Re: Le prove per cani da caccia: discussione aperta sull'utilità.

Veramente il ragionamento che abbiamo fatto è stato proprio questo. Avendo riconosciuto il valore del cane e NON volendo un Bracco da divano per farla riprodurre, la cosa piu sensata e quella di renderla appetibile per un maschio venatoriamente valido.
E' come per la donna che va dal sarto per confezionarsi un bel vestito per trovare marito. Il vestito non aggiunge nulla alla persona, però può attirare più sguardi.
Il titolo non aggiunge nulla al cane, ma averlo raggiunto mi ha convinto che non voglio perdere il sangue di questo cane......quindi a casa da 3 potrebbero pericolosamente diventare 4[eusa_dance.gif].

Se ti posso dire la mia sulla preparazione del cane alle prove, il fatto che vada a caccia è sia uno svantaggio che un vantaggio.
Il cane che va a caccia e poi si sottopone ad una prova, se è stato ben preparato, ha un quid in più, una cattiveria, una passione e tenacia che i cani preparati esclusivamente per le prove non hanno.
Dall'altra parte lo svantaggio consiste che devono metterci più discernimento. il cane deve saper distinguere se è a caccia, se è in passeggiata, se è in allenamento, se è in prova. E' un bel lavoro per la psiche di un cane.....e poi c'è il rapporto con il padrone, quello con il conduttore, i diversi ambienti, il furgone e gli altri cani....
Poi c'è per esempio il fermo al frullo, comportamento tanto innaturale (ma comunque utilissimo )per un cane da caccia quanto essenziale per un cane da prove...
Solo un cane equilibrato può abilmente destreggiarsi tra tutte queste variabili, e l'equilibrio ad un cane da caccia chi glielo da? La caccia naturalmente!!!
 
Re: Le prove per cani da caccia: discussione aperta sull'utilità.

Ciao Secondo me si ,un cane che ha fatto prove di lavoro chiaramente a livello enci ,è in grado di essere un buon cane da caccia mentre al contrario penso proprio di no anche se in cane può avere grandi doti. Il cacciatore ragiona in maniera totalmente diversa da un conduttore di un cane da gara. Prima di tutto l'obbedienza ,questa grande sconosciuta nei cani di molti cacciatori mentre regola fondamentale di un cane da gara.
Il detto "si rispetta il cane per il padrone" vale anche per le prove Enci. Il consiglio di Livia "non fa una piega" sicuramente si spende meno e il risultato viene raggiunto prima mettendo il cane nelle mani di un bravo conduttore, l'addestramento è importante ma soprattutto è importante chi conduce il cane nelle prove di lavoro. Un cane che ha grandi doti queste le avrà sia a caccia che in prove di lavoro, voglio dire che la prima verifica andrebbe fatta a caccia e non in prove di lavoro. Lo scopo della verifica è quella di selezionare i cani migliori per la riproduzione che dovrebbero riprodurre ottimi cani da caccia, purtroppo in alcuni allevamenti selezionare il cane da caccia è passato in second'ordine, il primo è quello di selezionare campioni di lavoro che da qualche generazione non hanno più fatto un giornata di caccia. Questo è uno dei motivi del perché alcune volte i figli di campioni di lavoro a caccia sono inservibili. La ciliegina sulla torta la mettono quelli che fanno coprire la loro cagna da lavoro con il bello che ha girato sempre nei ring, per aggiustare qualche particolare morfologico. E' vero che un cane da prove di lavoro è in grado di essere un buon cane da caccia, ma non sempre è vero. Ci sono veri campioni che vanno a caccia e i loro padroni neanche lo sanno e chi lo sa non gliene frega niente delle prove di lavoro.
 
