Auguri Sor Marchè !!

Il nostro unico sindaco degno di mensione, il grande Albertone, l'uomo dai mille volti, il Romanista numero uno di questa citta', ci manchi grande uomo, ci manchi davvero e ci resta solo la tua grande umanita' nei tanti tuoi film che hanno fatto la storia, e ci resta il tuo smisurato modo di presentarti in ogni film con un nuovo personaggio , e per sempre ci restera' la tua fantastica battuta nel marchese del Grillo:

Io so' io e voi non siete un caz.zo
 
Una gentile correzione: In romanesco si dice "voi nun SETE un..." Siete e' italiano, papalino, non Tresteverino. (da notare che in romanesco e' TrEstevere, non TrAstevere)

Indicativo presente del verbo essere

Io so'
Tu sei
Egli e'
Noi semo
Voi sete
Essi so'


Coniugazione del verbo andare, passato remoto:

Io annassi
Tu annasti
Egli anno'
Noi annassimo
Voi annaste
Essi andorno

Passato prossimo di andare:

Io so' ito
Tu se' ito
Egli e' ito
Noi semo iti
Voi sete iti
Essi so' iti

Prrlamo come magnamo, eh?

Per un corso accellerato e divertente di Romanesco puro, vi consiglio i sonetti di Giuseppe Gioacchino Belli, dai quali non solo si puo' imparare il dialetto Tresteverino, ma anche tante verita' immortali, come:

"Si er matrimonio fusse cosa bbona, ciaverebbero gia' messo le mano 'sta razzaccia de preti buggiarona."

"Ched' e' er curato? Un pezzo de carnaccia co' sette buchi... (segue un'enumerazione dei vari orifizi corporei del prete e delle loro funzioni, che termina con forse il piu' importante dei "buchi," quello

"Che fa' veni le doje drento la panza de le nostre moje."

Che Belli odiasse preti, papa, Vaticano e compagnia brutta si capisce benissimo. Quelli che molti non sanno e' che G.G.B. era un impiegato del Vaticano--come tanti erano (e ancora sono) in un'Italia dove, a detta del Belli, la sigla SPQR significa "Solo Preti Qui Regneno."
E a giudicare della complicita' di Bergoglione col Piddi' e con i buonisti e dal continuo influsso di immigrati legali (pochissimi) e clandestini (la maggior parte) che non solo non viene frenato, ma viene additittura incoraggiato dal Vaticano, mi pare che le cose non siano cambiate molto dai tempi del Belli. Semmai per il peggio...
 
Chiarifico: Sordi sara' stato un grand'uomo, un uomo generoso, un vero amante di Roma e dei romani, un uomo religiosissimo, un uomo del popolo, e tutto quello che vi pare e/o che e' stato detto di lui, ma non e' quello che ho visto io nel corso di una settimana passata lavorando con lui. Fra una scena e l'altra il Sordi cinematografico che tutti conoscono spariva e quello che lo sostituiva era duro, altezzoso, scostante, antipatico--una specie di Dr. Jekyll e Mr. Hyde. Forse sara' stata una settimana dura per lui, forse stava male e doveva lavorare lo stesso, forse... Boh! Anche Mamma, che mi accompagno' sul set quell'intera settimana, noto' la stessa cosa. Certo, non si puo' giudicare un uomo da cio' che si e' visto durante una sola settimana della sua vita, ma...
 
