Salvare la natura e salvarsi dalla natura.
L'ambiente e il paesaggio del Friuli Venezia Giulia offrono specie di rara bellezza, da proteggere e tutelare, ma anche specie, soprattutto vegetali, da cui è meglio prendere le distanze.
Per questo la Regione ha pubblicato due manuali, uno per riconoscere la flora e la fauna protette del Friuli Venezia Giulia, l'altro per difendersi dalle specie vegetali esotiche invasive che possono causare danni alla salute.
L'iniziativa è del Servizio paesaggio e biodiversità assieme al Servizio fitosanitario e chimico, ricerca, sperimentazione e assistenza tecnica dell'Ersa, al Servizio foreste e Corpo forestale e al Centro didattico naturalistico di Basovizza, che hanno prodotto due pubblicazioni divulgative di dimensioni tascabili ma ricche di contenuti rivolte a tutti i cittadini che hanno a cuore l'immenso patrimonio naturalistico e culturale del Friuli Venezia Giulia.
La pubblicazione "Flora e fauna protette del Friuli Venezia Giulia" è rivolta a tutti i cittadini che amano trascorrere il tempo libero all'aria aperta, passeggiando, osservando o fotografando piante e animali.
Le specie rare illustrate sono sia quelle previste dalla Direttiva europea 92/43/CEE "Habitat" che quelle di interesse regionale e presentano diversi gradi di tutela e conservazione in base alla rarità e importanza ecologica delle specie stesse.
Sfogliando il volume si può imparare quali siano le specie vegetali protette di cui è vietata la raccolta, tranne che per motivi scientifici e didattici, quali invece, nel rispetto di tradizioni usi e costumi locali, possono essere raccolte fino ad un quantitativo massimo giornaliero e quali sono commercializzabili. Un'ampia sezione è dedicata alle specie faunistiche protette, sulle quali vige il divieto di uccisione, cattura, detenzione ma anche di distruzione e danneggiamento dei siti di riproduzione.
La pubblicazione "Specie vegetali esotiche invasive in Friuli Venezia Giulia" si propone invece di far conoscere alla popolazione, ma anche ai tecnici che si occupano di gestione ambientale e paesaggistica e di progettazione di infrastrutture il problema, ancora molto sottovalutato, delle specie vegetali esotiche invasive.
Lo scopo di questo manuale, articolato in una parte introduttiva generale e in 16 schede monografiche, è quello di favorire lo sviluppo di una cultura scientifica su queste piante e fornire informazioni pratiche per corretti interventi di prevenzione, contenimento, eradicazione.
Non tutte le piante che osserviamo negli ambienti naturali e seminaturali sono autoctone, cioè originarie della nostra Regione; la stessa "Robinia pseudoacacia", così comune nelle zone di pianura e collina e nota per il miele e per il legno utilizzato nella coltura della vite, è presente in Friuli Venezia Giulia solo dal 1896, importata dal nord America; pochi però sanno che questa pianta è considerata una delle specie più invasive in Europa, in grado di sostituirsi alle piante appartenenti alla flora autoctona e di banalizzare così il paesaggio.
Da sempre l'uomo ha, intenzionalmente o accidentalmente, favorito spostamenti di specie vegetali tra territori diversi della terra ma questo fenomeno ha subito una brusca accelerata negli ultimi anni a causa della globalizzazione dei flussi commerciali al punto che si stima che attualmente circa il 12% della flora complessiva europea non appartenga al vecchio continente.
"E' un lavoro particolarmente utile che può avere importanti risvolti didattici e può aiutare a comprendere meglio l'evoluzione del paesaggio dei nostri territori per apprezzarne le specialità, ma anche per assumere quei comportamenti corretti per un rapporto equilibrato tra uomo e natura che valorizzi quanto di più pregiato possiamo vantare in Friuli Venezia Giulia" spiega l'assessore alle Risorse agricole e forestali Cristiano Shaurli.
Per parte sua l'assessore regionale al Territorio Mariagrazia Santoro ricorda che "oltre a causare danni socioeconomici e ambientali, le piante esotiche rappresentano la seconda causa di perdita di biodiversità su scala globale dopo i cambiamenti climatici. Oltre a questo, va sottolineato che la tutela della biodiversità ha risvolti anche sulla salute: la diffusione di alcuni danni sanitari, come l'aumento delle allergie da polline o alcune gravi ustioni della pelle, dipende proprio dalla perdita di biodiversità".
I volumi saranno distribuiti nei Comuni e a breve saranno scaricabili anche in formato pdf dal sito internet della Regione e da quello dell'Ersa.
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