Primavera 1960, Fasano di Puglia.

Dalla metà di aprile in poi la caccia tradizionale è quella alle tortore di passo. La fascia costiera che va da Torre Canne a Monopoli è la zona che frequentiamo. Naturalmente io, con il mio cal.28, posso andare con zio Franco soltanto i giorni festivi e le domeniche di Mattina e poi tutte le volte che lui va di pomeriggio. Non ricordo se si trattava di una domenica o era il 1° maggio, giornata segnalata nel corso della quale le tortore dovevano passare per forza! Siamo dietro Torre Canne in un posto dove ci sono numerosi alberi di fioroni (grossi fichi che da noi maturano a giugno). Insieme a noi c’è Vito (Vetucc u uard notturn)e Raffaele. Siamo andati con la Fiat 500 (con una striscia che corre sulle fiancate) di zio Franco. In una giornata tiepida numerosi stuoli di tortore passano dal nostro posto, però la maggior parte sono fuori tiro. Poche tortore si fanno abbattere. Anch’io con il mio fuciletto e le cartucce corazzate caricate da Raffaele ne ho sparate un paio ma con scarso esito. Zio Franco ne ha prese 2, Raffaele 2 e Vito, con la sua doppietta legata con il fil di ferro, 4. Alle 10,30 il passo sembra terminato ed anche i colpi di fucile sono radi. Decidiamo di rientrare. In macchina ci sono Raffaele e zio Franco davanti, mentre Vito ed io siamo seduti dietro. Stiamo per raggiungere Torre Canne quando vediamo uno stuolo di una quindicina di tortore che vola nella nostra stessa direzione quasi sulla strada provinciale (la distanza della strada dal mare è di circa 200 metri). Allora zio Franco apre il tetto della 500 e cerca di inseguire le tortore, mentre nel frattempo Vito ha caricato la sua doppietta. Quando stiamo per arrivare a Torre Canne vediamo che le tortore, per scansare il paese, si allargano verso il mare. Allora di corsa attraversiamo il paese per raggiungere lo stuolo che sicuramente prenderà terra dopo Torre Canne. Ed infatti appena siamo fuori dell’abitato sulla strada che fiancheggia il mare, ecco lo stuolo che arriva. Dosando abilmente la velocità della macchina, zio Franco arriva sulla perpendicolare degli uccelli proprio quando questi entrano dal mare. Allora Vito fa partire i due colpi della sua doppietta che fulminano una tortora che va a cadere nel mare. Stop con l’auto e vito che in un baleno si spoglia e si butta a mare per il recupero. Certo non era un’azione di caccia ma è stato emozionante e bellissimo lo stesso e devo quelle emozioni a zio Franco ma soprattutto a Vito, simpaticissimo compagno di caccia e tiratore formidabile!

 
Riccardo Turi