So di andare contro corrente, ma non mi è mai piaciuto Sordi, forse perchè ha spesso rappresentato il peggio degli italiani e le parole di Giovanni mi sono sembrate rivelatrici.
E' vero che non bisogna confondere i personaggi con l'uomo, però spesso e volentieri ha dato il meglio di sè esibendosi in caratteri odiosi, egoisti, traffichini, e privi di moralità.
Con quel suo perenne dualismo: o sogghignava come a dire che era er meglio di tutti, o metteva su la faccia da cane abbattuto che miagolando chiede scusa nella vana speranza di essere ascoltato.
Un film emblematico e bellissimo rimane: "La Grande Guerra" di Monicelli dove appare con A.Gasman.
Un altro terribile ma fantastico è: "Il Boom" diretto da Vittorio de Sica, dove il protagonista deve vendere un occhio per denari.
Se diretto da grandi registi dava il meglio di sè e non gigioneggiva troppo, vedi anche " i Vitelloni e " Lo Sceiccio Bianco " diretti entrambi dal quel mago del cinema italiano che fu Fellini.
Mi dissero che quando girava: "Nestore l'ultima corsa", storia di un vecchio cavallo destinato a fare una brutta fine, aveva promesso a destra e a manca la costituzione di un parco di ricovero per vecchi equini, non più produttivi e destinati alla macellazione, se non ricordo male in quel di San Giuliano, zona vicino a Bracciano dove ci sono, per chi voglia camminare, due belle cascate.
Finito il film e la sua vita nelle sale, nessun parco per quadrupedi sfortunati, fu mai messo in opera.
La cosa che di lui mi è sempre piaciuta era la voce regalata nelle comiche di Stanlio e Olio, veramente azzeccata, le ricordo bene perchè era il solo momento che vedevo il mio arcigno genitore ridere.
Sempre come doppiatore sovente ha dato corpo a personaggi dei film Western e tantissime altre cinematografie, suonava buffo sentirlo con la sua inconfondibile voce emanata da un attore americano vestito da cow boy.
 
So di andare contro corrente, ma non mi è mai piaciuto Sordi, forse perchè ha spesso rappresentato il peggio degli italiani e le parole di Giovanni mi sono sembrate rivelatrici.
E' vero che non bisogna confondere i personaggi con l'uomo, però spesso e volentieri ha dato il meglio di sè esibendosi in caratteri odiosi, egoisti, traffichini, e privi di moralità.
Con quel suo perenne dualismo: o sogghignava come a dire che era er meglio di tutti, o metteva su la faccia da cane abbattuto che miagolando chiede scusa nella vana speranza di essere ascoltato.
Un film emblematico e bellissimo rimane: "La Grande Guerra" di Monicelli dove appare con A.Gasman.
Un altro terribile ma fantastico è: "Il Boom" diretto da Vittorio de Sica, dove il protagonista deve vendere un occhio per denari.
Se diretto da grandi registi dava il meglio di sè e non gigioneggiva troppo, vedi anche " i Vitelloni e " Lo Sceiccio Bianco " diretti entrambi dal quel mago del cinema italiano che fu Fellini.
Mi dissero che quando girava: "Nestore l'ultima corsa", storia di un vecchio cavallo destinato a fare una brutta fine, aveva promesso a destra e a manca la costituzione di un parco di ricovero per vecchi equini, non più produttivi e destinati alla macellazione, se non ricordo male in quel di San Giuliano, zona vicino a Bracciano dove ci sono, per chi voglia camminare, due belle cascate.
Finito il film e la sua vita nelle sale, nessun parco per quadrupedi sfortunati, fu mai messo in opera.
La cosa che di lui mi è sempre piaciuta era la voce regalata nelle comiche di Stanlio e Olio, veramente azzeccata, le ricordo bene perchè era il solo momento che vedevo il mio arcigno genitore ridere.
Sempre come doppiatore sovente ha dato corpo a personaggi dei film Western e tantissime altre cinematografie, suonava buffo sentirlo con la sua inconfondibile voce emanata da un attore americano vestito da cow boy.

Se non sbaglio doppiava, fra gli altri, anche John Wayne...

E' tanto che manco dall'Italia, e quindi non capisco appieno come sia incasinata. Ma da cio' che dici qui, pare che adesso i cani miagolino. Non mi sorprende. Quando gente come la Boldrini, o Vauro, o Renzi, o le Sardine, o Grillo dicono di essere "democratici," e' un po' come se i cani miagolassero o i gatti abbaiassero. 'Sta gente la democrazia non sa neanche dove abiti. Per loro e' una parola straniera che neanche capiscono. Sono Despotici, totalitari, fascisti nel senso piu' brutto della parola.
 
