Il cacciatore viene dal mondo rurale (o da un mondo urbano che ha ancora legami veri con il mondo rurale); l'animalista viene da un mondo urbano che ormai non ha più niente a che vedere con il vero mondo rurale. E, per vero mondo rurale (ma anche vero mondo urbano: vero mondo, insomma) intendo quello dove c'è la bellezza ma dove c'è anche la fatica, dove c'è la vita ma dove c'è anche sorella morte: dove si sa benissimo, da sempre, che la sopravvivenza viene dalla lotta, dove non si è ipocriti, e si sa che la vita è un mistero, e che per mantenerla é necessario toglierla a qualche altro essere vivente: sia esso un animale o una pianta (siamo sicuri che l'insalata vorrebbe essere mangiata da noi? O, piuttosto, il suo scopo non è andare a seme e riprodursi?). Ma di cosa stiamo parlando?! Gli animalisti, mi sembra, molte volte sono gente che va in campagna "per fare il picnic, e non per sgrasciare il porco"... Cosa gliene importa dei danni degli storni ai frutteti oppure della devastazione del novellame dei boschi fatta dai caprioli? Non vogliono vedere... E, comunque, hanno sempre la bella risposta pronta (da esperti...): tipo che gli storni mangiano solo le olive bacate dalla mosca (?) o che i caprioli ripuliscono il bosco mangiando i roveti (?) Tanto, di solito gli animalisti non traggono reddito dalle produzioni agricole (al massimo, fanno agriturismo, fattorie didattiche ecc.). Gliene importa della irrefrenabile diminuzione del territorio non edificato? C'è sempre la possibilità di fare qualche (utile?) raccolta fondi per qualche specie animale (meglio se da sempre scarsamente numerosa ed in diminuzione per ragioni numerose ed ancora non pienamente chiare nemmeno agli studiosi di quelle problematiche?)... Penso sia chiaro a tutti che gli animalisti, purtroppo, al di là di contingenti e mutevoli spiegazioni che portano avanti secondo gli specifici problemi, odiano la caccia ed i cacciatori... Questo è ciò che li accomuna: e che, secondo me, deriva da un irrisolto rapporto con il dolore (il dolore, purtroppo, in questa vita è inevitabile) e da una enorme (quindi insana, e dunque innaturale) paura della morte... Che va ben oltre la fisiologica paura della morte che hanno tutti i viventi, uomini e animali. Questa "innaturalita' " della paura della morte spiega anche perché essi spesso (come quando, ad es. si oppongono all'abbattimento di specie animali alloctone in sovrannumero) siano in conflitto con qualificati studiosi della natura... Non so poi se in molti animalisti vi siano problemi ad avere relazioni autentiche e sincere con i propri simili... Parliamoci chiaro: è facile essere amico di un cane (anche io sono amico di un cane) o di una iguana o di un furetto: se gli fai qualcosa di male, quello al massimo ti morde... ma non é che discute con te su come tu abbia gestito un certo affare o sul fatto che sarebbe bene che tu smettessi di fumare per certi motivi, né sa criticarti perché hai umiliato il tuo anziano parente...

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Purtroppo In Italia, con la licenza di caccia ottenibile a 18 anni il reclutamento di nuove leve e' difficile, e mantenerle appassionate ancora piu' difficile, con tutte le limitazioni, la diminuzione di territori di caccia, le specie stupidamente protette, il costo delle licenze, e la diminuzione di popolazioni di specie cacciabili. A 18 anni, la **** attira piu' della caccia. Oggigiorno i giovani hanno tanti di quegli svaghi, di quegli aggeggi elettronici--cose che costituiscono una concorrenza spietata alla passione venatoria, che se non accesa e tenuta accesa da giovanissimi langue e si spegne.

