CONSAPEVOLI DI “SECONDA MANO ”

di Antonio BUONO*
Dev’esserci un errore, al G20 si è parlato di clima e non di caccia!
Il Premier Britannico Boris Johnson, ha detto che siamo ad un passo dall’apocalisse poiché l’immissione di gas serra nell’atmosfera, sta creando danni ambientali spaventosi in tutto il mondo, ciononostante, nel nostro Paese la priorità da abbattere nell’immediato è la caccia.
Una metafora allegorica a supporto di questo pensiero assurdo e fazioso di tanti pseudo-ambientalisti, è che basterebbe chiudere la caccia in Italia per risolvere una miriade di problemi, nella fattispecie, quello delle buste di plastica in mare.
Quest’anno in Italia, sono stati diagnosticati 377mila nuovi casi di tumori, più di mille al giorno…cosa volete che sia, il vero problema è la caccia… è contro i cacciatori che bisogna battersi.
Oramai continuare a “sparare” al bracconiere non è più conveniente, è passato di moda.
Le bugie e le foto storiche degli uccellini in trappola, non sortiscono più l’effetto desiderato poiché il “leitmotiv”, il cacciatore, continua a godere di ottima salute.
La “Soluzione Finale” non resta quindi che il Referendum, l’unico sistema valido per fermare degli onestissimi cittadini, che pagano le tasse dovute e sono rispettosi delle Leggi emanate dallo Stato.
Il loro unico “difetto” è quello di essere degli assassini, poiché sparano e mangiano uccelli o animali che gli stessi “inquisitori”, trovano al banco macelleria del supermercato.
Intanto, di un Giudizio Popolare che “arresti” il vero assassino, “il pesticida”, quello che porta la morte sulle nostre tavole, quello che uccide gli insetti impollinatori come le api e i bombi, quello che da anni continua a sterminare le lucciole, le lumache, i lombrichi, le farfalle, le lucertole, le rondini, i pipistrelli, quello che uccide milioni di uccellini granivori perché non hanno più di che mangiare e quel poco che mangiano è avvelenato, quello che inquina le falde acquifere… secondo i radical chic paladini della natura, di quello, neanche a parlarne, non rappresenta affatto un problema di cui doversi preoccupare.
Secondo alcuni, quella che potrebbe sembrare un’errata valutazione, pare sia dovuta ad un accumulo di stress…
a mio parere si tratta di ben altro!
Per identificare le ragioni di tanto oscuro malessere, quello che pervade un bel po’ di gente portatrice di una consapevolezza di “seconda mano”, come il “gravissimo problema caccia”, non basterebbe un team di psicologi.
Troppe volte, ad essere permeati da questa malattia del secolo che li fa sentire “grandi”, sono ragazzi che vanno in discoteca con il coltello preso in prestito dalla cucina di mamma’, giullari pronti a sopprimere il sorriso altrui per uno sguardo di troppo, così, tanto per sfogare un po’ di quella rabbia incomprensibile da Far West che si portano dentro.
La nostra infanzia, quella che abbiamo vissuto pur non avendo nulla in confronto a ciò che hanno i ragazzi di oggi, era gioia e spensieratezza tra quei giochi che al solo pensiero, ci riportano indietro nel tempo.
Mai a lamentarci di ciò che non avevamo, mai a piangere oppure a litigare con chicchessia, a casa si rischiava di avere “il resto”, poiché le botte prese…erano poche!
Fa tanto male accorgersi che oggi ci siano tanti giovani che si lamentano di tutto, che escono di casa per litigare con qualcuno semplicemente perché non sapendo come passare la giornata, non si divertono, il desiderio di sfogare la rabbia repressa è irrefrenabile.
Una “gioventù moderna” sempre pronta a “scaricare” quell’ansia che li rode dentro, su chi non ha nulla a che vedere con il loro modo di essere e di comportarsi.
Un “impegno ciclopico”, visto che sono sempre alla ricerca di facili capri espiatori come i cacciatori.
E da qui, è evidente che se i gravissimi problemi sociali ed ambientali che attanagliano il mondo intero, non suscitano alcun motivo di interesse, siamo davvero “alla frutta”, questi giovani, sono gli uomini di quel domani che è già tra di noi!
*Cacciatore a vita
Portavoce Movimento Politico Scelta Etica
Coordinatore MSE Ischia