CCT. LA CACCIA COME DIPENDENZA PATOLOGICA: DALLA LAV L’ENNESIMO ATTACCO AL MONDO VENATORIO

Ha destato quantomeno curiosità l’articolo scritto da MISSION, periodico dell’associazione Italiana contro le dipendenze, e rilanciato poi dalla LAV come testo scientifico tramite i propri canali, dove i cacciatori vengono per l’ennesima volta denigrati senza alcuna riserva.

Descritti alla stregua di malati mentali afflitti da una vera dipendenza patologica, senza ovviamente rinunciare a denigrare la caccia stessa come un’attività crudele e violenta, come del resto le persone che la praticano.

Questi i tratti di un articolo fuorviante poggiato su basi tutt’altro che scientifiche, essendo appunto la testata una rivista di carattere psichiatrico, che anche dai contenuti esposti nel testo, ha dimostrato di non conoscere ne’ le dinamiche della caccia, ne’ di quelle della gestione faunistico ambientale ad essa correlate.

Ovviamente il nostro mondo non è nuovo ad attacchi del genere, che periodicamente si reiterano nel tempo anche se passando da modi e canali diversi.

Dagli striscioni pubblicitari alle manifestazioni di esponenti radicali del mondo animal-ambientalista ad eventi dedicati all’attività venatoria, i cacciatori sempre più spesso sono bersaglio di vessazioni e disinformazione organizzata.

L’ennesima dimostrazione di come certe casistiche in cui veniamo attaccati come cittadini cacciatori, dovrebbero vedere il comparto della rappresentanza venatoria unito e forte in difesa dalle ragioni della caccia, senza prestare più il fianco ad azioni diffamatrici come questa.

La divisione del mondo venatorio rappresenta, anche in questo caso, un elemento di debolezza indiscutibilmente nei confronti di questo e di tutti gli attacchi che costantemente l’attività venatoria riceve e troppo spesso senza avere pa forza di controbattere.

In questo caso specifico poi, soprattutto da un punto di vista della società moderna, la cosa che ha valore nei confronti della caccia é che sia un’attività lecita, esercitata in maniera correttae e rispettosa delle altrui libertà.

Ed ugualmente quando vi si fa’ riferimento descrivendola come un “qualcosa di utile nel pleistocene ed inutile oggi” , si dovrebbe tenere conto del fatto che questa considerazione può essere applicata ad innumerevoli attività umane odierne come: il consumo di sostanze grasse e dolci, l’uso di stimolanti, le competizioni sportive etc.

 

ECCO L’ARTICOLO DELLA LAV https://www.lav.it/news/caccia-dipendenza-patologica