Molti cacciatori mettono in dubbio l’utilità di avere il cane corretto al frullo del selvatico ed allo sparo. Invece torna molto utile al carniere ed alla sicurezza del cane e della persona.

   

 

Immobilità al frullo
Il giovane soggetto quando frulla il selvatico lo rincorre a fondo. Ciò è negativo per il carniere. La quaglia, come altri selvatici , effettua un breve volo e si rimette subito ad eccezione che il cane non le stia alle costole.Quindi ribatterla è possibile se il cane si comporta correttamente.Inoltre non sappiamo se nelle vicinanze si trovino altri selvatici.Ecco perche l’immobilità al frullo è considerata utile da alcuni cacciatori ,anche perchè un cane che rincorre si frappone tra selvatico in fuga e cacciatore impedendo il tiro.Non va però sottovalutato quel soggetto che dopo una lunga rincorsa torna verso il conduttore ricominciando ad effettuare una cerca giudiziosa.L’immobilità al frullo consolida la ferma e ci si guadagna ad esigerla.Inoltre è utilissima se il cane frulla il selvatico a notevole distanza o se il cacciatore sbaglia il tiro.Difatti si avrà il tempo di riorganizzarsi – cane compreso.Se il cane non insegue il selvatico, quest’ultimo potrebbe rimettersi più vicino e meno leggero.

Immobilità allo sparo
Spesso succede che il cacciatore con il primo colpo ferisce il selvatico che rallenta il volo e con il secondo lo abbatte.Se il cane sentendo il colpo rincorre il selvatico si eccita e rincorre il fuggitivo, al conduttore sarà precluso di impedire che la preda ferita se ne vada. Inoltre: si sbaglia il primo colpo, per l’emozione che provoca il frullo, e sarà possibile rimediare con il secondo se  il cane rimane immobile. La quaglia può volare molto bassa e se si indirizza verso un dosso il cacciatore vedrà sotto mira il cane e non il selvatico e quindi rinuncierà al tiro oppure d’istinto tirerà verso l’alto sbagliando il bersaglio.
Se invece il cane rimane al “terra” e riparte solo a comando, avanzerà con maggiore prudenza rimanendo concentrato. Così troverà il selvatico abbattuto o ferito oppure fermerà altri selvatici allocati nelle vicinanze.
Inoltre si spera che il proprio cane non sia tanto veloce da raggiungere il selvatico che vola via. Si spera che il selvatico voli più in alto e perciò al cane non sarà possibile frapporsi e ostacolare il tiratore.Per scongiurare il pericolo ed evitare disavventure non sarebbe meglio insegnare al cane a rimanere immobile al colpo di fucile?
Immobilità alla caduta del selvatico E ‘il punto più controverso come dice il mio amico G. Perrone e che divide i cacciatori in favorevoli e sfavorevoli. Quando il cacciatore abbatte un selvatico, deve aspettare che il cane glielo riporti per dichiarare di esserne entrato in possesso.
Le incertezze durano finchè la preda non viene appesa ai laccioli. Anche se cade morta stecchita, può andare persa per varie circostanze. Il momento è critico e a torto o ragione, i più pensano che l’ausiliare dovrebbe al più presto possibile eseguire il riporto. Certo che ogni selvatico ha le sue abitudini, le sue reazioni. La beccaccia caduta ferita rimane sul terreno e non cerca di nascondersi (ma può riprendersi dallo scock causatole dalla fucilata e spiccare il volo) .Invece la quaglia spuntata d’ala la maggior parte delle volte pedina a lungo e si rende irreperibile. Insomma il cacciatore non è propenso a credere che debba prendersela comoda dopo che ha visto cadere il selvatico. L’ansia di impossessarsi del capo di selvaggina lo spinge a muoversi lesto e se il cane lo precede, tanto meglio. Avviene che il selvatico, dopo essere caduto, si riprenda e se ne vada insalutato ospite. Per non subire delusioni, bisogna impossessarsene senza indugio. Così ragionano i cacciatori. Ma non mancano i sostenitori dela correttezza completa, cioè anche dell’immobilità alla caduta del selvatico. Dicono che, mentre il cane è immobile, il padrone può ricaricare il fucile, e poi farà riportare a comando. Fanno intendere che se il selvatico caduto ferito non viene molestato subito, si sentirà al sicuro, visto che nessuno lo perseguita, e non pedinerà, resterà sul posto rendendo facile il recupero. Ci inducono a considerare che il cane cui è stato insegnato a rimanere fermo alla caduta del selvatico, avrà il tempo di calmarsi e, quandi gli sarà ordinato di seguire il riporto, incontrerà meno difficoltà perchè non svolge il suo compito precipitosamente. A mio modesto parere, anche perchè i fatti che riguardano la caccia non sono mai semplici, i pro ed i contro si equivalgono.

                                                             CORVAGLIA Salvatore [Nick forum: Siska]