Pensa tu se in Italia si potessero comprare le cartucce, polvere, ed inneschi ordinando tutto su Internet e ricevendolo alla porta di casa con Fed-Ex, come si puo' fare da noi, quante armerie chiuderebbero i battenti! Le armi pero' non si possono ordinare cosi' ma devono passare per un'armeria o altro negozio (spesso qui un negozio di ferramenta vende anche armi) in possesso della licenza federale di commercio di armi, e dove bisogna fare il background check con il computer dell'FBI prima di ottenere l'arma. Un negozio che vendesse solo armi e munizioni qui fallirebbe entro un anno.
 
Aggiungo che fra i ricordi piu' belli della mia adolescenza e gioventu' in Italia e' l'entrare in un'armeria di Roma (quante ce ne erano!) e godere la vista delle armi, dei selvatici imbalsamati, dei coltelli, e inalare l'aroma di olio di fucile, di cuoio di cartuccere e stivali, ed il sottile odore delle borre di sughero cerate. E sentire le spacconate dei vecchi cacciatori che vantavano il loro cane, o il carniere che avevano fatto il giorno prima, e i racconti di coppiole (a quell'epoca di automatici ce ne erano pochi) favolose--racconti accompagnati dall'imbracciare un immaginario fucile e da spari imitati con la bocca... Piccoli paradisi che stanno scomparendo, sostituiti da grandi magazzini di articoli sportivi dove--se pure c'e'--il bancone (o banchino) delle armi e delle cartucce e' seminascosto in un angolo, come se ci si dovesse vergognare di averne uno, immerso in un universo di vestiti sportivi, racchette da tennis, palloni da calcio e pallacanestro, attrezzi da ginnastica e da campeggio, ferramenta, scarpe della Nike, e persino cosmetici, bibite vitaminiche e tante altre cianfrusaglie. E l'odore? Odori di spray deodorante, di detersivi, di tutto meno che di quelli che mi inebriavano nelle vecchie armerie degli anni '50, '60, e primi '70.
Tiemp' bell' 'e 'na vota, ma pecche' nun turnate?
"O lost, and by the wind grieved, ghost, come back again..." (Thomas Wolfe, "Look Homeward, Angel.")
 
Pensa tu se in Italia si potessero comprare le cartucce, polvere, ed inneschi ordinando tutto su Internet e ricevendolo alla porta di casa con Fed-Ex, come si puo' fare da noi, quante armerie chiuderebbero i battenti! Le armi pero' non si possono ordinare cosi' ma devono passare per un'armeria o altro negozio (spesso qui un negozio di ferramenta vende anche armi) in possesso della licenza federale di commercio di armi, e dove bisogna fare il background check con il computer dell'FBI prima di ottenere l'arma. Un negozio che vendesse solo armi e munizioni qui fallirebbe entro un anno.
Prima, anche nel mio paese, il ferramenta vendeva le cartucce (fine anni '60).
 
Prima, anche nel mio paese, il ferramenta vendeva le cartucce (fine anni '60).

A Frascati, vicino Piazza del Duomo, l'armeria Lorenzini, gestita dall'omonimo e da sua sorella, era un negozio soprattutto di elettrodomestici, ma vendeva anche cartucce, caricate in loco. Erano a buon mercato ed ottime per la selvaggina minuta (tordi, storni, allodole). Io le compravo sempre li', evitando Ciaffoni, pure di Frascati, perche' mi stava antipatico per diverse ragioni, una delle quali e' che dopo essersi accorto che i cacciatori poveri come me andavano a raccogliere i bossoli al tiro al piattello che aveva messo su sul Monte Tuscolo, aveva cominciato a rastrellarli e bruciarli, perche' non venissero ri-usati. Ma ci sono anche altre ragioni. Lorenzini era molto simpatico e alla buona, invece.
 
Le armerie chiudono
i spacciatori aumentano.......
Questo è sicuramente un dato di fatto 🙄! Mi si conceda un Ot inerente a questo tema : mio nipote l'altra settimana, è finalmente riuscito ad ottenere l'abilitazione venatoria superando brillantemente l'esame insieme ad altri 19 giovani , 2 dei quali appartenenti al gentil sesso 👏👏👏👏!

La prima considerazione che ho fatto da ormai vecchio Cacciatore è stata quella che se in un epoca di social, d'apparire e non essere, alcol quando non droghe ecc. ci sia ancora una piccola fascia di giovani che s'impegna per ottenere la licenza di Caccia pensa come sarebbe potuta essere oggi la nostra posizione se il "nostro" associazionismo anziché perdersi dietro tessere e poltrone avesse cercato di mantenere l'immagine del Cacciatore come portatore di valori e tradizioni senza farsi sopraffare da quei 4 gatti degli animalari 😳!?! Vabbe.....era tanto per.

