Quando è nata questa passione che ancora oggi che ho 63 anni mi fa fremere come una volta? Frequentavo la scuola elementare (1952-1957) e a casa a Fasano dormivo in camera con mio zio Franco,scapolo,fratello di mia madre.Lui era il cacciatore,che aveva ereditato la passione dal padre,nonno Luigi morto nel '51 e che ricordo appena come in un sogno. Ed allora vedevo spesso questi fucili, le cartucce, la selvaggina (tordi d'inverno e tortore a primavera). D'estate eravamo su un collina alla Selva di Fasano per oltre 3 mesi,dalla chiusura delle scuole fino ad ottobre. Non appena arrivati su alla Selva,la prima cosa che facevo era trovare una forcina di legno per costruirmi una fionda. Giravo sempre con la fionda in tasca,i primi tempi tirando con le pietre e poi con il piombo sottilissimo (n.12 o più). Lo zio Vito,fratello di Franco che viveva a Bari,veniva la domenica a casa e mi dava 100 lire con l'impegno che la domenica successiva gli dovevo far trovare gli uccelletti (gialletti soprattutto) che mia nonna Elvira cucinava in maniera stupenda sia al sugo per condirci gli spaghetti e sia col vino bianco. Si mangiavano interi con tutte le ossa, escluso la testa. Dunque il mio pensiero era soltanto per la caccia.Tornati a Fasano ricordo che spesso passavo ore a guardare zio Franco che caricava le cartucce; mi sono rimasti impressi nella mente i bossoli corazzati della JK6.Quando sono andato la prima volta a caccia con lo zio?Probabilmente nel 1957 ad un rientro ai tordi sotto le colline che sovrastano il paese.Quello che ricordo perfettamente è un pomeriggio che i tordi non ne volevano sapere di cadere (lo zio sparava con un semiautomatico Breda).All'improvviso un tordo viene "stracciato" al secondo colpo:affannosa ricerca della cartuccia sparata: Fulgor! Nella borsa di cuoio che conteneva le cartucce  c'erano c'erano un'infinità di cartucce di tutti i tipi.Riuscii a trovare una decina di Fulgor con le quali lo zio ammazzò altri 6 tordi. Quando andava di mattina(la domenica) lui mi portava con sè se mi svegliavo; ma io ero sveglio sempre prima di lui. Nonna Elvira (la madre) lo rimproverava sempre perchè portava il bambino (io) a prendere freddo la mattina presto.Mam lui si schermiva:" E' lui che si alza sempre prima di me!!" Finalmente nel luglio 1959 lo zio acquistò un fucile Beretta calibro 28 ad un colpo.Lui disse che gli serviva per sparare i piccoli uccelli d'estate,in realtà perchè voleva farmi sparare.Ed infatti cominciai a sparare con questo  fucile che per me fu scuola di tiro perchè avendo un solo colpo dovevo mirare bene.Lo zio mi portava dappertutto escluso la Calabria perchè quando vi andava partiva sempre la sera del sabato (quanti pianti mi sono fatto!).Finchè una mattina dell'inverno 1961 a Mesagne fui sorpreso dai guardiacaccia che mi sequestrarono il fucile (avevo solo 14 anni).Altri pianti incessanti per qualche mese finchè quel pazzo di mio padre non mi comprò (ignoro a chi fu intestato)un sovrapposto Beretta S55 cal.20 con il quale ho sparato di frodo per poco più di un anno fino al marzo 1963 quando ho preso la mia prima licenza di  caccia.Quindi sono 50 anni  che vado a caccia con il fucile coltivando questa stupenda passione e me ne auguro altrettanti!

 

Riccardo Turi