Nuova batosta per i possessori di armi

il consiglio dei ministri a varato un nuovo decreto sulle armi piu restringente, abbiamo toccato il fondo credo
 
Credo che dopo 25 anni di Pda, mi stanno veramente scocciando penso chi a già a rinunciato ora molto di piu! Il governo non eletto a fatto un ulteriore danno a chi pratica con passione la caccia e il tiro al volo e i possessori di armi sempre piu braccati peggio dei peggiori delinquenti . Ora obbligo certificato medico ogni 5 anni! STIAMO diventando un paese di folli, e cosi dobbiamo avere un psichiatra ognuno per se! Bho non ho parole.
 
Hanno armonizzato le normative europee, e comunque è un decreto che se non confermato entro 90 giorni decade.
Il nuovo governo, che spero comprenda la Lega, dovrebbe decidere se convertirlo in legge o meno.
Resta il fatto che se l’Europa vuole normative univoche ci tocca ripensare alla caccia in forma privatistica. Se ci tocca davvero pensare alla caccia come in Germania o Francia la vedo dura...
 
In attesa di poter consultare il documento effettivamente approvato dal consiglio dei ministri il 08.08.2018, che costituisce il recepimento della direttiva 2017/853, si pongono alcuni interrogativi sulla bozza circolata ieri pomeriggio, la quale conteneva almeno un paio di enunciazioni particolarmente "strane" rispetto a quello che è stato l'iter delle commissioni parlamentari. La prima di queste enunciazioni fa riferimento alla procedura per consentire il "collaudo" delle armi detenute in licenza di collezione, la quale nella bozza da noi consultata consentirebbe di testare tali armi "con cadenza non superiore a 6 mesi" (ma questo tutto sommato potrebbe anche essere una soluzione di compromesso accettabile) ma, udite udite, con lo sparo di "un numero di colpi non superiore a 62". Ora, al di là del fatto che anche una persona che conosca molto superficialmente il settore armiero arriva da solo a capire che le confezioni di cartucce contengono generalmente "cifre tonde" di munizioni (generalmente 50 per i calibri per pistola, 20 o 50 per i calibri per carabina), risulta difficile capire come sia stato possibile pensare a un numero, 62, che è divisibile in pratica solo per 1, 2 e per se stesso (o giusto per 31...). [h=2]L'articolo 7[/h]
La nuova formulazione dell'articolo 7, relativa al potere da parte di questori o prefetti di limitare il numero massimo di cartucce acquistabili nel periodo di validità del porto d'armi, risulterebbe la seguente: "Nel permesso di porto d'armi e nel nulla osta all'acquisto di cui all'articolo 55, terzo comma, del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza approvato con regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 , è indicato il numero massimo di munizioni di cui è consentito l'acquisto nel periodo di validità del titolo. La misura ha durata annuale ed è rinnovabile. Non sono computate le munizioni acquistate presso i poligoni delle sezioni dell'Unione italiana tiro a segno, immediatamente utilizzate negli stessi poligoni".

Da quanto esposto risulta evidente che da una facoltà di limitazione attribuita all'autorità di Ps, per situazioni specifiche di ordine pubblico da motivare adeguatamente, si sarebbe passati in pratica a un vero e proprio automatismo, in base al quale questori e prefetti avrebbero "l'obbligo" di inserire un limite al numero di munizioni acquistabili. Una formulazione siffatta, però, al di là delle evidenti (e ingiustificabili) penalizzazioni che avrebbe per la pratica del tiro agonistico in Italia (in particolar modo per quelle specialità che si praticano nei campi di tiro privati), avrebbe anche un ulteriore "difetto", cioè quello di contrastare con le libertà individuali garantite dalla Costituzione. Le quali libertà possono in certi casi subire una limitazione ma, appunto, questa limitazione deve necessariamente essere circoscritta a eventi ben precisi (quali, appunto, particolari situazioni di ordine pubblico).
[h=2]Cui prodest?[/h]
Come mai si è arrivati a queste formulazioni? E a chi giova tutto ciò? La risposta non è facile, ma risulta difficile attribuire quanto accaduto a semplice "distrazione", specialmente considerando il livello di chi materialmente ha dovuto mettere a punto la bozza definitiva. È più facile che sia stato l'ennesimo "sgambetto", di matrice evidentemente politica, volto ad alienare alla Lega l'appoggio del mondo degli appassionati d'armi. Occorre, però, dire che i deputati e senatori leghisti da noi interpellati in queste ore hanno assicurato che si stanno già impegnando in prima persona per trovare rimedio a questi eventuali danni. Di certo c'è, comunque, che "qualcuno" non ha evidentemente vigilato proprio nel momento più cruciale...