Un saluto
 
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Caro Achille adesso chi prende il porto d'armi a 18 - 20 anni son mosche bianche. Ai nostri tempi si aspettava con ansia il compimento del 18° anno, per prendere il porto d'armi e la patente (in questo ordine, anche se io ho preso prima la patente dle porto d'armi, perchè a Firenze per due anni non fecero gli esami di abilitazione venatoria). Nel paese dove sto io (alle periferia di Firenze) c'è una famosa discoteca; ma come fanno ad andare a caccia se il sabato mattina escono dalla discoteca quando io mi alzo per andare a caccia? Noi quando si faceva tardi erano le 2 di notte, ma molto spesso alle 1 - 1,30 si era già a letto (parlo del venerdì o sabato sera). Ma noi si andava in discoteca (da ragazzotti) il sabato o la domenica pomeriggio. E' proprio cambiato il mondo, ma in peggio, purtroppo!
 
E lo so' Angelo.....dal nostro punto di vista è cambiato in peggio 🙄! Dal loro siam "obsoleti" noi col nostro malinconico ricordare i nostri tempi andati 🤷‍♂️! Se d'altronde ormai la presunta felicità è esser social sempre e cmq rincorrendo un modello ch'è praticamente impossibile da raggiungere , con la mente impegnata solo sulla tecnologia che li rende praticamente schiavi a capo chino, che vuoi farci !?! Contenti loro...e soprattutto, contenti quelli che governano.
Ciao 😉
 
Il problema principale e' stato il pretendere che i giovani aspettassero fino a 18 anni per poter prendere la licenza di caccia. A 18 anni gia' sono subentrate altre passioni (la patatina in primis per i maschietti, e per le gentil donzelle il pisellino), e anche se prima dei diciotto anni c'era un certo interesse alla caccia, ormai questo interesse e' stato sommerso da uno tsunami di ormoni impazziti e di tanti altri passatempi, la maggior parte dei quali cibernetica. Ricordo chiaramente un'occasione di una cacciata con Papa' in una ricca riserva dell'Alto Lazio popolata da lepri e fagiani veramente selvatici. Avevo 16 anni, prima licenza, eppure tentennai ad andare con Papa' perche' un'amica avrebbe dato una festa quello stesso giorno, alla quale sarebbe venuta anche Lorenza, una ragazza per la quale avevo preso una cotta. Pero' il tentennamento si risolse a danno di Lorenza e a favore di Diana. Non me ne pentii. Facemmo una strage di fagiani e lepri. I cani della riserva erano splendidi. Ho ancora ricordi fotografici nella mia mente di quella giornata...

Il secondo problema in Italia e' la perdita in progressione geometrica dei terreni di caccia. Parchi, parchetti, zone di ripopolamento, oasi, fondi chiusi, case, palazzine, ville e vilette spuntate come funghi. Per i vecchi Quiriti che li ricordano ancora, c'erano Campo Salino, ottimo "paese" per beccaccini e qualche anatra, oggi Aeroporto Internazionale di Fiumicino; Campo di Carne, dove c'era un po' di tutta la migratoria; la piane del Tevere, lungo la Salaria: lodole, beccaccini, pavoncelle, pivieri e qualche leprone di ripopolamento uscito dalla riserva che t isaltava da sotto i piedi mentre cacciavi lodole alla borrita; la Bufalotta e Trevignano, dove all'apertura le tortore "te cecavano l'occhi"; Ciampino, dove con Papa' prendevamo mazzi di allodole e pispole con una vecchia civetta meccanica; le Piane del Vivaro: tordi, beccacce, qualche palomba--oggi parco.

E parlando d'apertura. Ormai la caccia apre quando le tortore se ne sono gia' andate e chiude prima che arrivino le marzaiole, che insidiavo a Fogliano prima che diventasse parco. Caccia sulle spiagge (se ne trovi una che non sia coperta di villette o di proprieta' di uno stabilimento balneare) ormai un caro ricordo. Poi decine di specie protette (gli storni protetti?????), le regolamentazioni assurde, i sicofanti delle organizzazioni anticaccia che chissa' come hanno ottenuto lo status di guardiacaccia e che vessano anche i cacciatori onesti. I pallini no-tox nelle zone umide (sapete con certezza che cosa siano e dove sono???) I ricorsi degli animalZisti al TAV che ti chiudono la caccia il giorno dopo l'apertura, se non il giorno prima. La caccia a tordi ed altra migratoria in risalita ormai chiusa...

E vi meravigliate che ormai non solo le nuove reclute sono mosche bianche, ma anche tanti "veci" appendono la doppietta al fatidico chiodo e non rinnovano piu' la licenza? E con l'emorragia continua di cacciatori, il vostro potere politico, che gia' e' tenue da tanto, e' ormai agli sgoccioli.
 
