Mantegazza a ruota libera sui detentori delle armi

axel69

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Il presidente del Tiro a segno di Tor di Quinto (Roma), Carlo Mantegazza, che ricopre tale ruolo da oltre 20 anni, in una intervista rilasciata al Corriere della Sera si è lanciato in alcune dichiarazioni che stanno destando scalpore nel mondo del tiro e non solo. Vero è che il “taglio” giornalistico dato al pezzo dal collega Rinaldo Frignani è a dir poco distorsivo su alcuni temi in particolare, ma i virgolettati di Mantegazza restano, comunque, estremamente gravi tanto più per una persona che ricopre il ruolo istituzionale di presidente di un Tiro a segno nazionale (unica struttura nazionale deputata al rilascio delle abilitazioni al maneggio delle armi, indispensabili per il rilascio di qualsiasi porto d’armi). Il giornalista esordisce commentando come la procedura per il rilascio dell’abilitazione sia “abbastanza semplice”, anche se, prosegue, “alcuni preferirebbero un allungamento dei tempi, che a tutt’oggi, come prevede l’Unione nazionale tiro a segno (sic), sono limitati a una sola giornata fra teoria e pratica”.
“Da parte nostra”, esordisce Mantegazza nel suo controverso intervento, “stiamo invece studiando un sistema per organizzare corsi più strutturati, con sedute di aggiornamento, un po’ come accade per la patente di guida. D’altra parte noi siamo quello che la Motorizzazione civile rappresenta nel campo dei veicoli. Certifichiamo la capacità di una persona all’utilizzo delle armi da fuoco. Ma come non va bene che un neo patentato si metta al volante in autostrada subito dopo aver passato l’esame di guida, altrettanto non è possibile che una persona che è venuta qui a sparare per la prima volta ottenendo l’abilitazione, esca dal poligono e si vada a comprare una pistola in armeria”.

Si tratta, a nostro avviso, di dichiarazioni tanto incredibili da suggerire, o meglio gridare a gran voce che il collega giornalista possa aver travisato le dichiarazioni di Mantegazza. Non ci sembra possibile, infatti, che un presidente di lungo corso possa essere tanto sconsiderato e incosciente da squalificare, oltre al lavoro che svolge la sua medesima sezione, anche il lavoro svolto da tutti gli altri Tsn con dichiarazioni di tale superficialità. Che, oltretutto, non rispondono neanche alla realtà: forse non “andrà bene” per Mantegazza che un neo patentato vada in autostrada, ma sta di fatto che la patente di guida autorizza il neopatentato proprio ad andare anche in autostrada. Così come l’abilitazione al maneggio certifica che il soggetto è idoneo a maneggiare l’arma in sicurezza. Che è cosa diversa da certificare che sia un campione di tiro con la pistola o con la carabina, così come la motorizzazione civile non ci risulta certifichi che il neopatentato è pronto per la Formula uno. Tra l'altro, quali sarebbero questi famosi corsi di aggiornamento per la patente di guida?
L’articolo prosegue con una serie di considerazioni proprie del giornalista, obiettivamente superficiali e preconcette, ma il successivo virgolettato attribuito al presidente di Tor di Quinto mette i brividi: “non è possibile che in materia di detenzione ci siano state solo due occasioni per verificare la situazione: la prima con il ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu, risale al maggio 2003 dopo le stragi commesse a Milano e ad Aci Castello, che istituiva una revisione straordinaria per questo genere di titoli, la seconda invece nel giugno 2014 che prevede la presentazione ogni sei anni di un certificato di idoneità psicofisica. Altrimenti, ma soltanto in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine, il possessore delle armi ha un mese di tempo per presentare quel documento in commissariato. Quello che mi chiedo è: ma quante persone non sono state controllate in tutti questi anni?”.

Evidentemente Mantegazza ha dimenticato che nel 2003, quando Beppe Pisanu istituì dall’oggi al domani la “presunzione” che tutti i possessori di porto d’armi fossero improvvisamente diventati pazzi, al termine del ciclo di visite mediche straordinarie dovette concludere egli stesso, a denti stretti, sulla sostanziale affidabilità dei detentori di armi; allo stesso modo dovrebbe essere opportuno ricordare che Calderini poté fare la sua strage a Milano perché gli fu rilasciato un porto d’armi con una procedura omissiva dei dovuti controlli, che è costata alcune condanne penali.
Insomma, ancora una volta il nostro settore ha dimostrato di non essere in grado di svolgere una corretta informazione al di fuori del campo degli “addetti ai lavori”.

