Sono passati già 6 mesi dall’ultima stagione venatoria sembrava un eternità e invece l’arrivo del nostro migratore estivo preferito (la magnifica tortora) ci ridà nuova linfa. Si ritorna a girare nelle campagne per individuare le coltivazioni di girasole, che possono quasi garantirci una presenza discreta di uno dei mie selvatici preferiti, forse perchè si puo’ avere l’emozione di cacciarlo per un unico giorno e cosi’…
E’ il 20 luglio del 2007 e con i miei amici iniziamo a girare per le campagne e i colli per scovare l’estatino intento a mangiare prima e a ripararsi dal gran caldo poi. La prima uscita è sempre incerta, ma con gran sorpresa, vuoi per la stagione fino ad allora favorevole, abbiamo avuto buoni riscontri e già con la fantasia si comincia a viaggiare, ma poi ritorno alla realtà memore come sempre che per esigenze naturali, iniziando dall’ultima settimana di agosto, questo magnifico selvatico si prepara a lasciare le nostre zone, lasciandoci quasi sempre con un vuoto nel cuore e nel carniere!!!
Nei giorni successivi si susseguono sempre più frequenti le nostre uscite, infatti ormai siamo quasi certi dove effettuare la nostra pre-apertura, due campi di girasoli con file di querce dalle quali saettanti spuntano fuori le tortore che spollano dalle colline e si affilano lungo le piante per poi fare un volo di ispezione e in picchiata tuffarsi sul giallo campo, uno spettacolo unico.E’ il 18 di agosto e quest’anno ci sono branchi e branchi di tortore che hanno nidificato nelle nostre terre e questo ci fa sorridere e sognare, forse è davvero l’anno buono. Da questo giorno tutte le mattine o quasi ci dirigiamo sul posto attenti a non farci vedere per cogliere ogni minimo vizio e comportamento dei selvatici ma soprattutto per vedere che nessun’ altro fosse interessato a quel posto, e che il girasole non venisse battuto! Quando eravamo ormai certi che tutto fosse perfetto, l’inevitabile! due cacciatori erano li ad osservare la trebbia che inesorabilmente batteva il giallo fiore, e le tortore che la mattina prima apparivano copiose non s’erano fatte vedere se non con quqlche giovane esemplare. Era il 27 agosto un lunedi che sembrava aver distrutto tutte le nostre aspettative. Martedi e mercoledi confermarono ciò che temavamo e con noi anche quei due compagni di passione ebbero la stessa senzazione, tanto che presero e se ne andarono per cercare un ripiego, infatti le tortore che fino alla domenica erano presenti in abbondanza si erano ridotte ad un massimo di 10-15 esemplari che non avevano più disciplina e che apparivano come puntini piccolissimi restie ad avvicinarsi, tutto era ormai perso!!! Anche noi decidemmo di andare in altri posti, ma senza successo tutti avevano già deciso come noi il posto e restavano dandosi il cambio su di esso, a quel punto sconsolati decidemmo di ritornare li’ dove le nostre speranze erano crollate in un attimo. Rassegnati non ci importava più di andare il giovedì a vedere cosa ci si poteva aspettare per sabato, giorno della tanto attesa apertura, ormai i giochi erano fatti, pensammo.
Il giorno dopo visto che gli altri mie compagni lavoravano decisi per curiosità di tornare nel luogo destinato, così, solo per una abitudine ormai acquisita con gli anni che fino all’ultimo giorno per evitare sorprese di andare ad osservare il posto scelto.
Quello che posso dire: inaspettato accadde quello che speravo dentro di me, a gruppi di 3-4 esempleri iniziarono ad arrivare le nostre care amiche,non credevo a ciò che vedevo, non capivo da dove potessero essere venute tutte quelle tortore, per quasi 45 minuti era un continuo traghettare di tortore. Colmo di gioia ed incredulo chiamai i miei amici dicendogli ciò che avevo visto, nemmeno loro ci credevano ma quando capirono che non scherzavo appena possibile si precipitarono giù anche loro. Passamo la notte in macchina senza riuscire a dormire molto. L’adrenalina la faceva da padrona, sapevamo che il capanno era pronto e il desiderio di entrare il prima possibile li dentro ci faceva stare svegli. Un suono fastidioso ci fece capire che era arrivata la sveglia e che un po avevamo riposato. Caffè brioche e con il fucile in spalla ci avvicinavamo alla nostra postazione, il sole iniziò a spuntare fuori e con lui i primi colpi in lontananza, il tempo di un attimo ed ecco che la prima tortora fa la sua comparsa, da li per circa 2 ore è stato uno spettacolo non solo per l’ottimo carniere ma perchè come mai potei assistere ad un traghettare, di questo magnifico esemplare, continuo e spettacolare, per poter capire cosa si prova si deve essere cacciatore ma un vero cacciatore, non uno sparatore, non dimenticherò mai quel giorno, la preapertura che non ti aspetti più. Un saluto a tutti i cacciatori ed un in bocca al lupo per la stagione imminente.

 

Autore del racconto: jonny masci
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