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100 anni fà nasceva il grande Alberto Sordi, l'Albertome mazionale che nei suoi numerosi film ha impersonato l'italiano nelle epoche del passato e del suo presente, chissà se avesse mai immaginato quello del futuro, quello di oggi, mi sà che si stà riggirando nella tomba al sol pensiero.

Auguri Maestro !!

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............ chissà se avesse mai immaginato quello del futuro, quello di oggi, mi sà che si stà riggirando nella tomba al sol pensiero.

Auguri Maestro !!


Hai ragione Fabio, penso anche io che si stia rigirando nella tomba....anche se, con tutto il rispetto per il Marchese, non credo che nessuno abbia mai potuto prevedere un futuro del genere....[banghead.gif] [banghead.gif] [banghead.gif] [banghead.gif] [banghead.gif].......onore al grande Albertone!!!!!! [spocht_2.gif] [spocht_2.gif] [spocht_2.gif]

Un salutone
Alberto
 
Credo di aver gia' narrato quest'episodio della mia vita, ma prometto di non narrarlo di nuovo quando si celebrera' il duecentesimo compleanno postumo di questo luminare del cinema italiano
Ero un bambino. Per non so quale ragione (forse perche' ero asociale e non volevo giocare con altri bambini e a casa, quando la scuola era chiusa, ero insopportabile, discolo, rompitutto), Mamma rispose ad un annuncio sul Messaggero di Roma. Cercavano ragazzini di 7-10 anni per cantare e recitare in un nuovo film. A quell'epoca la paga era incredibile: 2000 lire al giorno.
La prima tappa del principio (e la fine) della mia ascesa alla celebrita' cinematografica furono due o tre giorni di lezioni di canto presso un oscuro maestro di musica, che insegno' a me e a tutti gli altri ragazzini, una dozzina, a cantare in coro unisono certe canzoni degli Alpini ("Sul Monte Grappa, c'e' una biondina, ch'e' la rovina di noi Alpin..." era una di queste cosiddette canzoni. Le altre non me le ricordo.) Il giorno dopo da Cinecitta' mettono tutti noi bambini su un pullman e ci portano al quartiere San Paolo. Li' giriamo la prima scena con Sordi. Il film e' "Bravissimo!" La scena, girata non so quante volte, e' quella del Maestro Impallato (Sordi) che mette in fila noi ragazzini all'uscita del portone della scuola. Per la cronaca, io sono quello a sinistra dei due bambini alla fine della coda, quello con la "cartella" in mano. A destra c'e' "Ciccione." Fu la prima e l'unica volta che presi per mano un mio coetaneo maschio ("Ciccione"), ma solo perche' me lo avevano imposto!
Poi dopo l'ennesimo "ciak" di questa scena e dopo che Sordi e il ragista (non ricordo se Sordi ne fosse anche regista, ma ne dubito) ne furono pienamente soddisfatti, ci misero di nuovo sul pullman e ci sbarcarono all'Appia Antica, vicino all'acquedotto Claudio, per le scene della raccolta della cicoria e della gallina. La troupe era tutta li': carrozzoni, sedie, lampade macchine da presa, tecnici, cavi elettrici, generatore, ombrelloni, ecc. Un esercito di gente! La prima cosa che alcuni lacche' del regista fecero fu l'andare in giro con una borsa piena di piantine di cicoria e un cacciavite, a piantare le piantine in giro per il prato. Poi ci mostrarono qualche piantina per insegnarci a riconoscere la cicoria. Durante questo tempo, Sordi era sdraiato su una sdraia, sotto un ombrellone, con accanto un tavolino sul quale c'era una caraffa di non so che con cubetti di ghiaccio che galleggiavano nel liquido ed un bicchiere. Sordi, con gli occhi chiusi ed una borsa di ghiaccio sulla testa non era per nulla interessato a cio' che stava accadendo intorno a lui.
