[h=1]Le previsioni invernali del modello NCEP CFSR: inverno mite e piovoso![/h]
29 agosto 2016


Per quello che riguarda la stagione invernale 2016-17, ecco quello che sono le ultimissime emissioni di uno dei modelli matematici più osservati al mondo, quello CFSv2, osserviamo quello che ci potremmo aspettare sulle nostre zone.
Per il mese di Dicembre, la prevalenza di una depressione sull’Europa Occidentale porterà maltempo e precipitazioni al di sopra della norma sull’Italia, specie al Nord, dove potrebbe nevicare parecchio sulle Alpi, mentre le temperature sarebbero anch’esse sopra la norma per le correnti meridionali sulla nostra Penisola.
Precipitazioni accentuate sopra la norma anche per il mese di Gennaio, per la presenza di una depressione prevalente sulla Spagna, con temperature sulla nostra Penisola attorno alla norma.
Solo a Febbraio le condizioni del tempo diverrebbero maggiormente anticicloniche, con temperature al di sopra del normale.
In conclusione, l’inverno sulla nostra Penisola sarebbe piuttosto mite, ma anche molto piovoso, in particolare i primi due mesi della stagione invernale.
Dando un’occhiata alle previsioni per gli Stati Uniti, notiamo che quest’anno l’Inverno apparirebbe concentrato soprattutto sul lato Occidentale: le più recenti previsioni indicano un dicembre freddissimo dall’Alaska al Canada occidentale, ed un mese di Gennaio davvero gelido sul centro ovest statunitense!
Come detto, ogni modello matematico sul lungo periodo ha una sua previsione sulla forza e l’andamento del fenomeno della Nina, ed è per questo che, al momento, le previsioni sull’Inverno in Europa sono contrastanti.
Nell’immagine, le anomalie delle precipitazioni per il mese di Gennaio, previsto molto piovoso sull’Italia.
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Freddofili
 

prete

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[h=1]Inverno 2016-17 simile al 1984-85? Gli ultimi aggiornamenti del modello CFSR, e le similitudini nelle temperature oceaniche![/h]
21 giugno 2016


Siamo al solstizio d’Estate, eppure si comincia già a parlare delle previsioni per la prossima stagione invernale, e le novità sembrano essere clamorose, come annunciato dal meteorologo statunitense Joe e grazie al paragone tra le mappe delle temperature oceaniche con il celebre inverno del 1985!
Sappiamo infatti che le anomalie oceaniche sono determinanti nello spostare la Corrente a Getto, e le posizioni degli Anticicloni e Depressioni che possono insistere per mesi sulle stesse zone, determinando l’andamento della stagione.
In questo caso, la presenza della Nina, di un Oceano Pacifico Settentrionale caldo ad est e freddo ad ovest, la presenza di anomalie negative nella temperatura del Nord Atlantico e del nord dell’Alaska, e di contemporanee anomalie positive nelle isoterme marine a nord dell’Europa e dei mari circumantartici, come sono previste dal modello stagionale NCEP per la prossima stagione invernale, disegna una configurazione quasi identica a quella dell’inverno 1984-85!
Saranno possibili anche effetti simili, con una eccezionale ondata di gelo in Europa il prossimo inverno?
Come detto, le temperature oceaniche sono fondamentali per prevedere la direzione delle correnti atmosferiche, e la somiglianza con quel celebre inverno esiste.
E l’attendibilità di queste previsioni?
Qui ci addentriamo in un territorio pieno di insidie, i modelli stagionali spesso falliscono le loro previsioni, oppure vi sono cambiamenti sensibili da un run all’altro, anche se è vero che le temperature masse oceaniche sono più facilmente prevedibili sul lungo termine perchè le loro variazioni avvengono con lentezza, al contrario della nostra turbolenta atmosfera.
Sono diversi run che vengono previste temperature molto basse su buona parte della zona artica per il prossimo inverno.
Bisogna comunque aggiungere che, nel Gennaio del 1985, l’attività solare era piuttosto debole, e comparabile con quella che si sta registrando in questi giorni.
07-giu-16-confronto1.jpg
 
Grazie agli Amici Prete e Sassellino, comincio a compredere qualcosina in più del misterioso mondo della metereologia. Spero che in Sicilia rinfreschi e che piova per qualche giorno. Mentre scrivo per ringraziare, vi informo che sono in pantaloncini e a dorso nudo. Uffa non ne posso più!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
piero
 
[h=1]Inverno freddo in arrivo? Il parere del modello giapponese JAMSTEC![/h]
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Ott 13, 2016

