ieri e............oggi

All'eta' mia (71 suonati) guardare in avanti non offre una bella prospettiva. Preferisco guardare indietro, e ben vengano i ricordi, la nostalgia di persone, luoghi, cose, animali spariti per sempre. Quei ricordi non me li puo' togliere nessuno, e la nostalgia e' dolceamara. Il troppo dolce disgusta, ed il troppo amaro ti fa allappare le labbra. Quindi la nostalgia e' la ricetta per un sapore perfetto. I ricordi sono parte di me, ed io sono parte di loro. E quando anch'io diventero' un ricordo spero che mia figlia abbia nostalgia di me quanto io ne ho di mio padre.
 
Con l'oggi ci abbiamo rimesso parecchio, meglio ieri, almeno eravamo giovani, liberi, senza atc, parchi e responsabilità, mi piacerebbe rivedere i tanti amici miei e di mio padre che non ci sono più, a caccia nei vecchi posti, che ora sono quasi tutti nei parchi, meglio guardare con nostalgia indietro e non solo per la caccia.
 
Prima licenza a 16 anni. Meraviglioso! Ma la patente e' ancora due anni di la' da venire. Fortunatamente quando io avevo 16 anni (1964) le cose erano MOOOLTOOOO diverse. Per andare a caccia (dal quartiere Appio-Tuscolano la mia meta piu' vicina era Ciampino, Via di Santa Fresca, dal lato opposto a quello dell'aereoporto, sull'Appia Nuova) prendevo l'autobus. Il mio S55B lo portavo a spalla, gia' montato. Ai fianchi avevo una cartuccera piena, e un coltello a lama fissa alla cintola. Sull'autobus nessuno si scandalizzava a vedere un giovanissimo armato fino ai denti all'andata, ne' a vedere lo stesso giovane al ritorno con una dozzina fra lodole e babbussi (pispole) attaccati ai laccioli. Scendevo all'incrocio fra Via Appia e Via di Santa Fresca, dove c'era un piccolo bar vicino alla fermata, camminavo sulla strada asfaltata fino a raggiungere una bella vallata, dove vagavo felice fra campi seminati a grano e maggesi sparando alle lodole alla borrita. Poi ritornavo alla fermata e quando arrivava l'autobus salivo e tornavo a casa, a Via Muzio Scevola, camminando fra la fermata e il portone di casa, al numero 52, con fucile, cartucce rimaste e uccelli impiccati ai laccioli. Prova a farlo oggi... Saresti fortunato ad essere immediatamente arrestato, perche' almeno saresti salvato dall'essere linciato dagli animalZisti...


Quanto dici è stato prima che gli italiani si rincojonissero, ormai buona parte specialmente quelli delle città sono rincojoniti persi, anche io licenza a 18 e patente a 21 anni (mio padre non volle firmare per i 16, diceva che lo avrei mandato in galera, perché ero troppo agitato), abitando in paese non avevo problemi di spostamenti, uscivo da casa col fucile in spalla e fatti 100 m ero già a caccia, molte strade che ora sono asfaltate prima erano sterrate e ci sparavo tranquillamente, da casa col binocolo vedevo rientrare i tordi nella macchia e correvo giu di corsa a fare il rientro e li ci trovavo tutti i paesani, ma mai non ho trovato posto, stringendosi entravo anche io, coi tordi ai laccioli si andava dal barbiere Cavicchi a parlare del rientro, anche lui era a fare il rientro, i clienti lo sapevano ma nessuno si lamentava, a volte faceva i capelli vestito da caccia, impensabile adesso. Cacciatori con l'autobus li vedevo sull'Ardeatina, quando andavo a scuola all'Istituto Tecnico agrario, c'erano due vecchi col fucile in collo e cartuccera sul 218 che scendevano davanti la mia scuola ed andavano a lodole dove ora cè il quartiere Roma 70, al posto della stoppia ora ci sono palazzi fino alla Colombo inimmaginabile per chi è nato dopo gli anni 70, li rincontravo al ritorno e parlavamo di caccia, tante volte sono stato tentato di fare sega a scuola e farmi una giornata a caccia con loro.
BEI TEMPI.
 