Leggo solo ora e me ne scuso chiedendo a Livia umilmente perdono e nello stesso tempo non mi rimane che fare i complimenti a Teti e compagna (dire padrone non mi piace). L'ho detto tempo addietro, quella cagna mi ispira molto, ciavrò il sesto senso!? quella faccia la dice lunga. E' qualcosa di eccezionale, a guardarla, non si capisce cosa ti succede (almeno per quanto mi riguarda). Una sensazione piacevole di ......meraviglia, come se il cervello si fermasse e direbbe; "ecco il Bracco Italiano". Quello che ti trasmette tranquillità, serenità. Quello che ti fa tornare in mente posti unici, silenziosi, mistici, dove anche il canto degli uccelli ti da fastidio.
Vedere quella cagna trottare a testa alta in una faggeta, con scatti decisi, cambi direzione e alla fine vederla bloccata su un effluvio invisibile che solo lei sente.....vederla accostare e guidare, in un modo che non ti servirebbero più pillole per l'ipotensione.
Le gare (perdonatemi) non mi dicono niente, ho visto cose......vomitevoli! Io la vedo in un altro modo, parlo da cacciatore non me ne vogliate, perchè se sono svolte nell'onesta servono! Diversamente sono deleterie, inutili. Il buon Nicola dice che nelle gare oltre alla bravura dei due concorrenti ci vuole anche il fattore "C", ma si è dimenticato di dire che ci vuole anche una buona dose di fattore "R" (raccomandazione). E' questa cosa che rovina tutto e credetemi ne ho viste di cose del genere, tanto che mi sono amaramente pentito di essermi avvicinato al mondo delle gare.
Detto questo, dopo le negative esperienze vissute, ho deciso che non mi interessa far vedere agli altri quanto è bella e brava la mia compagna, mi basta che lo sappia io e me la tengo tutta per me.
Di nuovo complimenti Livia e un augurio di una vita piena di soddisfazioni come il tuo cuore desidera.
Giovanni, sotto certi aspetti hai ragione, il proverbio "si rispetta il cane per il padrone" nell'ambiente delle prove è sempre attuale. Che ci sia competizione fra i vari allevatori e addestratori non è sbagliato, l'importante che l'agonismo non sia esagerato, ci vuole etica e sportività, voler vincere a tutti i costi anche facendo "carte false" non aiuta la selezione. L'obiettivo dell'allevatore è quello di selezionare ottimi cani da caccia, non dovrebbe essere quello di selezionare ad ogni costo il campione per vincere le competizioni. Questo modo di allevare produce molti scarti e pochi veri campioni. Le prove di lavoro non sono gare, sono verifiche zootecniche. Il fattore C. ci vuole per il cane che veramente merita, per il fattore R. non serve, se non ha la stoffa anche con le raccomandazioni la "ciufeca" non va lontano. I cani veramente bravi che sono l'orgoglio dei padroni e degli allevatori sono quelli che si qualificano spessissimo eccellente e arrivano quasi sempre nei primi tre. L'Enci non è un ente sportivo, è un ente zootecnico, il compito dei giudici Enci è quello di portare beneficio alla razza, sono quelli che dicono all'allevatore quali sono i soggetti da mettere in riproduzione, questo in teoria. Logicamente il giudice giudica la prova di lavoro in base allo standard lavorativo. A questo punto la palla dovrebbe passare alle società specializzate, qui entriamo in un terreno minato, è meglio lasciarlo stare. Però giusto per dare una idea a chi non si è mai interessato di cinofilia bisogna dire che per un cane da caccia la società non dovrebbe ammettere nello standard morfologico misure e pesi da cavallo. Il bracco italiano all'origine non aveva pesi e misure eccessive, ogni tanto mi capita di vedere qualche vecchia foto dove si vedono bracchi dall'aspetto leggero, il braccone non è frutto di cacciatori, è frutto di quelli che il cane lo portano a fare due giri di corsa nei ring. Martino, il bracco italiano è poco diffuso perché non sono stati presi in considerazione i consigli degli utilizzatori, e fino a prova contraria chi decide le sorti di una razza sono i cacciatori. Molto probabilmente al cacciatore non piace il bracco pesante, che trotta davanti i piedi del padrone, che sbava per colpa delle labbra eccessivamente abbondanti, con la pelle troppo abbondante, ecc, ecc, Il bracco italiano per avere successo deve essere competitivo con le altre razze, a me sembra che si incomincia ad andare nelle giusta direzione.
 
Re: Le prove per cani da caccia: discussione aperta sull'utilità.

Ciao Secondo me si ,un cane che ha fatto prove di lavoro chiaramente a livello enci ,è in grado di essere un buon cane da caccia mentre al contrario penso proprio di no anche se in cane può avere grandi doti. Il cacciatore ragiona in maniera totalmente diversa da un conduttore di un cane da gara. Prima di tutto l'obbedienza ,questa grande sconosciuta nei cani di molti cacciatori mentre regola fondamentale di un cane da gara.
 