Ma se un bambino di 11 anni come quello della foto, o anche piu' giovane, ha avuto l'opportunita' di abbattere un animale importante, o anche una semplice tortora, un'alzavola, o una quaglia, di sicuro non abbandonera' la caccia. Secondo me in Italia dovreste combattere per un abbassamento dell'eta' venatoria, almeno fino a 14 anni di eta'. Senza nuove leve la caccia perira'.
Io ho avuto studenti che hanno cominciato a cacciare a 6 anni. Una studentessa che avevo aveva abbattuto un orso polare a 12 anni. In tutti gli stati, i giovani (e in certi stati anche gli adulti) per poter cacciare devono passare un corso di sicurezza e maneggio delle armi, conoscenza delle leggi venatorie e degli animali, ecc. In moltissimi stati un bambino o una bambina puo' cominciare a cacciare appena puo' farlo fisicamente e mentalmente, magari accompagnato/a da un cacciatore adulto, e in tanti stati per i giovani(ssimi) non occorre neanche una licenza di caccia, che poi diventera' obbligatoria quando compiono 16 anni.
 
Giovanni ma, stai scherzando vero? Qui non solo e' impensabile un abbassamento dell'eta' per conseguire la licenza di caccia ma addirittura, nell'ultima edizione della fiera sulle armi e sulla caccia di Vicenza (Hit Show), volevano vietare l'ingresso ai minorenni......!!!! [banghead.gif] [banghead.gif] [banghead.gif]
Magari fosse possibile quel che dici.....

Un salutone
Alberto
 
Giovanni ma, stai scherzando vero? Qui non solo e' impensabile un abbassamento dell'eta' per conseguire la licenza di caccia ma addirittura, nell'ultima edizione della fiera sulle armi e sulla caccia di Vicenza (Hit Show), volevano vietare l'ingresso ai minorenni......!!!! [banghead.gif] [banghead.gif] [banghead.gif]
Magari fosse possibile quel che dici.....

Un salutone
Alberto
Si, non ne hanno vietato l'ingresso ma hanno vietato totalmente che potessero anche solo toccare le armi.
Nonostante l'accompagnamento di un adulto, la presenza degli addetti agli stands e la totale messa in sicurezza delle armi stesse.

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Penso che a 16 anni sia l'età giusta. Del resto questa legge c'era già, con la responsabilità del genitore, si poteva ottenere il PDA. Non capisco per quale motivo è stata abolita.
Ha ragione Giovanni, con l'avvento della tecnologia, l'uomo si è "assopito", e non solo di essa. All'età di 16 anni, mica avevo a disposizione il "finocchietto rizzo del diavolo"! :mrgreen: Anzi quando raramente si riusciva a vedere una giarrettiera,:shock: (tipo quella di Laura Antonelli (in Malizia), erano scintille e incubi, poi per un ragazzo come me, nato in Sicilia! [joie.gif]. Ricordo le festicciole.... tutti aspettavamo i "lenti" per poter....toccare .... la maglietta della ragazza e sentire il suo profumo. Poi, quando a 18/19 anni sono approdato a Milano, mi sembrava di essere a Los Angeles[36] Oggi vedo mio nipote che a 14/15 anni gliela sbattono in faccia ovunque e non credo sia l'unico a subire questo "affronto". Forse perchè anche il gentil sesso si è evoluto al pari dei maschietti.

Non ostante, vedo cacciatori accompagnati dai loro figli o da ragazzi interessati, credo però che le percentuale siano molto basse, altri interessi subentrano negli adolescenti.
 
