Tradizioni...........il grano cotto dei morti

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San Nicandro Garganico Fg....GARGANISTAN
IL GRANO COTTO DEI MORTI............jpg

Prima di introdurre questa ricetta antica e ricca di tradizione, dell'entroterra Pugliese, vorrei fare un piccolo cenno storico...perche' merita !!!



Persefone o Kore ( fanciulla ) figlia di Zeus ( Vecchio Marpione ) e Demetra ( dea de i raccolti ) venne rapita giovanissima dallo zio Ade, dio dell'oltretomba, che la portò negli inferi per sposarla. L...e violenze sui minori , cosi' come la pederastia, gli incesti e l'omosessualita' erano all'ordine del giorno, nella' antica Grecia. Una volta negli inferi le venne offerta della frutta, ed ella mangiò senza appetito solo sei semi di melograno. Persefone ignorava però il trucco di Ade: chi mangia i frutti degli inferi è costretto a rimanervi per l'eternità.
La madre Demetra, dea dell'agricoltura, che prima di questo episodio procurava agli uomini interi anni di bel tempo e fertilità delle terre, reagì adirata al rapimento impedendo la crescita delle messi, scatenando un inverno duro che sembrava non avere mai fine. Con l'intervento di Zeus si giunse ad un accordo, per cui, visto che Persefone non aveva mangiato un frutto intero, sarebbe rimasta nell'oltretomba solo per un numero di mesi equivalente al numero di semi da lei mangiati, potendo così trascorrere con la madre il resto dell'anno. Così Persefone avrebbe trascorso sei mesi con il marito negli inferi e sei mesi con la madre sulla terra.
Demetra allora accoglieva con gioia il periodico ritorno di Persefone sulla Terra, facendo rifiorire la natura in primavera ed in estate. La rappresentazione del suo ritorno in terra era locata presso i prati di Vibo Valentia, celebri per i fiori dai colori sgargianti e per la loro bellezza, ciò è testimoniato anche dalle numerosissime statuette greche ritrovate nel territorio Vibonese. Ancora oggi in Grecia, fino a quaranta giorni dopo un decesso, si consuma grano cotto con melograno sulla tomba del defunto. Ingredienti: grano tenero "bianchetta", g 500; un melograno maturo; noci sgusciate, g 150; cioccolato fondente, g 150; zucchero; cannella, una bacchetta; vino cotto (che si ottiene dal mosto bollito di fichi,di uva o carrube). In una pentola mettete il grano pulito e risciacquato in acqua fredda, copritelo d'acqua e mettetelo sul fuoco sino a raggiungere l'ebollizione che deve proseguire per 10' minuti.; subito dopo bisogna spegnere il fuoco e avvolgete la pentola con un giornale, copritela con un panno di lana e lasciate raffreddare , questo secondo la tradizione. Quando il grano è freddo, colate l'acqua, aggiungete i chicchi di melograno, il cioccolato, le noci spezzettate, la cannella tritata, e qualche cucchiaio di zucchero. Servitelo nelle coppette rustiche e conditelo con il vino cotto.
 
"....ancora oggi in Grecia, fino a quaranta giorni dopo un decesso, si consuma grano cotto con melograno sulla tomba del defunto.""

Saluti a tutti! Se ricordo bene in Apulia lo chiamano "kolvà" ... Ho partecipato molte volte a funzioni religiose in ricordo dei defunti in paesini greci o a Salonicco città alla quale sono particolarmente legato. La tradizione cristiano-ortodossa vuole che ci sia a fine funzione religiosa la distribuzione del "koleva" preparato dalla famiglia oppure ordinato in (zagaroplastio) pasticceria. La ricetta prevede grano cotto, frutta secca, uvetta, biscotto tritato, miele, cannella, acqua d'arancio... poi ognuno ha il suo segreto..... l'importante è offrire... per ricordare in comunità la persona cara defunta. Un assaggio molto dolce, servito e consumato in una situazione da noi umani definita amara. Buona giornata.
 
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