Lo scopo delle prove è sicuramente quello che ha descritto Germano, l'attendibilità dei risultati dipende dalla preparazione ed dall'imparzialità dei giudici.
Quando ho tempo le frequento volentieri sia da spettatore che da concorrente. A volte sono rimasto stupito dai particolari e dalle sfumature notate dai giudici su determinati soggetti , altre volte ho visto giudici non riconoscere uno springer da un cocker o lamentare la mancanza di ferma sugli springer. Questo per dire che se le prove sono giudicate da persone qualificate sicuramente sono piacevoli ed utili.
Ciao Marco
Merlino, un vecchio proverbio dice: "si rispetta il cane per il padrone" in questo caso non ha nessun doppio senso. Purtroppo è vero che alcuni giudici non hanno mai visto un springer spaniel, ma si tratta di giudici "Sant'Uberto" Quando si parla di "Sant'Uberto si parla di gare, le prove hanno una valenza diversa. Comunque anche i giudici Sant'Uberto si stanno specializzando, qualcuno è stato bollato perché è risultato non idoneo a giudicare i cani da cerca e non solo.
 
Re: Le prove per cani da caccia: discussione aperta sull'utilità.

Mi inserisco in questa discussione per condividere con voi il risultato raggiunto da uno dei miei cani. E' un bracco Italiano, il suo nome è Teti, ma all'anagrafe è Rocca del Buonvento. fin da piccola ho sempre (nella mia estrema incompetenza e inesperienza) visto in lei delle doti fuori dalla norma. Era palese la sua venaticità , la sua presa di terreno, la sua fantasia......nonostante i primi approcci con fagiani selvatici senza abbattimento, abbiamo insistito e a caccia si è dimostrata molto valida anche perchè a beccacce ha avuto modo di lavorare come si deve.
Per farla breve, domenica 23 luglio ha partecipato a Terni alle prove di caccia su selvaggina naturale dove ha ottenuto un 2 ECC.
Martedi ha partecipato a Città della Pieve alle prove di caccia su selvaggina naturale e ha ottenuto 1° ECC
mercoledi invece ha ottenuto 1° ECC+ CAC+CACIT!!!!!
Io dico che il dubbio se le prove possano servire o no in questo caso non mi sfiora neanche...il cane c'è e c'era pure prima di sottoporsi alle prove.
Complimenti sinceri e di vero cuore per i risultati raggiunti. Le prove servono a sancire il valore di un allevamento e ad avvalorare il giudizio del proprietario. Io ti conosco e so che quello che dici è la pura verità, prove o non prove in caso di una cucciolata ti potrei chiedere un cucciolo, senza farti troppe domande, il maschio per il valore delle cagna certamente non lo sceglierai al canile comunale. Se consideriamo che per un privato è più difficile raggiungere certi risultati, questi hanno ancora più valore. Una cagna testata a caccia e in prove di lavoro è quello che dovrebbe cercare l'acquirente di un cucciolo, quindi la prova di lavoro serve a chi non conosce Livia e cerca un cucciolo di buona genealogia con la madre il padre testati in prove di lavoro. In parole povere cerca un pezzo di carta dove sopra è scritta la storia della sua discendenza. I certificati hanno un valore diverso in base a quello che è scritto sopra. Un certificato dove è scritto che il cane appartiene a quella determinata razza ha un prezzo diverso da quello che ti spiega il valore dei suoi avi, è sempre una garanzia in più. Con questo non ho detto che i cani dei cacciatori non sono affidabili, sono affidabili se il cacciatore è onesto ed affidabile e soprattutto se è un bravo cacciatore. Non farei mai coprire una mia cagna da caccia da un campione riproduttore se questa non ha tutte le carte in regola per procreare cuccioli almeno di pari valore. La discendenza della razza la garantisce il cacciatore, anche se non ci sono asterischi sarà lui ad indicare i cani che a caccia lo hanno reso felice. Il mio amico ha una grande cagna, con un ottimo certificato, ma lei non ha mai fatto una prova di lavoro, sarà coperta ancora una volta da un campione riproduttore, i cuccioli sono già tutti prenotati da amici e amici degli amici, ma questo perché conoscono la cagna, chi non conosce la cagna e non conosce il mio amico non ha motivo di fare molti chilometri per andare a ritirare il cucciolo da uno sconosciuto che ha una cagna sconosciuta. Ecco le prove servono anche a questo, io aggiungo soprattutto a questo. Un cacciatore con un minimo di esperienza non ha bisogno del giudizio del giudice per capire se la sua cagna merita o non merita di fare una cucciolata.
 
Volevo essere anche provocatorio con questo 3d, nel senso di suscitare un confronto tra opinioni diverse, cioè se si possono ancora ritenere valide le prove per cani da caccia nel selezionare soggetti validi venatoriamente. Siamo sicuri che cani selezionati per vincere nelle competizioni siano poi validi nell esercizio venatorio?

