Vittima di stalking? Perdi le armi!

Il fatto, così come riportato sembra veramente una madornale ingiustizia. Però! C'è sempre un però, non sappiamo veramente come siano andate le cose. Può essere che il soggetto stremato e stanco delle continue insidie dell'amante, abbia chiesto di farla smettere o ci avrebbe pensato lui; Può essere che stava sui gabasisi a qualcuno in quella Questura; può essere che la donna abbia delle "amicizie" in quella questura; oppure ha torto ed è andato di proposito per crearsi un alibi, o altro ancora. Non lo sappiamo. Il giudice giudica in base a quello che gli viene messo d'avanti, interpretando le leggi( fatte di proposito), come "vuole" perchè le leggi italiane si prestano a varie interpretazioni.
 
In questa situazione a dir poco paradossale si possono avere due interpretazioni opposte,ma allo stesso tempo entrambe veritiere.

La prima è quella in cui una persona si sente perseguitata e quindi si rivolge alle autorità competenti al fine di ottenere una certa protezione anche cautelativa nei confronti della perseguitante,ottenendo in primis la revoca del pda e la privazione della detenzione di armi e munizioni da lui regolarmente denunciate e sopratutto pagate,considerando anche la possibilità di detenzione di armi in eredità con grande valore affettivo.
Vista cosi la situazione avrebbe degli aspetti estremamente allarmanti visto che il pda è una concessione che viene data e non un'obbligo,quindi basta un niente che qualsiasi questura in misura cautelativa segua la strada più semplice,cioè quella "meglio tagliare il tronco cosi si evita di fare la ciclica potatura"
Da questo punto di vista la situazione appare paradossale quasi al limite del ridicolo.

La seconda interpretazione è quella che,vista la situazione,magari tirata al limite,possa indurre il questore di turno,in maniera del tutto cautelativa a revocare sia il pda che la detenzione di armi e munizioni all'interessato,sebbene sia da considerarsi parte lesa,onde evitare che il degenerare della situazione possa portare a gesti sconsiderati da parte del possessore di armi.
Vista da quest'ottica onestamente è difficile giudicare in maniera negativa l'operato del questore,in quando in termini di sicurezza ha provveduto a procedere nel limite del possibile a limitare un'ipotetica situazione di grande pericolosità.

Personalmente trovo paradossale quanto successo a questa persona,considerando che non sono a conoscenza dei fatti accaduti nello specifico,sarei curioso di sapere che epilogo potrebbe avere questa storia.

La revoca è permanete?
Momentanea?
Le autorità competenti comunque si muoveranno al fine di trovare la soluzione affinché la parte lesa sia in grado di riprendere sia il pda che armi/munizioni?

Che le leggi in maniera di armi pecchino in interpretazioni è un dato di fatto,ma se si va avanti cosi che succederà?
Un giorno ti bussano alla porta in quanto possessore di armi,quindi da considerarsi un potenziale pericolo e ti sequestrano tutto?

Io credo che chi purtroppo arrivi a commettere azioni sconsiderate lo faccia con l'arma da fuoco in quanto per ovvi motivi è lo strumento più offensivo che ha a disposizione,fermo restando che privato di quella abbia comunque l'imbarazzo della scelta su degli utensili "da utilizzare" di facile reperibilità.

Ogni tanto aimè viene alla ribalta un fatto di cronaca nera derivante dall'utilizzo di armi regolarmente detenute,e questo porta inevitabilmente le questure a fare il giro della vite.
 
Qui è successo che abbian levato pda e fucili per una litigata condominiale.
Stesso provvedimento dopo che una ex moglie avesse dichiarato "ha detto che mi spara" magari anche solo per vendicarsi delle corna (ma come fai a dimostrare che non è vero?)
 
Qui è successo che abbian levato pda e fucili per una litigata condominiale.
Stesso provvedimento dopo che una ex moglie avesse dichiarato "ha detto che mi spara" magari anche solo per vendicarsi delle corna (ma come fai a dimostrare che non è vero?)

