Cornacchia Grigia..

      (Corvus corone cornix) domina ormai il paesaggio agrario della pianura, e ha soppiantato in alcune zone anche le pur comuni gazze: a giudicare dall’incremento di densità registrato nell’ultimo decennio, sembra che questo corvide stia godendo di un periodo storico assai favorevole. Questo è probabilmente da mettere in relazione con l’eclettismo alimentare di questa specie e con le enormi capacità di adattamento a nuove condizioni ambientali. Lunga circa 45 cm, pesa circa mezzo chilo; ha un becco robusto, quasi nero, leggermente ricurvo. L’impronta è simile a quella della gallina: tre dita diritte rivolte in avanti e uno all’indietro, anch’esso diritto.

Nidifica in tutta Italia in primavera avanzata, e il grande nido viene costruito sugli alberi. Un tempo le cornacchie vivevano nelle nostre campagne solo in inverno, ma nell’ultimo ventennio sono diventate per la maggior parte stanziali e si fermano in Italia tutto l’anno. Sono intraprendenti e molto coraggiose, e imparano presto a muoversi senza paura tra spaventapasseri e automobili; onnivore, seguono con attenzione le semine nei campi per nutrirsi dei semi dei cereali; ma mangiano anche insetti, lombrichi, micromammiferi, anfibi, uova e pulcini arrivando perfino a nutrirsi degli animali morti trovati sull’asfalto. Come tutti i corvidi, anche la cornacchia emette quanto non ha potuto digerire sotto forma di borra. Nelle zone in cui l’areale della cornacchia grigia si sovrappone a quella della congenere CORNACCHIA NERA (Corvus corone: tutta nera, più sospettosa ed esigente in quanto ad habitat) è possibile la nascita di ibridi di tinta grigia variamente macchiettata o sfumata di nero.

E’ solita vivere in coppia o piccoli gruppi di qualche decina di individui; caratteristica importante è quella di essere molto sospettosa con un volo diritto e lento senza arrivare ad altezze importanti.

Habitat e alimentazione e riproduzione

Vive e frequenta zone coltivate purché con molta presenza di alberi, siepi e boschetti, pascoli, rive di fiumi e laghi, coste marine.  In Italia è stazionaria e nidificante in tutta la penisola e in Sicilia. Si nutre di insetti, molluschi, anellidi ed altri invertebrati, anfibi, piccoli uccelli e loro uova, piccoli mammiferi, animali feriti e malati di media e piccola mole, carogne, semi, frutta, bacche, ortaggi, qualsiasi resto di origine naturale e di rifiuto di origine umana.

Con l’ avvicinarsi della primavera, in marzo, inizia la costruzione del nido ad opera soprattutto della femmina. Il nido è costruito sopra ai rami più robusti deglia lberi ingenre sulle vette. Alla fine del mese la Conacchia depone circa 4-5 uova, che sono covate per un arco temporale di 3 settimane. Depone una volta all’anno.

Steby