Cimba credimi....inizialmente volevano vietarne proprio "l'ingresso", poi, ripensandoci bene (hanno capito che avrebbero compiuto un abuso...), hanno concesso l'entrata accompagnati da un adulto, come dici tu!!!
Un salutone
Alberto
 
ricordiamoci che le ass anticaccia hanno un sacco di soldi, un sacco di gente che "ci capisce" al loro servizio e, seppure siano tante, hanno tutte il solito scopo: incassare donazioni e farci chiudere.
Noi abbiamo TROPPE ass venatorie che di sicuro non perseguono gli stessi fini ma fanno a chi infama di più l'altra. Gestite da gente che magari pensa che con la correttezza si possa combattere la scorrettezza dei nemici.
"I cacciatori ammazzano gli uccellini che covano"! Risposta? Una lamentela sul giornalino di ass che leggono solo i cacciatori.
"I cacciatori avvelenano anche l'acqua che beviamo col piombo".
Risposta? Uno studio sull'inquinamento da piombo pubblicato sul sito online che leggono solo i cacciatori....
Ma dove vogliamo andare???
Ti pare danno un fucile in mano ad un 16enne? Gli danno una moto o scooter con cui può fare bei danni ma un fucile.... mai!
E lasciamo perdere quando vengon fuori osceni fatti di cronaca di bracconaggio. E' verissimo che quelli son bracconieri, ma fino ad un attimo prima erano.... cacciatori.
Hai ragione, io penso che se però non ci fossero le donazioni alle associazioni animaliste, probabilmente non ci sarebbero animalisti...mi spiego, gira e rigira vogliono e chiedono soldi(come si é visto dal presidente della lipu, che in piena emergenza covid va a chiedere allo stato di istituire un fondo apposito), se non avessero quel secondo fine, quanti di loro rimarrebbero animalisti?
Per quanto mi riguarda, c'é una parte che puó avere degli ideali e mi sta bene, ma tutta la restante parte, che abita in città e che probabilmente non ha mai visto un fagiano o una lepre, sono stati ingannati da gente che l' ha vista lunga ed ha trovato il modo di farsi i soldi.
Esempio:
Se io agricoltore mi metto fuori da un centro commerciale per raccogliere donazioni per i danni causati dagli animali selvatici, probabilmente a fine giornata non ho incassato nulla, perché la gente cosa ne sa dei danni che possono fare anche 50 storni in 1 ettaro di ciliegi.
Se io animalista mi metto fuori da un centro commerciale per raccogliere donazioni per il povero bambi, oppure i poveri leprotti cavati dalle grinfie di cacciatori, probabilmente avró raggiunto una buona somma di denaro.
Ecco dove prendono i soldi, da gente che non sa nulla di quello che succede nelle campagne.
E non continuo tanto siete tutti piu grandi di me e sabate bene come vanno le cose.

Per il discorso bracconiere, io non li considero cacciatore, anche se di giorno si comporta come tale. Tanto non penso di essere l'unico ad aver sentito di gente nelle proprie zone a fare determinate robe.
Quello che devono sapere chi vuole abolire la caccia é che se adesso i bracconieri sono esempio il 30% dei cacciatori, con caccia eliminata i bracconieri diventano 80%.
Io la vedo cosi, chi commette già illeciti ora con la caccia aperta penso non abbia problemi a farli anche dopo.

Ormai non si può più vincere questa guerra, se non investendo tanti danari e trovando il modo di far pagare a tutti gli associati alle associazioni animaliste i danni prodotti da selvaggina.
La gente che fa la schizzinosa per il piombo dell'acqua che inquina, spero sappia che il mare dove fa il bagno, o il fiume o il lago é sicuramente piu inquinato per altri motivi e che tra fumo,smog, cibo spazzatura é piu inquinata di quanto pensa, ah no però meglio dare la colpa ai cacciatori.


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Tutto giusto solo non è che è meglio dare la colpa ai cacciatori, semplicemente è più facile.
Le lobby dei produttori di petrolio, gli industriali etc etc sono troppo grandi e potenti per loro e spesso ci vanno pure a braccetto. Chi manovra gli animalisti non è altro che gente che vuole il potere ne più ne meno degli altri, e fa leva sui loro reali sentimenti approfittando della loro ingenuità di gente comune e semplice, facendo leva sulla grande onda emotiva che questi temi comportano.
Prendersela con i cacciatori e dare a loro la colpa di tutto è semplicemente più facile, perché tanto li odiano tutti e poi sono 4 gatti e pure disuniti ed in perenne contrasto tra di loro.
 