Fonte by armi e tiro
 
Il 23 giugno, sarebbe dovuto scadere il termine di 40 giorni per l’approvazione della bozza di recepimento della direttiva 2017/853 in materia di armi. Per fortuna, l’insediamento delle commissioni parlamentari “normali” il 21 giugno ha consentito l’assegnazione a queste ultime del provvedimento che, originariamente, era stato destinato all’esame della commissione provvisoria per gli atti urgenti del governo. Ne consegue che vi sono altri 40 giorni di tempo prima che il provvedimento debba essere approvato. Le commissioni parlamentari interessate dal provvedimento sono la I (Affari costituzionali), la V (Bilancio) e la XIV (politiche dell’Unione europea). Il nuovo termine di scadenza è il 31 luglio.
Per consultare l’atto della Camera, CLICCA QUI.

Fonte by armi e tiro
 
Se ci adeguassimo anche nelle cose di elementare civiltà..asili nido libri scolastici gratuiti giustizia...si potrebbe anche accettare ma le uniche cose in cui si adeguano sono quelle per sfilarti altri soldi dalle tasche... comunque personalmente penso che presto avranno altro a cui pensare
 
E' un' adeguamento alle norme comunitarie, poteva andare peggio, ogni stato membro può decidere quanto far durare la validità del PDA, se l'Italia voleva lo poteva far valere tanto quanto un'abbonamento ai trasporti pubblici...cioè 6 mesi!!!!

Mentre si è uniformata all'europa, 5 anni di validità dal prossimo rinnovo

Ciao,Marco
 
Ultimo colpo di coda di un governo di falliti: cercano di portre a casa quanto più possono!

E lo hanno fatto con un decreto legge (si usa in caso di necessità e urgenza!) che ha validità x 60 gg.

Spero che il nuovo Governo (salvini/5stalle) non lo rinnovi!
 
I rappresentanti del comparto armiero nazionale hanno commentato lo schema di decreto legislativo di recepimento della direttiva 2017/853, evidenziando le criticità che dovrebbero essere corrette in fase di discussione parlamentare. Ecco il testo integrale del comunicato congiunto:

“Lo schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva 2017/853/Ce, che modifica la direttiva 91/477/Cee relativa al controllo dell’acquisizione e della detenzione di armi, è stato approvato dal Governo negli scorsi giorni ed è stato inviato per il consueto parere alle Camere, che si accingono a discuterlo.
Il rappresentanti del comparto (Anpam, Anpp, Arcicaccia, Assoarmieri, Comitato D–477, Conarmi, Fenaveri, Fidasc, Fitav, Fitds) si augurano che nel percorso consultivo vengano messe in luce ed eliminate le criticità di un testo che, se fosse emanato senza modifiche, metterebbe in seria difficoltà operatori e utilizzatori.
In particolare riteniamo che i cittadini e le imprese italiane non debbano essere discriminati attraverso l’imposizione di norme più restrittive di quelle contenute nella direttiva e attuate negli altri Paesi dell’Unione o inutilmente complicate, per esempio con riferimento alla definizione di munizione, al limite di colpi dei caricatori, all’acquisto delle armi tramite contratto a distanza, alle limitazioni del numero di cartucce acquistate, ai calibri detenibili, alla detenzione delle armi sportive.
Anche la prevista informativa ai familiari conviventi per il conseguimento della licenza di porto d’armi o l’acquisto di un’arma, l’eccessiva discrezionalità rilasciata agli organi di Ps relativamente alle misure di custodia e una maggiore chiarezza relativamente al rilascio dei necessari certificati sanitari, sono aspetti del decreto che saranno seguiti con attenzione.
Inoltre, l’attuazione delle norme dell’Unione europea deve essere condotta con appropriatezza e buon senso, prevedendo per esempio che anche le armi la cui detenzione è riservata ai tiratori sportivi possano essere collezionate, stabilendo una corretta regolamentazione delle armi detenute in collezione, e operando delle semplificazioni che non riducano il livello di sicurezza ma si traducano in minori adempimenti e costi per Amministrazioni, cittadini e imprese.
Siamo certi che le istanze degli utilizzatori e degli operatori economici e sportivi verranno correttamente prese in considerazione dagli organi parlamentari, che non verranno meno al loro ruolo di garanzia dei cittadini”.

Fonte by armi e tiro
 
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