Gennaio 2008

L’aria è fresca stamattina e nei campi c’è una lieve polvere di brina .
Aspetto ancora dentro l’auto, pulendo i vetri appannati dal respiro del mio “amico” che non ne vuole sapere di rimanere ancora dentro al portabagagli.
Verso est i primi raggi del sole illuminano l’orizzonte che non vedo.
Sono solo e la cosa non mi piace …forse è per questo che sono ancora qui dentro.
Abituato ad uscire in squadra mi sento come un pesce fuori dall’acqua oggi.
Mi decido ad uscire l’’aria è pungente Ruben si agita come un bambino accompagnato al luna park.
Mi preparo a questa avventura in solitario , indossati gli stivali, e preso il fucile mi dirigo verso l’argine del fiume .
Non c’è nessuno, il rumore dell’acqua e dell’erba gelata mi accompagna , i cespugli di canne frenano il mio cammino piangendomi addosso gocce di acqua raccolta nella notte .
Un airone cenerino attira l’attenzione di Ruben , cerca di rincorrerlo ma viene fermato dal mio fischio.
Che silenzio !! ancora è buio, mi fermo aspettando che il sole illumini di più il letto del fiume .
Scopro un riparo, un vecchio appostamento temporaneo costruito da qualche analogo perditempo .
E si !! perché stamattina penso di aver sbagliato luogo.
Non vado quasi mai a caccia nel fiume ma avendo poco tempo a disposizione è l’unico posto per farmi una passeggiata.
Arrivo nei pressi della cascatella , quanti ricordi di bambino e quanti pesci presi con i sacchi di patate !!!
Mi concentro nelle memorie ed odo le grida di esaltazione di bambini sciolti in una indipendenza pura senza angosce e paure.
In mezzo a quel gruppo ci sono anche io…..e mio fratello gemello Sandro.
Quanti pomeriggi soleggiati con le biciclette alla ricerca del posto buono e poi all’ombra dei canneti a pescar Carpe .
Proseguo la mia passeggiata mentre il cane si muove alla ricerca di qual cosa da far volare .
E’ pieno di aironi “ma quanti cene sono “ mai visti cosi tanti in una mattinata .
Continuo a risalire il fiume e trovo un passaggio tra i canneti, mi addentro all’interno , mi porta verso un appostamento fisso,fischio per farmi sentire , ma nessuno mi risponde ,infatti non c’è nessuno .
Scorgo per terra qualche bossolo di calibro 12 piombo 4 e penso
“ci va pesante l’amico” mentre affacciandomi verso il letto del fiume osservo una gallinella che nuota vicino alla riva ma distante da dove sono io .
Ruben nel frattempo si getta in acqua attratto da una bottiglia di plastica che galleggiando passava d’avanti a noi .
Lo lascio fare, almeno qualcuno si diverte !!
Torna verso riva con il trofeo e mi fa la doccia scrollandosi l’acqua e il fango di dosso proprio accanto a me .
La cosa non è piacevole nel mese di Giugno immaginate nel mese di Gennaio .
Gli tiro qualche imprecazione mi asciugo la faccia con un fazzoletto di carta e proseguo la mia passeggiata.
Non si sente sparare un colpo, guardo l’orologio è presto ancora presto per tornare a casa .
Arrivo in un punto morto , dovrei scavalcare un fosso ma non mi va di sporcarmi non vale proprio la pena stamattina di infangarsi più di quello che ho fatto fino ad ora.
Quindi decido di tornare indietro con un andatura molto blanda appunto per poter far passare il tempo mentre il cane , l’unico che ci crede, continua a cercare instancabilmente ed ingenuamente qual cosa da far volare .
Da lontano vedo degli storni che si alzano da un canneto .
Chiamo Ruben e cambio le cartucce dal mio fucile con alcune di piombo più leggero.
Mi avvicino cercando di fare meno rumore possibile ed arrivato nel luogo preciso faccio entrare il cane .
Se ne levano una decina , sparo una scarica nel mucchio e ne cadono 3. Due mi cadono vicini e faccio a gara con il cane per arrivare primo, mentre il terzo volteggia ferito è cade all’interno.
Raccolti i due mando Ruben aprendogli un varco tra le canne .
Dai Ruben! Il suo passaggio energico alla ricerca dello storno ferito crea un rumore pari ad un cinghiale che corre nella macchia ……spacca tutto !!
Ora non lo sento più, si è fermato di colpo, gli grido “porta, porta”e nel tornare verso di me sento l’uccello che si lamenta emettendo dei strepitii.
Lo incoraggio a portarmelo ma niente , è troppo preso .
Lo lascia , lo riprende, lo lancia in aria , ci passeggia un po’ come dire
“la prossima volta vacci tu dentro al canneto !!”.
Ma poi alla fine stanco lo posa vicino ad un ciuffo d’erba e lo recupero.
Questa circostanza a tolto l’apatia che indossavo stamattina dandomi una marcia in più , cosi mi rimetto in cammino.
Ogni tanto incontro un passaggio tra i fitti canneti e mi ci infilo silenziosamente aspettandomi che alla fine incontri qualche preda ,ma purtroppo nulla .
Sono quasi vicino alla macchina sparo qualche colpo in aria per vedere se il rumore fa volare qualcosa ma niente .
Incontro l’ultimo passaggio nel canneto che porta sulla riva del fiume mi ci infilo sto per arrivare sulla riva ,quando vedo che si è formato un cerchio nell’acqua come se qualcuno fosse entrato dentro.
Guardo il cane per vedere se era stato lui, ma è dietro di me , all’ora penso che sia stata una nutria ( qui ce ne sono molte ) mi avvicino e mi affaccio sulla riva .
D’avanti a me un grosso tronco d’albero affonda con i suoi rami in acqua, mi sporgo per vedere meglio e di colpo rapidamente un battito d’ali frenetico mi fa sobbalzare prendendomi alla sprovvista .
Tre germani reali erano li che pasturavano nonostante pochi metri prima avessi sparato qualche colpo a vuoto.
Imbraccio il fucile e sparo tre colpi rapidi verso il più vicino
(una femmina)
Tutto è accaduto in un attimo , un secondo.
La colpisco ad un ala e la sento cadere in acqua, mentre cerco di stabilire il punto di caduta le piume portate dal vento mi confermano che l’ho colpita.
Nonostante l’adrenalina alta non riesco a sfondare un muro di canne,il cane è disorientato , non ha visto niente e girovaga per conto suo.
E’ caduta in acqua ed è viva non c’è speranza di recuperarla .
Dopo mezzora di ricerche ,e dopo che il fango mi era arrivato fino al cappello desisto nel ritrovare la preda colpita.
Non mi rimane altro che dirigermi verso la cascatella per darmi una ripulita (almeno agli stivali) mentre Ruben corre avanti e indietro nell’acqua bassa della cascata .
Sono soddisfatto comunque sia andata , certo era meglio se nel tascapane c’era anche l’anatra ma pazienza sarà per la prossima volta .
Mi è bastato vivere , vivere un’emozione , una passione che sento forte dentro di me .
Arrivo nell’auto , apro il portabagagli per far entrare il cane , un balzo ed già dentro “si è stancato anche lui”. Scarico il fucile mi tolgo gli stivali, accendo la macchina per farla scaldare .
Sono accaldato , non sento freddo anche se il termometro indica + 1 mi tolgo il cappello e mi accorgo che mi fuma anche la testa ma sono soddisfatto . prendo il telefono e chiamo mio fratello .
Ho Sa !!
Non sai che mi è successo !!!!!

Antonio Digiuseppe