Metà settembre 2024 appena passato.. caldo forte nell’entroterra siculo. Stagione di caccia appena iniziata.
“Nonno domattina ci andiamo a caccia?”Mio nipote, un vivace ragazzino, guardava anche lo zio anch’egli cacciatore (il sottoscritto) sperando nel suo consenso.
D’altra parte sarebbe stata la sua prima uscita a caccia.
Ok, disse il nonno poco convinto. Ma non ci svegliamo presto. Ci vediamo dopo le 7 e cerchiamo di cacciare solo qualche colombaccio.
Mio nipote era al settimo cielo ed io già sapevo che non avrebbe chiuso occhio.
Ma ancora non aveva visto nulla…
La mattina dopo, in ritardo come non mai, eravamo noi tre nella vecchia panda 4x4 del nonno, indecisi su dove recarci.
Decise il nonno improvvisamente, imboccando una stradina secondaria per mostrarci un posto dove, anche lui, non si recava da diversi anni.
Ore 8 passate. Si inizia a camminare. Il nonno ci dice che quel posto era molto diverso da come lo ricordava.
Mi mette in guardia: carichiamo anche qualche cartuccia per cinghiali.
Io quasi sorrido: senza cani e con un ragazzino rumoroso al seguito, figuriamoci.. però gli do ascolto.
Il nonno si stacca da noi di alcune decine di metri, sempre a vista.
Trascorrono 15 minuti e il nonno, in religioso silenzio che costringo a far rispettare anche a mio nipote, si sporge su alcune rocce che sovrastano dei rovi fittissimi.
Appena si sporge, si scatena il delirio! Un terremoto sotto di lui, allunga le canne del fucile e… bam. Poi di nuovo… Bam Bam ravvicinati!
Io realizzo subito: uno o più cinghiali. Il tempo di pensarlo che mio nipote, dietro di me, grida di aver visto il cinghiale appena sparato dal nonno mentre si allontanava veloce ma con una zampa malconcia.
Ci riuniamo e il nonno, incredulo ed euforico, conferma di aver attinto al maiale selvatico! Solo un colpo però andato a segno.
Inizia la ricerca di tracce di sangue, senza cani e in una direzione di fuga sempre più impervia. Specie col ragazzino male equipaggiato al seguito.
20 minuti di ricerca a vuoto.
Poi eccolo, del sangue a terra davanti a me! Altre tracce ed altre ancora.
Stringo il fucile, lo sento vicino.
Ed è così che a circa 15mt, si manifesta porgendimi il suo fianco sinistro.
Lo tengo nel mirino rosso e la prima palla lo buca lateralmente, nel costato. Le altre due lo mancano perché lui si dimena velocemente.
Fa pochi metri però, la prima fucilata del nonno e poi l’altra tirata da me non gli lasciano scampo. Si ferma, stavolta per sempre.
Siamo noi tre intorno a lui, un maschio da 90kg.
Mio nipote è incredulo. Strabiliato.
Noi più di lui.
Senza perderci in trionfalismi, aiutiamo il nonno nelle operazioni da Fare subito Sul posto. Nude e crude. Senza attrezzatura adatta.
Una guerra per portarlo in macchina, un’ora e mezza di cadute e trascinamento difficoltoso.
Finalmente è nella Panda del nonno. Nel cofano non ci entra ma ci arrangiamo.
Si fa rientro, alla ricerca di un abile macellaio e di spazi nel congelatore.
E pensare che doveva Solo essere una prima uscita per mio nipote, senza pretese particolari, a colombacci…
Il bello della caccia!
Lo ricorderemo a vita!
“Nonno domattina ci andiamo a caccia?”Mio nipote, un vivace ragazzino, guardava anche lo zio anch’egli cacciatore (il sottoscritto) sperando nel suo consenso.
D’altra parte sarebbe stata la sua prima uscita a caccia.
Ok, disse il nonno poco convinto. Ma non ci svegliamo presto. Ci vediamo dopo le 7 e cerchiamo di cacciare solo qualche colombaccio.
Mio nipote era al settimo cielo ed io già sapevo che non avrebbe chiuso occhio.
Ma ancora non aveva visto nulla…
La mattina dopo, in ritardo come non mai, eravamo noi tre nella vecchia panda 4x4 del nonno, indecisi su dove recarci.
Decise il nonno improvvisamente, imboccando una stradina secondaria per mostrarci un posto dove, anche lui, non si recava da diversi anni.
Ore 8 passate. Si inizia a camminare. Il nonno ci dice che quel posto era molto diverso da come lo ricordava.
Mi mette in guardia: carichiamo anche qualche cartuccia per cinghiali.
Io quasi sorrido: senza cani e con un ragazzino rumoroso al seguito, figuriamoci.. però gli do ascolto.
Il nonno si stacca da noi di alcune decine di metri, sempre a vista.
Trascorrono 15 minuti e il nonno, in religioso silenzio che costringo a far rispettare anche a mio nipote, si sporge su alcune rocce che sovrastano dei rovi fittissimi.
Appena si sporge, si scatena il delirio! Un terremoto sotto di lui, allunga le canne del fucile e… bam. Poi di nuovo… Bam Bam ravvicinati!
Io realizzo subito: uno o più cinghiali. Il tempo di pensarlo che mio nipote, dietro di me, grida di aver visto il cinghiale appena sparato dal nonno mentre si allontanava veloce ma con una zampa malconcia.
Ci riuniamo e il nonno, incredulo ed euforico, conferma di aver attinto al maiale selvatico! Solo un colpo però andato a segno.
Inizia la ricerca di tracce di sangue, senza cani e in una direzione di fuga sempre più impervia. Specie col ragazzino male equipaggiato al seguito.
20 minuti di ricerca a vuoto.
Poi eccolo, del sangue a terra davanti a me! Altre tracce ed altre ancora.
Stringo il fucile, lo sento vicino.
Ed è così che a circa 15mt, si manifesta porgendimi il suo fianco sinistro.
Lo tengo nel mirino rosso e la prima palla lo buca lateralmente, nel costato. Le altre due lo mancano perché lui si dimena velocemente.
Fa pochi metri però, la prima fucilata del nonno e poi l’altra tirata da me non gli lasciano scampo. Si ferma, stavolta per sempre.
Siamo noi tre intorno a lui, un maschio da 90kg.
Mio nipote è incredulo. Strabiliato.
Noi più di lui.
Senza perderci in trionfalismi, aiutiamo il nonno nelle operazioni da Fare subito Sul posto. Nude e crude. Senza attrezzatura adatta.
Una guerra per portarlo in macchina, un’ora e mezza di cadute e trascinamento difficoltoso.
Finalmente è nella Panda del nonno. Nel cofano non ci entra ma ci arrangiamo.
Si fa rientro, alla ricerca di un abile macellaio e di spazi nel congelatore.
E pensare che doveva Solo essere una prima uscita per mio nipote, senza pretese particolari, a colombacci…
Il bello della caccia!
Lo ricorderemo a vita!