DANTE, LA SELVA OSCURA E…LE ASSOCIAZIONI VENATORIE

di Antonio BUONO*

In molti conosciamo Dante, della sua Divina Commedia e del viaggio nei tre regni nell’oltretomba, ma sono davvero certo che, se potesse rivedere i suoi “gironi”, a tutt’oggi, ancor prima di entrarci in quella “selva oscura”, ci metterebbe ben volentieri le associazioni venatorie, quelle che imperversano su tutto il territorio a nome e per conto di tanti cacciatori senza mai fare un bel niente, oltre alla “semina” annuale di quei quattro fagiani da pollaio!
Ma qui, “l’allegoria del peccato” c’entra ben poco, essere “smarriti” nella consapevolezza, a mio parere è un peccato mortale!
Eh sì, tutti nella “selva oscura”, poiché da sempre volutamente “all’oscuro” di quanto realmente dovrebbero interessarsi coloro i quali pretendono di porsi a favore di una categoria composta da gente ignara e …perbene.
Che peccato hanno fatto ?
Semplice: quello della “strafottenza”.
Si, è così, provate a chiedervi cosa fa un’associazione venatoria oltre alle “tessere assicurative”, a quella catena che cinge mani e piedi denominata Tesserino venatorio, e al disbrigo pratiche porto d’armi.
Certo, poi ci sono le cene offerte per ragioni “pubblicitarie”, la raccolta dei bossoli che gli “altri” lasciano a terra, la raccolta della munnezza per dimostrare quanto siamo attenti all’ambiente e cosi via!
In Spagna, Francia e altrove, oltre al discorso burocratico dai limitati balzelli, si interessano delle problematiche del territorio, inoltre, essendo coesi e coerenti, sono ben radicati politicamente laddove conta esserci, ed all’altezza del compito per conoscenze e competenze dirette.
Da noi si demandano “speranze” e quant’altro al politico di turno, che poi gira e rigira il mestolo, la pasta che ci ritroviamo nella pentola è sempre la stessa.
Tra pochi giorni noi cacciatori, saremo di nuovo “invitati” a votare l’amico dell’amico che, guarda caso, a prescindere… è contro la caccia.
E si badi bene, il politico di turno è contrario alla caccia non perché ne abbia coscienza o conoscenza che dir si voglia, lo è semplicemente perché politicamente, conviene esserlo!
Alle prossime elezioni, ci sarà da fare una scelta: votare per se stessi votando chi sostiene le proprie ragioni di passione in senso lato, se di passioni vogliamo parlare, altrimenti, se intendiamo votare per interesse o intrallazzi vari, allora il discorso di chiude perché è già fin troppo chiaro.
A noi la scelta, poi basta lamentele e chiacchiere da bar, anchse un bell’esame di coscienza, non sarebbe una cattiva idea.
infine, si badi bene, il mio non intende affatto essere un discorso di parte in quanto cacciatore, qui la caccia oramai c’entra ben poco, il vero dramma è l’ambiente, quello in cui tutti viviamo, compreso quell’ambiente che riguarda la nostra quotidianità, le ragioni essenziali del nostro vivere, a cominciare da ciò di cui ci stiamo cibando, da quel piatto genuino che tutti intenderemmo mettere a tavola.
Vogliamo quindi parlare di quel grano in arrivo? farina, pane, pasta e quant’altro in quantità…
Ebbene, considerate le “circostanze”, guerra compresa, siamo certi che andremo a nutrirci di prodotti sicuri? E se per produrlo in tanta quantità quel grano lo avessero innaffiato con i pesticidi in dosi eccedenti e non in quelle compatibili o meglio …”nella norma’?
Chi ci assicura che nel tempo non possa accadere un’altra catastrofe? Non bastava il covid?
Tempi duri per il nostro domani, altro che caccia, calendari venatoti e ricorsi vari, guarda caso, su questi argomenti che fanno paura solo a pensarci, non c’è mai nessuno che ricorra!
La divina commedia, fu un atto coraggioso in quanto denuncia dei mali del tempo, la strafottenza non si direbbe un male così grave, ma certamente tende a procurare danni irreversibili.
Per simili reati, sarebbe necessario qualcuno alle porte dell’inferno con un bastone tra le mani, certa gente… non merita “privilegio” alcuno!

*Portavoce Nazionale movimento politico Scelta Etica
Capo Ufficio stampa MSE
Capo dipartimento MSE isole