Dipende dalle prove.
prove come il SalaDini, il gramignani o selvaggina naturale sicuramente danno cani validi a caccia.
Altre prove, come le classiche a quaglie, non hanno nessuna velleità di assomigliare alla caccia. In queste ultime viene ricercato il cane più aderente allo stile di razza.
Le prove s Umberto non le capisco proprio .....
 
Volevo essere anche provocatorio con questo 3d, nel senso di suscitare un confronto tra opinioni diverse, cioè se si possono ancora ritenere valide le prove per cani da caccia nel selezionare soggetti validi venatoriamente. Siamo sicuri che cani selezionati per vincere nelle competizioni siano poi validi nell esercizio venatorio?
Secondo la mia opinione, le prove sono valide, ma non sono al servizio della caccia. Spesso i cuccioli ceduti ai cacciatori sono quelli che non suscitano l'interesse dell'allevatore. I cani da prove dovrebbero essere i migliori soggetti da caccia, i più meritevoli soggetti da caccia dovrebbero essere indirizzati alle prove di lavoro, invece succede che gli scarti da prove vengono indirizzati alla caccia.
 
Credo che il nucleo della discussione dovrebbe partire da un ragionamento....
le razze da caccia e da ferma sono state create e in seguito allevate per lo scopo principale di essere funzionali nell'attività venatoria, questo è incontestabile, quindi partendo da questo le prove dei cani da caccia, dovrebbero dimostrare le loro qualità e doti venatorie, e anche l'intelligenza di saper interrogare ilvento e la malizia di ipotizzare dove possando reperire gli animali....
le prove poi invece si trasformano in circuiti in cui il cane deve correre e dare tutto nel turno, senza troppa autonomia e seguire un fischietto con galoppi e corse esasperate... dette prove come possono selezionare un cane ha le doti di cane da caccia...?
Altro discorso per i circuiti quali le prove su selvaggina naturale o sant'umberto....in cui il cane si mette alla prova in una situazione e in terreni che ben potrebbero verificarsi a caccia.
Secondo me la selezione dovrebbe rispettare lo standard perchè un cane costruito come dice il suo standard, correre e si muoverà come deve....e non estrimizzare per avere cani da corsa.
Le prove poi devo essere il più vicine alla verosomiglianza del mondo venatorio.
 
Re: Le prove per cani da caccia: discussione aperta sull'utilità.

Caro Germano, hai centrato il punto (forse proprio perchè mi conosci). La Teti aveva bisogno di maturare , ma mai e poi mai ho dubitato della sua validità, il mio dubbio è sempre e solo stato sulla nostra capacità di "guidare un ferrari".
Per un privato , riuscire anche solo a competere alle stesse condizioni dei nomi blasonati accompagnati da conduttori famosi, è già di per se un risultato degno di nota, mettiamoci pure che, vuoi le condizioni climatiche, vuoi la carenza di selvaggina naturale e quindi la difficoltà all'incontro, il cane è chiamato a dare il meglio di sè. (non sai quante volte ho dovuto mandare giù bocconi amari fino ad arrivare anche a discutere con un giudice!!!)
L'opportunità sulla riproduzione di questo soggetto per me adesso è confermata, sia per le doti venatorie, sia per quelle psichiche e la ricerca dello stallone non la farò sulla carta, ma su un soggetto che abbia avuto una storia analoga alla mia cioè ottima genealogia e comprovate non solo a suon di cartellini, doti venatorie senza sottovalutare quelle di equilibrio psichico che per me sono fondamentali.
 
Re: Le prove per cani da caccia: discussione aperta sull'utilità.

Mi inserisco in questa discussione per condividere con voi il risultato raggiunto da uno dei miei cani. E' un bracco Italiano, il suo nome è Teti, ma all'anagrafe è Rocca del Buonvento. fin da piccola ho sempre (nella mia estrema incompetenza e inesperienza) visto in lei delle doti fuori dalla norma. Era palese la sua venaticità , la sua presa di terreno, la sua fantasia......nonostante i primi approcci con fagiani selvatici senza abbattimento, abbiamo insistito e a caccia si è dimostrata molto valida anche perchè a beccacce ha avuto modo di lavorare come si deve.
Per farla breve, domenica 23 luglio ha partecipato a Terni alle prove di caccia su selvaggina naturale dove ha ottenuto un 2 ECC.
Martedi ha partecipato a Città della Pieve alle prove di caccia su selvaggina naturale e ha ottenuto 1° ECC
mercoledi invece ha ottenuto 1° ECC+ CAC+CACIT!!!!!
Io dico che il dubbio se le prove possano servire o no in questo caso non mi sfiora neanche...il cane c'è e c'era pure prima di sottoporsi alle prove.