Per leggere l'intervista integrale, CLICCA QUI.


Fonte by armi e tiro
 
Fanini: dichiarazioni inopportune e sprovvedute

Sulle dichiarazioni rese dal presidente del Tsn di Roma, Carlo Mantegazza, per il momento l’unico a esprimere un commento per iscritto è stato l’ex vicepresidente vicario dell’Uits, Attilio Fanini, che ha inviato una lettera ai presidenti di sezione e al commissario Uits, Francesco Soro, esprimendo a titolo (ovviamente) personale il proprio dissenso.
“Non posso restare impassibile”, si legge nella missiva, “di fronte al rilascio di inopportune quanto sprovvedute dichiarazioni come quelle rilasciate dal presidente di Roma. Non riesco a capacitarmi sul cosa e sul perché, anche se viene tentato di farlo apparire come un profondo attaccamento alle mansioni istituzionali a cui è chiamato a svolgere, il Presidente si sia spinto oltre i confini di apparteneza, molto oltre, tanto oltre che neppure si è accorto di mettere in profonda discussione il suo stesso operato oltre a quello dei 268 colleghi presidenti e del sistema Tsn in toto. Già tutto è estremamente precario, già abbiamo ereditato tare che non ci lasciano che sperare, e per fortuna abbiamo avuto almeno la nomina di un Commissario che è ben inserito nei meandri politici dove si manovrano i famigerati bottoni, e che speriamo ci tiri fuori da alcuni empasse assai dolorosi come le agibilità. Le dichiarazioni fatte non buttano certo acqua, direi benzina su benzina e tutta su un ampio fuoco che trova in essa una gratuita e sprovveduta alimentazione. Frasi come siamo già il Texas sono molto pesanti, sappiamo che non è così, si lotta per una legittima difesa e un addetto al rilascio di certificazioni di idoneità afferma che siamo il Texas denigrando l'operato Uits/Tsn al completo definendo troppo facili i percorsi”.

Fonte by armi e tiro
 
Be... tutti i torti Mantegazza non li ha. In qualche modo sono d'accordo con lui. Sappiamo benissimo quanto tempo ci vuole per aver la sicurezza nell'uso delle armi, che poi questa sicurezza non c'è mai. Avere nozioni più dettagliate e fare più pratica non guasterebbe di certo. Basterebbe fare un mini corso di tre giorni, toccando i parametri più importanti in materia di armi, non di meno anche sull'uso legale delle armi.
Basta pensare, che questo certificato, per chi ha fatto il militare non serve, appunto perchè si è avuto a che fare con armi per un anno intero.
 
Io sono iscritta al TSN di Roma e posso dire la mia opinione perchè ci ho vissuto da piccola quando facevo gare per la sezione e ci vado ora per divertirmi.
Premetto che sono stata tiratore sportivo per tanti anni ed ho anche avuto l 'onore di partecipare ai campionati Italiani di Tiro a segno, PERO' nonostante queste qualifiche quando mi sono voluta reiscrivere anche se in possesso di pda mi hanno chiesto 70 euro per un corso ridicolo per l'abilitazione all'uso delle armi.
Ridicolo perchè con me c'erano anche persone che non avevano mai preso un'arma in mano ed in cinque minuti risultavano abili.
Poi vogliamo parlare dei corsi di aggiornamento delle guardie giurate, municipale e vigili urbani????? Arrivano , compilano un foglio, bum bum bum, 50 colpi in 5 minuti sparati a 12 metri di cui una basssisssima percentuale colpisce la sagoma .....Io sono li che mi alleno e mi ritrovo con buchi di cal 9x21 sul mio bersaglio, vedo avvicendarsi sulle piazzole decine di bottaroli che devono sparare sti 50 colpi per avere il foglietto cosi sono tutti contenti, loro che hanno adempiuto ad un obbligo ed il TSN che piglia i soldi....
E questo vuole fare corsi!!????
Ma facesse seriamente quello che già esiste!!!
 
