Ma perche' ucciderlo e avere tutti i problemi che potrebbero derivarne oltre che una vita sulla coscienza, molto meglio una sana fucilata in un ginocchio e finisce di far guai....scherzi a parte , credo che sia molto piu' invalidante....
Attento! Sparare in un ginocchio a un rapinatore che ti entra a casa e' pericoloso per tre ragioni. Se e' armato anche lui con un'arma da fuoco (anche se non l'hai vista), puo' benissimo sparare a te anche con un ginoccho fracassato, specialmente se e' imbottito di ****. Se finisci in tribunale (e magari davanti a una toga rossa) sta' sicuro che ti faranno a pezzi perche', visto che gli hai sparato a un ginocchio e non al centro del torace (per "fermarlo"), lo stato di turbamento e il pericolo non devono essere stati cosi' gravi, e percio' l'uso della forza letale (sparare e' considerato "forza letale" anche se non si uccide) non era giustificato. La toga rossa dira' (con tanto di corroborazione del malvivente, che non essendo stato ucciso adesso potra' testimoniare contro di te, e questo e' il terzo pericolo) che ti sarebbe bastato mostrare l'arma, e il malvivente sarebbe scappato. Guarda che parlo con cognizione di causa. Io seguo moltissimo le vicende giudiziare U.S.A. che riguardano l'uso di armi per legittima (o non legittima) difesa. Molti cittadini per bene si sono inguaiati per aver cercato soltanto di ferire il malvivente quando avrebbero avuto il pieno diritto di sparare al centro della massa (nel mezzo del torace). Se il malvivente poi muore o sopravvive alla ferita e' del tutto irrilevante, poiche' tu avevi il terrore di essere ucciso o menomato da botte o sprangate, ed il pericolo era tale da giustificare lo sparo al centro di massa. Se poi il malvivente muore, meglio ancora, perche' l'unico testimone contro di te non c'e' piu'. Una vita sulla coscienza? Io preferireii avere sulla coscienza la vita di un malvivente piuttosto che la mia, o quella dei miei cari, di avere sulla coscienza l'aver distrutto la situazione finanziaria della mia famiglia lasciando in vita l'unico che potrebbe testimoniare contro di me. Intendiamoci bene, se quando spari e il malvivente non costituisce piu' un pericolo ma e' ancora vivo, "finirlo" per eliminare il testimone a carico sarebbe omicidio bell' e buono. Quello si' che l'avresti sulla coscienza mentre ti fai venti anni di gabbio e anche dopo che sei uscito. Lo stesso e' lo sparare a un malvivente dopo che si e' arreso o sta scappando, anche se si sta portando via i tuoi gioielli di famiglia valutati a 15 milioni di Euro. E' omicidio. Niente scuse. Si spara solo se si e' in pericolo di essere ucciso o ferito.Cessa il pericolo, e cessa il tuo diritto di ledere o uccidere, o anche semplicemente di sparargli a un piede per fermarlo e recuperare i gioielli di cui sopra.
Io ho fatto corsi di legittima difesa, due terzi dei quali erano concentrati sulla legittimita' o meno dell'uso dell'arma in determinate situazioni. Sono anche membro di un'associazione che protegge legalmente e finanziariamente quelli che sono stati costretti ad usare un'arma per legittima difesa. Ogni settimana ne ricevo un'email con il riassunto di una vera situazione nella quale un individuo si e' inguaiato per difendersi. Anche qui, dove le toghe rosse sono una sparuta minoranza (sono quelle nominate da Obamerda, per inciso), se non si agisce con piena consapevolezza dei diritti e degli obblighi connessi al possesso ed uso di un'arma si puo' finire in guai enormi sia penali che civili. Figurati da voi, dove sebbene questa nuova legge (che ancora non e' in vigore e chissa' se il senato l'approvera' dopo la reconciliazione del testo con quello della camera) ce l'abbia fatta per un pelo nella Camera, tuttavia non e' che offra una gran protezione a chi si difende con un'arma. E' il primo passo nella direzione giusta, e' vero, ma bisogna andare avanti molto di piu', e soprattutto riconoscere che il diritto alla difesa non si lascia appeso all'attaccapanni quando si esce di casa, ma persiste anche fuori casa. Ottenere un porto d'armi per pistola oggi e' quasi impossibile in Italia. E li' che la prossima battaglia deve essere combattuta. Ma da chi? Dov'e' un'associazione grande e potente come la nostra NRA? Quando arrivai negli U.S. nel 1975 la situazione non era molto migliore di com' e' oggi in Italia. Oggi, grazie alla NRA, il diritto di portare armi fuori casa e di usarle per difendersi e' riconosciuto nella stragrande maggioranza degli stati. Datevi da fare, e non siate tirchi. Le battaglie politiche si combattono con i numeri e con i soldi forniti dai numeri. Credo che esista una NRA italiana. Ma quanti di voi ne siete membri paganti, e di questi quanti di voi contribuiscono, oltre alla quota d'iscrizione annuale, anche il prezzo di una scatola di .38 ogni mese, e ogni tanto il prezzo di dieci scatole? A parlare e lamentarsi son buoni tutti, ma quando si devono ficcare le mani in tasca per pescare qualche spicciolo ci si volta dall'altra parte, fischiettando. Anche da noi e' una vergogna che con un terzo della popolazione o anche piu' (non si sa di preciso, perche' le armi qui non devono essere denunciate in quasi tutti gli stati) la NRA ha soltanto cinque milioni di membri.
SOLIDARNOSC!!!!! Chiacchiere e tabacchere 'e lignamme....