In Italia credo che sia anche e soprattutto un fatto di cultura e responsabilità, quest'ultima, in particolare, non viene proprio insegnata.
Un esempio semplice: in America puoi andare a caccia fin da giovanissimo, magari accompagnato da un adulto bene; puoi guidare una macchina a 16 anni, bene; non tocchi alcool fino ai 21 anni, benissimo.
In America ti insegnano fin da piccolo a comportarti bene, altrimenti finisci male, ti insegnano a rispettare le regole perché sono alla base della convivenza civile e ti spiegano che se non le rispetti finisci in galera e ti rovini per tutta la vita.
In Italia impari fin da piccolo che chi segue le regole è un fesso, se ti comporti bene sei scemo, se non freghi," all'italiana" sei ****, se vai in galera, pazienza non succede niente, quanti politici in Italia sono indagati?? eppure mi pare che fanno ugualmente la bella vita.....
In Italia devi aspettare 18 anni per avere un' arma e per guidare una macchina, che dai morti che fa ogni anno direi che è decisamente più pericolosa di un' arma, eppure mi pare che la patente te la danno senza tante storie.... in compenso i ragazzi, nonostante la legge abbia fissato un limite di 16 anni per l'alcool, imparano a berlo ed ad abusarne fin da giovanissimi e tutto questo semplicemente perché non vengono responsabilizzati.
Perché manca la cultura, in Italia c'è solo la cultura dell'ipocrisia, se vai a caccia quasi ti devi nascondere, perché nell'immaginario pubblico veniamo considerati, grazie anche alle nostre "care" istituzioni come degli assassini, dei sadici pazzi a cui qualcuno permette di girare armati nei boschi a caccia di poveri, indifesi, teneri animaletti, dimenticandosi che per la voglia di braciole e salsicce centinaia di migliaia di animali vengono sistematicamente e barbaramente assassinati, loro si, in sottospecie di mega allevamenti legalizzati, in nome di un consumismo assurdo e ridicolo di cui non c'è nessun bisogno, basti guardare le tonnellate di cibo che vengono buttate ogni giorno dai supermercati, ristoranti e famiglie,ma di quello, " giustamente", nessuno se ne preoccupa.
La verità è che in Italia manca proprio la cultura della caccia, se chiedi a 10 italiani se vogliono abolire la caccia, 12 ti rispondono di si....e tutti quei politici che fanno finta di interessarsi al mondo della caccia e dei cacciatori, lo fanno solo per ottenere qualche voto in più perché, in realtà, non interessa nemmeno a loro e quando andranno al governo non faranno comunque nulla per non scontentare la massa maggioritaria che la caccia la vuole chiudere.
Anche da parte del mondo armiero non c'è aiuto, i grandi produttori italiani se ne fregano bellamente, perché il 98% del loro fatturato lo realizzano all'estero, se in Italia domani chiudesse la caccia, a loro, non cambierebbe nulla, gli unici a rimetterci sarebbero solo i piccoli e l'indotto che si portano dietro, che per noi è prezioso ed importante, ma per i grandi numeri della geopolitica mondiale non contano nulla, e proprio in questi ultimi mesi, direi che in Italia ne stiamo vedendo un chiaro esempio.
Comunque, non voglio essere pessimista e disfattista e vi chiedo scusa se sono stato prolisso o noioso, credo infine che l'unico modo per cambiare un po' le cose sia di ricominciare da zero, creando delle solide fondamenta per far rinascere quel concetto di caccia, quella passione per la caccia, intesa come stile di vita e amore per la salvaguardia e tutela della natura che in Italia non era certo sconosciuto fino a 60/70 anni fa.
Certo è che per far questo ci vorrebbe anche un discreto aiuto da parte delle istituzioni, anche se nel nostro piccolo e con i nostri comportamenti possiamo fare tanto, non è che possiamo da soli rivoluzionare il concetto di cultura in Italia....
Comunque tentar non nuoce, ma la vedo dura.
 
