E’ ancora notte…..il buio avvolge la mia casa, i miei cari e i miei sogni che lievi svaniscono in una camminata goffa tra gli ambienti spenti di casa mia…….da goffi i movimenti diventano celeri…poi minuti e sono pronto…..finalmente partiamo la strada non e’ molto lunga ci vorrà non piu’ di un’ora per arrivare sul punto di caccia……ormai Morfeo e’ lontano da me e con occhi vispi e attenti cerco di scrutare e di capire che tempo ci aspettera’ oggi…….certo che quel giorno non ci voleva un metereologo per capire che ci saremo bagnati come dei pulcini……arrivammo sul posto a quota 700….lentamente la luce diurna prevalse sulla notte..ma non sembra cambiare un gran che..le nubi offuscano tutto……inizia a piovere…anzi inizia a diluviare che Dio la mandava…….le battute ele superstizioni si sprecavano……ormai erano quasi le 8 e decidemmo a scendere dalla macchina per incominciare a cacciare…..armati di qualsiasi riparo contro l’acqua incominciamo a salire…la squadra e’ sempre la stessa affiatata piu’ che mai..mio padre Carmelo, mio cugino Roberto, me e il mio inseparabile ribo’…setter inglese bianco nero del dianella che ormai da sette anni fa parte della mia vita dividendo cibo e letto…….la prima mezz’ora scorre lenta e inesorabile tra i fruscii del vento che rendeva l’aria gelida….mi trovavo in mezzo al bosco quando il mio viso fu inondato da uno spruzzo d’acqua che io pensavo provenisse dalle fronde degli alberi soprastanti mosse dal vento…in poco piu’ di un minuto l’acqua cadde a fiumi mio padre mi chiamava dicendomi di correre e scendere piu’ velocemente possibile….un centinaio di metri ci dividevano e correre con un fucile in mano tra il bosco con il diluvio e con pietre e erba bagnata sotto i piedi….bhe’…tutti questi elementi non mi trasmettevano sicurezza…..trovai riparo sotto una grande pietra accanto a un ruscello che si ingrandiva sempre piu’….i tuoni assordavano la mia mente….mai avrei immaginato di trovarmi in quella situazione..solo in mezzo a un bosco immenso sotto una roccia con il diluvio universale…..non sentivo piu’ il beepeer non sentivo niente solo la forza dell’acqua pensai a tante cose in quei momenti anche cose brutte….io nella mia giovane vita non avevo visto cosi tanta acqua in una volta…forse solo a mare…..per la prima volta mi domandai cosa mi spingeva a farlo??????cos’e’ o qual’e’ quella stregoneria o quell’incantesimo che la dea Diana mi ha fatto spingendomi a fare certe cose???…..cancellai velocemente questi pensieri rispondendomi che era semplicemente l’unica vera passione che porto dentro da quando avevo poco piu’ di 5 anni….controllai il cellulare stando attento a non mostrarlo all’acqua….era passata quasi un’ora e mezza da quando ero arrivato sotto quella pietra….decisi di scender era inutile aspettare ancora….compri’ la canna del fucile con una bottiglia vuota…posi la cartucciera sotto la giacca antiacqua e il porto d’armi incastrato tra il pantalone e i boxer….mi copri bene il volto e iniziai a camminare….camminai per circa tre quarti d’ora senza fermarmi….mi sentii rinato sentendo il beepeer di ribo’……li trovai tutti e tre infreddoliti ma asciutti dentro una casa di qualche pecoraio abbandonata….non vollero entrare in macchina perche’ aspettavano me…li ringraziai e con un’ultimo sforzo fecimo gli ultimi cento metri che ci separavano dalla jeep……scendemo al paese di mongiuffi melia dove fecimo colazione con un buon cornetto caldo…tornati in macchina il tempo era cambiato sembra essersi messo dalla nostra parte….furono pochi attimi e i nostri tre sguardi di complicita’ si incrociarono…capimmo subito che la nostra giornata di caccia non era finita’ li sotto una pietra o dentro una casa abbandonata..tornammo sullo stesso luogo..ma questa volta passammo di sopra da una mulattiera molto dissestata….un sole timido incominciava ad asciugare le prime erbe di campo… scendemmo dalla macchina e quel leggero vento si infilo’ nei nostri vestiti bagnati rendendoli ghiaccio al contatto con la nostra pelle……presi solamente sei cartucce..lasciai tutto in macchina e incominciammo a scendere mio padre sapeva che li c’era una bella paesana involata durante la settimana con me ma mandata inesorabilmente da tutti e due….ribo’ correva tranquillo per il bosco sicuro del suo lavoro..io ero qualche metro piu’ sopra dagli altri tre componenti della “banda” e mentre mi apprestavo a scavalcare una staccionata si levò bella grande come un falco con i suoi marroni accesi..non ci capii proprio niente in quel momento restai con l fucile imbracciato verso di lei a vederla correre verso un riparo dove nessuno l’avrebbe disturbata….non tirai il grilletto…volevo che quella beccaccia fosse nostra e non mia…mio cugino vide la rimessa….ma mio padre ci disse di non avere fretta ma di farla calmare l’avremmo trovata la..girammo per bene il bosco ma nessun’altra beccona vi si era rifugiata dopo la notte…cacciai per mezz’ora tra le nuvole pensando a quel magnifico frullo..ad un tratto vidi mio padre dirigersi verso la rimessa…ecco ci siamo..pensai…..pochi secondi e senti il beepeer di ribo’ in ferma incominciai a imprecare non so quante volte ..mi trovavo nel bel mezzo di un’intrico di rovi…e sapevo che regina gia’ disturbata da noi non avrebbe retto molto alla ferma del mio setter….trovai un varco usato dalle vacche e mi ci infilai….arrivai sul posto trovando mio padre pronto a servire, con un gesto degli occhi mi disse come “vai avanti tu” con passi lenti e dosati mi avvicinavo sempre piu’ a ribo’.. mi bastavano altri 2 metri per essergli sopra ma la regina decise che poteva bastare cosi….parti da terra con una velocita’ fuori dal normale…mandai una prima fucilata che sembrava caricata di ammirazione piu’ che di piombo…la seconda fermo’ quella meraviglia divina che per due volte si regalò ai nostri occhi increduli di quanta meraviglia ci possa essere al mondo…raccolsi io personalmente quella beccaccia …la tenni tra le mani tutto il tempo che ci volle per arrivare fino alla macchina….ci concedemmo alcune foto non per vantarci di carnieri esorbitanti,,,ma per tenere sempre acceso dentro noi il ricordo della REGINA VENUTA DALLA PIOGGIA.

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