DEMAGOGICHE IPOCRISIE

di Antonio BUONO*
Da qualche anno in tutta Italia, c’è in atto una vera e propria invasione di cinghiali, oramai sono ovunque, dalla spiaggia tanto per fare un bagno al supermercato a rubare la spesa di qualche malcapitato. Innumerevoli gli incidenti sulle strade con morti e feriti gravi.
Si tratta di una realtà drammatica, se non si vuole fare la fine rappresentata negli “uccelli di Hitchcock, è urgentissimo prendere drastici provvedimenti.
L’ipocrisia, non è mai stato un dono del quale potersi vantare.
Pensare di procacciarsi pubblicità mostrando amore per le bestie ed odio per gli umani non è affatto una bella cosa, soprattutto se si è proprietari di pescherecci ed aziende che fruttano miliardi grazie alla pesca di gamberi e salmoni!
Anche le creature acquatiche soffrono e provano dolore, in modo non così diverso dai mammiferi.
Un nuovo studio dell’Università di Liverpool ha appurato che i malati più silenziosi nel mondo animale potrebbero essere proprio i pesci, in quanto sentono il dolore in un modo «sorprendentemente simile» agli esseri umani.
Proprio come noi, infatti, vanno in iperventilazione e smettono di mangiare quando stanno male. E sarebbero anche in grado di grattarsi e massaggiarsi in caso di prurito o dolore in una precisa parte del corpo, oltre ad avere la pelle molto sensibile e soffrire se non vengono maneggiati con cura.
Una ricerca della dottoressa Lynne Sneddon dell’università di liverpool, dopo studi molto approfonditi, ha concluso che i pesci «sentono il dolore tanto forte quanto noi».
In base a quanto da lei confutato, a causa di uno stimolo doloroso i pesci modificano il loro comportamento e sono in grado anche di ricordarsi come e dove si è svolta l’esperienza traumatica, inclusi i pesci rossi, la cui memoria non dura appena tre secondi come si pensava fino a qualche anno fa.
Non sappiamo se avvertano dolore esistenziale nel passare la vita rinchiusi in un acquario, ma sicuramente provano dolore. E sono anche sensibili agli antidolorifici, gli stessi che prendiamo noi: in caso di somministrazione, infatti, si attenuano i comportamenti innescati dal dolore, dimostrando quanto le loro basi molecolari ricettive siano simili a quelli degli esseri umani.
Tutti noi stiamo vivendo un periodo storico drammatico, c’è un mondo che va letteralmente alla deriva, c’è un virus che ci “stringe alla gola”.
Non possiamo perderci in demagogiche banalità, non c’è più il tempo di pensare, bisogna agire!
Per riprendere le redini di questo mondo, necessita che ognuno si assuma le responsabilità a cui è preposto, senza se e senza ma.
Strumentalizzare occasionali avvenimenti, pensando di “intenerire” l’opinione pubblica, appartiene a “repubbliche andate”, abbiamo un futuro da consegnare alle prossime generazioni . non possiamo pensare di poterlo fare prendendo in giro chiunque con tenerezze e bacetti che lasciano il tempo che trovano.
*Cacciatore a vita
Portavoce Nazionale Movimento Scelta Etica
Coordinatore MSE Ischia