Temo che in problema da noi sia il cambiamento radicale della società, quando ero ragazzino e ancora viveva un mondo dove la terra rendeva e chi aveva un azienda agricola stava bene, purchè non fosse microscopica, entrando in un casale trovavi sempre attaccato al muro uno schioppo, magari era un monocanna Beretta ma era sempre un fucile e nessuno se ne faceva meraviglie.
Oggi se vuoi regalare un fagiano o una lepre a qualche moderno umano, inorridisce come se gli proponessi di mangiare un bimbetto.
Nell'antichità la caccia era propedeutica alla guerra, un giovane armato di lancia a cavallo combatteva con un cinniale, imparava a destreggiarsi e la cosa gli sarebbe tornata utile nei combattimenti uomo a uomo.
E' ovvio che non ipotizzo una simile retrocessione temporale, però quando vedo le fotografie del giornalino della mia associazione venatoria mi rendo conto sempre di più, che tranne qualche rara eccezione, siamo tutti dai 50 in su.
In Italia molta parte dei cacciatori si dedica alla battuta al cinniale, la sola preda venatoria ancora presente in quantità.
Nel 2017 i porto d'armi uso caccia erano738.602 e 543.795 i tesserini venatori.
Dati ricavati dal sito armi e tiro.
Oggi non so quanti siamo, ma temo che andremo scemando anno dopo anno.
Il mio non vuole essere un piagnisteo, ma una considerazione che torna all'inizio di quanto scrivevo, il mondo s'è mutato radicalmente e il cacciatore è visto come una specie di pazzo assassino, vero fossile vivente.
La vedo molto dura in merito e non credo che si muterà.
 
(Untitled)

secondo me così siamo in una situazione di stallo da un giorno ad un'altro può cambiare tutto (e ridursi o chiudersi) o continuare in questo strano limbo per anni dove tutti ci odiano ma non diamo abbastanza fastidio da eliminarci... forse una soluzione si potrebbe trovare ma siamo troppo divisi e "viziati" da accettarla... anche il modello americano che per la caccia è fantastico da quello che vedo a molti non andrebbe giù... vi parlo da uno che a caccia ci va per passione in posti poco e niente fruttuosi e quindi sarei solo che beneficiario del cambiamento.
Spero di essere riuscito a spiegarmi senza infastidire e/o offendere nessuno non penso di avere la soluzione in tasca sono solo un po' pessimista
sapete io non ho vissuto l'epoca d'oro della caccia mi basterebbe poterci continuare ad andare
 
Io sono in linea su quello che state dicendo tutti! E ve lo dico da giovane, tranne appunto qualche amico conosciuto al corso per la licenza, non ho mai trovato nessuno interessato. Il problema di abbassare l'età é relativo... io ho iniziato a fare i primi giri domenicali con mio babbo all' età di 7/8 anni..e fino a quando ho fatto il corso non ho mai avuto ripensamenti.
Comunque ora mai la società é cambiata e non si puó fare nulla...
Leggendo i commenti su facebook negli articoli nel giornale della mia città(ebbene si, é proprio su facebook dove li legge il vero odio e ignoranza verso di noi) qualsiasi cosa succede, dove magari c'è di mezzo uno schioppo, partono subito i 50enni medi rompicoglioni che non fanno nulla dalla mattina alla sera dicendo: "soliti cacciatori criminali!! Quando si abolisce la caccia?!??!" Oramai anche il giornale ci ha preso gusto, vengono pubblicati solo questi articoli a tema venatorio, oppure incidenti di caccia, dove la gente gioisce per la morte di una persona. Peró ad esempio per il covid che il mio atc ha fatto una donazione all'ospedale, nessuno articolo é stato pubblicato per essere commentato, ma é stato messo li, in quadretto del loro sito.
Il problema della gente che pensa ste cose, non solo é ignorante in materia di caccia e sulle specie,ecc ma non é neanche mai stata in campagna e non sa cosa vuol dire ricevere danni da specie non cacciabili.
Tornando al discorso giovani, qui la situazione é ancora piu tragica, tra chi deve sbandierare al mondo intero che ha un fumo di soldi e chi si veste piu "tirato", non c'é piu niente da fare per questo..
Poi altro problema, la gente non fa distinzione tra cacciatore e bracconiere, se prendono un tizio di notte a sparare dalla macchina, lo chimano cacciatore, non bracconiere!