Il problema principale e' stato il pretendere che i giovani aspettassero fino a 18 anni per poter prendere la licenza di caccia. A 18 anni gia' sono subentrate altre passioni (la patatina in primis per i maschietti, e per le gentil donzelle il pisellino), e anche se prima dei diciotto anni c'era un certo interesse alla caccia, ormai questo interesse e' stato sommerso da uno tsunami di ormoni impazziti e di tanti altri passatempi, la maggior parte dei quali cibernetica. Ricordo chiaramente un'occasione di una cacciata con Papa' in una ricca riserva dell'Alto Lazio popolata da lepri e fagiani veramente selvatici. Avevo 16 anni, prima licenza, eppure tentennai ad andare con Papa' perche' un'amica avrebbe dato una festa quello stesso giorno, alla quale sarebbe venuta anche Lorenza, una ragazza per la quale avevo preso una cotta. Pero' il tentennamento si risolse a danno di Lorenza e a favore di Diana. Non me ne pentii. Facemmo una strage di fagiani e lepri. I cani della riserva erano splendidi. Ho ancora ricordi fotografici nella mia mente di quella giornata...

Il secondo problema in Italia e' la perdita in progressione geometrica dei terreni di caccia. Parchi, parchetti, zone di ripopolamento, oasi, fondi chiusi, case, palazzine, ville e vilette spuntate come funghi. Per i vecchi Quiriti che li ricordano ancora, c'erano Campo Salino, ottimo "paese" per beccaccini e qualche anatra, oggi Aeroporto Internazionale di Fiumicino; Campo di Carne, dove c'era un po' di tutta la migratoria; la piane del Tevere, lungo la Salaria: lodole, beccaccini, pavoncelle, pivieri e qualche leprone di ripopolamento uscito dalla riserva che t isaltava da sotto i piedi mentre cacciavi lodole alla borrita; la Bufalotta e Trevignano, dove all'apertura le tortore "te cecavano l'occhi"; Ciampino, dove con Papa' prendevamo mazzi di allodole e pispole con una vecchia civetta meccanica; le Piane del Vivaro: tordi, beccacce, qualche palomba--oggi parco.

E parlando d'apertura. Ormai la caccia apre quando le tortore se ne sono gia' andate e chiude prima che arrivino le marzaiole, che insidiavo a Fogliano prima che diventasse parco. Caccia sulle spiagge (se ne trovi una che non sia coperta di villette o di proprieta' di uno stabilimento balneare) ormai un caro ricordo. Poi decine di specie protette (gli storni protetti?????), le regolamentazioni assurde, i sicofanti delle organizzazioni anticaccia che chissa' come hanno ottenuto lo status di guardiacaccia e che vessano anche i cacciatori onesti. I pallini no-tox nelle zone umide (sapete con certezza che cosa siano e dove sono???) I ricorsi degli animalZisti al TAV che ti chiudono la caccia il giorno dopo l'apertura, se non il giorno prima. La caccia a tordi ed altra migratoria in risalita ormai chiusa...

E vi meravigliate che ormai non solo le nuove reclute sono mosche bianche, ma anche tanti "veci" appendono la doppietta al fatidico chiodo e non rinnovano piu' la licenza? E con l'emorragia continua di cacciatori, il vostro potere politico, che gia' e' tenue da tanto, e' ormai agli sgoccioli.
Capisco pienamente le tue preoccupazioni Giovanni, riguardo alla situazione attuale della caccia, soprattutto per quanto attiene l'età minima per ottenere la licenza e la perdita progressiva dei terreni di caccia. È un tema che coinvolge profondamente chi ha a cuore questa passione e la tradizione che porta con sé.
È veramente un peccato che il requisito dell'età minima abbia portato molti giovani a perdere interesse per la caccia prima ancora di poter ottenere la licenza. Come hai giustamente detto, a 18 anni molti giovani sono immersi in nuove passioni e interessi, che spesso possono essere molto diversi da quelli della caccia. È un cambiamento sociale e culturale che si riflette nella diminuzione degli aspiranti cacciatori.
Anche la questione dei terreni di caccia è un tema molto sentito. La trasformazione dei territori, l'urbanizzazione sempre crescente e la creazione di parchi e oasi hanno ridotto notevolmente gli spazi disponibili per la caccia. È un cambiamento che incide profondamente sulla tradizione venatoria, privando i cacciatori di luoghi che una volta erano ricchi di selvaggina.
E non posso che essere d'accordo con te riguardo alla stagionalità della caccia, che sembra sempre più slegata dai ritmi naturali degli animali. È frustrante vedere come le normative spesso non tengano conto delle effettive dinamiche della fauna, portando a situazioni poco soddisfacenti per i cacciatori.
Infine, la questione delle specie protette e delle regolamentazioni sempre più stringenti è un altro ostacolo che i cacciatori devono affrontare. È un equilibrio difficile da trovare tra la conservazione delle specie e il mantenimento di una tradizione che ha radici profonde nella nostra cultura.
E chiudo, capisco la tua frustrazione e quella di molti altri cacciatori di fronte a queste sfide. Speriamo che nel breve futuro si possa trovare un equilibrio migliore e che si possano preservare le tradizioni venatorie che sono parte integrante della nostra storia.
Ciao Frank
 
