Ci siamo, è ormai l’ora, è quasi chiaro, sono ormai alla mia terza apertura.

Mi sento “vecchio” perché ormai di esperienze ne ho maturate veramente tante ed ho conosciuto talmente tanti cacciatori, tanti cani e tante lepri. Certo i cani sono animali imprevedibili e non sempre è semplice capirli, come del resto i cacciatori, ma penso di avere acquisito una capacità innaturale nel classificare gli uni e gli altri.

Tante volte me ne sono stato ad osservarli camminare, parlare, urlare, fischiare. Mi è diventato veramente facile capire chi di loro sarà capace di insidiare una preda o quali in grado solamente di bofonchiare parolacce.
Per non parlare dei loro cani: vuoi per esperienza diretta, vuoi per caso o forse per eredità da parte dei miei genitori, mi basta ormai uno sguardo per capire di che “razza” sono, e decidere sui due piedi se aspettare che se ne vadano o cambiare subito zona.

L’ambiente in cui vivo, le colline Marchigiane, vicino al mare quanto basta per sentirne il profumo quando tira la bora, sono tinte di giallo dai tanti campi di girasole e di mais, intervallati da vigne, fossati e macchiate dal verde dei campi di erba medica, ed hanno contribuito non poco a farmi crescere in fretta. Beh, certo mia madre, Rumena di origine e poi cresciuta fin dalla giovane età in Italia, mi raccontava di essere nata tra immense pianure, piene di lepri e con ben pochi cacciatori, spesso poi da come me li descrive, del tipo qui da noi inoffensivo ! Come vorrei potermene andare la! Jack è uno strano nome per un Italiano di madre Rumena, ma sai com’è, a mio padre, “Italicus” di discendenza, convinto assertore delle libertà degli immigrati e del connubio interrazziale, mia madre non provò nemmeno ad opporre un’alternativa patriottica.
Del resto anche i miei fratelli e mia sorella, ebbero tutti nomi strani.

Purtroppo mio padre non mi accompagna più nelle avventure di caccia, e mi manca tanto, quando ripenso alle nostre scorribande attraverso le colline; se n’è andato una mattina di settembre di tre anni fa. Ricordo bene come che accadde, fu proprio in occasione della mia prima apertura. Eravamo vicino alla strada che delimitava la riserva di caccia, era ancora buio e aspettavamo fremendo l’alba.

Quante volte mi raccontava delle sue avventure di caccia, dei cacciatori e ancora degli inseguimenti dei segugi. Finalmente sarebbe toccato anche a me il battesimo del fuoco!!! Già da tempo un sacco di automobili cariche di cacciatori trafficavano nei paraggi, fendendo e turbando coi loro abbaglianti la notte buia e silenziosa delle nostre colline. Si sentivano voci sommesse e l’abbaiare dei cani e in lontananza potevo vedere il lampo dell’accendino e la brace rossa delle sigarette.

Mio padre si stancò ben presto di questa invasione. Lui che era abituato a godersi insieme con noi la tranquillità della nostra campagna, specie di notte, con la luce delle sole stelle. Lui che ci insegnava a riconoscere i versi degli animali tendendo le orecchie e a percepire i piccoli rumori e dargli un significato. Lui che di aperture ne aveva veramente parecchie sul groppone, decise che era troppo.

Si alzò e lestamente girò dietro la prima curva della strada, proprio quando uno degli ultimi cacciatori ritardatari, procedendo a fari spenti e folle velocità lo travolse, lasciandolo in terra esangue, nella polvere bianca della stradina che aveva tante volte percorso. Ora mi rimane mia madre, tanto attaccata a questa zona, e, insomma a parte mia sorella che vive poco oltre la strada della riserva insieme a mia madre, degli altri non ho notizie fresche.

Uno sparo, veniva dalla collina di fronte: ci siamo! Dove diamine stanno andando quei tre cacciatori? Caspita vengono proprio nella mia direzione e per giunta con tre cani!

Mah, a giudicare da come cercano i cani non mi sembrano molto affidabili e tanto meno in forma, eppoi uno è un cucciolo!

Aspetterò qui come altre volte che passino, tanto di solito non ci viene nessuno quassù vicino al laghetto.

Ei, un momento, ma…. dove va quel cucciolo ?
Perché non obbedisce al padrone?
Perché non torna indietro?
Caspita…forse devo andarmene da qui ?
Ma che fa?
Perché punta ?

Vabbè è troppo !

Ho deciso, scappo via, attraverserò di nuovo la strada della riserva !!

 

Ciao da Jack, Lepre maschio di 3 anni !!!