- Messaggi
- 8,420
- Punteggio reazioni
- 7,271
- Punti
- 373
Non vedo alcun post a memoria del grande Paolo Rossi….con stupore direi ! Eppure,chi piu’ chi meno, siam venuti a contatto un po’ tutti ,noi che abbiam suonato gli “anta”, con quel mondo li’…..quello degli anni ’80 appunto!?! E non commemoriamo il GRANDE Pablito ???Colui che c’ha regalato un sogno,un atmosfera… che mai piu’ ho respirato da queste parti ??? Quelle notti magiche che anche ad uno a cui del calcio e’ fregato sempre poco son riuscite a dare un senso d’appartenenza a questo ormai straccio di paese???
Vabbe’….saro’ di parte, dato che quell’estate fu’ quella che segno’ il mio passaggio adolescenziale : 19 anni il giorno prima della finale di quella indimenticabile domenica dll’11 Luglio dell’82 e l’esame di maturita’ il giorno dopo….intreccio astrale impossibile da scordare. L’euforia che pervadeva il mio quartiere ad ogni vittoria cresceva come un fiume in piena ! S’era intrapresa una forma di festeggiamento che mai piu’ ho rivisto : un tizio che abitava nella mia via,piuttosto scontroso in altre occasioni, piu’ d’una volta noi ragazzi avevamo avuto a che discutere con lui per vari motivi, pallonate e cazzate varie, aveva un grosso camion su’ cui faceva salire piu’ gente possibile e partiva alla testa d’un carosello per il quartiere con una coda kilometrica d’auto e motorini che marciava lentamente, montando ad ogni vittoria sempre piu’…fino all’indescrivibile tripudio della notte della vittoria.
Gia’ s’era studiato poco quel Luglio perche’ del diploma del liceo scientifico mi fregava poco,ammesso con la sufficienza appena , dovevo solo farmi promuovere per un titolo di studio per far contenti i miei genitori che me l’avevan imposto, non era la mia scuola…non lo era mai stata, piena di figli di papa’ dell’Eur, con cui legavo poco o niente e che gia’ da prima delle vacanze natalizie lasciavano me e l’altro studente proletario soli in classe perche’ impegnati in interminabili vacanze sulle nevi delle Alpi….io che la neve l’avevo vista si e no 3 o 4 volte in vita mia per lo piu’ con le gite domenicali della parrocchia. Ma quella Nazionale trascianata dal grande Pablito in quei giorni di Luglio creo’ un alchimia che univa tutti…anche me e i miei compagni di classe che avevan dovuto rinunciare all’immancabile (per loro) Sardegna causa esame di maturita’.
Quell’estate del resto anch’io ero rimasto solo con mio Padre a Roma dato che il resto della famiglia se ne stava beatamente in vacanza. Studiacchiavo con due mie compagne di classe,una per cui avrei fatto carte false perche’ ci cascasse e l’altra che nun se poteva guarda’…ma che ovviamente pendeva per me. Cercavo di tirar fuori del buono dalla situazione,visto mai m’avessero passato qualcosa agli scritti,dando un colpo,ipotetico, al “cerchio”…e uno,letteralmente, alla “botte” ! C’e’ da dire poi che tutti i pomeriggi mi massacravo in interminabili partite sul cemento del campetto sotto casa con i miei Amici di sempre emulando le gesta di Rossi & compagni che marciavano come caterpillar verso la finale. C’erano poi i festeggiamenti delle vittorie che assomigliavano sempre piu’ ad un Carnevale di Rio….con tutti i benefici del caso : ragazze euforiche e con voglia di festeggiare.