Io sono iscritta al TSN di Roma e posso dire la mia opinione perchè ci ho vissuto da piccola quando facevo gare per la sezione e ci vado ora per divertirmi.
Premetto che sono stata tiratore sportivo per tanti anni ed ho anche avuto l 'onore di partecipare ai campionati Italiani di Tiro a segno, PERO' nonostante queste qualifiche quando mi sono voluta reiscrivere anche se in possesso di pda mi hanno chiesto 70 euro per un corso ridicolo per l'abilitazione all'uso delle armi.
Ridicolo perchè con me c'erano anche persone che non avevano mai preso un'arma in mano ed in cinque minuti risultavano abili.
Poi vogliamo parlare dei corsi di aggiornamento delle guardie giurate, municipale e vigili urbani????? Arrivano , compilano un foglio, bum bum bum, 50 colpi in 5 minuti sparati a 12 metri di cui una basssisssima percentuale colpisce la sagoma .....Io sono li che mi alleno e mi ritrovo con buchi di cal 9x21 sul mio bersaglio, vedo avvicendarsi sulle piazzole decine di bottaroli che devono sparare sti 50 colpi per avere il foglietto cosi sono tutti contenti, loro che hanno adempiuto ad un obbligo ed il TSN che piglia i soldi....
E questo vuole fare corsi!!????
Ma facesse seriamente quello che già esiste!!!

Quindi sei d'accordo che il certificato per il maneggio armi si debba dare dopo un certo "dressaggio" dei richiedenti? E non a tutti. Per il P.D. uso caccia, c'è da studiare in materia di armi e se sbagli i quiz non ti rilasciano il titolo. Mi domando il perchè non è sia stesso per avere un nulla osta per l'acquisto o il P.D. per uso difesa o uso sportivo....
 
Forse xchè prima c'erano più pd uso caccia che altro è il problema per loro era solo limitato a quello o secondo loro è quello il problema o il male da risolvere senza sapere che il pd uso sportivo è cresciuto in maniera esponenziale ed all'interno di esso ci sono altri interessi più forte della caccia?
 
Quindi sei d'accordo che il certificato per il maneggio armi si debba dare dopo un certo "dressaggio" dei richiedenti? E non a tutti. Per il P.D. uso caccia, c'è da studiare in materia di armi e se sbagli i quiz non ti rilasciano il titolo. Mi domando il perchè non è sia stesso per avere un nulla osta per l'acquisto o il P.D. per uso difesa o uso sportivo....

Quello di cui parlo io non è L abilitazione all uso delle armi obbligatoria per il rilascio del PDA sportivo e uso caccia. Ma una abilitazione ULTERIORE per potersi iscrivere al poligono. Io mi sono iscritta al poligono essendo già in possesso del PDA SPORTIVO , e nonostante questo ho dovuto pagare 70 euro per fare un corso per me ridicolo perché tutto quello che ho fatto per superare questo corso è stato recarmi sulla piazzola di tiro con la MIA pistola e sparare 50 colpi su un bersaglio. 70 euro rubati. E così gli altri perché di sicuro non sono tornati a casa con capacità di maneggiare una 9x21 messa a disposizione del poligono. Gente che non ha mai maneggiato un arma.
Io dico che sarebbe giusto e corretto fare bene quello che già è previsto prima di proporre nuove misure che di fatto si realizzano nella vendita di corsi.
I corsi ci sono , le certificazioni ci sono ma debbono essere fatte bene
 
Quello di cui parlo io non è L abilitazione all uso delle armi obbligatoria per il rilascio del PDA sportivo e uso caccia. Ma una abilitazione ULTERIORE per potersi iscrivere al poligono. Io mi sono iscritta al poligono essendo già in possesso del PDA SPORTIVO , e nonostante questo ho dovuto pagare 70 euro per fare un corso per me ridicolo perché tutto quello che ho fatto per superare questo corso è stato recarmi sulla piazzola di tiro con la MIA pistola e sparare 50 colpi su un bersaglio. 70 euro rubati. E così gli altri perché di sicuro non sono tornati a casa con capacità di maneggiare una 9x21 messa a disposizione del poligono. Gente che non ha mai maneggiato un arma.
Io dico che sarebbe giusto e corretto fare bene quello che già è previsto prima di proporre nuove misure che di fatto si realizzano nella vendita di corsi.
I corsi ci sono , le certificazioni ci sono ma debbono essere fatte bene

Ma questo corso lo dovrebbe fare anche chi ha fatto il servizio militare? Che ha permesso un po' a tutti i militari di leva di sparare con vari tipi di armi, Fal, Garant, MG, la Browning sugli M113, pistole varie, più di Tex Willer.[30]
 
Buongiorno. Se i corsi fossero fatti con scopo addestrativo vero, la norma che gli impone a tutti sarebbe giusta, a mio modo di vedere. Durante il servizio militare ( e penso alla maggioranza dei soldati di leva) ho sparato 2 caricatori sia con il fal e garand e poi, se non in servizio di guardia il fucile non lo vedevo. Gli estenderei anche a chi esperto dopo un tempo limite a scopo menemonico.
setterman1
 