Poi arrivo' una lacche' femmina che si inginocchio' vicino a Sordi e gli spolvero' la faccia, gli ricompose i capelli dopo aver rimosso la borsa di ghiaccio, e lo preparo' alla scena. La scena, che potrete vedere su YouTube o su Amazon Prime, consisteva della raccolta della cicoria che il Maestro Impallato, con la scusa della lezione di botanica, faceva raccogliere ai bambini per poi portarsela a casa e mangiarsela (il personaggio era un morto di fame, un supplente). Per le tre scene (la raccolta della cicoria, la gallina, ed il ritorno alla scuola attraverso i prati di periferia mentre cantavamo le canzoni degli Alpini) girammo per un'intera settimana, dalla mattina al pomeriggio. Una volta perche' c'era una nuvola passeggera che oscurava la scena, un'altra perche' qualcuno faceva uno sbaglio, un'altra ancora perche' il regista non era soddisfatto, ecc. ecc. Credo che per ogni metro di pellicola finalmente montata nel film ne avranno sprecato un kilometro, scartato immediatamente sul set, o tagliato via in fase di montaggio. Durante quella settimana, fra un ciak e l'altro Sordi tornava alla sua sdraia, alla sua bevanda fredda, alla sua borsa di ghiaccio (faceva caldo). Non parlava con nessuno. Mai che avesse scambiato una parola con noi bambini, mai uno sguardo, un sorriso. Ed era cosi' anche con i "grandi" che lavoravano come pazzi intorno a lui per assicurarsi che il film avesse successo e che Sordi brillasse nella sua interpretazione di Impallato. Era chiaro che il suo atteggiamento rifletteva una certa forma mentis che il popolino ignaro che lo venerava, che lo considerava un "buono" un uomo del popolo, un Romano de Roma sempre pronto a sorridere e scherzare, non sospettava per niente. Invece non era affatto come la gente credeva che fosse, almeno come lo vidi io. In fondo potrei capire se fosse stato cosi' un solo giorno, magari stanco, magari con un'emicrania. Ma fu cosi' per una settimana intera. Isolato, altezzoso, su un piedistallo. Per forza la famosa battuta de "Il Marchese del Grillo gli deve essere venuta facile! "Io so' io e voi nun sete un caxzo" era esattamente il suo atteggiamento durante tutta quella settimana. Che vi devo dire? Forse la settimana prima e quella dopo queste scene di "Bravissimo!" sara' stato simpaticissimo anche nella sua vita privata, un Romano de Roma dalla battuta e dalla risata facile. Questo non ve lo so dire. Ma quella settimana che "lavorai" con lui lo trovai del tutto scostante, antipatico, altezzoso, egocentrico. Fosse stato un Richard Burton, un Lawrence Olivier, o anche un Eduardo de Filippo, un vero divo di cinema e teatro lo avrei potuto anche scusare. Ma in fondo, chi era? Un comico, un attore di farse, un "buffone," un pagliaccio nella maggioranza dei suoi films, o almeno in quelli che lo resero famoso nell'Italietta ruspante degli Anni Cinquanta. A suo credito, pero' vanno le interpretazioni piu' impegnate, come "Un Borghese Piccolo Piccolo," o il suo capolavoro, "Il Marchese del Grillo."
Queste sono state le mie impressioni di Alberto Sordi durante la settimana di "Bravissimo." Ero bambino, forse non si puo' giudicare un uomo dopo aver passato una settimana in sua presenza, ma... Sarebbe interessante poter sentire le opinioni di altri che l'hanno conosciuto piu' a lungo e piu' a fondo, e che vogliano e possano parlare liberamente di un mito senza timore di offendere i seguaci di quel mito. De mortuis nisi bonum. Ma amicus Sordi, sed magis amica veritas. Pero' nel mondo del cinema, fondato su illusioni, Veritas e' una dea sconosciuta o poco rispettata.
 
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