Ogni cane ha una sua precisa personalità

un carattere diverso dagli altri; in parte questo gli viene trasmesso dai genitori per via genetica, in parte viene influenzato dall’ambiente e dagli esseri viventi che interagiscono con lui.  La scelta del cucciolo presenta sorprese anche spiacevoli. Crescendo, il cucciolo può fare dei cambiamenti; può accadere che quello che si considerava più promettente riesca il peggiore dei suoi fratelli e viceversa. Il cucciolo rimane sempre un punto interrogativo. Acquistando o adottando un cucciolo, si acquista la speranza alla cui realizzazione ci si candida a concorrere. Quindi decidere di diventare proprietari di un cane rappresenta una scelta che va fatta dopo aver attentamente ponderato tutto ciò che essa comporta. Sarà fonte di molte soddisfazioni, gioie, di emozionanti ed indimenticabili giornate di caccia, ma allo stesso tempo potrebbe essere causa di molte preoccupazioni, ansia ed impegno quotidiano nonché responsabilità. Esistono diversi accorgimenti-metodi per la scelta del cucciolo. Sin dal passato i cacciatori si sono prodigati nel tentare di scrutare l’avvenire dei cuccioli. Nel XV secolo ad esempio J. M. de Arellano, iberico, consigliava di dar priorità alla scelta di quei soggetti “con testa grossa, con un forte osso occipitale, orecchi sottili e larghi, muso quadrato con molto labbro, manto fine, piedi anteriori solidi, unghie nere, coda sottilissima” ed invitava a sollevare il cucciolo per le orecchie dondolandolo due e tre volte.”se non emetteranno guaiti né grida, concludeva poi, è un ottimo indizio che ne assicura la bontà”. Birago F. (1562 – 1640) consiglia di guardare la madre appena torna dalla caccia per allattare i piccoli “vedi qual sarà loro che prima a lei s’avventerà per prendere il cibo e che cò piedi tenterà premer maggior copia di latte , e questo osserva più volte e quello, sempre tenerà questo uso per te riserverai”.Inoltre raccomanda che “li maschi devono essere del colore materno e le femmine di quello del padre e di questa occulta è la cagione”.Precisa poi che è meglio dar la preferenza al più pesante perché “essendo li cagnoletti più grossi diventano crescendo più leggeri, di più lena e di perfetti riusciscono”. Bocca Mazza Domenico, uno degli ultimi grandi autori del Cinquecento, consiglia un sistema strano ma che in teoria ha una sua spiegazione suggestiva anche se non regge alla logica:el primo segno per cognoscere la bontà del cane è che tu devi fare un cerchio di fieno e metti li cagnoli dentro al cerchio, tenendo la madre lontana, ma che li possa vedere, e metti fuoco egualmente intorno al cerchio, ma ch’el cerchio, sia grande acciò li cagnoli non possono avere male, poi lassa andare la cagnia: e quello che trarrà fuor prima, quello sarà meglio di tutti”. Dopo di questi, durante gli anni, sono molti i personaggi a ricalcare in parte le loro orme tentando di allargare a teoria esperienze particolari e limitate con avvertimenti però che hanno sempre un sottofondo di verità. Attualmente, ad integrarli, vi è stato anche l’impegno di veterinari ed esperti di psicologia canina. Professionisti tedeschi ed inglesi applicano i cosiddetti “puppy tests”.Quest’ultimi devono essere eseguiti quando i cuccioli sono nella settima settimana di vita. Si fà uscire la madre; si entra nel recinto in compagnia dell’allevatore e si osserva attentamente il comportamento dei piccoli. Vi sarà chi cercherà rifugio in un angolo, chi guarderà con espressione interrogativa l’estraneo ed infine chi non dimostrerà alcuna diffidenza. Ci si diriga verso il cucciolo come se si volesse investirlo