Nel novembre 1978 eravamo stati a caccia in Montenegro,anche se con scarsi risultati.Due anni dopo e precisamente nel dicembre 1980,partiamo da Bari in 3: Giammario (Beghelli) con il padre Colonnello dei Carabinieri in pensione ed io. Sul traghetto facciamo conoscenza con altri 3 cacciatori delle nostre zone. Noi andavamo ad anatre,loro a beccaccie. Pertenza la sera alle 8 da Bari con il traghetto Svjety Stefan (per la cronaca, orrendo!) con destinazione Bar in Montenegro,anche se allora era tutta Jugoslavia.La mattina alle 7 siamo a Bar e con la 127 bianca di Beghelli ci dirigiamo ad Ulcjni dove ci attende il nostro accompagnatore.Arrivati ad Ulcjni, Hotel Olimpic,del nostro uomo non c'è traccia.Gironzoliamo attorno all'albergo che è circondato da pozzanghere di pioggia,piccoli canali e vere e proprie paludi.Si alzano continuamente beccaccini e ad un tratto penso proprio di prendere il fucile.A breve distanza vedo un piccolo campo di calcio allagato e mi dirigo decisamente.Dentro un piccolo boschetto che devo attraversare alzo una beccaccia,mentre nel campo ci sono numerosi pivieri e pavoncelle. Fremiamo d'impazienza,ma è soltanto verso mezzogiorno che si fa vivo Zeko,il nostro accompagnatore.Finalmente ci conduce in una vicina palude,però ci dice che anatre ce ne sono poche.Ci appostiamo in questa palude.In effetti le anatre latitano;pochi voli di germani ma tutti lontani,qualche branchetto di alzavole e pochi fischioni.Mi sono appostato appena sotto un piccolo argine ma sono scettico.Improvvisamente una femmina di mestolone mi arriva a tiro e la abbatto con il mio Breda e le MB Tricolor.Ad un tratto scorgo 3 chiurli che sembrano venire a tiro.Cerco di nascondermi il più possibile e quando sono a distanza giusta mi alzo per tirare.Al primo colpo fulmino il primo,con il secondo fulmino l'altro e con il terzo colpo prendo anche il terzo uccello ma non in modo definitivo.Abbassandosi sempre di più andrà a cadere molto lontano in un punto irragiungibile.Aspettiamo fin quasi a buio e poi torniamo in albergo. Il risultato è assai scarso:in carniere soltanto i miei due chiurli ed il mestolone. La mattina seguente una spiacevole sorpresa:il colonnello sta poco bene e quindi rinuncia,Giammario rimane col padre ed io rimango all'asciutto.Sono molto nervoso per l'inattività e vorrei andare da qualche parte,anche se la sera alle 20 (è domenica!) dobbiamo prendere il traghetto per il ritorno. Allora mi aggrego a due vicentini che andranno ad anatre nel pomeriggio con un altro accompagnatore e mi faccio spiegare bene la casa di quest'ultimo dato che l'appuntamento è lì per le quattordici.Quando arrivo alle 13,30 stanno tutti mangiando un intruglio di carne e verdure che naturalmente rifiuto avendo già pranzato.Finalmente l'abbondante pranzo ha termine e ci avviamo al posto di caccia.Mi fanno sistemare in un posto che mi sembra buono e poi ognuno va per conto proprio.All'imbrunire mi arriva un bel germano che non ho difficoltà ad abbattere,poi nient'altro.Quando ormai è buio e non si vede letteralmente niente cominciano i fischi sulla testa e gli spari dei miei amici:ma come cavolo fanno a vedere?Ad un tratto un'ombra,ma solo un'ombra ed istintivamente sparo;sarà un fischione che non aveva la testa e che avrei recuperato a fatica con la lampadina! Dopo una buona mezz'ora si ritirano anche gli altri che all'oscuro avevano sparato abbastanza ma con scarsi risultati. La spedizione è stata tutto sommato una delusione;soltanto il mio carniere costituito dal germano,il mestolone,il fischione senza testa e 2 chiurli. E' stata l'ultima volta che siamo andati a caccia fuori dei confini e fino ad oggi non ci abbiamo riprovato.Tuttavia,nonostante il risultato negativo,è stata  un'esperienza esaltante perchè abbiamo conosciuto posti davvero bellissimi.

 

 

Riccardo Turi