Arrivai all’esame di quel lunedi’ post sbornia calcistica dal trionfo dell’Italia un po’ provato ma forte d’un buon scritto di matematica passatomi dalla “botte”…. perche’ il sacrificio paga sempre e dal fatto che eran uscite all’orale le uniche due materie che adoravo : storia e geografia astronomica,scienze della terra nella fattispecie. Sfoggiavo una invidiabile polo bianca su’ un abbronzatura che tutto faceva presagire fuorche’ un mese fatto di studio & sacrificio, su dei splendidi bermuda militari e ovviamente….scarpe da tennis bianche…stupende. Il look fece trasalire i miei compagni di classe in giacca e cravatta i maschi e versione educanda le femmine, che assistevano man mano agli esami : il mio era alle 11.00 ora in cui comparii nel corridoio assomigliando piu’ ad un giovane villeggiante che ad un maturando.
Cosa che mi fece notare anche il presidente della commissione che mi chiese da dove venissi combinato cosi’?!? Da casa risposi : abito a 200 metri da questo liceo…… ed e’ l’unico motivo per cui l’ho frequentato 5 anni. Ci fu’ un professore che trattenne le risate a fatica e scoprii subito ch’era quello di storia. Quando nascere fortunati e’ meglio che ricchi : feci un brillante e lungo esame con lui disquisendo un po’ di tutto il programma e sorprendendolo alla fine con le mie idee sulle multinazionali e il loro dominio su i governi. Mi disse che gli piaceva come ragionavo ma che mi sarei ritrovato probabilmente a fare il terrorista o l’operaio sfruttato…la seconda per la cronaca.
Inutile dire che il membro interno della commissione era la mia amata professoressa di Scienze,cui volevo un bene dell’anima e che si batte’ non poco,come lei stessa poi mi racconto’,col presidente della commissione che voleva bocciarmi senza indugio e grazie anche al professore anticonformista di storia,affinche’ uscissi non solo promosso ma anche con ul bel 42,l’equivalente dell’allora 7,che per uno che non aveva fatto quasi un Ca@@o per 5 anni senza si farsi mai bocciare ma godendo anche parecchio dell’esser un giovane liceale…… fu’ una bella soddisfazione.
Scusatemi…..mi son dilungato troppo con i miei ricordi,che pero’ si legano indissolubilmente con quella data in cui Paolo Rossi , come recita in una grande canzone il buon Venditti…”era un Ragazzo come noi”. Non son piu’ un ragazzo….anzi….. e ieri se n’e’ andato un altro pezzo di quel momento magico, di quando ci siam sentiti popolo con l’unico Presidente degno di questo nome : Sandro Pertini.
Era il Luglio dell’82 : eravamo felici…..ma nun lo sapevamo.
CIAO PAOLO ..........
Vabbe’….saro’ di parte, dato che quell’estate fu’ quella che segno’ il mio passaggio adolescenziale : 19 anni il giorno prima della finale di quella indimenticabile domenica dll’11 Luglio dell’82 e l’esame di maturita’ il giorno dopo….intreccio astrale impossibile da scordare. L’euforia che pervadeva il mio quartiere ad ogni vittoria cresceva come un fiume in piena ! S’era intrapresa una forma di festeggiamento che mai piu’ ho rivisto : un tizio che abitava nella mia via,piuttosto scontroso in altre occasioni, piu’ d’una volta noi ragazzi avevamo avuto a che discutere con lui per vari motivi, pallonate e cazzate varie, aveva un grosso camion su’ cui faceva salire piu’ gente possibile e partiva alla testa d’un carosello per il quartiere con una coda kilometrica d’auto e motorini che marciava lentamente, montando ad ogni vittoria sempre piu’…fino all’indescrivibile tripudio della notte della vittoria.
Gia’ s’era studiato poco quel Luglio perche’ del diploma del liceo scientifico mi fregava poco,ammesso con la sufficienza appena , dovevo solo farmi promuovere per un titolo di studio per far contenti i miei genitori che me l’avevan imposto, non era la mia scuola…non lo era mai stata, piena di figli di papa’ dell’Eur, con cui legavo poco o niente e che gia’ da prima delle vacanze natalizie lasciavano me e l’altro studente proletario soli in classe perche’ impegnati in interminabili vacanze sulle nevi delle Alpi….io che la neve l’avevo vista si e no 3 o 4 volte in vita mia per lo piu’ con le gite domenicali della parrocchia. Ma quella Nazionale trascianata dal grande Pablito in quei giorni di Luglio creo’ un alchimia che univa tutti…anche me e i miei compagni di classe che avevan dovuto rinunciare all’immancabile (per loro) Sardegna causa esame di maturita’.
