viva! Ogni tanto mentre attraversavo un parse si udiva un onda, un boato, allora dicevo a mia moglie; l'Italia ha segnato!
Arrivati al mare, mi pervase un senso di sconforto..... non c'era nessuno.
Pablito mi aveva regalato un qualcosa che non si sarebbe mai più verificata.Mi aveva reso unico testimone di come in un futuro fantascientifico, potesse verificarsi un ecatombe mondiale.
 
Il grande Diego è morto ma, come dire, ce lo aspettavamo che prima o poi sarebbe successo, no?
Pablito invece era uno a posto, con uno stile di vita sano. E la sua morte ti ricorda una volta di più che sta vita ti può sgambettare da un momento all'altro...
Avevo un'età in cui la vita è davvero spensierata, 12 anni, e la gioia euforica di quei giorni me la ricordo bene, tutti italiani, tutti felici, tutti festeggianti, che bello.
Ricordo la m' nonna che cuciva le bandiere tricolori per tutta la famiglia, ricordo i cartelli "chiuso per finale" fuori dai negozi, era un'atmosfera magica davvero.
E quell'atmosfera portava più di tutti il nome di Paolo "Pablito" Rossi.
 
mi ricordo che nick aveva appena due anni e dormiva spensierato nel suo lettino, rimasi dispiaciuto assai di non averlo potuto portare in centro per godere del grande spettacolo di luci, colori e suoni che per parecchie ore riempirono l'atmosfera cittadina, grazie Pablito per aver contribuito a farci godere di tali momenti, dove tutti a prescindere si sentirono "Italiani"............in bocca al cocker!!!!!!!!!!!
 
Ricordi... Episodi ben scolpiti nella mia mente, 1982 martedi 13 Luglio, due giorni dopo la finale vado per lavoro a Madrid, ho con me un giornale con in prima pagina la foto di Paolo Rossi che alza la coppa. Il tassista che mi porta dall'aeroporto al centro di Madrid la vede. Ha voluto a tutti i costi quel giornale per QUELLA foto...Pablito!!!
Ho avuto il piacere di conoscerlo molto tempo dopo, tre anni fa , ho scoperto che frequentavamo lo stesso bar nel valdarno, brava persona alla mano, non faceva cero pesare di essere un campione del mondo.
Un ragazzino, mio conoscente, che gioca a calcio in una squadra amatoriale, che mi vide parlare per un po con lui mi chiese chi fosse, e a me venne di dirgli, è Paolo Rossi è la storia del calcio Italiano. Adesso oltre che la storia è nella storia!!!
 
Ciao Paolo, gran brava persona prima ancora di essere calciatore....e lo hai dimostrato fino alla fine, vedere tutti i tuoi vecchi compagni di squadra campioni del modo portarti in spalla per l'ultimo viaggio mi ha profondamente commosso....stamattina Vicenza si è fermata per darti il saluto che meritavi!!!


r.i.p. "pablito"....che la terra di ti sia lieve.
 
E qualche ****, ripulì la villa di Pablito. Ma come si può essere così ****, senza cuore, senza rispetto per la morte. Sono certo che il o i farabutti conoscevano e frequentavano la Famiglia Rossi. Spero che li trovino al più presto e li sbattano in cella con gli altri detenuti, sarà certamente la giustizia "sportiva" a fare giustizia.
Scusate per lo sfogo, un saluto a tutti Voi.
piero
 
Avevo 12 anni nel 82 e ricordo tutte le partite giocate dalla nostra nazionale in quella stupenda estate.
Ricordo i caroselli la gioia, il casino fatto la sera di quel magico luglio
​​​​​​ma non ricordo lo stesso entusiasmo dell'ultimo vinto dall'italia, forse erano altri uomini forse giocavano a calcio e non si interessavano dei tatuaggi e delle veline.
Paolo Rossi come calciatore non è stato un maradona ma in quel mondiale è stato "PLABITO" il capocannoniere di Spagna 1982.
​​​​​​Personaggio tranquillo in campo e nella vita, non ricordo di aver mai letto niente del suo privato.
Unico neo " aver giocato nella Juve" ma con quel mondiale vinto quel bianco nero diventò invisibile.
Arrivederci Paolo Rossi.
 
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