Una cosa però é certa, tutti contrari alla caccia,oppure "poverina quella bestiolina li", (ragazze comprese) però quando fai le tagliatelle con il ragù di lepre MISTERIOSAMENTE tutti apprezzano. Non ne ho mai sentito uno/una dirmi "no io non mangio questa povera lepre".
E questi penso siano la categoria più inutile di questo pianeta. Anti-caccia animalisti fino a che si tratta di vederlo correre o vederti col fucile in mano, divoratori carnivori quando ci sono le prede in tavola...

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Ormai è cambiato tutto la maggior parte dei miei coetanei non sa cosa vuol dire vivere e rispettare la natura, per non parlare degli anti-caccia che spesso sono quelle persone che dopo aver fatto la "grigliata" in montagna se ne vanno lasciando lì tutta l'immondizia.
Mi è sempre piaciuto vivere la natura, ricordo da ragazzino che per andare a caccia con mio padre mi alzavo almeno un'ora prima di lui (sennò andava via senza di me) per non perdere "quella gornata" in mezzo ai boschi.
Secondo me sarebbe meglio dare la licenza a 16 anni, spiegare bene cos'è la caccia e tutto ciò che la circonda invece che fargli passare giornate davanti a tablet o nottate in giro per i locali.
Sarebbe più costruttivo sia a livello fisico ma soprattutto mentale.
 
Ma come inverti questo trend creato ad hoc da una accozzaglia di sigle animalambientaliste che gestiscono anche la caccia attraverso AAVV compiacenti, la 157 la hanno creata ambientalisti, animalisti e cacciatori, subito dopo aver vinto un referendum questo dice tutto, come li togli questi da questi centri di potere che sono le sigle che tutti noi conosciamo la caccia sociale è destinata a scomparire, diventerà appannaggio solo di chi se la può permettere o di chi si presta a fare il cecchino per racimolare un po' di ciccia.
 
ricordiamoci che le ass anticaccia hanno un sacco di soldi, un sacco di gente che "ci capisce" al loro servizio e, seppure siano tante, hanno tutte il solito scopo: incassare donazioni e farci chiudere.
Noi abbiamo TROPPE ass venatorie che di sicuro non perseguono gli stessi fini ma fanno a chi infama di più l'altra. Gestite da gente che magari pensa che con la correttezza si possa combattere la scorrettezza dei nemici.
"I cacciatori ammazzano gli uccellini che covano"! Risposta? Una lamentela sul giornalino di ass che leggono solo i cacciatori.
"I cacciatori avvelenano anche l'acqua che beviamo col piombo".
Risposta? Uno studio sull'inquinamento da piombo pubblicato sul sito online che leggono solo i cacciatori....
Ma dove vogliamo andare???
Ti pare danno un fucile in mano ad un 16enne? Gli danno una moto o scooter con cui può fare bei danni ma un fucile.... mai!
E lasciamo perdere quando vengon fuori osceni fatti di cronaca di bracconaggio. E' verissimo che quelli son bracconieri, ma fino ad un attimo prima erano.... cacciatori.
 
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