E brava alla nostra Livia, ma ancor più brava Teti. [eusa_clap.gif]
 
Sono molte le cose giuste lette, ma io mi soffermerei sul fatto che in ultima analisi le prove di lavoro servono o dovrebbero servire a trasmettere le qualità fra cui fondo, passione e collegamento. Si può trovare 1-2 cani importanti che però non trasmettono i "geni" giusti, ma anche cani di alto livello e di grande genealogia veri e propri razziatori che hanno fatto la fama degli allevatori-conduttori per molti anni, la cui discendenza ha primeggiato ad alto livello.
 
Re: Le prove per cani da caccia: discussione aperta sull'utilità.

Un cane da caccia ha molte più probabilità di dimostrare il suo lavoro nelle prove (ovviamente a pari condizioni di trattamento e valutazione) di un cane cresciuto ed allevato unicamente come cane da prova. Questo divario si vedrà più nel lungo periodo.
Ciò è dovuto al fatto che alla base dell'addestramento del cane da caccia c'è il rapporto con il padrone, il collegamento oltre ovviamente l'esperienza sui selvatici , l'esperienza su terreni i più svariati e la verifica della passione venatoria. Il cane da caccia cosi' addestrato il più delle volte è chiamato a risolvere , a ragionare e se ha abbastanza passione ad inventarsi il selvatico....Se questo noi riuscissimo a farlo applicare anche in prova....beh non ce n'è per nessuno.
Di contro il cane da prove sarà più affidabile nelle limitazioni sia di terreno che di tempo, nonchè nelle note richieste dalle varie prove quali l'andatura etc etc....al cane da prove non è richiesta come essenziale l'iniziativa, ma è richiesto l esecuzione del comando di direzione, il fermo al frullo etc etc, oltre ovviamente di trovare il selvatico, ma a lungo andare il cane da caccia quando avrà imparato i fondamentali comandi delle prove avrà sempre quel quid in più che ne farà un fuoriclasse....
 
Le "Sant'Uberto" sono gare e non prove. Lo scopo delle gare Sant'Uberto è l'agonismo e l'educazione venatoria del cacciatore, il cane in ordine d'importanza viene dopo il cacciatore, il criterio di giudizio del cane è diverso. Le gare sono delle competizioni dove il punteggio del binomio fa la classifica. Sono gare dove si "corre" senza distinzione di razza.
 
Fare una "gara" su un fagiano messo giu in un prato un minuto prima, in presenza del concorrente non mi sembra questa grande gara.
Se devono gareggiare cani e cacciatori lo vedrei meglio su un selvatico che si sa difendere ..... almeno un po'.
 
Re: Le prove per cani da caccia: discussione aperta sull'utilità.

Scusa hai ragione!
Prima di dire quali sono gli obiettivi del cane volevo dire quali sono i miei.
Voglio condividere la mia esperienza. Esperienza nel senso letterario che non vuol dire competenza.
Ciò include anche gli insuccessi.
Ultimamente ho partecipato a due prove che non sono andate a buon fine.
La prima non ha incontrato ma comunque il cane vuoi per gli antibiotici vuoi per il cambio di conduttore (E' stata condotta dal mio compagno ed era ancora in cura per la tosse canina) non era in forma.
La seconda , domenica scorsa su selvatico abbattuto . L'azione l'ha condotta bene, l'abbattimento c'è stato dopo ferma su fagiano di gabbia. Si è rifiutata di riportare. E' andata al recupero , l'ha sprimacciata e poi l'ha sputata. mi dicono che l'animale puzzava di escrementi di gabbia.
Comunque a seguire c'è stato un favoloso pranzo con tutti i partecipanti e ci siamo ubriacati ed abbiamo parlato e riso senza parlare di ingiustizie sui confronti della prova appena disputata , sui punti, sulle trombette, sulle relazioni.
Questo è il mio obiettivo. Partecipare alle gare finchè esiste margine di miglioramento, portare i cani a caccia, possibilmente divertirmi. Anzi io vorrei divertirmi perchè questo non è il mio lavoro, questo mondo in cui incidentalmente sono entrata è un mondo che ho capito essere parecchio controverso e difficile, con dinamiche ed interessi che vanno al di la della mia comprensione e che potrebbero farmi male.
Brava, continua a divertirti e non pensare ai risultati. Se tutti fossero come te, la razza "Bracco Italiano" starebbe messa molto meglio a numero di iscrizioni. L'invidia è una brutta cosa, i successi e i titoli conquistati nessuna invidia al modo potrà cancellarteli.
 