Qui anche per molto meno... basta che prendi il caffè in un dato bar!!!
 
Si sapevo anche io che si appostavano fuori dei bar la mattina presto quando si sa che la tappa caffè e un sostanzioso cornetto è un rituale irrinunciabile per ogni cacciatore che poi ingenuamente lascia il fucile chiuso in macchina ma lo lascia incustodito...........[sportschiri.gif]
 
Si sapevo anche io che si appostavano fuori dei bar la mattina presto quando si sa che la tappa caffè e un sostanzioso cornetto è un rituale irrinunciabile per ogni cacciatore che poi ingenuamente lascia il fucile chiuso in macchina ma lo lascia incustodito...........[sportschiri.gif]

Non mi riferivo a questo Livia. Qui da noi, se frequenti un bar, anche solo per prendere un caffè e questo è frequentato da malviventi o persone con precedenti penali, al rinnovo del p.d. ti viene negato, con la dicitura; "si accompagna con persone malavitose ecc.....
 

axel69

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Continuano i paradossi della giustizia amministrativa in materia di armi: uno dei più pittoreschi è stato reso noto dal quotidiano L'Adige, pochi giorni fa: un cittadino perseguitato dall'amante con continue molestie telefoniche, si rivolge all'autorità per chiedere un provvedimento interdittivo nei confronti della donna, ma per tutta risposta riceve la notifica del divieto di detenzione di armi e munizioni regolarmente detenute, con contestuale sequestro cautelare! A far scattare la molla del provvedimento dell'autorità, forse la considerazione avanzata dal malcapitato nella sua richiesta di aiuto, che il proseguire di quelle continue molestie lo avrebbe potuto, alla fine, far reagire "male".
Il cittadino ricorre al Tar contro il provvedimento, lamentando tramite il suo legale "un palese travisamento dei fatti e una non ponderata valutazione logico-discrezionale, perché egli si è deciso a richiedere l'adozione di un provvedimento di ammonimento, in modo da ottenere dalle istituzioni una tutela effettiva a fronte delle condotte della ex amante, ed ora - pur essendo vittima di tali condotte - risulta destinatario di un provvedimento inibitorio che ingiustificatamente comprime i suoi diritti di libertà, di difesa e di propiretà, riconosciuti e garantiti dagli articoli 13, 24 e 42 della Costituzione, perché non vi sono in atti elementi tali da far ritenere che egli possa aver solo ipotizzato di farsi giustizia da sé e dal certificato del casellario giudiziale non risultano precedenti penali, né carichi pendenti». Il Tar, però, ha confermato il provvedimento dell'autorità di Ps, con la seguente motivazione: "il giudizio sulla non completa affidabilità del soggetto che detiene armi e munizioni non presuppone necessariamente la commissione di reati, o manifestazioni esteriori di aggressività, o la vicinanza ad ambienti della criminalità organizzata, ben potendo tale giudizio fondarsi su situazioni personali che denotino scarso equilibrio. Il giudizio alla base del provvedimento non è un giudizio di pericolosità sociale dell'interessato, bensì un giudizio prognostico sull'affidabilità dello stesso e sull'assenza di rischio di un non corretto uso delle armi, e il successivo vaglio giurisdizionale è finalizzato solo ad accertare che le valutazioni dell'autorità di pubblica sicurezza non siano irrazionali o arbitrarie".

Be', aggiungiamo noi, se vogliamo parlare di razionalità, qualcuno dovrebbe forse spiegarci come sia possibile ritenere logico che a un cittadino che chiede l'aiuto dell'autorità, quindi attua proprio il comportamento opposto al tanto sbandierato "farsi giustizia da sé", si tolgano le armi per evitare che "si faccia giustizia da sé". Un provvedimento di questo tipo costituisce un precedente molto pericoloso a nostro avviso, perché a questo punto potrebbe far ritenere ai legittimi detentori di armi che il possesso delle armi medesime, per la pubblica autorità risulti in qualche modo alternativo rispetto a una piena tutela dei propri diritti. Il che, francamente, è assurdo.


