Ci sono dei personaggi che,a parte mio zio Franco,mi hanno introdotto nell'affascinante mondo della caccia.Uno di questi è Raffaele (Rafaail,in fasanese),factotum dell'Armeria Carrieri di Fasano.Era lui che andava a consegnare la polvere da sparo (la Cordite) alle cave in Puglia,Calabria e Basilicata e per questo aveva i suoi agganci nelle varie zone,che gli segnalavano quando c'erano tordi da sparare (vedi l'avventura a Spezzano Albanese descritta nel racconto "Un carniere eccezionale").Inoltre Raffaele caricava in maniera egregia le cartucce e sparava altrettanto bene.Non so se avesse un titolo di studio;probabilmente aveva soltanto la 5^ elementare,ma era comunque una persona assai intelligente.Era lui che caricava le cartucce per il mio cal.28,che mi insegnava a riconoscere in volo i vari uccelli,che la mattina presto a caccia mi diceva:"Addu veid nìur nzacc!" (dove vedi nero spara).L'altro personaggio,noto più per la sua simpatia era Vito la guardia notturna (Vetucc u uard notturn).In verità il nome Vito in fasanese si dovrebbe dire "Veit" ma suona male e perciò si dice "Vetucc",con la e muta,la u che si pronuncia come la eu francese e la c finale rafforzata e dolce:a Fasano,infatti,c'è stata la dominazione francese.Quando andavamo a prenderlo da casa per andare a caccia il pomeriggio,immancabilmente usciva sulla porta di casa con una bottiglia di vino.Era sempre un pò alticcio,sparava con una doppietta tenuta insieme con il fil di ferro,ma era un tiratore micidiale.Dunque siamo più o meno nel 1964 (ho già la licenza di caccia da 1 anno) e carico da me le cartucce per il mio sovrapposto Beretta S55 cal.20,dietro suggerimento della carica da parte di Raffaele:per i tordi S4 nella diose 1,10X23.Si approssima la stagione della caccia alle tortore e chiedo a lui una cartuccia per questi uccelli.Mi suggerisce la polvere C7 nella dose di 1,45X24.Le cartucce funzionano benissimo e sono molto soddisfatto.Una mattina lo incontro per strada e gli dico:"Rafaà,ve bun a ci sett!"(Raffaele,va bene la C7).Mi risponde:"P fforz,è il suo periòdo!"(Per forza,è il suo periòdo,con l'accento sulla "o").Grandi risate con gli amici,ma da allora l'espressione è rimasta nel nostro gergo e la adoperiamo sempre quando si adatta alle circostanze.

 

Riccardo Turi