Racconti di Caccia

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Forse gia' c'e' qualcosa di simile nel forum, ma se c'e' non l'ho trovata. Se non c'e' la propongo qui: perche' non scrivere qui, su "Altro," racconti di caccia dal vero, storie senza pretese letterarie ma d'interesse a noi cacciatori? Noi cacciatori viviamo di sogni e di ricordi: sogni di un anno venatorio migliore e che spesso non si avverano, e ricordi di sogni che si sono avverati o si sono trasformati in incubi. Cio' che ho in mente e' un'osteria virtuale, con amici cacciatori e non seduti intorno al tavolo grezzo coperto con una tovaglia di carta, vassoi con fave, pecorino, pane casareccio, prosciutto e salame, e soprattutto fiaschi di vino a volonta'. Si racconta, si ride, si prendonoin giro (bonariamente) gli amici per cio' che hanno raccontato, e ci si crogiola nel calore di un camino fumoso, dell'amicizia, e del vino. C'era una volta un altro forum che era cosi', ma purtroppo e' stato quasi del tutto abbandonato perche' gli utenti sono emigrati nelle squallide lande di Facebook, Whatsapp, e Twitter, dove si "chatta" di cose senza sostanza, si copiaeincolla roba insulsa, e ci si perde nella folla di "friends" che friends (amici) non sono. Che ne dite? Comincio io? Ma voi mi seguirete a ruota, spero.
 
L'8 Ottobre ci metteva due o tre anni ad arrivare dal 12 Febbraio, quando la caccia alle anatre a Kodiak chiudeva. Per me e Scout (la mia Labrador, scomparsa da un anno e mezzo di vecchiaia e cancro, alla veneranda eta' di 16 anni) la chiusura della caccia alle anatre era un trauma, un disatro di proporzioni cosmiche. Ammazzavamo il tempo (che in realta' si dilettava ad ammazzare noi un po' alla volta) con l'allenamento con lo sparafantocci ogni Sabato per tenere lei in forma, e il tiro al piattello la Domenica per tenere me in forma. La primavera e l'estate passavano a passo di lumaca paraplegica. Una noia! Le anatre stanziali nidificavano e frequentavano laghetti e pozzanghere cittadine. Scout non riusciva a capire perche' adesso erano divenute tabu' e perche' non le permettevo di andarle a inseguire a nuoto. Anch'io le guardavo mentre volavano cercando di dar loro l'anticipo giusto con un fucile immaginario... Dopo un'eternita' pero' finalmente arrivava Ottobre. Tralascio i febbrili preparativi preliminari all'apertura che tutti ben conoscete, e passo a tre giorni prima del fatidico 8 Ottobre. Apro il giornale e tiro giu' una sfilza di moccoli da far arrossire un marinaio. C'era un avvertimento che la notte del 7 Ottobre ci sarebbero stati lavori in corso sull'unica strada che conduceva alla laguna dove avevo il mio capanno, e che la strada sarebbe stata riaperta alle 7 di mattina, troppo tardi di almeno 3 ore per fare una cacciata decente. Le anatre a Kodiak si prendono dall'alba alle 8, 8 e mezza, e poi se ne vanno a mare, e addio. Magari qualcuna ritorna per il "volo di mezzogiorno," ma poche, troppo poche. Disperazione, Rabbia. Avevo gia' preso un giorno di permesso, e mi rodeva da morire che quelli che abitavano dal lato opposto dei lavori in corso sarebbero stati capaci di divertirsi, magari invadendo il mio capanno. Poi un'ispirazione: c'era un ristorante vicino alla laguna con diversi chalets, nuovi, confortevoli e puiti a mezzo km da dove parcheggiavo l'auto per andare al capanno. Chiamo, prenoto, e il pomeriggio presto dopo il lavoro carico schioppo, cane, cartucce e stampi sull'auto e parto. Arrivo, e mi danno lo chalet nel quale era permesso tenere cani, poiche' aveva il pavimento di linoleum invece di moquette. Mi sistemo, poi, con Scout, gli stampi e lo schioppo caricato a palla con le durissime Brenneke nere (la zona e' frequentatissima dagli orsoni Kodiak), guido fino al posto dove parcheggiavo sempre, e mi faccio la sgambata nel fango fino al capanno per lasciare gli stampi sulla panca in modo da camminare piu' leggero la mattina dopo. Ritorno allo chalet che e' quasi buio, lascio cane e fucile nel salottino e poi mi ricordo di aver lasciato le cibarie per la cena e la colazione nell'automobile, parcheggiata a qualche metro dallo chalet. Esco di nuovo, sto aprendo la portiera, e fra il lusco e il brusco vedo una vacca a una decina di metri da me. Mentre mi domando che cavolo ci facesse li' una vacca, la "vacca" alza il capo, poi si erge sulle zampe posteriori per vedermi meglio. E' un Kodiak enorme, forse dieci piedi d'altezza in piedi. Fortunatamente non gli interesso, si rimette giu' a quattro zampe e piano piano se ne va. Mi ritorna in mente il vecchietto che stava nello chalet accanto al mio, e che mentre stavo per andare al capanno un'ora prima stava arrostendo un bel salmone coho sul barbecue davanti al suo chalet. L'orso probabilmente era stato attratto dal profumino di pesce arrosto. Inutile dire che nel mezzo della notte, quando dovetti portare Scout a fare i suoi bisogni fuori dallo chalet, mi portai sia lo schioppo che una potente torcia elettrica...