Fonte by armi e tiro
 
Esatto ! Per un determinato schieramento politico siamo veri demoni da estirpare [14] ! Se i preposti ai controlli mettessero lo stesso zelo di quando ci "beccano" al bar col fucile in macchina perche' "l'incauta custodia" delle armi ,ma credo gia' il semplice possesso heuuu.gif] ,di coloro che le detengono legalmente , forse, potrebbe favorire il mercato delle armi clandestine etc etc,come sicuramente recitera' qualche circolare del ministero degli interni[28] nel controllare qualche periferia come Tor bella Monaca o qualche simpatico campo rom che impreziosisce questa citta'......magari rimarrebero sorpresi per quel che vi si puo' trovare riguardo ad armi [****.gif] ! Saluti.
 
Roba da matti. Secondo me non hanno creduto alla sua versione quando è andato a denunciare lo stolking da parte della donna e lo hanno voluto punire e magari ha trovato un giudice donna. Questa mi sembra una chiara presa di posizione a favore della donna. Sarebbe interessante sapere come è andata a finire la questione del provvedimento restrittivo nei confronti dell amante....
 
Continuano i paradossi della giustizia amministrativa in materia di armi: uno dei più pittoreschi è stato reso noto dal quotidiano L'Adige, pochi giorni fa: un cittadino perseguitato dall'amante con continue molestie telefoniche, si rivolge all'autorità per chiedere un provvedimento interdittivo nei confronti della donna, ma per tutta risposta riceve la notifica del divieto di detenzione di armi e munizioni regolarmente detenute, con contestuale sequestro cautelare! A far scattare la molla del provvedimento dell'autorità, forse la considerazione avanzata dal malcapitato nella sua richiesta di aiuto, che il proseguire di quelle continue molestie lo avrebbe potuto, alla fine, far reagire "male".
Il cittadino ricorre al Tar contro il provvedimento, lamentando tramite il suo legale "un palese travisamento dei fatti e una non ponderata valutazione logico-discrezionale, perché egli si è deciso a richiedere l'adozione di un provvedimento di ammonimento, in modo da ottenere dalle istituzioni una tutela effettiva a fronte delle condotte della ex amante, ed ora - pur essendo vittima di tali condotte - risulta destinatario di un provvedimento inibitorio che ingiustificatamente comprime i suoi diritti di libertà, di difesa e di propiretà, riconosciuti e garantiti dagli articoli 13, 24 e 42 della Costituzione, perché non vi sono in atti elementi tali da far ritenere che egli possa aver solo ipotizzato di farsi giustizia da sé e dal certificato del casellario giudiziale non risultano precedenti penali, né carichi pendenti». Il Tar, però, ha confermato il provvedimento dell'autorità di Ps, con la seguente motivazione: "il giudizio sulla non completa affidabilità del soggetto che detiene armi e munizioni non presuppone necessariamente la commissione di reati, o manifestazioni esteriori di aggressività, o la vicinanza ad ambienti della criminalità organizzata, ben potendo tale giudizio fondarsi su situazioni personali che denotino scarso equilibrio. Il giudizio alla base del provvedimento non è un giudizio di pericolosità sociale dell'interessato, bensì un giudizio prognostico sull'affidabilità dello stesso e sull'assenza di rischio di un non corretto uso delle armi, e il successivo vaglio giurisdizionale è finalizzato solo ad accertare che le valutazioni dell'autorità di pubblica sicurezza non siano irrazionali o arbitrarie".

Be', aggiungiamo noi, se vogliamo parlare di razionalità, qualcuno dovrebbe forse spiegarci come sia possibile ritenere logico che a un cittadino che chiede l'aiuto dell'autorità, quindi attua proprio il comportamento opposto al tanto sbandierato "farsi giustizia da sé", si tolgano le armi per evitare che "si faccia giustizia da sé". Un provvedimento di questo tipo costituisce un precedente molto pericoloso a nostro avviso, perché a questo punto potrebbe far ritenere ai legittimi detentori di armi che il possesso delle armi medesime, per la pubblica autorità risulti in qualche modo alternativo rispetto a una piena tutela dei propri diritti. Il che, francamente, è assurdo.


