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Re: Canna s etienne 65 **** stelle
In effetti i tiri lunghi sono una funzione della strozzatura, della cartuccia, della taglia e velocita' dei pallini, dell'impostazione giusta e soprattutto dell'anticipo giusto. Anche a me e' capitato parecchie volte, come al Centocellaro, di tirare a un uccello di punta e buttar giu' fulminato uno che gli veniva dietro, segno che l'anticipo era insufficiente e che se fosse stato un uccello solo l'avrei padellato, ma non per colpa della canna o della cartuccia , ma solo per colpa mia. Con l'anticipo e' meglio esagerare un po' che darne troppo poco. Io m'ero specializzato nel tiro al "tordo delle 10," cioe' i tordi che, dopo lo sbarco in Normandia dello spollo, scacciati da un uliveto a un altro, sorvolano la scena dell'ecatombe a gran distanza, e volando in linea retta. Per questo tiro mettevo nella canna da una stella dell'S55B una di quelle Rotweil nere con scritta in argento, lunghe, ma ancora con orlatura tonda quando la stellare era l'ultima moda. Avevano pallini dell'8 ed erano piuttosto lente, dando pero' rosate fitte e compatte. A quell'epoca costavano 115 lire l'una, quasi il doppio delle Winchester Standard con piombo del 9 che usavo per lo spollo. Davo a quei tordi delle 10 un anticipo tremendo, e con una frequenza che escludeva il cosiddetto "pallino matto" il tordo si ribaltava e cadeva. Era interessante vedere l'intervallo fra sparo e impatto: l'uccello continuava a volare per diversi metri e poi si incontrava con i pallini con notevole ritardo, anche di un secondo e mezzo (be' cosi' pareva a occhio e croce--mica mi portavo il cronometro a caccia!). Con le Hevi-Shot se azzecchi l'anticipo (e li' e' il trucco) puoi fare il coup du roy fino a 70 metri. Una volta, col mio patetico moncherino, a Kodiak, alla fine di una mattinata deludente mi passo' un fischione americano altissimo sulla testa. Gli ammollai (strozzatura 2 stelle, cartuccia Hevi-Shot del 4 da 70 mm a 1300 piedi al secondo di V/0) una botta tirando col metodo dello swing through ma aggiungendo dopo il sorpasso una distanza davanti paragonabile a circa 10 anatre in fila indiana becco a coda l'una con l'altra. Con il dovuto ritardo il fischione si accartoccio', come se avesse sbattuto contro un muro, e precipito' nel fiume sbattendo sull'acqua cosi' violentemente che gli si lacero' la pelle lungo lo sterno, scoprendo i muscoli del petto. Sparando agli acquatici quando volano veloci sul pelo dell'acqua e' facile vedere che la quasi totalita' delle padelle sono dovute a un anticipo insufficiente. Si vede chiaramente l'impatto dei pallini sull'acqua dietro la coda dell'anatra. E una padella con una canna "santa" equivale una padella fatta coln la cannaccia piu' a buon mercato che esista, camolata, magari "arruzzunita," e pure storta, come quella del Mossberg M. 500 di cui scrissi piu' sopra. E un centro con la cannaccia attaccata a un fucilaccio in mano a un bifolco abbattera' il selvatico padellato dal proprietario della canna "santa." Il manicoooooooooooo!!!!!
In effetti i tiri lunghi sono una funzione della strozzatura, della cartuccia, della taglia e velocita' dei pallini, dell'impostazione giusta e soprattutto dell'anticipo giusto. Anche a me e' capitato parecchie volte, come al Centocellaro, di tirare a un uccello di punta e buttar giu' fulminato uno che gli veniva dietro, segno che l'anticipo era insufficiente e che se fosse stato un uccello solo l'avrei padellato, ma non per colpa della canna o della cartuccia , ma solo per colpa mia. Con l'anticipo e' meglio esagerare un po' che darne troppo poco. Io m'ero specializzato nel tiro al "tordo delle 10," cioe' i tordi che, dopo lo sbarco in Normandia dello spollo, scacciati da un uliveto a un altro, sorvolano la scena dell'ecatombe a gran distanza, e volando in linea retta. Per questo tiro mettevo nella canna da una stella dell'S55B una di quelle Rotweil nere con scritta in argento, lunghe, ma ancora con orlatura tonda quando la stellare era l'ultima moda. Avevano pallini dell'8 ed erano piuttosto lente, dando pero' rosate fitte e compatte. A quell'epoca costavano 115 lire l'una, quasi il doppio delle Winchester Standard con piombo del 9 che usavo per lo spollo. Davo a quei tordi delle 10 un anticipo tremendo, e con una frequenza che escludeva il cosiddetto "pallino matto" il tordo si ribaltava e cadeva. Era interessante vedere l'intervallo fra sparo e impatto: l'uccello continuava a volare per diversi metri e poi si incontrava con i pallini con notevole ritardo, anche di un secondo e mezzo (be' cosi' pareva a occhio e croce--mica mi portavo il cronometro a caccia!). Con le Hevi-Shot se azzecchi l'anticipo (e li' e' il trucco) puoi fare il coup du roy fino a 70 metri. Una volta, col mio patetico moncherino, a Kodiak, alla fine di una mattinata deludente mi passo' un fischione americano altissimo sulla testa. Gli ammollai (strozzatura 2 stelle, cartuccia Hevi-Shot del 4 da 70 mm a 1300 piedi al secondo di V/0) una botta tirando col metodo dello swing through ma aggiungendo dopo il sorpasso una distanza davanti paragonabile a circa 10 anatre in fila indiana becco a coda l'una con l'altra. Con il dovuto ritardo il fischione si accartoccio', come se avesse sbattuto contro un muro, e precipito' nel fiume sbattendo sull'acqua cosi' violentemente che gli si lacero' la pelle lungo lo sterno, scoprendo i muscoli del petto. Sparando agli acquatici quando volano veloci sul pelo dell'acqua e' facile vedere che la quasi totalita' delle padelle sono dovute a un anticipo insufficiente. Si vede chiaramente l'impatto dei pallini sull'acqua dietro la coda dell'anatra. E una padella con una canna "santa" equivale una padella fatta coln la cannaccia piu' a buon mercato che esista, camolata, magari "arruzzunita," e pure storta, come quella del Mossberg M. 500 di cui scrissi piu' sopra. E un centro con la cannaccia attaccata a un fucilaccio in mano a un bifolco abbattera' il selvatico padellato dal proprietario della canna "santa." Il manicoooooooooooo!!!!!