CHIEDIAMOCI PERCHE’

di Antonio BUONO*
Se tanta gente che non sa nulla di noi cacciatori, ha ritenuto opportuno di apporre una firma nel vano tentativo di distruggere la nostra meravigliosa passione, ci sarà un perché.
E’ questo che ci deve preoccupare più di ogni altra cosa, non soltanto come cittadini cacciatori, ma soprattutto perché consapevoli di essere gestori di un ambiente laddove l’irresponsabile incoscienza e l’incapacità di gente sbagliata al posto giusto, sta provocando uno spaventoso squilibrio climatico che non lascia presagire nulla di buono.
Qui niente va più bene, che il clima sia “impazzito” lo confermano gli stessi uccelli poiché stanno letteralmente perdendo la bussola; fiumi dal colore indefinibile sversano veleni industriali nei mari colmi di microplastiche, oramai cibo accidentale di qualsiasi pesce che ritroviamo sulle nostre tavole, altro veleno ci arriva dai tanti pesticidi che condiscono quelle insalatine già pronte negli scaffali dei supermercati, disastri ambientali ovunque, la stessa aria che respiriamo non è più compatibile con la salute dei nostri polmoni e…
c’è chi si preoccupa dei cacciatori, follia allo stato puro: c’è da star male solo a pensarci!
Se c’è chi aggredisce in modo così violento una categoria fatta di gente per bene, assolutamente integerrima nel sociale sotto il profilo morale e comportamentale, se c’è chi non nasconde le proprie ansie osservando la pagliuzza nell’occhio di altri e non si accorge della trave che trafigge loro la mente, quando in realtà vi sono gravissime priorità ambientali in atto, è necessario porsi al più presto delle domande che diano risposte serie al nostro domani e soprattutto a quello dei nostri figli.
C’è da chiedersi perché nascano certe proposte scellerate che definire psicopatiche è poco! Infatti, l’intervento dello psicologo in aiuto di chi prende iniziative così balorde, potrebbe essere la soluzione migliore.
D’altro canto, quei quattro furbetti “scappati di casa” che hanno orchestrato e fomentato un tale tormentone che poi alla fine non li ha portati da nessuna parte, avranno certamente pensato di poter passare alla storia come paladini della natura, nel frattempo, rimane loro solo una pessima figura avendo fatto male i conti: la maggior parte degli Italiani ha un cervello pensante!
Diciamo pure che si è trattato di un azzardo, proprio come chi investe soldi pensando di arricchirsi ed invece finisce sul lastrico…benvenuta sia la seconda ipotesi per chi intende sfruttare il prossimo senza porsi scrupoli.
Chissà che non sia il caso di intervenire in sede giuridica, certi avventori, guarda caso, rivestono addirittura cariche istituzionali.
Una cosa è certa però, questo modo di fare, questo pensiero latente che è peggio di una mina vagante, dev’essere valutato attentamente: le istituzioni si decidano a dettare regole precise che salvaguardino gente come i cacciatori che non fanno altro che pagare tasse in cambio di un qualcosa che sa tanto di virtuale.
C’è da essere seriamente preoccupati, non per il “disastro” passionale, ma soprattutto per quello economico ed ambientale che tale assurda iniziativa avrebbe potuto provocare.
Questa riflessione non vada osservata come da chi intenda ritenersi parte lesa, il problema è sociale, i danni che questa gente rischia di fare alla collettività, così come all’ambiente, potevano e potrebbero essere incommensurabili.
Nel frattempo, ciò che continua a rammaricare più di tutto, è l’assurdità di una mancata coesione verso una sacrosanta quanto necessaria CONFEDERAZIONE DI TUTTE LE ASSOCIAZIONI VENATORIE, quelle stesse che con la loro disgregazione, continuano a creare terreno fertile per tutta quella gente che ancora intende continuare a sfruttare la nostra amatissima passione.
Non va bene così!
C’è da chiedersi questo schiaffo a cosa sia servito.
C’è da chiedersi se sia il caso di “meritarne” altri ancora più forti.
S’intende ancora continuare a sostenere loschi interessi politici e personali?
Si faccia pure…al peggio non c’è mai fine, i cacciatori hanno la pelle dura!
*Cacciatore a vita
Portavoce Nazionale Movimento politico Scelta Etica
Coordinatore MSE Ischia