Buongiorno. Se i corsi fossero fatti con scopo addestrativo vero, la norma che gli impone a tutti sarebbe giusta, a mio modo di vedere. Durante il servizio militare ( e penso alla maggioranza dei soldati di leva) ho sparato 2 caricatori sia con il fal e garand e poi, se non in servizio di guardia il fucile non lo vedevo. Gli estenderei anche a chi esperto dopo un tempo limite a scopo menemonico.
setterman1

Senz'altro è un bene, dall'ultimo assalto a fuoco ne è passato di tempo, però mi sfugge il perché di tutti questi soldi per i corsi sembrano l'ennesima tassa.
 
Salve. Si ritorna lì: se spesi bene fornirebbero un servizio eccellente al popolo degli amanti delle armi contribuendo a minori incidenti che in qual modo ci guadagneremmo tutti: meno spese per i contribuenti per le cure, offriremmo meno il fianco a tutti quei detrattori che non aspettano altro per inveire contro,ecc...
Setterman1
 
MANTEGAZZA Contrattacca

l presidente del Tsn di Roma interviene per chiarire le sue
dichiarazioni al Corriere della Sera, evidentemente travisate. Noi le abbiamo riferite e non abbiamo notizia di sua smentita e richieste di rettifica. Quello che è certo è che abbiamo registrazione di una nostra richiesta di chiarimento inviata prima della pubblicazione del nostro commento, alla quale ha dato seguito solo adesso. Il Tsn di Roma era stato già al centro di un'indagine giornalistica sul rilascio del Diploma di maneggio anche da parte della trasmissione Presa diretta di Rai3.
Ecco quanto ci ha scritto Carlo Mantegazza ancora contrattaccando, soprattutto nei confronti di Attilio Fanini. Sulle questioni personali e "politiche" non ci esprimiamo, considerando però che gli articoli del Corriere sono altamente lesivi dell'immagine del tiro italiano, del Tsn e dell'intero mondo degli appassionati che non necessariamente si allenano al tiro nelle strutture del Tsn, seppure costretti a richiedervi il Diploma al maneggio prescritto dalla legge.
"Sono costretto ad intervenire in una dinamica che indipendentemente dalla mia volontà ha generato affermazioni e giudizi affrettati e mai verificati direttamente con l'interessato. La vostra rivista e il signor Fanini prima di ledere la mia immagine con affermazioni affrettate avrebbero dovuto fare azioni preventive verificando se quanto pubblicato sul Corriere della Sera corrispondeva esattamente alle mie reali dichiarazioni.
Confermo e ribadisco il mio pensiero mal interpretato che consiglierei a mio figlio neo patentato di non mettersi in viaggio sull'autostrada senza aver fatto ulteriore pratica di guida e questo principio vale anche per i neo diplomati armati, smentisco di aver messo in discussione l'operato delle sezioni del Tsn né tantomeno le norme emanate dall'Uits attraverso il Manifesto, smentisco di di aver pronunciato la parola Texas ma bensì la città di Chicago e riferendomi al contenuto del servizio sulle armi effettuato dalla trasmissione televisiva "Presa Diretta".
Aggiungo che le dichiarazioni del signor Fanini così attente all'immagine del Tiro a Segno provengono da un nostro ex collega condannato a due anni di sospensione dalle attività sociali del Tsn per aver fatto dichiarazioni lesive nei confronti dell'Uits, il cui pulpito, quindi, scricchiola un po'. Trovo, inoltre, inopportuno che Fanini definisca "meandri politici" i luoghi e le figure istituzionali di riferimento del Commissario Uits.
È stato un attacco personale di Fanini alla mia persona, per la mia vicinanza all'Uits e a chi la rappresenta, e per non essere salito sul treno di chi come lui alle ultime elezioni la voleva distruggere. Per la cronaca, Fanini nel momento in cui scriveva a voi già aveva ricevuto da me mail di chiarimento. Per "buona fede" non l'ha menzionata né tenuto in considerazione nelle sue dichiarazioni a voi inviate? Vi ringrazio se vorrete dare spazio alla mia replica per la quale, in questo caso, non vi occorreranno verifiche di attendibilità.
Viva il tiro a segno, Carlo Mantegazza"

Fonte by armi e tiro
 
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