Mi ricordo anch'io quei tempi. Da Barcellona, salivamo a Montalbano con la corriera che si inerpicava tra i tornanti della montagna, a volte faceva anche due manovre per prendere la curva. Mio nonno con il Cockerill cal. 16 esposto, senza fodero e cartucciera e l'immancabile tascapani. Tutti lo guardavano con ammirazione era un qualcosa di invidiabile. Si andava a Santa Barbara, frazione di Montalbano elicona, dove avevamo una casetta, abitazione dei suoi genitori ormai defunti. Mio nonno, conosceva a menadito tutta la frazione. Avevamo anche un ettaro di noccioleto, dove non mancavano cotorni, conigli, lepri ecc..... Al ritorno regalava selvaggina agli amici, che si disobbligavano a loro volta a regalargli altre cose genuine. I cacciatori erano visti con stima e rispetto e con un tantino d'invidia, da chi non se lo poteva permettere.
L'italia è cambiata... In meglio? In peggio? non lo possiamo dire, ci resta solo la malinconia dei tempi che furono e non ritorneranno più....... che peccato! Magari potessi tornare agli anni 60/70......
 
Con l'oggi ci abbiamo rimesso parecchio, meglio ieri, almeno eravamo giovani, liberi, senza atc, parchi e responsabilità, mi piacerebbe rivedere i tanti amici miei e di mio padre che non ci sono più, a caccia nei vecchi posti, che ora sono quasi tutti nei parchi, meglio guardare con nostalgia indietro e non solo per la caccia.

Prima licenza a 16 anni. Meraviglioso! Ma la patente e' ancora due anni di la' da venire. Fortunatamente quando io avevo 16 anni (1964) le cose erano MOOOLTOOOO diverse. Per andare a caccia (dal quartiere Appio-Tuscolano la mia meta piu' vicina era Ciampino, Via di Santa Fresca, dal lato opposto a quello dell'aereoporto, sull'Appia Nuova) prendevo l'autobus. Il mio S55B lo portavo a spalla, gia' montato. Ai fianchi avevo una cartuccera piena, e un coltello a lama fissa alla cintola. Sull'autobus nessuno si scandalizzava a vedere un giovanissimo armato fino ai denti all'andata, ne' a vedere lo stesso giovane al ritorno con una dozzina fra lodole e babbussi (pispole) attaccati ai laccioli. Scendevo all'incrocio fra Via Appia e Via di Santa Fresca, dove c'era un piccolo bar vicino alla fermata, camminavo sulla strada asfaltata fino a raggiungere una bella vallata, dove vagavo felice fra campi seminati a grano e maggesi sparando alle lodole alla borrita. Poi ritornavo alla fermata e quando arrivava l'autobus salivo e tornavo a casa, a Via Muzio Scevola, camminando fra la fermata e il portone di casa, al numero 52, con fucile, cartucce rimaste e uccelli impiccati ai laccioli. Prova a farlo oggi... Saresti fortunato ad essere immediatamente arrestato, perche' almeno saresti salvato dall'essere linciato dagli animalZisti...
 

riccà

Utente Premium
Utente Registrato
Utente lettore (-5 post)
Messaggi
5,431
Punteggio reazioni
3,769
Punti
378
stamani mentre scorrevo l'album delle foto di caccia, tiravo le somme di come sono cambiate le cose per me in ambito venatorio in poco più di un anno, cose secondo me non da "poco", se vogliamo, inevitabili, che mi hanno lasciato un segno indelebile e profondo nel bagaglio personale dei ricordi, ho pensato.... rivorrei indietro la mia Lada Niva, prima auto da"caccia" e Pako e Dream i miei veri primi cani da caccia, mi resta la speranza che la Panda e Kikko riescano a riempire di altrettante emozioni le mie prossime stagioni di caccia, però che melanconia mia ha colto così all'improvviso.................in bocca al cocker!!!!!!!!!!!!!!!!
insieme.jpglada niva.jpgkikko7.jpgpanda.jpg
 
Il passato con i suoi ricordi nostalgici crea quei pensieri indelebili nella nostra vita,bisogna farne tesoro e guardare avanti.

In questo mondo tutto è stato cambiato,ma il tempo che passa e gli anni che inesorabilmente camminano sempre più veloci rimarranno il nostro marchio di fabbrica,questo è il ciclo della vita,e nulla possiamo fare.

Bisogna sempre guardare avanti e quelle situazioni che per ovvi motivi non possiamo più condividere o affrontare che siano solo dei bei ricordi ma come tali vanno gestiti,rimanere troppo legato a quei pensieri può indurre a stati d'animo malinconici,la vita è troppo bella e troppo breve e va vissuta in maniera positiva.

Io la penso cosi,anche se capisco perfettamente il tuo pensiero Riccà,io stesso se ripenso al mio Black,il setter che è stato il mio migliore compagno di caccia per molti anni,qualche lacrima emotiva si intravede dagli occhi,ma poi alla malinconia il ricordo delle belle giornate passate insieme prende il sopravvento e il mio umore si rasserena.
 
Armeria online - MYGRASHOP
Sponsor 2024
Indietro
Alto