Fonte by armi e tiro
Purtroppo assurdità che si ripetono.....
 
Ma questa è una cosa ASSURDA!! Mi pare che i nazisti usavano questo metodo ed anche gli americani con i comunisti. La caccia alle streghe di McCarthy si basava proprio su questo meccanismo

Io devo spezzare una lancia in favore di McCarthy. Forse non ci saranno stati comunisti nascosti sotto ogni letto, ma di comunisti veri ce ne erano tanti. Purtroppo McCarthy si e' fatto prendere da una furia da caccia alle streghe, furia che pero', in un momento quando i due bulli del quartiere stavano per venire alle mani (armate di bombe atomiche), e' stata utile. Ultimamente, quando dopo la caduta dell'Impero del Male (Unione Sovietica) sono stati aperti gli archivi del KGB, tanti dei "poveri innocenti" perseguitati da McCarthy si sono rivelati come spie e utili idioti al servizio dell'URSS.
Comunque essere oggetto di stalking qui da noi generalmente non e' causa di perdita delle armi. Au contraire, spesso le FFOO (confidenzialmente e off the record) ti consigliano di armarti. Naturalmente in fogne come la Repubblica Popolare della Culattornia, il Soviet del New Jersey, il New York Reich, e la dittatura del Massachusetts, certe assurdita' sono sempre possibili, ma questi stati dove merdacce come Hillary sono amate da tanti sono un'eccezione, un'aberrazione, non la regola. Infatti, ogni tanto qualche stalker viene preso da avvelenamento da piombo propinato nei casi piu' pericolosi dalla sua vittima. E la vittima non perde i suoi diritti garantiti dal Secondo Emendamento alla Costituzione, ne' finisce in gattabuia come succede spesso "da voi."
 
Presumono la colpevolezza. Stimano il decoro, ecc... Tutti parametri rivelatisi fallimentari nel contenere la violenza. Dovremmo scrivere a Salvini per proporgli la modifica della legge ai sensi della quale vengono rilasciati i pda. In pratica deve essere un diritto di un cittadino armarsi a fronte di requisiti e relativi doveri per ottenerlo e mantenerlo. Un testo chiaro. I ricorsi alle decisioni dei questori e prefetti dovrebbero essere inoltrati alla magistratura.
setterman1
 
Quando i diritti sono soggetti ad interpretazione (libera ed insindacabile) del prefetto o del questore, lo stato di diritto si trasforma in stato di polizia.
purtroppo i tribunali anzichè difendere il primo assecondano l'altro.
in Italia si viene puniti sulla "presunzione" che possa commettersi un reato e non si puniscono coloro i quali li hanno già commessi e l'onere della prova (innocente fino a prova contraria) è ribaltato (intanto ti incrimino e poi dimostrerai di essere innocente).
E poi si parla di europa e diritti dell'uomo!!!!!
 
Che storie in questo paese!
Vi ricordate tanti anni fa il fatto di Foligno? Al babbo di quel povero bimbo tolsero i fucili da caccia per più o meno lo stesso motivo....
I delinquenti si tutelano/riabilitano, gli onesti si puniscono cautelativamente. Ma dove vogliamo andare!!!!
 
Presumono la colpevolezza. Stimano il decoro, ecc... Tutti parametri rivelatisi fallimentari nel contenere la violenza. Dovremmo scrivere a Salvini per proporgli la modifica della legge ai sensi della quale vengono rilasciati i pda. In pratica deve essere un diritto di un cittadino armarsi a fronte di requisiti e relativi doveri per ottenerlo e mantenerlo. Un testo chiaro. I ricorsi alle decisioni dei questori e prefetti dovrebbero essere inoltrati alla magistratura.
setterman1

Finche' non adottate qualcosa del genere ve lo metteranno sempre dove il sol non batte!


A well regulated Militia, being necessary to the security of a free State, the right of the people to keep and bear Arms, shall not be infringed.
 
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