
*di Antonio BUONO
“Dai un pesce ad un uomo e lo nutrirai per un giorno.
Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita”.
E’ un proverbio Cinese (Confucio) che piace molto in America, laddove è ancora forte la convinzione che per “farcela” sia sufficiente avere l’istruzione e la volontà.
A quanto pare, l’insegnamento si direbbe valido ed al tempo stesso, dovrebbe essere lo strumento con cui la società potrebbe riscattare dalla povertà milioni di persone.
Non è affatto così, non c’è nessun lieto fine, i “conti” non tornano.
Si rifletta sui soliti aiuti al terzo mondo, una volta finiti ce ne vogliono altri, altri ed altri ancora all’infinito, quando invece, sarebbe opportuno che i vari Governi beneficiari, si adeguassero a leggi civili come in tutte le altre parti del mondo.
Peccato però che questo significherebbe dover rinunciare ad un lusso spudorato di pochi a discapito di milioni e milioni di persone che invece, muoiono di fame.
Che dire, può darsi che Confucio avesse ragione, ma di sicuro aveva sottovalutato i tanti “parassiti” che sanno sfruttare bene certe “carità” a loro vantaggio e per tutta la vita.
Quanti soldi vengono spediti realmente nei Paesi più poveri del mondo per contribuire a quel riscatto che li dovrebbe rendere “economically free”, e che dovrebbe addirittura interrompere il flusso dei disperati verso l’Europa? Chissa!
C’è un tesoro chiamato 8 per mille da un miliardo e duecento milioni che in gran parte, finisce ogni anno alla chiesa cattolica per ristrutturazioni edilizie, stipendi al clero e briciole per carità.
C’è un inghippo poco chiaro che viene classificato come “scelta non espressa” che prevede comunque, in caso di mancata firma per le varie opzioni previste, la destinazione di gran parte della “torta” alla chiesa che, a quanto pare non ha poi tanto torto, si tratterebbe di… “burocrazia bulimica”.
Ad ogni modo, ciò che accade nei paesi Africani ha dell’incredibile.
C’è gente che muore di fame e che per provvedere alle ragioni più banali del sostentamento alle loro famiglie, ha scelto come lavoro l’uccellagione con le reti, portando nei tanti mercati (come testimoniano tantissimi video e foto su internet) migliaia e migliaia di uccelli di ogni specie tutti i giorni ed in cambio di pochissimi soldi.
E così occhioni, averle, sterpazzole, culbianchi, balie, codirossi, usignoli, cannareccioni, sterpazzoline, luì, beccafichi, rigogoli e soprattutto migliaia, milioni di stiaccini, di tortore e di quaglie vengono sterminati in cambio di quel poco che si ritrovano a fine giornata.
Dalle nostre parti, i cacciatori che non rispettano le regole vengono definiti “bracconieri”… questi vigliacchi per “necessità”, che ammazzano e vanno a vendere ogni giorno al mercato migliaia di uccelli, come andrebbero chiamati?
Bah…ma che lavoro è questo?
Ma nessuno ha mai pensato di porre fine a questi infamanti, ignominiosi ed aberranti stermini?
Questi massacri indicibili, ignobili e vergognosi, andrebbero fermati ad ogni costo, le Istituzioni, le stesse associazioni ambientaliste dovrebbero denunciarli nelle sedi opportune.
Nel frattempo, nessuno vede, nessuno sente, nessuno parla.
E pensare che da noi si è avuta la brillante idea di inventare un “quadernone” sul quale, a scopo di creare statistiche scientifiche, bisogna segnare (se ti riesce) quell’unico capo abbattuto. Assurdo!
Nessuno vede, qualcuno sente, nessuno parla…fiumi neri che riversano liquidi cancerosi in mare, pesticidi che distruggono ogni forma di vita nei terreni per rendere i raccolti belli solo a vedersi, rifiuti di ogni genere ovunque…
Tutti vedono, tutti sentono, tutti parlano “dell’’untore” … il cacciatore!
Come si potrebbero risolvere tutti i gravissimi problemi ambientali in essere?
Semplice, basta fare un referendum e chiudere la caccia.
Io direi che sarebbe ora di smetterla con questo ritornello che sa di carnevalata.
Noi questi disastri li vediamo e li denunciamo continuamente con filmati e foto, i nostri detrattori animal-ambientalisti, seduti su comode poltrone, non vedono e non sanno nulla di queste vergogne perché a loro interessa ben altro.
E’ il “conto” che vogliono addebitarci a tutti i costi.
Se paga il cacciatore: “all solved gentleman”…tutto risolto signori!
E basta con questa pagliacciata!
Si tratta di un serio problema politico e Comunitario.
A quando Interrogazioni Parlamentari in merito?
A quando interventi autorevoli per mettere fine a tutte queste vergogne ed alle stragi infinite?
*Cacciatore a vita
Portavoce Nazionale Movimento Scelta Etica
Coordinatore MSE Ischia
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