bloccandosi però a poche decine di centimetri: i timorosi si allontaneranno, i paurosi fuggiranno via guaendo, altri si potranno avventare sulla scarpa tentando di morderla come se avessero accettato l’invito ad un gioco. Un completamento di questa prima prova lo si potrà avere dal successivo esperimento. Ogni cucciolo va posto su un tavolo e lasciato solo per non più di 2 minuti.I paurosi restano immobili con la coda fra le zampe mentre gli audaci  tentano di esplorare l’ambiente dopo un primo momento di perplessità. Ci si regoli di conseguenza nella scelta. Secondo alcuni è importante anche la cosiddetta prova dell’oggetto estraneo. Si getta fra i cuccioli una scarpa vecchia oppure un pezzo di carta arrotolato e si osservi il loro comportamento : l’equilibrato anche di fronte ad un fatto inusuale tenterà, dopo attimo di incertezza, di rendersi conto di cos’è accaduto,  invece i più timidi o paurosi fuggiranno o comunque si allontaneranno. Infine c’è anche chi ritiene importante far scoppiare d’improvviso ad appena un metro dai cuccioli, un sacchetto di carta: si evidenzia così il grado di timidezza di ciascuno. I pavidi fuggiranno subito in un angolo, gli equilibrati sussulteranno al rumore ma poi tenteranno di comprendere da dove giunge e cosa lo ha provocato, gli aggressivi abbaieranno e tenteranno di afferrare i pezzi di carta tenuti nella mano. Secondo Brunner Ferdinad, gli esemplari di questo tipo vanno evitati se non si sa esser sufficientemente energici con loro. Per la scelta del cucciolo il consiglio migliore è quello di recarsi presso un allevamento serio e qualificato, dove prima dell’acquisto ci si informerà dei nomi dei genitori e di conseguenza si controllerà la genealogia. Nell’allevamento si controllerà le condizioni in cui i cuccioli sono allevati. Esaminata la cucciolata si faccia una prima scelta. Nel maschio si dovrà fare molta attenzione alla testa che dovrà essere sviluppata in confronto alle altre parti anatomiche. La femmina, invece, dovrà avere il capo meglio cesellato ma di dimensioni più ridotte. Non bisognerà, comunque, fissarsi molto su tutte queste caratteristiche in quanto i cuccioli cambiano giorno per giorno. Inoltre non si dia eccessiva importanza ai consigli di amici non tanto esperti. Ognuno ha i suoi gusti. Di conseguenza c’è chi preferisce il cane con una cerca ristretta , chi con una cerca più estesa etc. Ognuno sceglierà il cucciolo in base al tipo di caccia che dovrà effettuare ed  in base all’ambiente che dovrà frequentare. Il miglior cane è quello che possiede una buona cerca, buon olfatto, ferma solida e sicura, guidata espressiva e giudiziosa, grande passione (secondo me è la dote principale insieme all’intelligenza), intelligenza, resistenza al lavoro, senso di collaborazione, senso del selvatico indipendentemente dall’olfatto. Quest’ultima qualità è rara. Il cucciolo deve provenire, come detto in precedenza, da genitori di provate qualità di lavoro accelse , molto esercitato in caccia. Chi alleva tali soggetti ha scopi esclusivamente cinofili e per ottenere buoni risultati deve necessariamente essere un profondo conoscitore della razza che ha prescelto; inoltre ama profondamente i suoi cani e sarà ben lieto di seguire i cuccioli che cede e di fornire ai neofiti tutti i consigli ed il sostegno di cui necessitano.  