F A N A T I C I

A cura di Antonio BUONO*
“Non odiare ciò che non conosci – io sono cacciatore”.
Si tratta di un manifesto ideato da alcuni giovani cacciatori di Brescia che già da tempo gira in molte Regioni d’Italia.
Un modo come un altro per evidenziare all’opinione pubblica che non si può essere contrari ad un qualcosa per sentito dire, in particolare se si viene “deviati” da specifici programmi televisivi mentre si è comodamente seduti in poltrona.
Come a dire che essendo contrari a prescindere, null’altro si può essere se non FANATICI.
Chi si mette a strappare di notte i manifesti di cui sopra, così come è successo a Brescia ed a Marsala, non può essere altro che un FANATICO.
Il fanatismo è l’adesione incondizionata ed entusiasta a un’idea, una fede, una teoria, che comporta l’intolleranza più assoluta dell’opinione altrui.
Il fanatico è una persona rigida, dogmatica, inflessibile, con la granitica convinzione di essere sempre nel giusto, che difficilmente è disposto all’ascolto e al dialogo con l’altro, con il diverso da sé.
Il fanatismo non è un fenomeno nuovo, ma è un atteggiamento diffuso sin dagli albori della storia umana. È una propensione, una possibilità insita in ciascuno di noi, una componente del cuore dell’uomo da sorvegliare e mitigare.
Fanatici nel corso della storia furono gli inquisitori, i fautori delle guerre di religione, i nazionalsocialisti.
Molta della violenza e dei mali del mondo contemporaneo, contrariamente a quanto si crede, non deriva dallo squilibrio tra ricchezza e povertà, con il corteo di ingiustizie e sofferenze che genera, ma è causata dal fanatismo.
Sono fanatici i sostenitori delle dittature, gli integralisti, i terroristi di ogni fede e colore, i razzisti, i nazionalisti, gli ultrà violenti, tutti coloro che perseguitano quelli che non la pensano allo stesso modo.
Il nostro tempo conosce anche forme di fanatismo in apparenza più strisciante e blando, che non si macchia di crimini sanguinosi: ad esempio quello che riguarda l’ecologismo, l’animalismo estremo o il salutismo esasperato. In genere sarebbe bene che ciascuno di noi cominciasse a diffidare di qualsiasi… -ismo.
Il fanatico spesso è una persona che ha paura, che non riesce a vivere nell’incertezza particolarmente ansiogena del nostro tempo. I cambiamenti repentini, un certo grado di relativismo culturale tolgono il terreno sotto i piedi ai fanatici, che reagiscono con la violenza e l’affermazione dei valori di una tradizione ormai tramontata.
Il fanatico crede più al sentimento che alla ragione. Egli non è sempre mosso dall’odio, anzi, spesso il suo comportamento è motivato dalla convinzione di migliorare il prossimo, di distoglierlo dell’errore.
Il fanatico è quasi sempre uno che vuole migliorare il mondo.
Per il fanatico la vita umana conta pochissimo, la giustizia e la fede contano molto di più. Il bisogno di appartenere a un gruppo per sfuggire all’angoscia esistenziale spinge il fanatico al conformismo, all’idealizzazione del capo, al culto della personalità, all’idolatria.
Il fanatismo costituisce un pericolo da cui le società contemporanee devono guardarsi, cominciando dall’educazione dei giovani. I ragazzi vanno educati al rispetto dell’altro e della diversità: va insegnato che la diversità costituisce un valore, non una tara. Va diffuso il massimo rispetto per la vita umana: una vita umana è più preziosa di qualsiasi ideologia. Bisogna valorizzare il dubbio e infondere la fiducia di riuscire a sopportare la tensione che esso comporta.
Va insegnata l’arte del compromesso che, pur comportando una qualche dolorosa rinuncia ad una parte di se stessi e delle proprie aspirazioni, non deve essere una capitolazione all’avversario, ma un vincere insieme nell’affermazione della sacralità della vita umana.
Va diffuso infine l’amore per lo studio della filosofia che ci insegna a problematizzare e a relativizzare le nostre convinzioni e va incoraggiata la frequentazione della buona letteratura. La dialogicità e la polifonia delle opere letterarie più riuscite, i diversi punti di vista dei personaggi di un romanzo, tutti a loro modo legittimi, ci insegnano a comprendere le ragioni degli altri e a rispettarle.
In una sola parola, a sconfiggere il FANATICO che cova dentro ciascuno di noi.
*Cacciatore a vita – coordinatore MSE Ischia
Portavoce Nazionale Movimento Scelta Etica