E' una questione di interesse, il campione serve a far guadagnare soldi. Prima o dopo quasi tutti diventano campioni di lavoro. La laurea la prendono tutti, ma pochi riescono a non andare fuori corso, è lo stesso anche per i cani. I ragazzi quando un professore non gli ispira rimandano gli esami. I proprietari o i conduttori quando un giudice non gli ispira non iscrivono i cani. Il problema non è solo il giudice, un cane ben dressato può prendere per il cu.o il giudice, ma non il padrone, questo se il padrone è onesto. Ci sono cani da prove che non hanno fatto neanche una giornata di caccia. In alcuni allevamenti le monte vengono decise studiando i pedigree a tavolino, senza aver mai valutato i cani né a caccia né in prove di lavoro.
 
Re: Le prove per cani da caccia: discussione aperta sull'utilità.

Carissimi innanzitutto tutto vi ringrazio della partecipazione e interesse che dimostrate verso la mia Teti!!!
Veramente gli sforzi ed i sacrifici sia di tempo che di denaro che mi sento di fare sono volti esclusivamente a mantenere vivo il talento di un esemplare dotato di passione.
Non è importante la Gara o manifestazione, ma la preparazione ed il confronto che in questi eventi ha la possibilità di vivere.
Nel mondiale di razza si sono visti cani di tutti i paesi e tipologie.
Al Raduno non avevo molte aspettative visto che i giudici chiamati a valutare la morfologia badano ad esaltare determinate caratteristiche che la mia Teti non ha e sinceramente non mi interessa abbia. Avrei dovuto farla ingrassare per poter prendere Eccellente, ma siccome lei è un cane da lavoro e non da divano la sua linea rispecchia la sua attività.
Neanche la prova di lavoro è stata positiva, ma c'è da dire che sotto il diluvio non mi aspettavo di ottenere grandi risultati. Per me è già ottimo che il cane abbia trovato una starna e che l'abbia fermata, il problema è stato che l'ha fermata troppo vicino e la starna è sfrullata.
Lei non ha ancora esperienza di questo tipo di situazioni e sono comunque contenta che le abbia potute vivere perchè è stato un allenamento.
Il padre Aiace, invece che ha sia testa che esperienza ed è un grande campione è riuscito nelle stesse condizioni climatiche a far punto sopperendo alla carenza di fisico che ultimamente lo ha un pò debilitato.
Ogni esperienza va vissuta per le reali possibilità che può dare. Questa, analizzandola il più possibile oggettivamente, non ha influito negativamente sulle mie convinzioni, e, oltre ad aver confermato quello che germano disse "ci vuole anche una dose di fattore C" , ha aggiunto un tassello in più al bagaglio di esperienze e confronti che sono fondamentali all'esperienza di un cane chiamato a vivere la caccia come cane da caccia, e le prove come cane da caccia con testa e discernimento.
 
Re: Le prove per cani da caccia: discussione aperta sull'utilità.

Brava, continua a divertirti e non pensare ai risultati. Se tutti fossero come te, la razza "Bracco Italiano" starebbe messa molto meglio a numero di iscrizioni. L'invidia è una brutta cosa, i successi e i titoli conquistati nessuna invidia al modo potrà cancellarteli.

C'è chi la sabbia la vede come un fastidioso inconveniente da spazzare via e chi l'apprezza perchè componente essenziale alla formazione di una spiaggia.....[17]

E io in spiaggia mi voglio divertire .
Detto questo, le prove venatorie sono utili nella misura in cui chi si appresta a sostenerle abbia ben chiare le potenzialità del cane e sia pronto ad essere onesto con se stesso.
Gli insuccessi sono garantiti, i successi arriveranno prima o poi con maggiore probabilità se il cane ha le doti.
Sempre se vogliamo affrontare con onestà questo mondo. se invece parliamo di obbiettivi di risultato il mio consiglio è di lasciare perdere il coinvolgimento personale ed affidarsi pagando un quotato handler.
 
Armeria online - MYGRASHOP
Sponsor 2024
Indietro
Alto