DIFFIDATE sempre di chi tratta il cucciolo come semplice merce di scambio, di chi non spiega al futuro acquirente gli impegni che comporta il possedere un cane e poi i lati positivi; diffidate di chi è disposto a venderlo senza neppure curarsi di che fine farà il suo cucciolo, di chi è disposto a spedirlo come se fosse un pacco postale. L’età ideale per l’acquisto è intorno ai settanta giorni ed oltre. I primi mesi sono fondamentali per la sua formazione psicofisica. Quindi è importantissimo che il cucciolo non lasci la madre ed i fratelli troppo presto; non deve mancargli la possibiltà di giocare e socializzare con quest’ultimi e non solo in maniera adeguata all’età. Altro motivo, importante, per non prenderlo prima di quell’età è l’aspetto sanitario. Difatti il cucciolo per non correre il rischio di cader vittima di gravi malattie infettive non deve lasciare l’ambiente dove è nato prima di essere stato sottoposto ad almeno due settimane alla prima vaccinazione (cimurro, epatite, parvovirosi) per la quale l’età minima è cinquanta giorni. E’ ancor mrglio se è già stato eseguito il richiamo venti giorni dopo. Quindi al momento dell’acquisto vi sarà consegnato dall’allevatore il libretto sanitario dove sarà indicata l’avvenuta profilassi vaccinale e le sverminazioni contro i parassiti intestinali. Il cucciolo dovrà essere vivace e non dovrà dimostrare timore verso gli estranei. Non dovrà, quando si tenterà di accarezzarlo, tentare di sottrarsi all’attenzione, guaire, gettarsi a terra o fuggire per rifugiarsi, all’interno del box e non solo, in quel posto riparato e buio dove prosperano solamente le nevrosi. Non dovrà presentare nodosità, torace evidente e l’addome eccessivamente gonfio.Gli appiombi devono essere corretti. Se ci accorge che il tartufo e le palpebre recano segni di depigmentazione significa che vi è consanguineità con risultati non positivi. Nella scelta del maschio occorre accertare, mediante palpazione, che non sia affetto da monorchismo o criptorchismo perché sono difetti gravi. Sconsigliabile l’acquisto di un cucciolo con ernia ombellicale o con traccia di rachitismo. L’occhio indica il carattere del cucciolo. Deve essere espressivo. Il soggetto deve possedere uno sguardo franco, sicuro, vivido. Non abbassare mai gli occhi alla vista di uno estraneo o addirittura chiuderli. Deve guardare in faccia la persona. L’occhio dovrà essere brillante senza alcuna secrezione. Verso i sessanta giorni si può già notare il cucciolo più vivace, quello che , all’ora del pasto, si getta con voracità. Proprio con la conquista del cibo dimostra già di voler avere una supremazia sui fratelli. Lo stesso discorso vale anche per il gioco. Ognuno è libero di scegliere il cucciolo preferendo un particolare colore del manto che dovrà essere lucido. L’importante è che non si focalizzi troppo l’attenzione su questa caratteristica.Infine si alleverà il cucciolo in questione sperando che ci potrà dare delle soddisfazioni in futuro sia a caccia che come compagno di vita. Chi frequenta il mondo della cinofilia sa bene che è indispensabile rivolgere la propria attenzione verso soggetti di ottima genealogia ma con un’età intorno ai sette mesi ed oltre. Difatti come detto in principio i cuccioli crescendo cambiano frequentemente, quindi intorno a quell’età le caratteristiche morfologiche sono abbastanza definite ed inoltre si potrebbero valutare meglio anche altre caratteristiche provandolo in campagna. Concludendo, chi è neofita dovrà affidarsi ad un amico veramente esperto o mettersi nelle mani di un buon allevatore. LE DOTI INNATE DEI CANI – QUELLE NATURALI – AVRANNO SEMPRE LA MEGLIO SU QUELLE INDOTTE CHE, A DIFFERENZA DELLE PRIME, MOSTRERANNO VISTOSI CEDIMENTI NON APPENA L’UOMO COMMETTERA’ UN ERRORE DI SELEZIONE, DI ALLEVAMENTO O DI ADDESTRAMENTO. In bocca al lupo !

 

A cura di CORVAGLIA Salvatore [Nick Forum: SISKA] & GRASSI Rodolfo FIDC