Nel mondo scientifico della meteorologia sono diversi i modelli matematici che provano ad indovinare le tendenze del tempo sul lunghissimo periodo.
Si tratta di una previsione tutt’altro che facile, e si cerca allo scopo di osservare quelle anomalie che tendono a persistere per più mesi (come le anomalie oceaniche), combinate, ad esempio, con l’andamento ciclico della QBO, l’oscillazione ENSO (Nino alternato a Nina), ecc.
Tutto questo è inserito all’interno di modelli matematici che cercano di simulare l’andamento del tempo a distanza di più mesi.
Tra questi, il centro di calcolo giapponese JAMSTAC risulta essere quello con una percentuale di successi piuttosto alta.
Nel suo ultimo run di Settembre, tale centro avrebbe in previsione una stagione invernale fredda per il nostro Paese ed il nostro Continente.
In pratica, le temperature invernali sarebbero al di sotto della norma, anche di alcuni gradi, sull’Europa Centrale e la Gran Bretagna, freddo che coinvolgerebbe anche l’Italia Settentrionale.
Farebbe invece caldo in Scandinavia e Russia.
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Non soltanto farebbe freddo, ma risulterebbe anche una stagione invernale piovosa oltre la norma, quindi con probabili abbondanti nevicate sui rilievi montuosi.
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In arrivo dunque un Inverno old Style per il nostro Continente?
Seguiremo gli aggiornamenti nelle emissioni successive.

Freddofili
 
[h=1]Indice AO in crollo verso un valore di -4, ondate di freddo in arrivo sull’Europa![/h]
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Ott 3, 2016



Uno degli indici che maggiormente viene utilizzato per la valutazione dell’andamento del tempo in Europa e Nord America durante la stagione invernale è quello dell’AO, oscillazione Artica, la cui influenza è determinante nell’influenza del clima su queste zone nei mesi più freddi dell’anno.
L’AO, oscillazione artica, è sostanzialmente la differenza di pressione tra le latitudini Artiche e le latitudini medie dell’emisfero settentrionale (quelle tra il 37 ed i 45° di latitudine)
Quando l’AO è in fase positiva, il Vortice Polare è forte e tende a dirigere verso il nostro Continente correnti occidentali miti, con una stagione invernale complessivamente calda.
Se invece l’AO è in fase negativa, il Vortice Polare è debole e frammentato, tende a dividersi ed a portare forti ondate di freddo fino alle medie latitudini.
Ebbene, tale indice è visto crollare fino ad un valore di -4, nei prossimi giorni, che è un valore bassissimo e vicino ai limiti che vengono normalmente raggiunti.
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Questo vuol dire anticicloni relegati alle alte latitudini artiche e depressioni invece alle latitudini più basse, e quindi ondate di freddo che potrebbero essere di lunga durata sul nostro Continente, visto che tale indice permarrà fortemente negativo almeno fino a metà ottobre.
Questo cambiamento del tempo è stato improvviso e piuttosto inaspettato, visto che sono molti mesi che tale indice oscilla attorno a valori in prevalenza positivi.
Nella seconda mappa, notiamo come le zone anticicloniche tendano a stabilizzarsi a latitudini settentrionali, lasciando il nostro Paese esposto ad una circolazione depressionaria.
Sono queste le situazioni che determinano le massime ondate di freddo durature sperimentate in passato dalla nostra Penisola (in particolare l’inverno 1962-63), ma ora siamo nella prima decade di ottobre, quindi gli effetti principali consisteranno in un forte abbassamento termico e la probabile prima neve sulle cime appenniniche.
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Freddofili
 
[h=1]Precoce ondata di freddo alle porte. Ripercussioni sull’Inverno[/h]
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Ott 3, 2016



Per congelare la laguna veneta sono necessarie temperature ben al di sotto dello zero, si afferma che l’acqua salmastra della laguna congeli quando l’acqua raggiunge -4°C.
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Eppure quando tutti sono a parlare di Riscaldamento Globale, di clima che scongelerà i ghiacciai alpini, che annienterà la pratica dello scii alpino sul nostro Paese, di botto ecco che nel febbraio 2012 giunse un nucleo di aria gelida dalla Russia che paralizzò per vari giorni tante località italiane, con la neve che cadde sino nelle coste della Sardegna.
Gelò la laguna veneta come non succedeva da molti anni. In Val Padana si raggiunsero temperature di -15°C.
Anno 2016, Ottobre: una massa d’aria fredda autunnale, da giovedì 6 interesserà l’Italia, dove si avranno le prime gelate notturne in Val Padana e nelle conche alpine e appenniniche, nei e nei paesi di montagna di Alpi e Appennino.
bufera-di-neve.jpg
Gli effetti di una bufera di neve nel Nord America.Avremo un concreto e robusto crollo termico su buona parte d’Italia (sarà marginale solo in Sardegna), con maltempo diffuso al Sud e nelle regioni dell’Adriatico, mentre è atteso bel tempo al Nord.
Ma il fatto straordinario è la precocità con cui si realizzerà l’evento meteo, che porterà i termometri esageratamente sotto la media, specie per le temperature minime.
Ma ciò non avrà alcuna ripercussione diretta sull’Inverno, anche se una riflessione è d’obbligo.
Se ai primi di Ottobre un’improvvisa sfuriata di freddo dalla Russia ci porterà così tanto freddo, nonostante sia previsto da tutti un mese di Ottobre molto caldo, questo vuol dire che simili fenomeni potrebbero succedere anche d’Inverno. Il prossimo Inverno, non si sa.
Siamo ancora in tempo – per nella nostra vita – per osservare ondate di gelo di rilevanza storica, nonostante vi siano indiscutibili segnali di Riscaldamento Globale (non confermati da tutti gli scienziati e cultori della climatologia).
Rammentiamo che i modelli matematici del clima sentenziano che avremo un Inverno mite. Ma ciò oramai è una costante da molti anni, anche in annate che poi hanno avuto ondate di gelo come il 2012.