Parlando di armerie che chiudono volevo dire che una decina di anni fa il Cioni, titolare dell'omonima armeria situata in Via dei Macci ormai chiusa da diversi anni, mi disse che nel comune di Firenze negli anni '70 c'erano 32 o 33 armerie, adesso se ce ne son 2 è grasso che cola. E con questo ho detto tutto.
 
A Frascati, vicino Piazza del Duomo, l'armeria Lorenzini, gestita dall'omonimo e da sua sorella, era un negozio soprattutto di elettrodomestici, ma vendeva anche cartucce, caricate in loco. Erano a buon mercato ed ottime per la selvaggina minuta (tordi, storni, allodole). Io le compravo sempre li', evitando Ciaffoni, pure di Frascati, perche' mi stava antipatico per diverse ragioni, una delle quali e' che dopo essersi accorto che i cacciatori poveri come me andavano a raccogliere i bossoli al tiro al piattello che aveva messo su sul Monte Tuscolo, aveva cominciato a rastrellarli e bruciarli, perche' non venissero ri-usati. Ma ci sono anche altre ragioni. Lorenzini era molto simpatico e alla buona, invece.
Di frascati io sono di tor vergata
 
Di frascati io sono di tor vergata
Io veramente sono nato e cresciuto a Roma, quartiere Appio-Tuscolano. Poi andammo ad abitare a Grottaferrata nel 68 o 69. Lasciai l'Italia alla fine del '75.
Cacciano e' appena sotto Frascati, o mi sbaglio? Avevamo una live-in domestica che era di Cacciano. Se ben ricordo a Cacciano o nelle vicinanze c'era una pizzeria favolosa. Ma parlo di cose di mezzo secolo fa... Se hai soltanto 38 anni non credo che tu abbia mai visto l'armeria Lorenzini.
Da noi le armerie a conduzione familiari, i negozietti dove si vendono solo fucili, pistole, cartucce e articoli strettamente da caccia sono pressoche' sparite, soppiantate dagli enormi negozi di articoli sportivi, abbigliamento, casalinghi, grandi magazzini che hanno anche un dipartimento dedicato a caccia e pesca. Inoltre la possibilita' di ordinare cose su Internet, cartucce comprese, che poi arrivano con FedEx ha infilato un altro chiodo nel coperchio della bara della piccola armeria. Anche le armi si possono ordinare su Internet, ma non possono essere spedite direttamente all'acquirente ma devono passare per un detentore della FFL (Federal Firearms License) che dovra' effettuare il background check attraverso l'FBI (telefonicamente) prima di poter rilasciare l'arma. Qui a Elba (Alabama), una piccola cittadina, c'e' una piccola armeria/articoli da pesca/accessori, un po' come quelle di una volta, e un negozio di ferramenta il cui proprietario ha una FFL e vende qualche fucile di poco prezzo e cartucce. Io quando compro un'arma su Internet la faccio passare da quest'ultimo, che non mi fa pagare troppo per il disturbo ($25). In una citta' relativamente vicina (Dothan) c'era uno di quei meganegozi di cui sopra, parte di una catena che aveva negozi in tutti gli U.S., ma la catena e' fallita ed e' stata acquistata da un'altra, ancora piu' grande. Peccato, perche' per ogni arma che comprai li' avevo acquistato anche una garanzia extra, e ormai queste garanzie non valgono piu' nulla. Se un'arma si guasta devo rimandarla in fabbrica invece che al negozio ed e' una seccatura. Pero' da noi e' possibile mandare armi per posta senza nessuna pratica burocratica se si mandano in fabbrica o ad un armaiolo per riparazioni.
 
Io avevo mio nonno che era cacciatore aveva 4 fucili e 3 pistole ,io mi sto avvicinando da poco a questo hobby stupendo quando riapre la caccia si può fare una passeggiata
 
Ciao dal Canada. Molti negozi hanno chiuso qui a Toronto. Baron Sport, Hercules, e Giovanni Gun Shop. Ho comprato una Bernardelli Roma 6 calibro 28 da Giovanni 25 anni fa. A febbraio 2023 ho visitato Verona per la EOS 2023. Bellissima città. Ho visitato l'Armeria Casnici di Guido Sacchetti. Ora vedo che ha chiuso dopo molti anni di attività.
 

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