Quell’estate del resto anch’io ero rimasto solo con mio Padre a Roma dato che il resto della famiglia se ne stava beatamente in vacanza. Studiacchiavo con due mie compagne di classe,una per cui avrei fatto carte false perche’ ci cascasse e l’altra che nun se poteva guarda’…ma che ovviamente pendeva per me. Cercavo di tirar fuori del buono dalla situazione,visto mai m’avessero passato qualcosa agli scritti,dando un colpo,ipotetico, al “cerchio”…e uno,letteralmente, alla “botte” ! C’e’ da dire poi che tutti i pomeriggi mi massacravo in interminabili partite sul cemento del campetto sotto casa con i miei Amici di sempre emulando le gesta di Rossi & compagni che marciavano come caterpillar verso la finale. C’erano poi i festeggiamenti delle vittorie che assomigliavano sempre piu’ ad un Carnevale di Rio….con tutti i benefici del caso : ragazze euforiche e con voglia di festeggiare.
Arrivai all’esame di quel lunedi’ post sbornia calcistica dal trionfo dell’Italia un po’ provato ma forte d’un buon scritto di matematica passatomi dalla “botte”…. perche’ il sacrificio paga sempre e dal fatto che eran uscite all’orale le uniche due materie che adoravo : storia e geografia astronomica,scienze della terra nella fattispecie. Sfoggiavo una invidiabile polo bianca su’ un abbronzatura che tutto faceva presagire fuorche’ un mese fatto di studio & sacrificio, su dei splendidi bermuda militari e ovviamente….scarpe da tennis bianche…stupende. Il look fece trasalire i miei compagni di classe in giacca e cravatta i maschi e versione educanda le femmine, che assistevano man mano agli esami : il mio era alle 11.00 ora in cui comparii nel corridoio assomigliando piu’ ad un giovane villeggiante che ad un maturando.
Cosa che mi fece notare anche il presidente della commissione che mi chiese da dove venissi combinato cosi’?!? Da casa risposi : abito a 200 metri da questo liceo…… ed e’ l’unico motivo per cui l’ho frequentato 5 anni. Ci fu’ un professore che trattenne le risate a fatica e scoprii subito ch’era quello di storia. Quando nascere fortunati e’ meglio che ricchi : feci un brillante e lungo esame con lui disquisendo un po’ di tutto il programma e sorprendendolo alla fine con le mie idee sulle multinazionali e il loro dominio su i governi. Mi disse che gli piaceva come ragionavo ma che mi sarei ritrovato probabilmente a fare il terrorista o l’operaio sfruttato…la seconda per la cronaca.
Inutile dire che il membro interno della commissione era la mia amata professoressa di Scienze,cui volevo un bene dell’anima e che si batte’ non poco,come lei stessa poi mi racconto’,col presidente della commissione che voleva bocciarmi senza indugio e grazie anche al professore anticonformista di storia,affinche’ uscissi non solo promosso ma anche con ul bel 42,l’equivalente dell’allora 7,che per uno che non aveva fatto quasi un Ca@@o per 5 anni senza si farsi mai bocciare ma godendo anche parecchio dell’esser un giovane liceale…… fu’ una bella soddisfazione.
Scusatemi…..mi son dilungato troppo con i miei ricordi,che pero’ si legano indissolubilmente con quella data in cui Paolo Rossi , come recita in una grande canzone il buon Venditti…”era un Ragazzo come noi”. Non son piu’ un ragazzo….anzi….. e ieri se n’e’ andato un altro pezzo di quel momento magico, di quando ci siam sentiti popolo con l’unico Presidente degno di questo nome : Sandro Pertini.
Era il Luglio dell’82 : eravamo felici…..ma nun lo sapevamo.
CIAO PAOLO ..........