FACE. NON È CHIUDENDO LA CACCIA CHE SI TUTELANO LE SPECIE SELVATICHE

La risposta alla lettera aperta degli Europarlamentari alla Commissione Europea sulla tortora nella rotta migratoria occidentale. La dichiarazione e gli interventi video del presidente Buconi e dei presidenti delle associazioni dei cacciatori dei Paesi maggiormente interessati

Roma, 2 luglio 2021 – La questione tortora ha fatto notizia ed è stata riportata da diversi media europei nelle ultime settimane. Questa settimana, alcuni Membri del Parlamento Europeo (MEP) hanno scritto alla Commissione europea (CE) una lettera aperta criticando il suo approccio alla conservazione della tortora, in particolare nell’areale occidentale (Regno Unito, Paesi Bassi, Belgio, Germania occidentale, Francia, Spagna e Portogallo). La lettera si può leggere qui.

Facendo seguito alle domande dei giornalisti, il Presidente di FACE e i Presidenti delle Associazioni Nazionali di Caccia di Portogallo, Spagna, Francia e Italia hanno rilasciato le seguenti dichiarazioni:

  1. La lettera sottolinea che l’obiettivo del recupero della tortora può essere raggiunto attraverso il coinvolgimento della comunità dei cacciatori, non escludendoli. Condividiamo questo punto di vista ed esprimiamo la nostra frustrazione per la posizione tenuta dalla CE nell’ambito del processo di gestione adattiva del prelievo (AHM), che ha rifiutato una soluzione funzionale al recupero della tortora nella rotta migratoria occidentale e nel contempo accettabile per la comunità dei cacciatori.
  2. Siamo d’accordo con i punti evidenziati nella lettera riguardo l’importanza dei cacciatori nella conservazione della specie. Sottolineiamo che i cacciatori investono la maggior parte delle risorse nella gestione della tortora in Europa, il che si riflette nel fatto che le popolazioni di tortora sono in condizioni migliori nei Paesi in cui viene cacciata.
  3. Per quanto riguarda il riferimento al processo di gestione adattativa del prelievo citato nella lettera aperta, sottolineiamo che invece di utilizzare questa strada per trovare una soluzione ottimale e creare fiducia, è sembrato che la CE utilizzasse il processo per convalidare la posizione che ha assunto apertamente per cinque anni, cioè vietare la caccia alla tortora. Inoltre, è deplorevole che il peso della CE nel dibattito sia stato sbilanciato dalla sua posizione di presidente delle riunioni. Le informazioni presentate ai responsabili delle decisioni li hanno costretti a valutare i giudizi, piuttosto che guidare gli Stati Membri attraverso una serie di opzioni per raggiungere una soluzione ottimale.
  4. Per quanto riguarda il processo di gestione del prelievo per la tortora, siamo delusi dal fatto che i principi fondamentali dello stesso non siano stati presentati ai decisori e la CE abbia creato una situazione per cui:
    1. Sono state presentate opzioni limitate, con una forte raccomandazione a preferire l’opzione di sospensione totale del prelievo, e questo non è in linea con un processo decisionale aperto.
    2. La necessità di presentare una serie di modelli alternativi di popolazione è stata respinta insieme a una serie di quote di prelievo alternativo. È stato presentato solo un modello demografico della popolazione con la sola opzione di mortalità venatoria completamente additiva, contraddicendo gli stessi risultati presentati dal Consorzio Scientifico.
    3. Agli Stati Membri non sono state offerte informazioni equilibrate né uno spazio adeguato a prendere decisioni imparziali e informate.
  5. Per quanto riguarda il riferimento nella lettera per la procedura di infrazione contro Francia e Spagna per la mancata protezione dell’habitat e della garanzia di sostenibilità della caccia, siamo estremamente delusi per l’approccio pregiudizievole nei confronti della caccia perché le diminuzioni più elevate della specie si sono verificate in Germania, Belgio, Paesi Bassi e Regno Unito, dove l’habitat non è stato protetto e le popolazioni di tortore si sono notevolmente ridotte dell’89-97% dagli anni ’80.
  6. Troviamo inoltre degno di nota il fatto che alcuni Stati membri, che non sono riusciti a garantire la conservazione della tortora, mettano in discussione la caccia sostenibile della specie in altri Stati membri dell’UE in cui sono in atto sforzi di conservazione, in particolare attraverso le azioni volontarie della comunità dei cacciatori.
  7. Infine, mettiamo in evidenza la nostra esperienza molto negativa nel corso di decenni con le moratorie, che hanno portato a divieti di caccia permanenti e un continuo declino della popolazione.
  8. In sintesi, accogliamo con favore la lettera e sosteniamo l’appello alla CE affinché cambi urgentemente direzione per il bene della tortora e della sua conservazione nel lungo termine.

Torbjörn Larsson, Presidente Federazione Europea per la caccia e la Conservazione (FACE)

Manuel Gallardo, Presidente della Reale Federazione Spagnola (RFEC)

Willy Schraen, Presidente dell’Associazione Francese dei Cacciatori (FNC)

Jacinto Amaro, Presidente della Federazione Portoghese dei Cacciatori (FENCACA)

Massimo Buconi, Presidente della federazione Italiana della Caccia (FIDC)

 

Ufficio Stampa Federazione Italiana della Caccia