La mattina dopo, a buio pesto, e falciando il buio frequentemente con la torcia elettrica per accertarmi che non ci fossero "vacche" intorno, caricai la macchina e percorsi il mezzo km fino al punto di parcheggio. Poi con Scout al fianco, torcia elettrica accesa, schioppo carico in mano e orecchie tese mi recai al capanno, sempre col pensiero di quell'orso enorme che girovagava nei paraggi. Fortunatamente era andato altrove, ed arrivai al capanno senza incidenti. Sistemai gli stampi, e aspettai l'alba. Fu un'ottima giornata. C'erano parecchie anatre in giro, giovani ed ingenue, e completai in un'ora il limite di carniere di sette capi, tutti germani e fischioni americani. Anzi, il limite lo sforai accidentalmente. Dopo aver ucciso sei anatre, mi si presento' una punta di quattro o cinque fischioni. Sparai al primo, ma anche quello dietro di lui venne giu' stecchito. I guardiacaccia li' non scherzano, e dopo aver smontato e messo gli stampi e sette anatre nel saccone, diedi l'anatra soverchia a Scout da portare in bocca. Dall'altro lato della laguna c'era un altro cacciatore che aveva anche lui fatto una discreta sparatoria. Quando passai vicino al suo capanno per raggiungere la mia auto presi l'anatra dalla bocca di Scout e la diedi a lui, dicendogli che dopo una delle sue scariche una delle anatre avava "allungato" ed era venuta a cadere morta fra i miei stampi. O mi credette, o gli fece piacere aggiungere un altro capo al suo carniere anche sapendo che non gli aveva tirato lui. Non lo so. Il fatto e' che adesso se ritornando all'auto avessi incontrato il guardia, avrei avuto un bell'alibi. E sprecare un capo abbattuto lasciandolo a volpi o aquile non mi e' mai piaciuto, sebbene abbia dovuto farlo altre volte in simili circostanze.
Ecco qua: Adesso larga e' la foglia, stretta e' la via, dite la vostra che ho detto la mia.
 
Ad onor del vero nell'area "Blog" c'e' una sessione "racconti di caccia" dove anch'io credo d'aver inserito un racconto a suo tempo ! Ne ho piu' di qualcuno ma credo d'averli pubblicati piu' o meno tutti in 10 anni di permanenza su Mygra....sarebbero delle repliche heuuu.gif]! Cmq ,sempre volendo ehhh :mrgreen: a richiesta se ne puo' riesumare qualcuno ! Un saluto.
 
Ad onor del vero nell'area "Blog" c'e' una sessione "racconti di caccia" dove anch'io credo d'aver inserito un racconto a suo tempo ! Ne ho piu' di qualcuno ma credo d'averli pubblicati piu' o meno tutti in 10 anni di permanenza su Mygra....sarebbero delle repliche heuuu.gif]! Cmq ,sempre volendo ehhh :mrgreen: a richiesta se ne puo' riesumare qualcuno ! Un saluto.

Se gli amministratori preferiscono, posso trasferire questo racconto sul blog, e loro possono chiudere questa cartella. pero' sul blog, mi pare, non c'e' colloquio, non c'e' "feedback." Non sai se qualcuno ti ha letto, non ti possono rispondere o fare commenti, credo. Io odio i blogs. Non li frequanto mai. Ecco perche' ho pensato di aprire questo soggetto nel forum. Ma mi rimetto alle decisioni dei padroni del vapore.
 
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