Freddofili
 
[h=1]Previsioni Accuweather: verso un Inverno secco e mitissimo?[/h]
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Ott 7, 2016



Le previsioni stagionali degli esperti di Accuweather hanno incontrato un certo successo soprattutto a partire dall’anno 2012, quando la previsione di un inverno rigidissimo sui Balcani e poi sulla nostra Penisola vennero azzeccate alla perfezione con l’arrivo della nota ondata di freddo del mese di Febbraio.
Per la verità, questo tipo di previsione un po’ generica non è stata successivamente molto precisa: basti ricordare lo scorso inverno, quando era stata prevista una quantità enorme di neve sulle Alpi, mentre invece furono colpite da una pesante siccità invernale!
Prendiamo dunque queste previsioni come un bell’esercizio tecnico e graficamente accattivante, ma senza prenderle come oro colato.
In pratica il prossimo inverno 2016-17 risentirebbe pesantemente del condizionamento di una Nina debole che favorirebbe l’instaurarsi di condizioni anticicloniche sulla nostra Penisola.
Si tratterebbe di condizioni anticicloniche con inversioni termiche, quindi siccitoso ma non mite, come invece capiterà sulla zona dei Balcani e Turchia.
La fascia tra i Pirenei e le Alpi potrebbe avere degli episodi alluvionali (e quindi anche grandi precipitazioni nevose) nella seconda parte della stagione invernale.
L’Italia Settentrionale in particolare è prevista avere precipitazioni abbondanti verso la fine della stagione invernale.
Clima invece ventoso e mite su Francia, Paesi Bassi, Germania, probabilmente tempestoso sulle Isole Britanniche.
Le uniche ondate di freddo significative sono previste solo sull’Europa Orientale.
Dunque, in arrivo una stagione invernale molto mite? L’ennesima dopo tre stagioni miti consecutive?
Non è detto, queste previsioni, pur se accattivanti graficamente, hanno conosciuto anche dei fallimenti clamorosi, come successe lo scorso anno.
mappa da accuweather.com.
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Freddofili
 
[h=1]Indice AO in crollo verso un valore di -4, ondate di freddo in arrivo sull’Europa![/h]
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Ott 3, 2016

Uno degli indici che maggiormente viene utilizzato per la valutazione dell’andamento del tempo in Europa e Nord America durante la stagione invernale è quello dell’AO, oscillazione Artica, la cui influenza è determinante nell’influenza del clima su queste zone nei mesi più freddi dell’anno.
L’AO, oscillazione artica, è sostanzialmente la differenza di pressione tra le latitudini Artiche e le latitudini medie dell’emisfero settentrionale (quelle tra il 37 ed i 45° di latitudine)
Quando l’AO è in fase positiva, il Vortice Polare è forte e tende a dirigere verso il nostro Continente correnti occidentali miti, con una stagione invernale complessivamente calda.
Se invece l’AO è in fase negativa, il Vortice Polare è debole e frammentato, tende a dividersi ed a portare forti ondate di freddo fino alle medie latitudini.
Ebbene, tale indice è visto crollare fino ad un valore di -4, nei prossimi giorni, che è un valore bassissimo e vicino ai limiti che vengono normalmente raggiunti.
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Questo vuol dire anticicloni relegati alle alte latitudini artiche e depressioni invece alle latitudini più basse, e quindi ondate di freddo che potrebbero essere di lunga durata sul nostro Continente, visto che tale indice permarrà fortemente negativo almeno fino a metà ottobre.
Questo cambiamento del tempo è stato improvviso e piuttosto inaspettato, visto che sono molti mesi che tale indice oscilla attorno a valori in prevalenza positivi.
Nella seconda mappa, notiamo come le zone anticicloniche tendano a stabilizzarsi a latitudini settentrionali, lasciando il nostro Paese esposto ad una circolazione depressionaria.
Sono queste le situazioni che determinano le massime ondate di freddo durature sperimentate in passato dalla nostra Penisola (in particolare l’inverno 1962-63), ma ora siamo nella prima decade di ottobre, quindi gli effetti principali consisteranno in un forte abbassamento termico e la probabile prima neve sulle cime appenniniche.
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Freddofili


Si sono però dimenticati di scrivere che tale indice non deve diventare troppo negativo...altrimenti c'e il rischio che le colate fredde vadano troppo ad Ovest (verso la spagna per capirci) cosa che solitamente scaturisce poi in forti depressioni mediterranee (a causa del contrasto termico) con l'italia che prende o vagonate di pioggia o sciroccate miti nonostante il moto antizonale facesse pensare a gelo e freddo...

Premesso che vi sono tantissime altre cose da guardare per capire l'arrivo eventuale del freddo, direi che un valore di AO leggermente negativo (tra -1 e -2) sarebbe il top per avere il freddo da noi:p

Ciao
 
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